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L’asta della Lollo? Un successone! Superato il milione di euro
L’asta degli oggetti di Gina Lollobrigida alla casa d’aste Wannenes ha fruttato oltre un milione di euro, con il 100% dei 410 lotti venduti in 10 ore, con una media di 2.700 euro per lotto.
Incasso di grande pregio – oltre un milione di euro – per l’asta di oggetti appartenuti all’attrice Gina Lollobrigida. La vendita, che si è protratta per 10 ore, si è tenuta presso la casa d’aste Wannenes a Genova. Davvero un successo, visto che si è registrato il 100% dei 410 lotti tra opere d’arte, cimeli e oggetti personali venduti. La cifra esatta raggiunta è di 1.144.520 euro, compresi i diritti d’asta, con una media per lotto di 2.700 euro.
Fan collegati da tutto il mondo sul web
La vendita ha richiamato più di quattromila persone provenienti da 28 Paesi del mondo, collegate in rete su cinque piattaforme online e dodici linee telefoniche, oltre ad una sala gremita di persone. La riprova, se mai ce ne fosse stato bisogno, della celebrità e dell’amore che questa attrice ha saputo infondere nei suoi fan, anche a livello internazionale.
Soddisfazione in Wannenes
L’A.D. della casa d’aste commenta: “Siamo molto soddisfatti dei risultati ottenuti dall’asta di Gina Lollobrigida. Gli oggetti e i cimeli che raccontano la vita di questa straordinaria diva hanno lasciato spazio al sogno, all’affetto e alla curiosità, dimostrando un eccezionale interesse”.
Il busto che realizzò Giacomo Manzù
Il pezzo forte dell’asta era rappresentato dalla celbere scultura realizzata dal grande artista bergamasco Giacomo Manzù, che raffigura l’attrice, un omaggio artistico di pregio alla sua carriera e alla sua persona. E’ stata battuta per 125.100 euro.
Anche gli arredi fra i pezzi più apprezzati
Un grande interesse, a giudicare dai rilanci, l’hanno riscosso anche gli arredi, tra cui lo stipo monetiere in legno ebanizzato con coralli, tartaruga e rame dorato (Sicilia, XVII-XVIII secolo) battuto a 118.250 euro. Oltre a tre poltrone di ambito veneto (Andrea Brustolon) della prima metà del XVIII secolo scolpite in legno di bosso patinato che hanno raggiunto 87.600 euro. Senza dimenticare il tavolino in legno scolpito, laccato e dorato (XIX secolo) battuto a 37.600.
L’orologio che le regalò Fidel Castro in persona
Si tratta un Seiko regalato all’attrice dal leader cubano Fidel Castro, quando la diva si recò a fargli visita. Un modello da uomo in titanio personalizzato con la scritta “A Gina con ammirazione. Fidel Castro”, venduto a 18.850 euro. Si è sempre detto che far i due ci fosse del tenero. Lei aveva raccontato la sua esperienza cubana con queste parole: «Sapevo che era un mio ammiratore, quando viaggiò in Italia chiese di incontrare il Papa e me. Poi mi invitò a Cuba, facendomi alloggiare in una villa e accompagnandomi a fare un giro per le strade dell’Avana».
Una storia d’amore con il leader cubano?
A chi le domandava esplicitamente qualcosa sull’argomento, lei in maniera molto elegante rispondeva: «Era un bell’uomo, molto affascinante ma siamo amici. Quando ci incontrammo, gli feci un ritratto così bello da tenermi una copia anch’io».
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Da Manzoni a Mastroianni la tenuta Varramista, in vendita, ha ospitato pezzi di cultura
Ospitò Manzoni e Mastroianni, fu la villa degli Agnelli e dei Piaggio. In provincia di Pisa è in vendita per 16 milioni la tenuta di Varramista.
Volete comprarvi un luogo di cultura che ha ospitato eventi e personaggi illustri? Allora tenere sotto controllo la tenuta di Varramista, situata a Montopoli in Val d’Arno (Pisa). La richiesta economica è di 16 milioni di euro, con la trattativa gestita da Lionard, leader nel settore immobiliare di lusso. Questa storica villa è stata il fulcro di importanti momenti della cultura e dell’imprenditoria italiana. Ha ospitato personaggi illustri come Alessandro Manzoni e Marcello Mastroianni, e nel corso del tempo è diventata residenza delle famiglie Piaggio e Agnelli.
Piscine, cappella privata, cinema, Spa, labirinto, campi da tennis e sala bowling…
La proprietà si estende su 14.500 metri quadrati, circondata da 390 ettari di verde. Oltre alla villa principale, si trovano diversi casali ristrutturati, ciascuno con piscina privata, due cantine vinicole, una cappella privata, una limonaia, alloggi per il personale e altre strutture. Accessibile tramite un viale alberato, la villa, è disposta su quattro piani e offre lussi straordinari. Tra questi una sala cinema, un’area relax, sette camere da letto con bagno privato, una spa, cabine armadio e persino una sala da bowling anni Cinquanta. All’esterno si trovano inoltre un labirinto e campi da tennis.
Dalla Repubblica fiorentina alla famiglia Neri Capponi
Costruita nel Cinquecento dal celebre architetto Bartolomeo Ammannati, la villa fu donata dalla Repubblica di Firenze a Gino di Neri Capponi per la sua vittoria su Pisa. Nei secoli successivi, rimase di proprietà della famiglia Capponi. Il celebre intellettuale Gino Capponi la scelse come sua residenza nel XIX secolo, ospitando tra gli altri Alessandro Manzoni.
Negli anni Cinquanta arrivano i Piaggio
Negli anni Cinquanta, la tenuta passò a Enrico Piaggio, figlio del fondatore dell’azienda Piaggio, che la trasformò in residenza estiva per la sua famiglia. Qui furono ospitati personaggi illustri come il marchese Emilio Pucci e l’attore Marcello Mastroianni. Nel 1959, la villa fu anche teatro delle nozze tra Antonella Bechi Piaggio e Umberto Agnelli, consolidando il legame tra la famiglia Piaggio e gli Agnelli.
I vini pregiati dei rampolli Agnelli
Negli anni Novanta, Giovanni Alberto Agnelli scelse Varramista come sua residenza, dedicandosi alla produzione di vini pregiati, in particolare il Syrah, e facendo della tenuta un luogo di svago e incontri. Dopo la sua prematura scomparsa, la villa divenne il rifugio preferito della madre, Antonella Bechi Piaggio.
Varramista, un patrimonio culturale da preservare
Sulla possibile vendita della tenuta, si è espressa la sindaca di Montopoli, Linda Vanni, che ha sottolineato il legame profondo tra la tenuta e il territorio. Il sindaco ha auspicato che il patrimonio storico e culturale venga preservato, insieme ai posti di lavoro associati alla tenuta, simbolo della ricchezza enogastronomica e imprenditoriale della zona.
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La storica villa di Boccaccio a Fiesole in vendita: un gioiello da 50 milioni di euro
Con i suoi 4.000 mq e un parco di 9 ettari, Villa Palmieri a Fiesole è la seconda area verde più grande di Firenze dopo i giardini di Boboli. Questa dimora storica, impreziosita da secoli di storia e di fascino, è stata messa in vendita da Dreamer Real Estate per oltre 50 milioni di euro, posizionandosi tra le residenze più costose d’Italia.
La storica Villa Palmieri, situata sulle colline di Fiesole, è ora ufficialmente sul mercato. Con una cifra che supera i 50 milioni di euro, questa residenza del XIV secolo, immersa in un parco di 9 ettari, è un vero e proprio gioiello architettonico e culturale, classificandosi come la seconda area verde più grande di Firenze, dopo i celebri giardini di Boboli.
La villa, un tempo proprietà della famiglia Fini e successivamente dei Palmieri, è stata testimone di eventi storici e culturali di grande rilievo. È qui che Giovanni Boccaccio ambientò la Terza Giornata del suo capolavoro, il Decamerone, e dove i giovani protagonisti delle sue novelle si riunivano per raccontare le loro storie. Questa stessa dimora ha ospitato, tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento, la Regina Vittoria d’Inghilterra, che la scelse come rifugio per le sue vacanze fiorentine.
Oltre a essere un luogo di grande valore storico e letterario, Villa Palmieri è una meraviglia architettonica. Le sue sale sono arricchite da stucchi e decori del Ghilardini, con monumentali scalinate e opere d’arte di Pandolfo Reschi, pittore di origini polacche, noto per il suo contributo alla scena barocca fiorentina del XVII secolo. Tra le altre attrazioni della residenza si trovano una grande limonaia, una cappella neo-barocca, un campo da tennis privato e persino una pista di atterraggio per elicotteri.
Negli ultimi anni, Villa Palmieri ha aperto le sue porte non solo a eventi privati e matrimoni, ma anche al mondo della moda. Nel 2019, Givenchy ha sfilato nei suoi giardini, e più recentemente, durante l’ultima edizione di Pitti Uomo, la scuola di moda Polimoda ha scelto questa cornice per il suo Graduation Show di fine anno.
Secondo Andrea Busoni, direttore generale e socio di Dreamer Real Estate, la villa rappresenta “un rifugio di lusso senza pari, sia a livello nazionale che internazionale”. Busoni ipotizza che questa residenza possa prestarsi non solo come dimora privata, ma anche per una trasformazione in un prestigioso boutique hotel di superlusso o come sede per eventi di massimo prestigio o centro culturale e artistico.
Villa Palmieri, con la sua storia secolare, il suo fascino ineguagliabile e il suo immenso valore culturale, è una rara opportunità sul mercato immobiliare di lusso, un vero pezzo di storia in vendita per chi è disposto a investire in un patrimonio senza tempo.
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Salt Bae ci riprova con l’Italia e apre il suo ristorante a Roma
Dopo il successo mondiale, Salt Bae sbarca a Roma, scegliendo Piazza Augusto Imperatore come location per il suo nuovo ristorante. Un’esperienza culinaria unica nel cuore della Capitale.
Salt Bae ha annunciato sui social l’apertura del suo ristorante a Roma. La location scelta è Piazza Augusto Imperatore, recentemente riqualificata con un grande progetto di rigenerazione urbana. Il nuovo ristorante promette di offrire un’esperienza unica, con spettacoli di taglio della carne al tavolo e una varietà di piatti di alta qualità.
La notizia
Il ristorante che aprirà nella Capitale si chiamerà “Steakhouse”, la data di apertura ancora non si conosce ancora ma il macellaio delle polemiche sembra voler dire che non ci vorrà molto tempo perché la Città eterna affondi il coltello non nella piaga (per chi non lo ama) ma nelle sue care carissime bistecche. Gli scontrini dei suoi piatti hanno fatto spesso il giro del web facendo andare di traverso più di un boccone a chi non concepisce o non si può permettere di pagare cifre così alte per mangiare costate e dintorni. Lo scorso gennaio Salt Bae aveva postato in rete uno scontrino di 100 mila euro in un suo ristorante a Dubai: “I soldi arrivano, i soldi se ne vanno”.
La rigenerazione urbana di Piazza Augusto Imperatore
Piazza Augusto Imperatore è stata al centro di un’importante opera di recupero, volta alla valorizzazione dell’area archeologica circostante. Il progetto ha visto la realizzazione del Bulgari Hotel e la ristrutturazione di edifici storici per creare spazi commerciali e gastronomici di lusso. Il nuovo ristorante di Salt Bae si inserisce perfettamente in questo contesto di prestigio.
Chi è Nusret Gökçe
Nusret Gökçe, meglio conosciuto come “Salt Bae”, è un macellaio e ristoratore turco diventato famoso per il suo particolare modo di salare la carne. Nato nel 1983 a Erzurum, in Turchia, Nusret ha iniziato a lavorare come apprendista macellaio in giovane età. La sua popolarità è esplosa nel 2017 quando un video della sua caratteristica tecnica di salatura della carne è diventato virale.
Ma ai social non piace
“Per me può restare dove è adesso a Roma non serve sto qui”. “Nun te volemo”. “Manco hai aperto e già te lo dico abbassa i prezzi”. “A Roma potresti fare al massimo il kebabbaro”. “Ma la domanda è quando chiuderai?”. Sono solo alcuni dei commenti che si possono leggere su Instagram sotto un messaggio di Salt Bae il famoso quanto contestatissimo macellaio ristoratore turco al secolo Nusret Gökçe, perennemente al centro di polemiche per i suoi piatti di carne costosissimi su cui sparge il sale come in un rituale.
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