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Musica

La scienza rivela la canzone più allegra di sempre: ecco quale brano ha conquistato il primo posto

Jacob Jolij, dell’Università di Groningen, ha stilato una classifica delle canzoni più gioiose di sempre, analizzandone ritmo, accordi e testi. Il primo posto spetta a un brano che incarna energia e libertà, ma la top ten include anche successi intramontabili come “Dancing Queen” degli ABBA e “Good Vibrations” dei Beach Boys.

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    La canzone più festosa mai creata: grazie a una formula matematica, il ricercatore Jacob Jolij ha classificato i brani più “feel-good” della storia, incoronando il celebre brano dei Queen. Jacob Jolij, ricercatore dell’Università di Groningen, ha sviluppato un algoritmo capace di individuare le canzoni più gioiose di sempre. Al primo posto della playlist c’è “Don’t Stop Me Now” dei Queen, il brano del 1978 che trasmette energia e libertà assoluta. Nella top ten dei brani più allegri anche classici di Gloria Gaynor, Billy Joel e gli ABBA.

    Una formula per la felicità musicale: la playlist di Jolij
    Qualche anno fa, il neuroscienziato Jacob Jolij, su commissione del marchio britannico Alba, ha studiato i brani identificati come “felici” da migliaia di ascoltatori, analizzandoli secondo una formula che valuta caratteristiche come velocità, accordi e contenuto del testo. La sua ricerca ha portato a una playlist scientificamente calibrata: 10 canzoni “feel-good” dove gioia, spensieratezza e ritmo creano una formula perfetta di felicità musicale. In cima alla lista si trova “Don’t Stop Me Now” dei Queen, con il suo ritmo energico e un testo che celebra la libertà assoluta. È un brano che, dai film cult agli spot pubblicitari, è entrato nel cuore degli ascoltatori, mantenendo intatta la sua capacità di farci sentire bene.

    La top ten dei brani più allegri
    Oltre ai Queen, Jolij ha selezionato classici come “Dancing Queen” degli ABBA e “Good Vibrations” dei The Beach Boys. Tra gli elementi ricorrenti di queste canzoni, Jolij ha individuato testi che celebrano eventi positivi o sono privi di un significato troppo impegnativo, con sonorità vivaci e ritmi elevati. Ecco la lista completa delle dieci canzoni più allegre di sempre:

    1. Don’t Stop Me Now – Queen
    2. Dancing Queen – ABBA
    3. Uptown Girl – Billy Joel
    4. Eye of the Tiger – Survivor
    5. I’m a Believer – The Monkees
    6. Girls Just Want to Have Fun – Cyndi Lauper
    7. Livin’ On a Prayer – Bon Jovi
    8. Walking On Sunshine – Katrina & The Waves
    9. I Will Survive – Gloria Gaynor
    10. Good Vibrations – The Beach Boys

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      “Hello World”, i Pinguini salutano il mondo: il pop che avvicina e fa riflettere

      La band celebra dieci anni dal debutto con un disco che mescola leggerezza e consapevolezza. Una copertina “emozionale” creata con i fan e brani pronti per il tour negli stadi.

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        I Pinguini Tattici Nucleari tornano con Hello World, il settimo album in studio, disponibile da venerdì 6 dicembre. Un lavoro che celebra dieci anni di carriera e rappresenta un viaggio attraverso 15 brani capaci di unire ironia, leggerezza e riflessioni profonde. Dai cori perfetti per i concerti negli stadi alle ballad più intime, la band dimostra ancora una volta la capacità di parlare a tutti, mantenendo intatta la propria identità.

        Hello World

        Il titolo, Hello World, non è casuale. «È la prima frase che gli studenti di programmazione imparano a far dire a un programma», spiega la band. «Ogni album è un saluto al mondo: un momento in cui le canzoni, tenute dentro per anni, vengono finalmente liberate». Il disco affronta temi contemporanei, dalla tecnologia ai rapporti umani, come sottolinea il frontman Riccardo Zanotti: «La tecnologia è nata per avvicinarci, ma paradossalmente ci ha allontanato dall’essenza di noi stessi».

        Tra i brani già conosciuti ci sono Romantico ma muori e Islanda, due hit che hanno conquistato le classifiche e anticipato un album destinato a consolidare il successo della band. La copertina del disco, un’aurora boreale che avvolge il pianeta Terra, è stata realizzata con l’aiuto dei fan: ascoltando le canzoni in anteprima con speciali archetti capaci di catturare le onde cerebrali, le emozioni sono state trasformate in colori, componendo l’immagine. «È il nostro modo di includere chi ci segue in questo viaggio», raccontano i Pinguini.

        Il decennale è anche l’occasione per fare un bilancio della loro carriera, partita dall’indie e approdata al pop mainstream senza mai perdere credibilità. «Non abbiamo paura della parola pop, per noi è una cosa bella, persino salvifica a volte», rivendica la band. Un pop che ha saputo farli crescere e restare uniti. «Scioglierci non è mai stata un’opzione, anche nei momenti più difficili».

        Con Hello World, i Pinguini Tattici Nucleari salutano il mondo, invitando chiunque a unirsi a loro in questo viaggio tra tecnologia, emozioni e musica che fa pensare e sognare. Un disco che segna un nuovo capitolo per una band che non smette mai di sorprendere.

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          Musica

          Sanremo 2025: Amedeo Minghi e gli esclusi eccellenti. Troppo vecchio per la linea editoriale decisa da Carlo Conti

          Escluso dal Festival della Canzone Minghi c’è rimasto male e ha lanciato un sondaggio su Facebook.

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            L’annuncio del cast dei 30 Big di Sanremo 2025, svelato da Carlo Conti durante il Tg1, ha suscitato entusiasmo ma anche polemiche. Tra i nomi esclusi, quello di Amedeo Minghi spicca per l’amarezza espressa dall’artista, che ha condiviso sui social la sua delusione e aperto un sondaggio per raccogliere opinioni sul cast.

            Ma perché Amedeo Minghi è stato escluso?

            Nonostante l’esperienza e il repertorio, Minghi non è stato selezionato. Il motivo principale, secondo le indiscrezioni, sarebbe legato alla linea editoriale del festival, che punta su artisti in grado di catturare il pubblico più giovane e garantire varietà di generi musicali. Carlo Conti ha sottolineato quanto sia stato difficile scegliere tra le tante proposte, ma ha precisato che l’obiettivo è costruire un cast che rappresenti contemporaneità e innovazione.
            Minghi aveva presentato più brani, sperando di tornare in gara, ma nessuno di essi ha trovato spazio tra i selezionati. Sui social, l’autore di Vattene Amore ha commentato con una nota amara: “Sanremo 2025, impressioni sul cast?“, lasciando i fan di esprimere i loro giudizi. Molti hanno criticato le scelte, naturalmente, difendendo l’importanza della sua carriera. L’artista ha inoltre espresso perplessità sui nuovi talenti della musica, scrivendo a chiare letter il suo disagio. “Mi sconvolgono gli sguardi ammirati di questi ragazzi verso cose così poco probabili. Occhi sbarrati sul nulla… Francamente mi spavento per i miei nipoti“.

            Gli altri esclusi illustri

            Minghi non è solo ad essere stato escluso dalla prossima edizione del Festival. Molti altri nomi illustri non sono stati inclusi nel cast, generando reazioni tra ironia e polemica. Sfera Ebbasta ha reagito con un gesto provocatorio su Instagram, dichiarando: “Avevo tutti i requisiti per Sanremo“. Chiara Galiazzo, ha commentato con leggerezza: “Ragazzi, sono stata segata anche quest’anno“. Ha però annunciato che pubblicherà comunque il brano scartato.
            Shade, ha scherzato sulla sua esclusione, dicendo che sarà libero a San Valentino.
            Arisa, Blanco, Irene Grandi, Madame, Nina Zilli, Raf, Alex Britti e Mara Sattei sono tra gli altri grandi esclusi, alcuni dei quali hanno preferito mantenere un più saggio silenzio.

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              Musica

              Dov’è Liana, il trio italo-francese che ha infiammato Roma

              Il nuovo sound della band Dov’è Liana, dalle suggestioni house pop, french touch con influenze
              italiane, infiamma il Cieloterra di Roma a suon di “Peace, Love and Baci”.

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                Ode alle donne, alla bellezza, all’amore, alla libertà e all’eguaglianza. Al Cieloterra di Roma il concerto dei Dov’è Liana si è aperto sulle righe del libro L’arte della gioia di Goliarda Sapienza. Ma perché proprio questo libro? Per chi ormai ha già abituato l’orecchio al sound “lianiano” e al loro lifestyle, può benissimo dedurre che la scelta di leggere qualche riga di questo libro, come intro e come fine, ricade proprio dal fatto che racconta la vita di Modesta, una donna siciliana che, attraverso una serie di esperienze intense e trasformative, affronta la ricerca della propria libertà e identità.

                Un progetto che nasce a Palermo

                La storia esplora temi di emancipazione, passione, e lotta contro le convenzioni sociali, presentando una protagonista che si ribella alle restrizioni imposte dalla società e dalla famiglia, cercando di vivere autenticamente. Ma perché proprio una donna siciliana e perchè proprio un romanzo di ribellione? Perché la band nasce proprio nell’estate più calda di Palermo e, ispirati dalla Vucciria Palermitana, iniziano a comporre i loro primi brani. La band si innamora della cittadina siciliana e pensano che sia il paese più bello d’Europa. Si innamorano dei vicoli, del mare, dei sapori, degli odori mediterranei e sono in continua ricerca di Liana, una ragazza che li ha “folgorati” in una notte d’estate a Palermo, da qui nasce il loro particolarissimo nome.

                Lo show romano, che ha elettrizzato tutti

                Il concerto dopo l’ode al libro di Goliarda Sapienza parte con la prima canzone dell’Album LOVE 679, dal titolo Love 679 (Not Hate) – dove è stato volutamente escluso il numero 8 perche la dicitura inglese (eight) richiama foneticamente alla parola “odio” (hate). Un’ora e mezza di live ha fatto scatenare il popolo della notte, composto da Gen-Z e dai Millennials, con il loro nuovo sound innovativo e controcorrente.

                Suggestiva miscelanza di influenze

                Per chi non li conoscesse ancora: Dov’è Liana è una band italo-francese che fonde diversi stili musicali, tra cui il soft rock, house pop, french touch con influenze italiane creando un sound distintivo e unico con tocchi di elettronica che arricchiscono le melodie. Il gruppo prende il nome da una figura misteriosa, “Liana”, evocando una sorta di enigma che si riflette nella
                loro musica, caratterizzata da testi introspettivi e sognanti.

                Tre francesi sedotti dal quartiere Vucciria

                La band è composta da tre giovani ragazzi francesi, che si innamorano della Vucciria di Palermo, il che contribuisce a una fusione di influenze culturali, musicali e linguistiche. I testi sono scritti in italiano e in inglese, aggiungendo una dimensione multilingue alla loro proposta. Le canzoni sono intrise di un’atmosfera intima, a volte nostalgica, che invita l’ascoltatore a riflettere sulla bellezza e la fragilità dell’esistenza, trasmettendo così un forte senso di libertà e un profondo desiderio di leggerezza. Il trio è diventato in poco tempo pioniere di una generazione che ama esplorare culture diverse, viaggiare, conoscere nuove persone, combattere i pregiudizi e le disuguaglianze.

                Da ascoltare!

                Dov’è Liana, seppur in poco tempo, sono riusciti a diventare la band di punta del momento, ancora hanno molta strada da fare, ma siamo certi che sapranno continuare a stupirci ed emozionarci. Cari lettori, amanti della musica di nicchia, vi lascio con la curiosità: aprite
                spotify e immergetevi nel mondo dei Dov’è Liana. Non ve ne pentirete. Viva l’amore, la libertà, la musica e le connesioni immense che crea!

                Chiara Alviano

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