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Lifestyle

Manuale di sopravvivenza balneare: come non farvi odiare dal vostro vicino d’ombrellone in riva al mare

Estate, sole, mare… e caos. La spiaggia può essere un paradiso, ma solo se tutti rispettano qualche regola di buon senso. Ecco il galateo da ombrellone riassunto in una top ten comportamentale per non trasformare la sabbia in una giungla di egoismi e plastica: 10 buone abitudini per convivere serenamente sotto il sole.

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    Ogni estate porta con sé il medesimo copione di sempre: asciugamani che si espandono come colonie, bimbi che scavano fino in Australia, chi parla al telefono come se fosse al centro di una soap e chi trasforma la sabbia in una discoteca. Ecco perché un piccolo “manuale di comportamento balneare” non è un vezzo da snob, ma un preciso salvavita sociale.

    1. Volume umano, non megafono

    Parlare a voce alta in spiaggia non ti rende protagonista, solo fastidioso. Le chiacchiere esistenziali o i gossip telefonici è meglio riservarli al bar, non tra un bagnasciuga e un cruciverba.

    2. I bimbi sì, ma senza sabbiature gratuite

    I bambini devono giocare, ma non serve che trasformino ogni asciugamano altrui in un castello sabbioso. Educazione e divertimento possono convivere (con un pizzico di supervisione adulta).

    3. Musica? Solo per le tue orecchie

    Il tormentone dell’estate è bello… fino alla decima volta. Dopo, inizia a diventare tortura per chi ti è vicino. Le cuffiette sono il miglior alleato per la pace sonora.

    4. Tuffi liberi, schizzi limitati

    Il mare è di tutti, ma non per questo puoi tuffarti stile olimpionico vicino a chi galleggia in relax. Rispetta gli spazi acquatici, anche se non sono delimitati da boe.

    5. Fumo e fumo passivo: questione di vento

    Fumare in spiaggia non è (ancora) vietato ovunque, ma farlo sotto l’ombrellone o vicino ad altri è una cattiva abitudine. Il vento porta via il fumo, sì, ma dritto nel naso di chi non fuma.

    6. Bye bye rifiuti

    Mozziconi, bottiglie, cartacce: la spiaggia non è una discarica creativa. Porta con te una busta per i rifiuti, è il minimo sindacale per definirsi “civilizzati”.

    7. Cambio outfit? Sì, ma non davanti a tutti

    Anche se ti senti a casa, spogliarti in mezzo agli altri non è una grande idea. Esistono cabine, parei, o l’antico trucco dell’asciugamano.

    8. Colonie da ombrellone: riduci il perimetro

    Portare mezzo salotto in spiaggia è una scelta discutibile. Stendere teli, gonfiabili, giochi e borse su cinque metri quadri è l’equivalente estivo del “posteggiare storti”.

    9. Rispetta il sonnellino altrui

    Non tutti vogliono giocare a racchettoni o ascoltare storie epiche. C’è anche chi cerca la siesta delle 14. Silenzio e rispetto, almeno nelle ore più calde.

    10. I selfie sì, ma senza invadere

    Fare una foto ricordo va bene, ma senza inquadrare sconosciuti in pose discutibili o disturbare la privacy degli altri con dieci scatti e due filtri.

    Parola d’ordine: rispetto reciproco

    Il mare è bello, il sole riscalda, ma il vero benessere in spiaggia nasce dal rispetto reciproco. Non serve trasformarsi in un monaco zen, basta solo un po’ di buon senso. Così la convivenza sotto l’ombrellone può essere piacevole, o almeno sopportabile. E magari, alla fine, qualcuno vi offrirà pure un ghiacciolo.


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      Società

      Che voto hanno preso alla maturità? Da Meloni a Ferragni, le pagelle dei vip sotto esame

      Chi ha preso 60 e chi si è fermato prima. Da Giorgia Meloni a Chiara Ferragni, da Sinner a Fedez, ecco i voti (e gli scivoloni) alla maturità di politici, influencer e sportivi italiani. Tra chi si è diplomato col massimo e chi ha preferito abbandonare i banchi per la carriera.

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        Ogni anno, a metà giugno, l’Italia torna a parlare di Maturità. Per migliaia di studenti si avvicina la prima vera prova della vita, il passaggio obbligato tra l’adolescenza e l’età adulta. Un rito collettivo che accomuna generazioni e che, nel tempo, ha segnato anche la giovinezza di molti protagonisti della politica, dello spettacolo e dello sport.

        Non tutti, però, hanno affrontato quell’esame nello stesso modo. C’è chi ha portato a casa il massimo dei voti e chi ha appena strappato la sufficienza. Qualcuno, addirittura, ha preferito non presentarsi, scegliendo un’altra strada.

        Politica: promossi eccellenti e studenti nella media
        La presidente del Consiglio Giorgia Meloni si è diplomata in lingue all’istituto professionale Amerigo Vespucci di Roma con 60/60. Stesso risultato per Matteo Renzi, Giuseppe Conte, Carlo Conti e Cristina Parodi.

        Diversa la situazione per altri nomi noti della politica: Matteo Salvini ha ottenuto 48/60 al liceo classico Manzoni di Milano, stesso voto di Antonio Tajani, che ha ricordato di essere stato “uno studente medio”, con difficoltà in greco. Roberto Fico, ex presidente della Camera, si è diplomato con 40/60.

        Giuseppe Valditara, oggi ministro dell’Istruzione, frequentò il liceo classico Berchet di Milano. Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, rischiò addirittura di non essere ammesso per via del rendimento in matematica. Il suo voto finale, però, non è noto.

        Showbiz: non tutti col massimo
        Chiara Ferragni ha concluso il liceo classico Manin di Cremona con un voto di 78/100. Maria De Filippi uscì con un 52/60, mentre Diana Del Bufalo prese 60/100. Edoardo Leo, oggi volto noto del cinema italiano, racconta di essersi diplomato con 37 su 60, un soffio sopra la soglia minima, per poi riscattarsi con una laurea da 110 e lode.

        Chi invece ha preferito interrompere gli studi è Fedez, che non ha terminato le superiori, così come Emis Killa. Damiano David, frontman dei Måneskin, ha raccontato di essere stato bocciato tre volte prima di decidere di dedicarsi interamente alla musica.

        Musica e voti: tra eccellenze e rinunce
        L’ultima vincitrice di Sanremo, Angelina Mango, si è diplomata nel 2019 al liceo artistico. Leo Gassmann ha ottenuto 96/100, Lorenzo Fragola 85, Tiziano Ferro 55 su 60.

        Sportivi in cattedra
        Jannik Sinner ha lasciato la scuola pubblica al quarto anno, diplomandosi poi da privatista in Amministrazione, Finanza e Marketing a Bolzano. Il portiere Gianluigi Donnarumma ha ottenuto 70/100, mentre Gregorio Paltrinieri ha chiuso con un 80. Federica Brignone si è diplomata con 83/100, Aldo Montano con 54/60. Mario Balotelli ha raggiunto appena il minimo: 60/100.

        Tra i banchi anche i nuovi eletti a Strasburgo
        Ilaria Salis si è diplomata al classico Zucchi di Monza con 100/100. Roberto Vannacci, eurodeputato per la Lega, prese la maturità scientifica nel 1986 al Leonardo da Vinci di Parigi. Luigi Di Maio, ex ministro, ha concluso gli studi con il massimo: 100/100.

        Non tutti hanno lasciato il segno nei registri
        In definitiva, l’esame di Stato ha segnato anche chi oggi è sotto i riflettori. Alcuni hanno fatto il loro dovere in silenzio, altri hanno preso voti che forse oggi non racconterebbero con orgoglio. Ma la lezione, se c’è, è semplice: il successo non si misura solo in decimi. Anche una bocciatura può essere l’inizio di una carriera brillante. O, almeno, una storia da raccontare.

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          Curiosità

          Emma e le altre: una spiccata passione per il… dildo

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            In rete si parla spesso di sex toy in tutte le salse, da quelli più bizzarri e colorati, fino a quello classici eleganti che sono diventati dei veri e propri cult, per non parlare di quelli da borsetta! Anche Emma Marrone, di recente, alla domanda su cosa lei ritenesse irrinunciabile, ha risposto di essere fortemente indecisa fra la Playstation e il suo dildo!

            Giochini per adulti… anche famosi

            Gadget a loro modo divertenti, che non lasciano affatto indifferenti nemmeno gli appartenenti allo star system! Molti suoi esponenti, infatti, non solo ne hanno una collezione, ma si sono cimentati in acquisti costosissimi dedicati allo svago sotto le lenzuola: insomma bellezze, oggi parleremo di celebrity e sex toy!

            Una cura per l’isteria

            Partiamo da Maggie Gyllenhaal, un’attrice che può annoverare, nella sua carriera sul grande schermo, anche Hysteria, un film che – guarda caso – parla dell’invenzione dei vibratori! Che venivano usato come strumenti per alleviare i sintomi dell’isteria femminile, condizione spesso diagnosticata nel XIX secolo, periodo in cui il film è ambientato. La protagonista, durante le interviste per pubblicizzare l’uscita del film, ha rivelato di aver ricevuto in omaggio tantissimi vibratori e di averne apprezzato molto l’utilizzo, al punto da regalarli anche alle sue amiche!

            In platino e diamanti

            L’acquisto di un sex toy può essere fatto anche in vista del miglioramento della propria vita di coppia, cosa che è accaduta a David e Victoria Beckham! Il calciatore inglese non solo ha comprato alla moglie durante la sua ultima gravidanza un vibratore, ma ne ha anche scelto uno che costava 1,8 milioni di dollari: fatto interamente di platino e impreziosito di diamanti alla base!

            Regalini di coppia piccanti

            Le gioie di coppia fornite dai sex toy non sono sconosciute nemmeno ad un’altra famosissima coppia dello star system: Beyoncé e Jay-Z! I due amano fare e farsi regali piccanti. Infatti sono stati paparazzati in svariate occasioni dentro alcuni dei negozi più lussuosi di articoli per adulti. Tra gli acquisti sexy di Queen Bey e di Jay-Z si annovera anche un vibratore fatto completamente… d’oro.

            Kate Moss ama quelli economici

            L’ex modella Kate Moss non ha mai fatto mistero di quanto ami godere di una vita sessuale piena ed appagante. Per questo motivo, Kate non ha mai esitato ad ammettere di avere diversi sex toy, tra cui un vibratore – il suo preferito – costato “solo” 350 dollari!

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              Società

              Settimana corta: perché l’80% degli italiani la desiderano

              Un sondaggio rivela che l’80% degli italiani desidera la settimana corta per migliorare il benessere e la produttività. Ecco i motivi di questa tendenza e i benefici percepiti.

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                La settimana lavorativa di quattro giorni sta diventando un argomento sempre più popolare in Italia. Un recente sondaggio ha rivelato che l’80% degli italiani sarebbe favorevole a ridurre i giorni di lavoro settimanali da cinque a quattro. Questa soluzione è vista come un modo per migliorare la qualità della vita e aumentare la produttività.

                I motivi della richiesta

                I principali motivi dietro questa richiesta includono il desiderio di un migliore equilibrio tra vita professionale e personale, la riduzione dello stress e un aumento del tempo libero da dedicare a famiglia e hobby. Inoltre, molti credono che una settimana corta possa portare a una maggiore efficienza lavorativa, con dipendenti più riposati e motivati.

                Esperienze internazionali

                La settimana lavorativa di quattro giorni non è un concetto nuovo e ha già mostrato risultati positivi in vari paesi. Ad esempio, esperimenti in Islanda e Nuova Zelanda hanno dimostrato che i lavoratori possono mantenere o addirittura aumentare la loro produttività con una settimana più breve, riducendo allo stesso tempo il burnout e migliorando la loro soddisfazione generale.

                Cambiamento epocale

                L’interesse per la settimana lavorativa corta in Italia riflette un cambiamento più ampio verso una maggiore attenzione al benessere dei lavoratori. Mentre il dibattito continua, è chiaro che molti italiani vedono questa come una soluzione promettente per il futuro del lavoro. La transizione verso una settimana corta potrebbe rappresentare un passo significativo verso un equilibrio migliore tra vita lavorativa e personale, beneficiando sia i dipendenti che le aziende.

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