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Moda

Perché Meghan Markle non mostra mai i piedi e indossa (quasi sempre) abiti lunghi?

Il mistero dei lunghi abiti di Meghan Markle: strategia di stile o semplice comodità? La duchessa ha una sorprendente ragione dietro la sua preferenza per le vesti lunghe. Scopri di più su questa scelta di moda intrigante!

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    La duchessa Meghan Markle è nota per il suo stile impeccabile e sofisticato, che ha subito un’evoluzione significativa da quando è diventata parte della famiglia reale britannica. Tuttavia, molti hanno notato un particolare ricorrente nei suoi outfit: indossa spesso abiti e pantaloni molto lunghi che coprono i suoi piedi, e le sue calzature sono sempre chiuse, senza mai mostrare i piedi.

    Ma qual è il motivo di questa scelta di stile? Durante il suo tour in Nigeria, Meghan ha sfoggiato outfit vibranti e sensuali, ma con tessuti eccessivamente lunghi che sembravano ostacolarla. Molti si sono chiesti il perché di questa preferenza, ipotizzando che volesse nascondere i suoi piedi per qualche motivo.

    Secondo la stilista delle celebrità Rochelle White, intervistata da Femail, la duchessa potrebbe indossare abiti lunghi per dare l’illusione di essere più alta: “Abiti e pantaloni lunghi, a seconda del tipo di corpo, possono aiutare ad allungare il corpo e la forma. Possono farti sembrare più alta e, a seconda degli stili, possono aiutare a definire le aree del corpo che vuoi evidenziare o coprire”.

    Quindi, sembra che la scelta dei lunghi abiti di Meghan non sia tanto per nascondere i piedi, ma piuttosto per creare un effetto ottico di maggiore altezza. La duchessa sperimenta varie strategie, dai tacchi vertiginosi all’illusione ottica, per ottenere il look desiderato.

      Lifestyle

      Bella, simpatica, intelligente e… inesistente. Le influencer virtuali create dall’AI ci prendono in giro!

      Le influencer virtuali rappresentano una nuova frontiera nel marketing e nella comunicazione digitale.

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        Le influencer virtuali stanno rivoluzionando il mondo del marketing digitale, portando bellezza e fascino senza essere reali. I nomi come Francesca, Aitana ed Emily potrebbero far pensare a modelle reali, in carne e ossa. In realtà sono creazioni di ingegneri informatici. Costruite ad arte queste figure digitali stanno guadagnando popolarità per la loro capacità di soddisfare le esigenze delle aziende a costi ridotti – quasi a zero. E in più con una disponibilità senza pari rispetto alle influencer in carne e ossa.

        Quanto vale il business

        In Italia, si stima che circa tre milioni di utenti seguano influencer virtuali senza sapere che non sono persone reali. Secondo HypeAuditor, le modelle virtuali generano un engagement tre volte superiore rispetto alle influencer reali, rendendole estremamente appetibili per le aziende. Negli ultimi anni, infatti, le top model create dall’intelligenza artificiale sono state richieste per campagne pubblicitarie, grazie ai costi contenuti (circa 10.000 dollari per post) e all’assenza di problematiche logistiche, trasferimenti, shooting, soggiorno, etc.

        Lil Miquela

        Star del web: da Lil Miquela a Aitana Lopez

        Lil Miquela è stata la pioniera delle influencer virtuali su Instagram. Creata a Los Angeles, questa modella virtuale ha rapidamente accumulato oltre 2,5 milioni di follower, interagendo con il suo pubblico come una vera star. Un altro esempio è Aitana Lopez, modella virtuale spagnola, che ha persino attirato l’attenzione di un noto attore sudamericano, ignaro della sua natura digitale.

        Aitana Lopez

        Francesca Giubelli: l’influencer virtuale made in Italy

        Anche l’Italia può vantare la sua influencer virtuale, Francesca Giubelli. Creata da tre giovani imprenditori italiani, Francesca è una modella che in occasione delle recenti elezioni europee ha espresso la necessità di andare a votare ispirando e stimolando gli italiani a partecipare alle votazioni. Un appello e un impegno che ha generato non poche polemiche e discussioni sull’etica e la legalità di usare una figura virtuale in politica.

        Francesca Giubelli

        Interrogativi etici e legali

        Sebbene offrano numerosi vantaggi, le influencer virtuali, quindi sollevano anche importanti interrogativi etici e legali. Con la continua evoluzione dell’intelligenza artificiale, sarà interessante osservare come queste figure influenzeranno non solo il marketing, ma anche altri settori come la politica e la società civile. “AridateceNaomi Campbell

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          Moda

          Il ritorno degli angeli di Victoria, tutte alucce piumate e sexy lingerie

          Dopo sei anni di stand-by il colosso americano della lingerie sexy torna ad allestire la sua annuale sfilata, un tempo anche uno dei programmi più attesi del palinsesto televisivo statunitense.

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            Victoria’s Secretv rompe gli indugi e torna a sfilare. Lo stimolo arriva dai social, nei quali qualche responsabile del marketing aziendale ha riscontrato come sui social i ventenni di oggi guardassero con nostalgia agli show del passato, postando foto e soprattutto video di quegli iconici défilé. E allora… eccoli accontentati! Con un’innovazione sostanziale perà: organizzando uno show come ai vecchi tempi ma riformulato per i giorni attuali. Niente più trasmissioni televisive maspazio sui social media e su Amazon Prime Video. Abbinando le statuarie modelle di ieri insieme a qualle attuali. Forse meno perfette ma altrettanto carismatiche.

            Non mancano le esibizioni live, tra passato e presente

            Considerazioni che hanno dato luogo a una sfilata organizzata in un capannone a Brooklyn qualche giorno fa. Con pochi spettatori presenti fisicamente – solo 900 i presenti accreditati – che sono nulla rispetto alle migliaia e migliaia di spettatori di un tempo. Su un aspetto la tradizione è stata rispettata: la presenza di esibizioni dal vivo, questa volta tutte al femminile. Apre la star del k-pop Lisa, che fa il suo ingresso in scena languidamente adagiata su una moto; a seguire la la sudafricana Tyla e come chiusura… la divina Cher, in total black. Poi spazio agli angeli: la prima è Gigi Hadid, in rosa, con le enormi ali sulle spalle che si aprono fino a riprodurre il logo del marchio. L’atmosfera che si respira surante lo show è a tratti soprannaturale. La sensazione – assicurano i fortunati spettatori – è quella di essere catapultati in un mondo quasi magico, animato da creature celesti, forse messaggeri divini.

            Tutti gli angeli in passerella

            Le modelle iconiche del brand si sono tutte, rispondendo “presente” alla chiamata di Victoria: Adriana Lima e Alessandra Ambrosio, Candice Swanepoel e la sorella di Gigi, Bella Hadid. In rappresentanza del nostro Paese pure Vittoria Ceretti e Maty Diba. E in omaggio alle pari opportunità… le trans modelle Alex Consani e Valentina Sampaio. Senza dimenticare le “divine” che non potevano certo risultare assenti per un evento del genere: Kate Moss (con sua figlia Lila), Tyra Banks, Carla Bruni ed Eva Herzigova.

            Ci sono pure le taglie forti

            In omaggio al concetto inclusivo di bellezza, presenti anche le top plus size. Tra loro Ashley Graham, una delle più acclamate della serata, Paloma Elsesser e Jill Kortleve. E con lori tornano a spuntareanche le proverbiali ali, simbolo degli show del marchio, in una versione semplificata rispetto alle passate edizioni. Come a dire… siamo qui e torniamo a volare sulle estremità della seduzione.

            Al passo coi tempi che cambiano

            Lo stylist Emmanuelle Alt ha curato tutti i look, che appaiono più moderni e al passo con i tempi. Ai piedi tutte e 52 le modelle le creazioni di René Caovilla: scarpe che sembrano gioielli, in grado di illuminare la passerella grazie ai cristalli Swarovski, perle e ricami preziosi. Modelli che esaltano la femminilità con grazia, rappresentando un perfetto mix di eleganza e artigianalità italiana. Tutto estremamente sexy, sembra quasi di essere in paradiso. Qui perà il sesso gli angeli lo possiedono, eccome…

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              Moda

              La NASA veste Prada. Un successo stellare per la maison

              E’ stata presentata la tuta spaziale Axiom Extravehicular Mobility Unit (AxEMU). Progettata in collaborazione con Prada, sarà utilizzata per la missione Artemis III della NASA del 2026.

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                Al Congresso Astronautico Internazionale di Milano, Axiom Space ha presentato in anteprima le nuove tute spaziali che verranno utilizzate nella missione lunare Artemis III della NASA, prevista per la fine del 2026. Progettate in collaborazione con Prada, le tute AxEMU rappresentano un momento storico per l’esplorazione spaziale e per l’industria della moda.

                Houston abbiamo un problema… si è incastrata la cerniera!!!

                Matt Ondler, presidente di Axiom Space, ha sottolineato l’importanza del design innovativo che mette “l’uomo al centro”. Gli astronauti indosseranno per la prima volta queste tute per affrontare le condizioni estreme del Polo Sud della Luna, una zona in ombra perenne e ricca di ghiaccio. L’obiettivo principale della missione sarà la ricerca di acqua, cruciale per le future esplorazioni spaziali.

                Materiali avanzati per una sfilata spaziale

                La partnership con Prada si è rivelata strategica per lo sviluppo delle tute. Secondo Lorenzo Bertelli, figlio di Miuccia, Chief Marketing Officer del Gruppo Prada, questa collaborazione segna l’inizio di una nuova era per il settore spaziale, ricca di opportunità. Prada ha contribuito con la sua expertise nella lavorazione di materiali avanzati, fornendo soluzioni per lo strato esterno della tuta, che dovrà resistere a temperature estreme.

                NASA tra pizzi e merletti a 40 sotto zero

                Le tute AxEMU permetteranno agli astronauti di effettuare passeggiate spaziali in condizioni estremamente ostili, con temperature molto basse, per un massimo di otto ore. Nelle aree della Luna sempre in ombra, gli astronauti potranno lavorare all’esterno per almeno due ore, grazie alle innovazioni tecnologiche e ai materiali avanzati utilizzati.

                Un prêt-à-porter tra le galassie

                La tuta spaziale ha già superato una simulazione pressurizzata e ora proseguirà con ulteriori test, inclusi quelli subacquei e con i prototipi del veicolo lunare Artemis. La missione Artemis III segnerà il ritorno dell’uomo sulla Luna, questa volta al Polo Sud, aprendo nuove frontiere per l’esplorazione spaziale e per la collaborazione tra settori industriali diversi.

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