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Società

Innovazione e flessibilità ridisegnano il mondo del lavoro

Dall’inizio dell’anno, i mesi appena trascorsi si sono rivelati un periodo cruciale per il mondo del lavoro, segnato da innovazioni, sfide e tendenze emergenti che stanno ridisegnando il panorama occupazionale. Le dinamiche del mercato sono state influenzate da una crescente adozione di tecnologie avanzate, dall’evoluzione dei modelli di lavoro ibridi, e dalla continua attenzione alla sostenibilità e al benessere dei dipendenti.

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    La digitalizzazione con il lavoro da remoto
    Si è registrato un incremento significativo nell’utilizzo dell’intelligenza artificiale e dell’automazione nei processi aziendali. Le aziende hanno investito in strumenti di AI per ottimizzare le operazioni, migliorare la customer experience e supportare il lavoro da remoto. Questa tendenza ha aperto nuove opportunità di lavoro in settori come la cybersecurity, lo sviluppo software, e la gestione dei dati, ma ha anche sollevato domande su come gestire la transizione per i ruoli tradizionali che vengono automatizzati.

    Dimissioni di massa
    Ma in molti Paesi, il numero di lavoratori che si licenziano volontariamente è in aumento, un fenomeno noto come “Great Resignation”. Questo è dovuto a una serie di fattori, tra cui il desiderio di un migliore equilibrio tra vita lavorativa e vita privata, la ricerca di lavori più significativi e la richiesta di salari più alti.

    Benessere e sostenibilità
    Il benessere dei dipendenti è rimasto una priorità per le aziende, con un’attenzione particolare alla salute mentale e al supporto psicologico. Le iniziative per creare ambienti di lavoro più sani e sostenibili si sono intensificate, con programmi che promuovono la formazione continua, la diversità e l’inclusione, e la riduzione dell’impatto ambientale delle attività aziendali.


    Sfide e opportunità
    Sul fronte delle sfide, il mercato del lavoro ha dovuto fare i conti con la carenza di manodopera qualificata in alcuni settori e con la necessità di aggiornare le competenze dei lavoratori per adattarsi alle nuove tecnologie. Tuttavia, queste sfide hanno anche portato a opportunità di sviluppo professionale e a una maggiore enfasi sulla formazione e il reskilling.

    Giugno 2024
    Mentre ci avviciniamo alla seconda metà dell’anno, le imprese e i lavoratori sono chiamati a navigare questi cambiamenti con resilienza e visione strategica, pronti a cogliere le opportunità emergenti in un panorama in costante trasformazione.

    Ascesa del lavoro ibrido
    Il lavoro ibrido, che combina il lavoro in ufficio con il lavoro da remoto, è diventato sempre più popolare. Questo offre ai lavoratori maggiore flessibilità e autonomia, e può anche essere vantaggioso per le aziende che possono ridurre i costi degli uffici.

    Domanda di competenze digitali
    La domanda di lavoratori con competenze digitali è in aumento, in quanto sempre più aziende si affidano alla tecnologia per le loro operazioni. Questo significa che i lavoratori che desiderano rimanere competitivi sul mercato del lavoro devono sviluppare o aggiornare le loro competenze digitali.

    Focus sul benessere dei dipendenti
    Le aziende stanno prestando sempre più attenzione al benessere dei propri dipendenti, offrendo una serie di vantaggi e programmi di supporto per migliorare la loro salute mentale e fisica. Questo è importante per attrarre e trattenere i migliori talenti.

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      Società

      State cercando un partner su un sito di dating? Evitate di innamorarvi dei profili che utilizzano l’AI

      L’uso dell’intelligenza artificiale nel dating solleva questioni etiche: è giusto creare profili psicologici senza consenso? Tra privacy violata e algoritmi, il romanticismo rischia di diventare un calcolo freddo.

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        L’intelligenza artificiale (IA) ha trasformato il modo in cui le persone interagiscono, anche nel mondo del dating. Se inizialmente veniva utilizzata per creare biografie più accattivanti sui siti di incontri o suggerire frasi da usare in chat, oggi la tecnologia si spinge oltre, offrendo strumenti per analizzare in profondità i potenziali partner.

        Se cerchi l’anima gemella troppe informazioni fanno male

        Un esempio emblematico riportato dal Financial Times descrive un episodio in cui un uomo ha utilizzato un’IA per creare un profilo psicologico dettagliato del proprio match prima di un appuntamento. Sfruttando informazioni pubbliche, ha elaborato una relazione di otto pagine che descriveva la giornalista coinvolta come “intellettualmente curiosa, indipendente e coraggiosa nelle sue convinzioni, dotata di autostima e integrità.” Sebbene il risultato fosse lusinghiero, l’iniziativa ha sollevato questioni etiche sull’uso dell’AI nei siti di dating.

        Uso improprio dell’AI, così non vale…

        La giornalista, sorpresa e infastidita, ha chiesto all’IA di riflettere sulla moralità di questo uso. La risposta dell’IA è stata sorprendentemente critica. L’intelligenza artificiale ha sottolineato che la profilazione psicologica senza consenso può essere invasiva e che le persone non possono essere ridotte a semplici dati. Ancora più diretta è stata IA Gemini di Google, che ha dichiarato inaccettabile l’uso dell’IA per questo scopo senza consenso esplicito, evidenziando il potenziale danno per la privacy.

        …e quindi?

        Questa vicenda evidenzia le implicazioni di un uso improprio dell’intelligenza artificiale nel contesto sociale. Da un lato, chi ha una forte presenza online può essere analizzato in modo approfondito, a causa delle troppe informazioni pubbliche sul suo conto. Chi invece è più riservato rimane inaccessibile, creando un dislivello nel mondo digitale. Alla fine, per quanto avanzata possa essere, l’IA non può e non dovrebbe sostituire il valore delle interazioni umane autentiche, basate sull’empatia e sull’osservazione diretta.

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          Società

          Tornano le cabine telefoniche (ma non servono più a telefonare)

          Quelle che un tempo erano simbolo della comunicazione d’emergenza diventano oggi oggetti di design urbano e rifugi per chi cerca connessione, solitudine o semplicemente un momento per sé. Perché se il telefono non squilla più, la città ha ancora bisogno di un posto dove mettersi in pausa.

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            Sparite, smantellate, abbandonate, ignorate. Per anni le cabine telefoniche sono state il simbolo della modernità sconfitta: residui arrugginiti di un’epoca fatta di gettoni e schede, destinate all’oblio sotto i colpi del progresso digitale. Ma come accade spesso nella moda e nell’urbanistica, il revival è dietro l’angolo. E così, complice una nuova sensibilità per l’arredo urbano e un certo gusto per la nostalgia ben confezionata, in molte città europee stanno tornando. Ma con funzioni completamente diverse.

            A Berlino, alcune sono diventate micro-librerie a cielo aperto: si entra, si lascia un libro, se ne prende un altro. Un patto non scritto tra lettori urbani, un modo elegante per dire “io c’ero” in una città che cambia. A Londra, patria delle mitiche cabine rosse, sono diventate box per selfie vintage, oppure postazioni per ricaricare cellulari con pannelli solari. In Francia alcune hanno ospitato installazioni artistiche o piccoli podcast point dove ascoltare audio-letteratura mentre si attende l’autobus.

            In Italia, che sul tema ha sempre avuto un rapporto più pratico che affettivo, qualcosa si sta muovendo. A Firenze, ad esempio, una vecchia cabina in disuso è stata trasformata in una sorta di “confessionale laico”: si entra, si registra un pensiero, un segreto, una preghiera, che viene poi elaborata da un software per diventare parte di una installazione sonora collettiva. A Milano, invece, alcune cabine hanno trovato nuova vita come mini uffici temporanei per lavoratori nomadi, con seduta, presa usb, wi-fi gratuito e (udite udite) aria condizionata.

            C’è chi le fotografa, chi ci gira videoclip, chi semplicemente si ferma a leggere la lista delle istruzioni ancora incollata all’interno. Alcuni comuni valutano persino la possibilità di usarle come micro-centri di primo soccorso, dotati di defibrillatori e istruzioni vocali in più lingue. Altri le propongono come teche per opere d’arte a rotazione o info-point turistici in miniatura. Le potenzialità sembrano infinite, almeno quanto l’immaginazione degli architetti urbani e dei progettisti del nuovo lifestyle da città.

            Il paradosso è che, in un’epoca dove tutti sono sempre connessi, ci sia un bisogno crescente di luoghi dove isolarsi. Dove raccogliere le idee, respirare, fingere una telefonata pur di non rispondere a quella vera. E in questo senso, le cabine telefoniche hanno un potenziale poetico: sono angoli di privacy in mezzo al traffico, gusci di metallo dove per un attimo si può fare silenzio. Come se avessero cambiato missione: non più mettersi in contatto con qualcuno, ma recuperare il contatto con se stessi.

            Chi le considera relitti urbani, forse non ha colto il loro valore simbolico. Non c’è niente di più contemporaneo, oggi, che ripensare un oggetto del passato per i bisogni del presente. Una cabina telefonica può diventare una capsula del tempo, un punto di scambio, un rifugio anti-ansia. Non è detto che debba squillare per farci sentire qualcosa. Basta entrarci, chiudere la porta e ascoltare il silenzio.

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              Società

              Alcolock: il dispositivo che promette di rivoluzionare la sicurezza stradale. Ce la farà?

              Obbligatorio da luglio per chi ha guidato in stato di ebbrezza, l’Alcolock divide l’opinione pubblica tra vantaggi e criticità. Ecco come funziona e cosa accade all’estero.

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                In queste ultime settimane abbiamo imparato a conoscere l’Alcolock, un dispositivo elettronico progettato per impedire l’avvio del motore in caso di tasso alcolemico elevato. Un dispositivo che potrebbe diventare obbligatorio in Italia. A partire da luglio, infatti, salvo obiezioni dell’Unione Europea, sarà installato su auto e camion di chi è già stato condannato per guida in stato di ebbrezza. Il sistema, simile a un etilometro digitale, richiede al conducente di soffiare in un boccaglio prima di accendere il veicolo. Se il tasso alcolemico supera la soglia consentita, il motore rimane bloccato.

                Vantaggi e difficoltà dell’Alcolock

                L’Alcolock rappresenta un passo avanti nella prevenzione della guida in stato di ebbrezza, riducendo la recidività e promuovendo una maggiore consapevolezza. In altri Paesi europei il dispositivo ha dimostrato di essere efficace nel rieducare i conducenti e migliorare la sicurezza stradale. Tuttavia, emergono dubbi sui costi elevati (circa 2.000 euro per singola installazione) e sull’impatto sulle famiglie, soprattutto quando il veicolo è condiviso. Inoltre, la scelta delle officine autorizzate da parte dei produttori solleva questioni sulla libera concorrenza.

                Cosa accade all’estero

                Il dispositivo è già in uso in alcuni Paesi europei e nordamericani. Francia, Austria, Belgio, Danimarca, Polonia, Lituania, Svezia e Finlandia, lo hanno adottato come strumento di rieducazione per ridurre la recidività. In questi contesti, ha dimostrato di essere efficace nel promuovere una guida più responsabile. In Svezia, ad esempio, è obbligatorio per i conducenti professionali. Viene utilizzato anche nei programmi di riabilitazione per chi ha commesso reati legati alla guida in stato di ebbrezza. Studi dimostrano che il dispositivo riduce significativamente la recidività, ma l’efficacia diminuisce una volta rimosso. L’introduzione dell’Alcolock in Italia potrebbe davvero segnare un cambiamento importante nel panorama normativo. Resta da vedere come verranno affrontate le criticità emerse. La sicurezza stradale è una priorità, ma è fondamentale bilanciare prevenzione e sostenibilità economica.

                Tecnologia e sicurezza, per ridurre i recidivi

                Il decreto attuativo del Ministero dei Trasporti è in fase di notifica a Bruxelles, e l’introduzione di questo strumento punta a ridurre recidività e incidenti stradali. Funziona come un qualsiasi etilometro ma digitale. Ovvero richiede al guidatore di soffiare in un boccaglio prima di poter accendere l’auto. Se viene rilevato un tasso alcolemico oltre il limite consentito, il dispositivo impedisce l’avviamento del motore. Questo sistema sarà obbligatorio per due anni dopo la sospensione della patente per un tasso di 0,8 gr/l, che diventano tre se il livello supera 1,5 gr/l.

                …ma duemila euro sono tanti!

                L’installazione dell’Alcolock sarà a carico dell’automobilista e avrà un costo stimato di circa 2.000 euro, cui si aggiungeranno i costi per i boccagli monouso e la manutenzione. La scelta degli installatori autorizzati, che sarà demandata ai produttori, ha sollevato critiche da parte di Federcarrozzieri. La federazione infatti denuncia un possibile danno alla libera concorrenza. Inoltre, l’obbligo di utilizzo riguarda tutti i membri della famiglia che devono guidare il veicolo, influenzando anche chi non ha avuto problemi con la legge, ma condivide l’auto.

                Alcolock: sigilli e manutenzione

                Un sigillo autodistruttivo proteggerà il dispositivo da manomissioni. Ma i periti dell’Aiped hanno sollevato dubbi su situazioni come danni accidentali o derivanti da incidenti stradali. Il rischio di essere accusati ingiustamente di manomissione del dispositivo è una delle criticità più discusse.

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