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Cinema

Hollywood miserabile: quando Cate Blanchett ha lavorato gratis nel Signore degli Anelli

Non sempre lavorare in produzioni di successo corrisponde ad un cachet stellare per gli attori. Chiedere all’attrice australiana Cate Blanchette cosa ha portato a casa per il primo film della saga de Il Signore degli Anelli…

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    Tutti avrete visto La compagnia dell’anello, prima pellicola della saga relativa al Signore degli Anelli? Un film kolossal in piena regola del 2001 co-sceneggiato, diretto e co-prodotto da Peter Jackson. Tratto dall’omonima prima parte del romanzo di J. R. R. Tolkien, rappresenta il primo lungometraggio della trilogia, seguito da Il Signore degli Anelli – Le due torri (2002) e da Il Signore degli Anelli – Il ritorno del re (2003).

    La compagnia del… braccino corto

    Una pellicola che ottenne un grande successo di critica e incassi, aggiudicandosi anche vari riconoscimenti, tra cui quattro premi Oscar su tredici candidature e quattro British Academy Film Awards. Tanto successo al botteghino corrisponde a tanti soldi incassati. Eppure l’attrice Cate Blanchett che interpreta la nobile elfa Galadriel, quella che dona a Frodo una fiala con la luce di una stella che lo proteggerà… ha qualcosa da recriminare. Lei è la prova vivente che recitare in una pellicola che ha incassato quasi4 miliardi di dollari non significa automaticamente ricevere compensi record. Nemmeno se si è delle star e se di cognome si fa Blanchette.

    Ricompensata con cibo e un paio di orecchie finte

    Lo raccontato proprio lei, ospite di una trasmissione televisiva su BravoTv. Il conduttore Andy Cohen, chiedendole per quale film fosse stata pagata di più, ha ipotizzato che si trattasse proprio della saga kolossal-fantasy tratta dai libri di Tolkien. «Mi stai prendendo in giro?» ha risposto la Blanchette, raccotando – fra lo sbigottimento generale – che nessuno aveva guadagnato granché da quel film. «In pratica mi hanno dato panini gratis e ho potuto tenere le orecchie da elfo». E «nessuna retribuzione finale» calcolata sui soldi incassati al botteghino.

    Il personaggio interpretato dall’attrice, la Dama della luce

    Nel primo film Cate Blanchett interpreta invece Galadriel, elfa conosciuta come la Dama della luce. Frodo, distrutto dalla fatica di portare il fardello dell’anello del potere, glielo vuole regalare ma lei, seppure a fatica, rifiuta e dona invece allo hobbit una fiala con la luce di Eärendil, la stella degli elfi. «Possa essere per te una luce in luoghi oscuri, quando ogni altra luce si spegne» dice a Frodo. E così infatti sarà.

    Volendo lavorare a tutti i costi con Peter Jackson

    «Le donne non vengono pagate tanto quanto si pensa» ha voluto aggiungere l’attrice, che aveva scelto di partecipare al film, perché voleva lavorare a tutti i costi con il regista Peter Jackson, autore di un grande classico di serie B come Splatters – gli schizzacervelli, nonchè regista del bellissimo documentario sui Beatles Get Back, minserie del 2021 che vede i 4 di Liverpool impegnati nella creazione dell’album che nella forma definitiva si sarebbe intitolato Let It Be (in luogo dell’originale Get Back) e nella pianificazione della loro prima esibizione dal vivo dopo tre anni. Il documentario contiene anche il leggendario concerto dei Beatles sul tetto della Apple.

    Solo Frodo ha percepito un compenso di tutto rispetto

    La Blanchette non è stata l’unica del cast a rimanere delusa dal compenso: Orlando Bloom, nei panni dell’elfo Legolas, aveva raccontato a sua volta di aver guadagnato solo 175.000 dollari per tutti e tre i film. Il protagonista Elijah Wood, (Frodo), riuscì invece a rinegoziare il compenso con la produzione, arrivando a un milione di dollari dopo l’uscita dell’intera saga e la sua trionfale accoglienza. Il suo compenso di partenza era di 250.000 dollari…

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      Cinema

      Jannik Sinner e Will Smith, scambio da Oscar: il tennista sogna un film sulla sua vita e l’attore accetta la sfida

      Durante un’intervista al Six Kings Slam, Jannik Sinner ha rivelato con ironia che vorrebbe Will Smith a interpretarlo in un film sulla sua carriera. L’attore di Hollywood ha risposto con un post virale: “Ci sto!”.

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      Jannik Sinner

        L’azzurro più amato del tennis mondiale finisce (di nuovo) sotto i riflettori, ma stavolta non per un ace o una volée perfetta. Jannik Sinner, 24 anni, numero uno d’Italia e tra i migliori giocatori al mondo, ha acceso la fantasia dei fan durante un’intervista al Six Kings Slam, l’esibizione di tennis che si è tenuta nei giorni scorsi in Arabia Saudita.

        Alla domanda dell’intervistatrice — “Se la tua vita diventasse un film, chi vorresti ti interpretasse?” — Sinner ha risposto con un sorriso disarmante:

        “Facciamo Will Smith, perché no? Diverso, ma bello.”

        Una battuta semplice, ma sufficiente a far scatenare i social.

        Da una battuta a un post virale

        Il video del momento, pubblicato dal ministro saudita dello sport Turki Alalshikh (l’uomo che organizza i grandi eventi sportivi nel Paese), ha raccolto in poche ore oltre 260 mila visualizzazioni su Instagram e centinaia di commenti divertiti.

        E la risposta di Will Smith non si è fatta attendere.
        L’attore, premio Oscar per Una famiglia vincente – King Richard (2021), ha pubblicato una foto ironica sul suo profilo: un fotomontaggio in cui il suo volto sostituisce quello di Sinner nella celebre immagine del trionfo a Wimbledon 2024.

        “Ci sto!” ha scritto l’attore americano, taggando il tennista altoatesino.

        Il post è stato immediatamente ripreso dai media internazionali, da ESPN a People, e in poche ore è diventato virale, con migliaia di condivisioni e un coro di approvazione da parte dei fan di entrambi.

        Un legame già scritto tra Will Smith e il tennis

        Non è la prima volta che Will Smith si avvicina al mondo della racchetta. Nel 2022, l’attore ha vinto l’Oscar come miglior attore protagonista per aver interpretato Richard Williams, il padre e allenatore delle campionesse Serena e Venus Williams, nel film King Richard – Una famiglia vincente.

        Il film raccontava la determinazione, il sacrificio e la visione di un genitore che, contro ogni pronostico, ha portato le figlie al vertice del tennis mondiale. Un racconto di resilienza e disciplina che, per certi versi, riecheggia anche nella carriera di Sinner, cresciuto tra le montagne dell’Alto Adige e arrivato al numero 1 del mondo senza clamore, ma con lavoro e dedizione costanti.

        “Tanta storia ancora da scrivere”

        Per ora, però, il “film” di Sinner resta solo un sogno. Lo stesso tennista, dopo il clamore mediatico, ha precisato con ironia che non c’è ancora nessun progetto concreto:

        “La sceneggiatura non è pronta, ho ancora troppa strada da fare in campo e fuori.”

        Un modo elegante per ricordare che, nonostante la giovane età, la sua carriera è appena agli inizi. E che, come nei migliori copioni, la parte più bella della storia deve ancora essere scritta.

        Nel frattempo, i fan si divertono a immaginare il film: chi vedrebbe Luca Guadagnino alla regia, chi propone Christopher Nolan, chi sogna una colonna sonora firmata Hans Zimmer.

        Dal campo al cinema: un sogno globale

        L’episodio dimostra, ancora una volta, quanto Jannik Sinner sia diventato un’icona globale, capace di unire sport, cultura pop e simpatia in modo naturale.
        L’azzurro, oggi al vertice del ranking mondiale, ha già riscritto la storia del tennis italiano: trionfatore a Wimbledon, vincitore della Coppa Davis con l’Italia e simbolo di una generazione che lo considera un modello di umiltà e determinazione.

        Che un giorno la sua vita possa davvero diventare un film non è poi così improbabile. Hollywood ama le storie di riscatto e talento, e quella di Sinner ha tutti gli ingredienti giusti: una famiglia semplice, un’infanzia tra sci e racchette, un’ascesa silenziosa ma inarrestabile.

        Per ora, Will Smith “ci sta” e il mondo sorride davanti a un’inaspettata alleanza tra tennis e cinema, Italia e Stati Uniti, realismo e sogno.

        E chissà, magari un giorno, tra una partita e un set point, Jannik potrà davvero sedersi in una sala buia e guardare la sua storia prendere vita sul grande schermo.

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          Cinema

          Amber Heard cambia vita: nuova identità, nuova casa e una rinascita teatrale in Spagna

          Amber Heard si reinventa: vive in Spagna con le sue figlie e si dedica al teatro, lasciandosi alle spalle la Hollywood dei riflettori e dei tribunali

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          Amber Heard

            Amber Heard, oggi 39 anni, sembra aver voltato definitivamente pagina dopo il lungo e discusso processo mediatico che l’ha vista opposta all’ex marito Johnny Depp. Lontana da Hollywood e dai riflettori internazionali, l’attrice ha scelto la tranquillità di Madrid per ricominciare una nuova vita – personale e professionale – sotto un’identità che omaggia una figura leggendaria del vecchio West.

            Secondo quanto confermato da fonti vicine all’attrice e da recenti dichiarazioni sui social, Heard avrebbe adottato lo pseudonimo Martha Jane Cannary, ovvero il vero nome di Calamity Jane, iconica tiratrice scelta e pioniera americana dell’Ottocento. Un nome simbolico, forse specchio di una fase più autentica e riservata della sua vita.

            La Heard vive stabilmente in Spagna da circa due anni, in una casa nei dintorni di Madrid, dove si è trasferita anche per crescere le sue due figlie gemelle, Ocean e Agnes, nate all’inizio del 2025 tramite maternità surrogata, secondo quanto riportato da testate statunitensi.

            Ma l’elemento più sorprendente della sua rinascita è forse il cambio di rotta professionale: dal grande schermo al palcoscenico teatrale. L’ex protagonista di Aquaman ha debuttato a giugno nel cast dello spettacolo “Spirit of the People”, una produzione bilingue – inglese e spagnola – che ha riscosso ottimi consensi nell’ambito del Williamstown Theatre Festival, prestigioso evento teatrale con sede storica nel Massachusetts, ma che da quest’anno ha ospitato una speciale edizione europea.

            Amber Heard, che parla fluentemente lo spagnolo, ha mostrato sul suo profilo Instagram momenti dietro le quinte, ringraziando fan e sostenitori con un post corredato da una foto tra fiori e abbracci del pubblico. “I fiori appassiscono, ma i ricordi e l’amore ricevuti resteranno per sempre”, ha scritto, in un messaggio che suona come il simbolo di una ritrovata serenità.

            Per ora, il cinema sembra essere un capitolo chiuso. Heard non ha in programma nuove uscite sul grande schermo, e secondo indiscrezioni sarebbe intenzionata a restare in Europa a tempo indeterminato, dedicandosi al teatro e alla maternità lontana dai clamori della stampa.

            Una scelta coraggiosa e silenziosa, in netta controtendenza con gli anni precedenti: Amber Heard si è reinventata, e lo ha fatto da sola, tra le luci calde della Spagna e l’eco delle tavole di un palcoscenico.

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              Cinema

              L’amore è la vera “Mission Impossible” per Tom Cruise: finita la storia con Ana de Armas, ma i due resteranno amici e colleghi

              Tom Cruise torna single proprio mentre l’ex moglie Nicole Kidman ufficializza il divorzio da Keith Urban. La love story con Ana de Armas era iniziata a gennaio e sembrava un film perfetto. Ma come in ogni missione impossibile, anche stavolta il finale è stato un’esplosione controllata.

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                Alla fine, anche per Tom Cruise, l’amore si è rivelato una missione impossibile. Dopo nove mesi di una relazione vissuta tra set cinematografici e fughe romantiche, l’attore 63enne e la collega Ana de Armas, 38 anni, si sono lasciati. Nessuno scandalo, nessuna scenata pubblica, solo la constatazione che la scintilla si è spenta.

                La notizia, rimbalzata dal Daily Mail e confermata da fonti vicine alla coppia, chiude una delle storie più chiacchierate di Hollywood del 2025. “La scintilla si è spenta tra loro, ma amano ancora la reciproca compagnia e si sono comportati entrambi in modo molto adulto”, ha rivelato un amico comune. Una separazione pacifica, maturata in silenzio, in perfetto stile Cruise.

                Tom e Ana si erano conosciuti lo scorso gennaio, durante una cena a Los Angeles organizzata da amici produttori. Tra loro era nata subito un’intesa professionale, poi diventata qualcosa di più. Lei, magnetica e raffinata, reduce dai successi di Blonde e No Time to Die; lui, eterno ragazzo del cinema d’azione, con alle spalle una carriera che attraversa quattro decenni. Insieme, sembravano un film di sé stessi: eleganti, complici, impeccabili.

                L’estate li aveva visti inseparabili, tra Woodstock e Minorca, sempre mano nella mano, sorridenti e rilassati, come due star decise a riscrivere la sceneggiatura della propria vita. Ma dietro i sorrisi e le fughe romantiche, qualcosa si è incrinato. “Sono rimasti amici – spiegano fonti vicine – ma hanno capito che i loro mondi, i loro ritmi e le loro priorità erano troppo diversi. Lei ha un futuro pieno di progetti, lui è ancora un perfezionista che vive per il lavoro”.

                Cruise, del resto, non è nuovo alle storie travolte dal tempo e dalla sua carriera. Dopo i matrimoni con Mimi Rogers, Nicole Kidman e Katie Holmes, nessuna relazione è durata abbastanza da superare la distanza tra il set e la vita reale. Con Ana, però, sembrava diverso: meno clamore, più intimità. E invece, come spesso accade a Hollywood, le rose non sono fiorite.

                La fine dell’amore arriva in un momento simbolico: proprio mentre l’ex moglie Nicole Kidman ha ufficializzato la separazione dal cantante Keith Urban, chiudendo un matrimonio durato diciotto anni. Un intreccio di destini che fa sorridere amaramente chi ricorda i due ex coniugi all’apice del loro splendore, ora entrambi di nuovo soli.

                Ma se l’amore è finito, il lavoro continua. Ana de Armas è già stata confermata nel prossimo film di Cruise, “Deeper”, un thriller soprannaturale che segnerà la loro prima collaborazione ufficiale sul grande schermo. E non è tutto: un secondo progetto, dal titolo provvisorio Pressure, è già in preparazione. “Continuano a stimarsi e a fidarsi l’uno dell’altra – racconta una fonte –. Tra loro resta un forte legame professionale”.

                Tom Cruise, nel frattempo, è tornato a Londra, dove sta ultimando le riprese di Mission: Impossible 9, tra inseguimenti mozzafiato e acrobazie reali – perché lui, a differenza dei sentimenti, non delega mai le scene d’azione. Ana, invece, è volata a Parigi per un nuovo set, più riservata che mai, lontana dai flash e dai gossip.

                Così si chiude, con eleganza e senza drammi, una storia che sembrava scritta per durare. Ma forse, per Tom Cruise, l’amore resterà sempre l’unica missione davvero impossibile: quella che non puoi provare cento volte finché non riesce, ma solo vivere una volta, sperando che il finale non sia sempre lo stesso.

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