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Cinema

Il Gladiatore 2: caro Ridley Scott che pasticcio. Hai fatto un sequel tra epicità e anacronismi

Il seguito del film di successo con Russell Crowe si prende alcune contestate libertà nella ricostruzione dell’impero romano.

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    Il Gladiatore 2 è un film che ha suscitato reazioni contrastanti negli Stati Uniti sin dalla sua uscita. In Italia dal 14 novembre. Mentre alcuni lo hanno accolto con entusiasmo, altri lo hanno criticato aspramente, definendolo un’opera poco fedele alla storia e incapace di replicare il successo del primo capitolo. E d’altra parte non era un impresa per nulla facile…Le critiche verso questa seconda puntata sono diverse e arrivano da tutte le direzioni. Tra le primcipali critiche avanzate dagli storici ci sono gli squali nel Colosseo e il tè servito nell’antica Roma. In sintesi il film è accusato di una scarsa accuratezza storica. La professoressa Shadi Bartsch, esperta di storia romana, ha sottolineato numerosi anacronismi e imprecisioni presenti nel moovie. E con l’aiuto dell’esperta vediamo di analizzarne qualcuna.

    Ecco le scene più contestate

    Per prima cosa si contestano gli squali nel Colosseo. L’idea di far combattere gladiatori contro squali è stata definita “pura spazzatura hollywoodiana“. Non solo non esistono prove storiche di tali eventi, ma è anche logisticamente impossibile riempire il Colosseo con l’acqua necessaria per ospitare creature così grandi. Seconda contestazione: i rinoceronti cavalcati. Sebbene sia documentato l’uso di rinoceronti nei giochi romani, non esistono prove che i gladiatori li cavalcassero. E infine la questone del Tè e…dei giornali nell’antica Roma. La scena in cui un nobile romano beve tè e legge il giornale è un chiaro anacronismo, poiché entrambe le invenzioni sono successive di molti secoli. E quindi sono state create appositamente o sono vere e proprie sviste? Forse la prima è la versione più accreditata…?

    Un Gladiatore troppo fedele all’originale?

    Un’altra importante critica riguarda la struttura narrativa del film. Il Gladiatore 2 sembra quasi una ripetizione del primo capitolo, con un protagonista che intraprende un percorso di vendetta simile a quello di Massimo Decimo Meridio. Questa scelta narrativa, pur garantendo una certa continuità, ha reso il film meno originale e meno sorprendente. Inoltre, il film sembra volersi appoggiare eccessivamente al successo del primo capitolo, citando frasi celebri e riprendendo alcuni elementi iconici. Questa scelta, se da un lato può accontentare i fan della saga, dall’altro rischia di soffocare l’originalità del nuovo film. Quindi un flop? Nemmeno per sogno…

    …dai qualcosa da salvare lo troviamo…!

    Per prima cosa si salva la sua spettacolarità. Le scene d’azione sono ben coreografate e visivamente impattanti, offrendo al pubblico uno spettacolo epico e coinvolgente. A seguire il cast stellare. A partire dal regista Ridley Scott abbiamo anche Paul Mescal, Pedro Pascal, Connie Nielsen, Denzel Washington, Djimon Hounsou, Joseph Quinn, May Calamawy, Fred Hechinger. E ci fermiamo qui. Attori di grande talento, che danno vita a personaggi complessi e affascinanti. Insomma Il Gladiatore 2 è un film assai divisivo che farà parlare molto le critiche e il pubblico. Ha il merito di riportare in vita un franchise amatissimo dal pubblico. Tuttavia, la sua eccessiva fedeltà al primo capitolo, unita a una certa leggerezza nei confronti della storia, ha limitato il suo potenziale.

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      Cinema

      Carlo Verdone e tutti i suoi amori: dall’ex moglie Gianna alla famiglia “allargata” fino al mistero sulla nuova compagna

      Carlo Verdone ha attraversato il cinema italiano con ironia e malinconia, ma la sua vita sentimentale è sempre rimasta lontana dai riflettori. Dalla moglie Gianna Scarpelli ai figli Giulia e Paolo, fino al recente accenno a una “persona speciale”, il regista svela un percorso fatto di affetti solidi, amicizie di famiglia e qualche amore mancato.

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        Carlo Verdone ha appena festeggiato i suoi 75 anni e, come spesso accade quando si parla di lui, il pubblico si divide tra chi vuole sapere dei suoi film cult e chi è curioso della sua vita privata. Eppure, dietro il personaggio comico-timido, c’è una storia fatta di affetti profondi e di un riserbo che pochi nel mondo dello spettacolo riescono a mantenere.

        La famiglia Verdone e l’amore per Rossana
        Il primo grande amore di Carlo è sempre stata sua madre, Rossana Schiavina. Una donna forte, insegnante, capace di crescerlo tra libri, teatro e scoperte. È stata lei a spingerlo sul palco quando ancora tremava di paura, spronandolo con un celebre «piantala e vai!». La sua scomparsa, nel 1984, è stata una ferita che Verdone non ha mai realmente nascosto.

        Accanto a lui, sempre, la sorella Silvia, sposata da quarant’anni con Christian De Sica: un legame diventato quasi un simbolo della grande famiglia artistica italiana.

        Il matrimonio con Gianna Scarpelli: 16 anni di amore e due figli
        Il capitolo più importante della vita sentimentale del regista è stato quello con Gianna Scarpelli, la sua compagna di una vita. Si sono sposati nel 1980, hanno avuto due figli — Giulia, oggi attrice e regista, e Paolo, impegnato in una carriera diplomatica — e hanno condiviso una storia solida, lontana dalla mondanità. Si sono separati nel 1996, senza però mai divorziare ufficialmente, mantenendo un rapporto sereno e famigliare.

        Amori mancati e la serie “Vita da Carlo”
        Verdone non ha mai nascosto i suoi innamoramenti giovanili, come quello per la famosa farmacista che ha ispirato un personaggio della serie Vita da Carlo. Un amore mai nato, ma rimasto nella memoria come una carezza nostalgica.

        E oggi? La misteriosa nuova compagna
        Negli ultimi anni Carlo si era definito “single convinto”, sostenendo che dopo una certa età la solitudine può diventare persino confortevole. Ma durante la presentazione della nuova stagione della sua serie, ha confessato: «C’è una persona con cui sto bene. Non sono più da solo». Stop. Nessun nome, nessun dettaglio.

        Da quel momento è partita la caccia all’identità della donna. Si è parlato di Ilenia Pastorelli, che però ha smentito con ironia. È spuntato anche il nome di Corinna Jiga, attrice e modella presente in qualche scatto insieme a lui. Ma nulla è stato confermato: Verdone ha preferito lasciare tutto nel silenzio, come ha sempre fatto quando si tratta dei suoi affetti più veri.

        A 75 anni, Carlo Verdone continua a ricordarci che gli amori — quelli veri — sono una somma di legami, famiglia, storie finite bene o male, e nuovi inizi custoditi con pudore.

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          Cinema

          George Clooney, l’ultima vera star di Hollywood che non smette di credere nell’America

          Attore, regista e produttore, George Clooney resta uno dei volti più completi del cinema americano. Tra impegno politico, ironia e fascino intramontabile, racconta la sua visione del futuro degli Stati Uniti.

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          George Clooney

            George Clooney è, con ogni probabilità, una delle ultime vere star di Hollywood. Capace di muoversi con disinvoltura tra recitazione, regia e produzione, l’attore nato a Lexington, Kentucky, nel 1961 incarna l’idea stessa di versatilità. Dal dottor Ross di E.R. – Medici in prima linea ai ruoli più intensi di Syriana o Michael Clayton, Clooney ha saputo alternare blockbuster e cinema d’autore senza mai perdere fascino o credibilità.

            Fuori dal set, il suo impegno politico lo ha reso una figura di riferimento per il mondo progressista americano. Da sempre vicino al Partito Democratico, ha sostenuto le campagne di Barack Obama, Hillary Clinton e Joe Biden, oltre a impegnarsi attivamente in cause umanitarie come la difesa dei diritti umani in Sudan e la promozione della libertà di stampa.

            Poche settimane fa, l’attore è stato protagonista di uno degli incontri più seguiti della serie Actors on Actors di Variety, insieme alla collega Patti LuPone. Durante la conversazione, i due hanno discusso del futuro della democrazia americana, del ruolo dell’arte e del senso di responsabilità pubblica degli artisti.

            Clooney, pur non nascondendo le sue preoccupazioni, ha offerto una prospettiva ottimista: “Abbiamo vissuto tempi molto più difficili di questi. Nel 1968 ogni città americana era in fiamme, avevamo perso Martin Luther King e Bobby Kennedy. Eppure, nonostante tutto, siamo andati avanti.”

            L’attore ha sottolineato come oggi la sfida principale sia la moltiplicazione incontrollata delle fonti d’informazione: “Il problema non è solo cosa accade, ma come le persone scelgono di informarsi. Viviamo immersi nel rumore, e distinguere la verità dalle menzogne è diventato più difficile che mai.”

            Un messaggio velato anche a Donald Trump e ai populismi che, secondo Clooney, “sono destinati a svanire come sempre accade ai demagoghi.”

            Parallelamente, Clooney torna al cinema con Jay Kelly, nuova commedia drammatica diretta da Noah Baumbach, in uscita nelle sale americane il 19 novembre 2025 e su Netflix dal 5 dicembre. Nel cast anche Laura Dern, Adam Sandler, Billy Crudup, Riley Keough e Isla Fisher.

            A 64 anni, George Clooney continua a incarnare un’idea di Hollywood ormai rara: quella dell’attore che non si limita a interpretare, ma che usa la propria voce per riflettere sul mondo. E, forse, per cambiarlo un po’.

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              Cinema

              A Giorgia proposero un film erotico: Tinto Brass voleva lei per “La guardiana del faro”

              Sembra una scena uscita da una puntata di “Ai confini della realtà”, invece è un episodio vero: Giorgia, una delle voci più raffinate della musica italiana, racconta di essere stata contattata da Tinto Brass per interpretare un film erotico intitolato “La guardiana del faro”. Una proposta inattesa, mai diventata realtà ma rimasta come una curiosa parentesi nel suo passato artistico.

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                Ci sono retroscena che, quando emergono, fanno sobbalzare anche i fan più preparati. E quello raccontato da Giorgia appartiene decisamente alla categoria “imprevedibili”. La cantante, simbolo di eleganza vocale e riservatezza, ha rivelato che anni fa le fu proposta una parte in un film erotico. Non un film qualunque: un progetto firmato da Tinto Brass, il regista che ha costruito un’intera carriera tra trasgressione, cult di genere e icone sensuali.

                Il titolo provvisorio, “La guardiana del faro”, fa già sorridere per la distanza siderale dal mondo musicale e artistico di Giorgia. Un contrasto così netto che la stessa cantante, raccontandolo, ha ammesso di aver pensato di trovarsi dentro una dimensione parallela. Brass, del resto, non è nuovo a scelte inaspettate: nella sua lunga carriera ha sempre cercato volti magnetici e personalità forti, anche dove nessuno si sarebbe aspettato di trovarle.

                La proposta arrivò in un momento in cui Giorgia era già affermata, ma ancora lontana dall’aura “intoccabile” che ha acquisito negli ultimi anni. Eppure, nonostante il fascino curioso della situazione, la cantante non prese mai seriamente in considerazione l’idea: l’universo brassiano, con la sua estetica provocatoria e il suo immaginario senza filtri, era troppo distante dalla sua sensibilità artistica. Così l’episodio rimase una parentesi divertita, da raccontare solo molti anni dopo.

                A distanza di tempo, però, quella proposta rivela anche un altro aspetto: la cifra di Giorgia come artista, sempre coerente con sé stessa e con un’immagine costruita sulla voce e sull’intensità, mai sullo scandalo. Non ha mai inseguito scorciatoie, né cavalcato provocazioni che avrebbero potuto garantirle visibilità immediata. Ha preferito, allora come oggi, la via della musica.

                Difficile immaginare cosa sarebbe stato “La guardiana del faro” con Giorgia protagonista, e forse è proprio questa distanza a rendere l’aneddoto irresistibile. Una sorta di sliding doors improbabile che la cantante ha attraversato con un sorriso e una scrollata di spalle. E che oggi diventa uno di quei retroscena pop perfetti da tirare fuori quando si vuole ricordare che anche le carriere più lineari, ogni tanto, sfiorano territori inattesi.

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