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Cinema

Milfone all’attacco del grande schermo: la seduzione non ha limiti d’età

Le star del cinema over 50 e il sesso. Da Nicole Kidman a Demi Moore fino a Monica Guerritore: quando il nudo non è affatto un problema.

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    Il prossimo 30 gennaio arriva nelle sale Babygirl, pellicola diretta da Halina Rejin, che vede una Nicole Kidman – oggi 57enne – letteralmente affamata di sesso, impegnara in una torrida relazione sadomaso con un partner che ha la metà dei suoi anni. Nella pellicola lei interpreta una manager di potere, insoddisfatta dal suo menage matrimoniale, che instaura una relazione ad alto tasso erotico con un giovane stagista. Preparatevi ad assistere ad un orgasmo all’inizio e uno alla fine del film, con una Kidman come non l’avete mai vista.

    L’erotismo del potere

    Durante il film è spesso senza vestiti, coinvolta in scene anche umilianti come leccare il latte a mo’ di animale, da una ciotola sul pavimento di una squallida stanza d’hotel. «È stato liberatorio girare Babygirl che parla del desiderio femminile, del matrimonio e dei pensieri più intimi di ognuno di noi», spiega l’attrice, «perché è stato diretto da una donna che sull’eros ha imposto il suo sguardo femminile». Che, nemmeno a farlo apposta, è uno sguardo «contro il patriarcato», precisa la regista Haina Rejin.

    Demi Moore oggi, altro che Ghost..

    Un film naturalmente molto atteso, che arriva all’indomani del trionfo di Demi Moore ai Golden Globe per The Substance, un horror “femninista” diretto anch’esso da una dona – Coralie Fargeat – nel quale l’attrice 62enne è pronta a sottoporsi a qualunque manipolazione per mantenere il suo corpo giovane e sexy.

    Seduttive oltre i 50

    Il mondo al femminile cambia, le donne si emancipano sempre più, rivendicando anche una dimensione che per lungo tempo sono state chiamate a sacrificare: quella sessuale. Anche il cinema più recente sembra essersene accorto, scoprendo la capacità di seduzione delle over 50, il loro diritto al piacere, addirittura l’incontro tardivo con l’eros senza paura del ridicolo o del giudizio sociale.

    Ritorna anche Bridget Jones

    Tre anni fa la 65enne Emma Thompson aveva inaugurato questa tendenza con Il piacere è tutto mio. Un film nel quale, rimasta vedova, riscopre se stessa grazie al rapporto di fiducia con un giovane gigolò. Oggi sempre più attrici sono disposte a mostrare il lato maturo della loro sessualità. Il 27 febbraio uscirà Bridget Jones – Un amore di ragazzo nel quale Renée Zellweger, la single più famosa del cinema, a 55 anni si iscrive a Tinder innamorandosi del giovane Leo Woodwall. Da vedere anche May December, con una Julianne Moore che interpreta una donna matura che che sposa un adolescente, sfidando apertamente lo scandalo dei benpensanti.

    Liz Hurley diretta in scene lesbo dal figlio

    A 59 anni Liz Hurley ha interpretato incandescenti scene di sesso lesbo nel film Strictly Confidential diretto dal figlio Damian Hurley. Mentre la star di X Files Gillian Anderson ha dato alle stampe Want, un libro sulle fantasie sessuali tutte al femminile. Naomi Watts, che ha la medesima età della Watts, ha fondat di recente un’azienda che offre «soluzioni olistiche contro la menopausa», mentre altre superstar del cinema come Jennifer Aniston, Salma Hayek, Halle Berry e Gwyneth Paltrow sono attualmente coinvolte in attività di business che riguardano prodotti anti-age.

    Anche la nostra Monica Guerritore dice la sua: «Le over 50 si sono prese il cinema»

    Una sfolgorante Monica Guerritore è da mesi protagonista di Inganno, il titolo non anglosassone più visto al mondo su Netflix: una travolgente storia d’amore in cui l’attrice vive, contro tutto e contro tutti, una relazione con il più giovane Giacomo Gianniotti. Monica appare spesso nuda regalando verità e carisma alle scene erotiche: la serie riconosce alle donne mature il diritto di amare, raramente rappresentato sullo schermo. Lapidario il suo commento: «Le over 50 si sono prese il cinema».

    Infine, non manca all’appello neanche Kate Winslet – sì, lei… la “pagnoccona” di Titanic – che nel film Lee Miller interpreta l’omonima fotoreporter degli Anni Venti, musa di Man Ray, celebre per la sua tumultuosa e disinibita sessualità. Tutto questo in uno scenario cinematografico attuale che, secondo il New York Times, dal 2000 a oggi ha visto diminuire del 40 per cento le scene erotiche mentre le persone di ogni generazone fanno meno sesso rispetto ai coetanei di 20 o 30 anni fa. Il futuro è più che mai nelle mani delle milf…

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      Cinema

      Angelina Jolie pronta a lasciare gli Stati Uniti per la Cambogia

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        Angelina Jolie sarebbe pronta a voltare pagina. Secondo fonti vicine all’attrice, la star di Hollywood starebbe progettando di trasferirsi in Cambogia insieme ai suoi figli. Un ritorno alle origini simboliche: il Paese asiatico è da anni la sua seconda casa, luogo in cui ha girato il film Per primo hanno ucciso mio padre e dove ha fondato la Maddox Jolie-Pitt Foundation dedicata alla tutela ambientale e ai diritti dell’infanzia.

        Addio all’America “che non riconosco più”

        Nata a Los Angeles, Jolie avrebbe espresso crescente disagio verso il clima politico e culturale americano. In particolare, la nuova ondata di censure e limitazioni alla libertà artistica sembra averle dato il colpo di grazia. Negli ultimi giorni, la star avrebbe commentato in privato il caso di Jimmy Kimmel, il comico televisivo finito nel mirino per alcune battute satiriche, come “un segnale preoccupante di regressione”.

        La Cambogia come rifugio e rinascita

        Per Angelina, la Cambogia non è solo un luogo dell’anima, ma anche una scelta di vita. Qui ha adottato il primogenito Maddox nel 2002 e ha investito tempo e risorse per la conservazione della natura e lo sviluppo delle comunità locali. “È il posto in cui mi sento più libera, più utile e più me stessa”, avrebbe confidato a un’amica.

        Una decisione definitiva non sarebbe ancora stata presa, ma il messaggio è chiaro: se l’America si chiude nella paura, Jolie apre le porte del mondo — e della sua nuova casa — alla libertà di essere semplicemente sé stessa.

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          Cinema

          Jerry Bruckheimer contro la cancel culture: “Tutti meritano una seconda possibilità”

          “Ogni carriera ha alti e bassi, ma il pubblico dimentica. Conta solo il talento e la storia giusta” Il leggendario produttore difende Johnny Depp e Will Smith, travolti dagli scandali

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            A 82 anni Jerry Bruckheimer non ha perso il gusto per la sfida. Il produttore che ha ridefinito Hollywood tra gli anni Ottanta e Duemila — da Top Gun a Pirati dei Caraibi — torna a parlare, e le sue parole fanno rumore. Intervistato alla vigilia del quarantennale del cult con Tom Cruise, il produttore americano ha difeso due stelle finite ai margini: Johnny Depp e Will Smith.

            “Il pubblico dimentica”

            «Sono convinto che tutti debbano avere una seconda possibilità», ha dichiarato Bruckheimer. «Tutti hanno alti e bassi, è inevitabile in una carriera. Il pubblico poi dimentica». Una presa di posizione netta contro la cancel culture che negli ultimi anni ha travolto due dei suoi attori simbolo: Depp, dopo le accuse di violenza domestica da parte di Amber Heard, e Smith, per lo schiaffo rifilato a Chris Rock durante gli Oscar 2022.

            Pirati, Bad Boys e nuovi inizi

            Sul fronte Pirati dei Caraibi, Bruckheimer conferma che un nuovo film è in lavorazione: «Stiamo lavorando con una sceneggiatrice brillante per un progetto con Margot Robbie. Ma continuo a dire alla Disney che Johnny deve farne parte». Quanto a Will Smith, l’entusiasmo è intatto: «Abbiamo appena fatto Bad Boys 4, che ha incassato bene. Ora stiamo lavorando con Netflix a Fast and Loose, su un agente della CIA con un doppio passato».

            Il segreto del successo

            Dalla nascita di Top Gun («Tom Cruise non voleva farlo, finché non lo feci salire su un jet dei Blue Angels») ai successi più recenti come F1 con Brad Pitt, il produttore resta fedele alla sua ricetta: «Una buona storia e attori che credano davvero in quello che fanno. Pitt si è allenato quattro mesi per guidare come un vero pilota. Il pubblico capisce quando è tutto finto».

            Una lezione di cinema, ma anche di umanità: per Bruckheimer, le cadute contano quanto i trionfi. E in un’industria che ama dimenticare in fretta, la sua voce suona come un promemoria: la redenzione, a Hollywood, è ancora possibile.

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              Cinema

              L’astronauta Scott Kelly e Andrea Iervolino insieme per “I See You”

              L’ex leggenda della NASA entra nel team di Space11 come consulente per il progetto firmato dal produttore italiano

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                Il cielo non è più un limite per il cinema. L’ex astronauta Scott Kelly, simbolo della NASA e veterano di oltre un anno di missioni a bordo della Stazione Spaziale Internazionale, entra nella squadra di Space11 Corp, la compagnia fondata dal produttore italiano Andrea Iervolino, per collaborare al rivoluzionario progetto I See You, il primo film romantico mai girato nello spazio.

                Un film destinato a fare storia

                Scritto da Diane Frolov e Andrew Schneider, I See You punta a diventare la prima produzione occidentale a inviare un regista in orbita per girare scene in assenza di gravità. L’obiettivo è coniugare scienza e sentimento, realismo e immaginazione, in un’esperienza cinematografica che potrebbe ridefinire il genere romantico. «Avere Scott Kelly a bordo è un onore straordinario», ha dichiarato Iervolino. «La sua esperienza garantisce autenticità e ci ricorda che l’amore e l’umanità possono superare ogni confine, persino quello dello spazio».

                Tra scienza, emozione e isolamento

                Nel suo ruolo di consulente astronautico, Kelly assicurerà la precisione tecnica e la verosimiglianza nella rappresentazione della vita in orbita: la solitudine, la distanza, la resilienza umana. Temi che si intrecciano alla trama del film, una storia d’amore sospesa nel silenzio cosmico, dove l’assenza di gravità diventa metafora dell’equilibrio fragile tra desiderio e distanza.

                Un dream team per Space11

                Accanto a Iervolino e Kelly figura anche Bert Ulrich, per oltre vent’anni responsabile dei rapporti tra NASA e Hollywood, oggi nominato Executive Vice President of Production Development & Communications di Space11. Secondo Deadline, fino all’85% delle riprese sarà realizzato nello spazio, alternando sequenze autentiche a scene narrative per un impatto visivo senza precedenti.

                Space11: l’intrattenimento oltre l’atmosfera

                Space11 Corp, fondata da Iervolino, è la prima società al mondo dedicata alla produzione di contenuti girati nello spazio o ispirati all’ambiente orbitale reale. Dalle docuserie ai film, dai format live ai progetti musicali, l’azienda collabora con astronauti, agenzie spaziali e ingegneri aeronautici per trasformare la fantascienza in realtà cinematografica.

                Con I See You, l’amore e l’esplorazione umana viaggiano verso nuove orbite. Un sogno tra stelle e sentimenti destinato a entrare nella storia del cinema.

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