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Cinema

Oscar 2026, l’Italia punta su Familia: il film di Francesco Costabile in gara come miglior film internazionale

Il comitato istituito dall’Anica ha scelto Familia come titolo italiano in corsa per l’International Feature Film Award. La strada verso la nomination è lunga: shortlist il 16 dicembre 2025, cinquina finale il 22 gennaio 2026, Oscar il 15 marzo a Los Angeles.

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    Sarà Familia di Francesco Costabile a rappresentare l’Italia nella corsa all’Oscar 2026 come miglior film internazionale. L’annuncio è arrivato al termine della riunione del comitato di selezione istituito dall’Anica su incarico dell’Academy of Motion Picture Arts and Sciences. Riunito davanti a un notaio, il gruppo di esperti ha votato all’unanimità per il film di Costabile, preferendolo ad altri 23 titoli in lizza.

    Familia è stato presentato in anteprima mondiale alla Mostra del Cinema di Venezia 2024, dove aveva già raccolto consensi di critica per la sua forza narrativa. E per l’intensità della messa in scena. Ora si prepara a competere nella categoria International Feature Film Award della 98ª edizione degli Academy Awards. Un percorso che si annuncia complesso ma ricco di aspettative.

    Il calendario dell’Academy è già fissato: il 16 dicembre 2025 verrà annunciata la shortlist dei quindici film internazionali che resteranno in gara, mentre il 22 gennaio 2026 arriverà la cinquina finale delle nomination ufficiali. L’appuntamento clou sarà il 15 marzo 2026 al Dolby Theatre di Los Angeles, quando verranno assegnate le statuette più ambite del cinema mondiale.

    Per il nostro Paese si tratta di una candidatura importante: l’Italia vanta una lunga tradizione agli Oscar, con trionfi storici firmati da maestri come Fellini, De Sica, Tornatore e Benigni. L’auspicio è che Familia possa iscriversi a quella lista, riportando il cinema italiano sotto i riflettori internazionali.

    Il film di Costabile, già apprezzato per la sua capacità di fondere realismo e intensità emotiva, racconta storie di legami e conflitti familiari sullo sfondo di un’Italia in trasformazione. Temi universali, capaci di parlare anche a un pubblico globale.

    Adesso resta l’attesa: la corsa all’Oscar è ufficialmente cominciata, e Familia ha sulle spalle la responsabilità e l’orgoglio di rappresentare il nostro cinema.

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      Cinema

      Angelina Jolie pronta a lasciare gli Stati Uniti per la Cambogia

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        Angelina Jolie sarebbe pronta a voltare pagina. Secondo fonti vicine all’attrice, la star di Hollywood starebbe progettando di trasferirsi in Cambogia insieme ai suoi figli. Un ritorno alle origini simboliche: il Paese asiatico è da anni la sua seconda casa, luogo in cui ha girato il film Per primo hanno ucciso mio padre e dove ha fondato la Maddox Jolie-Pitt Foundation dedicata alla tutela ambientale e ai diritti dell’infanzia.

        Addio all’America “che non riconosco più”

        Nata a Los Angeles, Jolie avrebbe espresso crescente disagio verso il clima politico e culturale americano. In particolare, la nuova ondata di censure e limitazioni alla libertà artistica sembra averle dato il colpo di grazia. Negli ultimi giorni, la star avrebbe commentato in privato il caso di Jimmy Kimmel, il comico televisivo finito nel mirino per alcune battute satiriche, come “un segnale preoccupante di regressione”.

        La Cambogia come rifugio e rinascita

        Per Angelina, la Cambogia non è solo un luogo dell’anima, ma anche una scelta di vita. Qui ha adottato il primogenito Maddox nel 2002 e ha investito tempo e risorse per la conservazione della natura e lo sviluppo delle comunità locali. “È il posto in cui mi sento più libera, più utile e più me stessa”, avrebbe confidato a un’amica.

        Una decisione definitiva non sarebbe ancora stata presa, ma il messaggio è chiaro: se l’America si chiude nella paura, Jolie apre le porte del mondo — e della sua nuova casa — alla libertà di essere semplicemente sé stessa.

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          Cinema

          Jerry Bruckheimer contro la cancel culture: “Tutti meritano una seconda possibilità”

          “Ogni carriera ha alti e bassi, ma il pubblico dimentica. Conta solo il talento e la storia giusta” Il leggendario produttore difende Johnny Depp e Will Smith, travolti dagli scandali

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            A 82 anni Jerry Bruckheimer non ha perso il gusto per la sfida. Il produttore che ha ridefinito Hollywood tra gli anni Ottanta e Duemila — da Top Gun a Pirati dei Caraibi — torna a parlare, e le sue parole fanno rumore. Intervistato alla vigilia del quarantennale del cult con Tom Cruise, il produttore americano ha difeso due stelle finite ai margini: Johnny Depp e Will Smith.

            “Il pubblico dimentica”

            «Sono convinto che tutti debbano avere una seconda possibilità», ha dichiarato Bruckheimer. «Tutti hanno alti e bassi, è inevitabile in una carriera. Il pubblico poi dimentica». Una presa di posizione netta contro la cancel culture che negli ultimi anni ha travolto due dei suoi attori simbolo: Depp, dopo le accuse di violenza domestica da parte di Amber Heard, e Smith, per lo schiaffo rifilato a Chris Rock durante gli Oscar 2022.

            Pirati, Bad Boys e nuovi inizi

            Sul fronte Pirati dei Caraibi, Bruckheimer conferma che un nuovo film è in lavorazione: «Stiamo lavorando con una sceneggiatrice brillante per un progetto con Margot Robbie. Ma continuo a dire alla Disney che Johnny deve farne parte». Quanto a Will Smith, l’entusiasmo è intatto: «Abbiamo appena fatto Bad Boys 4, che ha incassato bene. Ora stiamo lavorando con Netflix a Fast and Loose, su un agente della CIA con un doppio passato».

            Il segreto del successo

            Dalla nascita di Top Gun («Tom Cruise non voleva farlo, finché non lo feci salire su un jet dei Blue Angels») ai successi più recenti come F1 con Brad Pitt, il produttore resta fedele alla sua ricetta: «Una buona storia e attori che credano davvero in quello che fanno. Pitt si è allenato quattro mesi per guidare come un vero pilota. Il pubblico capisce quando è tutto finto».

            Una lezione di cinema, ma anche di umanità: per Bruckheimer, le cadute contano quanto i trionfi. E in un’industria che ama dimenticare in fretta, la sua voce suona come un promemoria: la redenzione, a Hollywood, è ancora possibile.

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              Cinema

              L’astronauta Scott Kelly e Andrea Iervolino insieme per “I See You”

              L’ex leggenda della NASA entra nel team di Space11 come consulente per il progetto firmato dal produttore italiano

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                Il cielo non è più un limite per il cinema. L’ex astronauta Scott Kelly, simbolo della NASA e veterano di oltre un anno di missioni a bordo della Stazione Spaziale Internazionale, entra nella squadra di Space11 Corp, la compagnia fondata dal produttore italiano Andrea Iervolino, per collaborare al rivoluzionario progetto I See You, il primo film romantico mai girato nello spazio.

                Un film destinato a fare storia

                Scritto da Diane Frolov e Andrew Schneider, I See You punta a diventare la prima produzione occidentale a inviare un regista in orbita per girare scene in assenza di gravità. L’obiettivo è coniugare scienza e sentimento, realismo e immaginazione, in un’esperienza cinematografica che potrebbe ridefinire il genere romantico. «Avere Scott Kelly a bordo è un onore straordinario», ha dichiarato Iervolino. «La sua esperienza garantisce autenticità e ci ricorda che l’amore e l’umanità possono superare ogni confine, persino quello dello spazio».

                Tra scienza, emozione e isolamento

                Nel suo ruolo di consulente astronautico, Kelly assicurerà la precisione tecnica e la verosimiglianza nella rappresentazione della vita in orbita: la solitudine, la distanza, la resilienza umana. Temi che si intrecciano alla trama del film, una storia d’amore sospesa nel silenzio cosmico, dove l’assenza di gravità diventa metafora dell’equilibrio fragile tra desiderio e distanza.

                Un dream team per Space11

                Accanto a Iervolino e Kelly figura anche Bert Ulrich, per oltre vent’anni responsabile dei rapporti tra NASA e Hollywood, oggi nominato Executive Vice President of Production Development & Communications di Space11. Secondo Deadline, fino all’85% delle riprese sarà realizzato nello spazio, alternando sequenze autentiche a scene narrative per un impatto visivo senza precedenti.

                Space11: l’intrattenimento oltre l’atmosfera

                Space11 Corp, fondata da Iervolino, è la prima società al mondo dedicata alla produzione di contenuti girati nello spazio o ispirati all’ambiente orbitale reale. Dalle docuserie ai film, dai format live ai progetti musicali, l’azienda collabora con astronauti, agenzie spaziali e ingegneri aeronautici per trasformare la fantascienza in realtà cinematografica.

                Con I See You, l’amore e l’esplorazione umana viaggiano verso nuove orbite. Un sogno tra stelle e sentimenti destinato a entrare nella storia del cinema.

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