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Cinema

Sacha Baron Cohen smentisce l’uso dell’Ozempic: “Solo dieta, allenamenti e tanti soldi”

L’attore britannico chiarisce dopo le speculazioni nate dalle foto su Men’s Fitness UK: nessun trucco, solo dedizione e professionisti al suo fianco. La copertina salutistica accompagna l’annuncio del suo debutto nel Marvel Cinematic Universe nei panni di Mephisto: trasformazione sorprendente ma onesta

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Sacha Baron Cohen

    Il volto di Sacha Baron Cohen, celebre per personaggi iconici come Borat e Ali G. È recentemente al centro della scena non solo per la sua interpretazione della figura demoniaca Mephisto nel finale di Ironheart su Disney+. Ma anche per una trasformazione fisica impressionante che ha suscitato ondate di speculazioni online. Le immagini della sua cover su Men’s Fitness UK, con fisico scolpito a mostrare addominali e muscoli definiti. Hanno fatto nascere domande sull’uso di Ozempic, il farmaco anti-diabete utilizzato off-label per la perdita di peso.

    Inizialmente, Cohen aveva scherzato su Instagram: «Alcune celebrità usano Ozempic, altre chef privati, altri personal trainer. Io ho fatto tutte e tre le cose». Ma poco dopo è arrivata la «marcia indietro»: «Non ho preso Ozempic. Lo dico chiaro: ho ottenuto questo corpo in modo onesto… pagando un sacco di soldi a un personal trainer». Ha inoltre precisato: “Non è frutto dell’IA, sono solo molto egocentrico da arrivare a questo risultato”, ironizzando sull’autenticità delle immagini.

    Dietro il processo drastico c’è un programma meticolosamente studiato insieme all’allenatore Alfonso Moretti, suggerito dall’amico Matthew McConaughey. Il regime prevedeva sedute brevi ma intense — circa 25 minuti — fino a 100 flessioni al giorno. Affiancate da una dieta a basso contenuto di zuccheri e ricca di fibre e proteine. Cohen ha ringraziato pubblicamente il preparatore: «Grazie ad Alfonso per aver sopportato me per 25 minuti al giorno… il resto è stato sudore e disciplina».

    Questa scelta estetica coincide con il suo ingresso nel Marvel Cinematic Universe. Kevin Feige, presidente di Marvel Studios, ha confermato che Cohen riprenderà il ruolo di Mephisto in futuri progetti. Anche se al momento non è stata svelata la natura di tali apparizioni.

    L’eco mediatica dell’intera vicenda è amplificata dalla sua icona di comicità trasgressiva, diventata improvvisamente seria e muscolarizzata. The Guardian ha interpretato il cambiamento come l’ennesimo esempio dell’archetipo dell’attore comico che si trasforma per un ruolo o semplicemente per una “crisi di mezza età”, in modo autoironico e social-aware.

    A 53 anni e fresco di divorzio da Isla Fisher, concluso nel giugno precedente (dopo quasi 14 anni, con tre figli), Cohen ha definito il suo cambiamento un “lancio impegnativo nella mezza età”. Il binomio battute-sudore ha dato vita a un momento di immagine che trascende il corpo per raccontare una scelta meditata, tutta basata su allenamento, disciplina e supporto professionale.

    Con questa dichiarazione, Baron Cohen ha voluto ribadire che la sua trasformazione — pur spettacolare — è frutto di fatica, costi e dedizione, senza scorciatoie farmacologiche. Se il ruolo di Mephisto rappresenta il nucleo narrativo della sua rinascita cinematografica, il fisico scolpito è l’elemento visivo che l’ha rilanciato nel mainstream come icona trasformista e uomo consapevole.

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      Cinema

      Jamie Lee Curtis è la nuova Jessica Fletcher: il reboot di “Murder, She Wrote” prende forma

      L’attrice premio Oscar interpreterà la famosa investigatrice televisiva in un film prodotto da Universal. Angela Lansbury aveva salvato il personaggio da un tentativo precedente di reboot. Curtis conferma: «Sta succedendo davvero», ma la produzione è ancora agli inizi. A firmare il progetto, i producer di “Spider‑Man: Into the Spider‑Verse”

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      Jamie Lee Curtis è la nuova Jessica Fletcher

        Dopo più di venticinque anni dalla conclusione della serie originale, è ufficiale: Jamie Lee Curtis interpreterà Jessica Fletcher, la celebre scrittrice-detective resa immortale da Angela Lansbury, nel reboot cinematografico di Murder, She Wrote. L’annuncio è arrivato direttamente dall’attrice, premio Oscar per Everything Everywhere All at Once, durante la Première di Freakier Friday: «Sì, sta succedendo. Non vedo l’ora, ma prima ho altri progetti da portare a termine», ha dichiarato a Entertainment Tonight.

        La nuova incarnazione del personaggio è attualmente in fase di sviluppo da Universal Pictures, con Phil Lord, Chris Miller e Amy Pascal alla produzione, e la sceneggiatura firmata da Lauren Schuker Blum e Rebecca Angelo. I dettagli sulla trama restano al momento riservati, ma il progetto promette un approccio moderno e rispettoso dell’eredità della serie originale.

        L’originale Murder, She Wrote, trasmessa tra il 1984 e il 1996 per 12 stagioni, ha raccolto un vasto seguito: al culmine della sua popolarità raggiungeva i 30-40 milioni di spettatori a settimana, e Angela Lansbury ottenne 12 nomination agli Emmy. Un tentativo di reboot era già emerso nel 2013, con Octavia Spencer come protagonista, ma fu successivamente abbandonato proprio a causa del rispetto riservato al personaggio originale di Fletcher.

        Jamie Lee Curtis, già nota per i suoi ruoli in film di mistero e thriller come Knives Out, Halloween e Scream Queens, aveva manifestato interesse per il progetto fin dal 2024, quando Deadline la indicava come favorita per il ruolo. Le conferme odierne rendono ufficiale ciò che era solo una voce: Curtis interpreterà un personaggio che ha incarnato l’intelligenza, il fascino e l’indipendenza femminile come poche figure televisive.

        Se la serie originale si svolgeva principalmente nella piccola cittadina immaginaria di Cabot Cove (Maine), il nuovo film potrebbe ampliare gli scenari e aggiornare il contesto narrativo, pur mantenendo lo spirito investigativo e riflessivo del personaggio.

        Curtis attualmente è impegnata anche con altri progetti importanti: tra questi, il sequel di Freaky Friday, intitolato Freakier Friday, in uscita l’8 agosto 2025, e il film Ella McCay, diretto da James L. Brooks, con un cast di grande rilievo tra cui Emma Mackey, Woody Harrelson e Kumail Nanjiani. Nonostante gli impegni per il reboot di Murder, She Wrote siano ancora in fase preliminare, l’attrice ha assicurato che non vede l’ora di cominciare le riprese.

        Il ritorno sul grande schermo della Signora in giallo rappresenta un tassello importante per il ritorno al classico della narrazione televisiva d’autore. L’eredità di Angela Lansbury, scomparsa nel 2022 all’età di 96 anni, è viva: Jessica Fletcher torna con un nuovo volto, ma con lo stesso spirito di curiosità, grazia e saggezza che l’ha resa immortale.

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          Cinema

          “I Fantastici 4 – Gli Inizi”: Hollywood accoglie la nuova famiglia Marvel

          Pedro Pascal e il cast alla première di Los Angeles tra glamour, emozioni e nostalgia Sixties. Sotto i riflettori della città degli angeli, il reboot Marvel sfila con eleganza e cuore. Pascal commuove il pubblico: «Anche noi siamo quattro fratelli, ci siamo sentiti subito in sintonia»

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            L’universo Marvel torna a brillare sotto una luce retrò: “I Fantastici 4 – Gli Inizi”. Nuovo attesissimo reboot diretto da Matt Shakman, è stato presentato in anteprima mondiale a Los Angeles. Accendendo il red carpet con una parata di star, eleganza vintage e momenti emozionanti. I protagonisti del film, ispirato agli omonimi fumetti e ambientato in una dimensione retro-futuristica. Che richiama l’estetica degli anni Sessanta, hanno celebrato l’arrivo nelle sale con una première che ha saputo unire spettacolo e sentimento.

            Pedro Pascal, volto di Reed Richards/Mister Fantastic, ha catturato tutti i riflettori, presentandosi all’evento in compagnia delle sorelle Lux e Javiera Pascal. «È stato un set speciale, quasi familiare», ha raccontato ai microfoni, ricordando come anche lui provenga da una famiglia di quattro fratelli, proprio come i protagonisti del film. «Ci siamo sentiti subito in tema. Reed è un uomo straordinario, ma pieno di conflitti. La sua forza? La famiglia che si è scelto».

            Accanto a lui, Vanessa Kirby ha incantato nel ruolo di Sue Storm/Donna Invisibile, presentata in questa versione come incinta, un dettaglio narrativo che aggiunge profondità e sfida ai consueti cliché del genere. «È invisibile, ma è anche il cuore del gruppo», ha dichiarato Kirby. «Volevamo raccontare una donna complessa, che lotta, ama, protegge. Questa, prima che una storia di supereroi, è una storia d’amore».

            Nel cast anche Joseph Quinn, giovane rivelazione di Stranger Things, nei panni della Torcia Umana. E Ebon Moss-Bachrach, volto acclamato di The Bear, che interpreta un Ben Grimm/La Cosa più umano che mai. A minacciare il loro equilibrio, la presenza oscura di Galactus, impersonato da Ralph Ineson, e la sua misteriosa Araldo, una sorprendente Silver Surfer al femminile affidata a Julia Garner.

            Prodotto da Kevin Feige, il film segna un ritorno importante per la prima “famiglia Marvel”, rinnovata nei toni e nei volti ma fedele allo spirito originale. L’equilibrio tra commedia, introspezione e azione ha già conquistato la critica americana, e il pubblico non vede l’ora di vedere questi quattro eroi affrontare la sfida più grande: essere uniti, nonostante tutto.

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              Cinema

              Miranda è tornata, ma non è più la stessa: il nuovo volto del potere secondo Il diavolo veste Prada 2

              Meryl Streep riprende il ruolo iconico di Miranda Priestly nel sequel del cult del 2006: un ritorno tra moda e introspezione. Il look di Miranda parla chiaro: meno gelo, più umanità. Dai capelli silver al trench fluido, ogni dettaglio rivela un personaggio rinnovato, potente ma più sottile

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                Miranda Priestly è tornata. A quasi vent’anni dal primo Il diavolo veste Prada (2006), Meryl Streep riappare nei panni della direttrice di Runway, icona temuta e venerata della moda internazionale. Ma questa volta il potere ha assunto forme nuove: più morbide, più consapevoli, forse più umane.

                Nel primo scatto dal set del sequel — il cui titolo ufficiale non è ancora stato rivelato — il look di Miranda è un manifesto visivo della sua evoluzione. Sparita la borsa oversize che nel primo film si abbatteva sulle scrivanie con gesto imperioso, al suo posto compare una boraccia termica ricoperta di cristalli. Un oggetto-simbolo dei tempi: sostenibile ma lussuoso, funzionale e dichiaratamente estetico.

                La palette cromatica è tutta giocata su sfumature speziate: cannella, caramello, ocra rosso. A interrompere la neutralità sofisticata, una blusa lavanda, quasi un cedimento al sentimento. Un piccolo colpo di scena cromatico che apre uno spiraglio sulla vulnerabilità di un personaggio che, nel film originale, era puro rigore e controllo.

                L’evoluzione passa anche dai volumi: via i cappotti-scultura, dentro trench leggeri, tessuti setosi e silhouette meno armaturate. Anche il taglio di capelli — bob argenteo, marchio di fabbrica della Miranda del 2006 — resta fedele a se stesso ma si alleggerisce, diventa più fluttuante. Sempre deciso, ma meno strutturato. Un cambio di passo stilistico che sembra corrispondere a un’evoluzione narrativa: da icona inaccessibile a figura sfaccettata, consapevole, forse persino in crisi.

                Già nel film originale, Miranda aveva anticipato una tendenza poi esplosa: il silver hair come affermazione di potere e stile, non di decadenza. Oggi, in un’epoca che rivaluta la bellezza matura e la leadership empatica, quel bob bianco torna come simbolo di una nuova autorità: più fluida, meno granitica, ma non per questo meno incisiva.

                Il diavolo, oggi, veste sempre Prada. Ma forse ha imparato a camminare con scarpe meno affilate. E a mostrare, sotto il cashmere, qualche battito in più.

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