Cinema
Shelley, ora sei finalmente a casa…

Scompare a 75 anni Shelley Duvall, l’attrice americana che nel 2016 aveva rivelato di soffrire di problemi mentali, è morta nel sonno a causa di complicazioni legate al diabete, nella sua casa in Texas. L’annuncio arriva dal suo compagno, il regista Dan Gilroy: «La mia cara, dolce, meravigliosa compagna di vita e amica ci ha lasciato. Troppe sofferenze ultimamente, ora è libera. Vola via, bellissima Shelley»
Un ruolo che le ha segnato la vita
Era stata l’indimenticabile Wendy di Shining, al fianco di un altrettanto gigantesco Jack Nicholson. Di recente la stampa americana aveva rivelato che, a causa della malattia e di un problema di circolazione a un piede che le aveva ridotto la mobilità, Shelley era costretta a trascorrere tutto il giorno in casa o a bordo della sua enorme Toyota.
+Altman, il suo mentore
La sua carriera cinematografica era iniziata negli anni Settanta, dopo il fortunato incontro con Robert Altman che, colpito dalla sua particolare fisicità, la volle per molti dei suoi film, fra cui Tre Donne, per il quale fu premiata a Cannes nel 1977. Poi un piccolo ma significativo ruolo in Io e Annie di Woody Allen ma, soprattutto, il personaggio che l’ha resa un’icona del cinema horror: quello di Wendy, la moglie di Jack Torrance in Shining di Stanley Kubrick. L’esperienza sul set di Shining, come raccontò anni dopo lei stessa, la segnò profondamente.
Un’esperienza massacrante
Un ruolo di grande spessore, per il quale il regista – noto per la sua maniacalità – la mise a durissima prova: nel 1981 l’attrice svelò al magazine People che le riprese, durate ben 13 mesi, furono estenuanti e che il regista la fece «piangere 12 ore al giorno per settimane intere».
Il ritorno, a sorpresa, nel 2022
Nel 2002 il suo ritiro dalle scene. Svelerà poi di soffrire di problemi mentali, anche in conseguenza dell’esperienza traumatica vissuta durante le riprese di Shining. Dopo venti anni di silenzio, nel 2022 a sorpresa l’attrice era tornata a recitare in un horror indipendente, The Forest Hills. Sembrava rinata, al punto da dichiarare: «Recitare di nuovo è davvero divertente, ti arricchisce la vita». E poi, aveva aggiunto con ironia «se Jessica Tandy ha vinto un Oscar a 80 anni, posso ancora vincerlo anche io!».
Purtroppo non lo sapremo mai…
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Cinema
Amber Heard cambia vita: nuova identità, nuova casa e una rinascita teatrale in Spagna
Amber Heard si reinventa: vive in Spagna con le sue figlie e si dedica al teatro, lasciandosi alle spalle la Hollywood dei riflettori e dei tribunali

Amber Heard, oggi 39 anni, sembra aver voltato definitivamente pagina dopo il lungo e discusso processo mediatico che l’ha vista opposta all’ex marito Johnny Depp. Lontana da Hollywood e dai riflettori internazionali, l’attrice ha scelto la tranquillità di Madrid per ricominciare una nuova vita – personale e professionale – sotto un’identità che omaggia una figura leggendaria del vecchio West.
Secondo quanto confermato da fonti vicine all’attrice e da recenti dichiarazioni sui social, Heard avrebbe adottato lo pseudonimo Martha Jane Cannary, ovvero il vero nome di Calamity Jane, iconica tiratrice scelta e pioniera americana dell’Ottocento. Un nome simbolico, forse specchio di una fase più autentica e riservata della sua vita.
La Heard vive stabilmente in Spagna da circa due anni, in una casa nei dintorni di Madrid, dove si è trasferita anche per crescere le sue due figlie gemelle, Ocean e Agnes, nate all’inizio del 2025 tramite maternità surrogata, secondo quanto riportato da testate statunitensi.
Ma l’elemento più sorprendente della sua rinascita è forse il cambio di rotta professionale: dal grande schermo al palcoscenico teatrale. L’ex protagonista di Aquaman ha debuttato a giugno nel cast dello spettacolo “Spirit of the People”, una produzione bilingue – inglese e spagnola – che ha riscosso ottimi consensi nell’ambito del Williamstown Theatre Festival, prestigioso evento teatrale con sede storica nel Massachusetts, ma che da quest’anno ha ospitato una speciale edizione europea.
Amber Heard, che parla fluentemente lo spagnolo, ha mostrato sul suo profilo Instagram momenti dietro le quinte, ringraziando fan e sostenitori con un post corredato da una foto tra fiori e abbracci del pubblico. “I fiori appassiscono, ma i ricordi e l’amore ricevuti resteranno per sempre”, ha scritto, in un messaggio che suona come il simbolo di una ritrovata serenità.
Per ora, il cinema sembra essere un capitolo chiuso. Heard non ha in programma nuove uscite sul grande schermo, e secondo indiscrezioni sarebbe intenzionata a restare in Europa a tempo indeterminato, dedicandosi al teatro e alla maternità lontana dai clamori della stampa.
Una scelta coraggiosa e silenziosa, in netta controtendenza con gli anni precedenti: Amber Heard si è reinventata, e lo ha fatto da sola, tra le luci calde della Spagna e l’eco delle tavole di un palcoscenico.
Cinema
L’amore è la vera “Mission Impossible” per Tom Cruise: finita la storia con Ana de Armas, ma i due resteranno amici e colleghi
Tom Cruise torna single proprio mentre l’ex moglie Nicole Kidman ufficializza il divorzio da Keith Urban. La love story con Ana de Armas era iniziata a gennaio e sembrava un film perfetto. Ma come in ogni missione impossibile, anche stavolta il finale è stato un’esplosione controllata.

Alla fine, anche per Tom Cruise, l’amore si è rivelato una missione impossibile. Dopo nove mesi di una relazione vissuta tra set cinematografici e fughe romantiche, l’attore 63enne e la collega Ana de Armas, 38 anni, si sono lasciati. Nessuno scandalo, nessuna scenata pubblica, solo la constatazione che la scintilla si è spenta.
La notizia, rimbalzata dal Daily Mail e confermata da fonti vicine alla coppia, chiude una delle storie più chiacchierate di Hollywood del 2025. “La scintilla si è spenta tra loro, ma amano ancora la reciproca compagnia e si sono comportati entrambi in modo molto adulto”, ha rivelato un amico comune. Una separazione pacifica, maturata in silenzio, in perfetto stile Cruise.
Tom e Ana si erano conosciuti lo scorso gennaio, durante una cena a Los Angeles organizzata da amici produttori. Tra loro era nata subito un’intesa professionale, poi diventata qualcosa di più. Lei, magnetica e raffinata, reduce dai successi di Blonde e No Time to Die; lui, eterno ragazzo del cinema d’azione, con alle spalle una carriera che attraversa quattro decenni. Insieme, sembravano un film di sé stessi: eleganti, complici, impeccabili.
L’estate li aveva visti inseparabili, tra Woodstock e Minorca, sempre mano nella mano, sorridenti e rilassati, come due star decise a riscrivere la sceneggiatura della propria vita. Ma dietro i sorrisi e le fughe romantiche, qualcosa si è incrinato. “Sono rimasti amici – spiegano fonti vicine – ma hanno capito che i loro mondi, i loro ritmi e le loro priorità erano troppo diversi. Lei ha un futuro pieno di progetti, lui è ancora un perfezionista che vive per il lavoro”.
Cruise, del resto, non è nuovo alle storie travolte dal tempo e dalla sua carriera. Dopo i matrimoni con Mimi Rogers, Nicole Kidman e Katie Holmes, nessuna relazione è durata abbastanza da superare la distanza tra il set e la vita reale. Con Ana, però, sembrava diverso: meno clamore, più intimità. E invece, come spesso accade a Hollywood, le rose non sono fiorite.
La fine dell’amore arriva in un momento simbolico: proprio mentre l’ex moglie Nicole Kidman ha ufficializzato la separazione dal cantante Keith Urban, chiudendo un matrimonio durato diciotto anni. Un intreccio di destini che fa sorridere amaramente chi ricorda i due ex coniugi all’apice del loro splendore, ora entrambi di nuovo soli.
Ma se l’amore è finito, il lavoro continua. Ana de Armas è già stata confermata nel prossimo film di Cruise, “Deeper”, un thriller soprannaturale che segnerà la loro prima collaborazione ufficiale sul grande schermo. E non è tutto: un secondo progetto, dal titolo provvisorio Pressure, è già in preparazione. “Continuano a stimarsi e a fidarsi l’uno dell’altra – racconta una fonte –. Tra loro resta un forte legame professionale”.
Tom Cruise, nel frattempo, è tornato a Londra, dove sta ultimando le riprese di Mission: Impossible 9, tra inseguimenti mozzafiato e acrobazie reali – perché lui, a differenza dei sentimenti, non delega mai le scene d’azione. Ana, invece, è volata a Parigi per un nuovo set, più riservata che mai, lontana dai flash e dai gossip.
Così si chiude, con eleganza e senza drammi, una storia che sembrava scritta per durare. Ma forse, per Tom Cruise, l’amore resterà sempre l’unica missione davvero impossibile: quella che non puoi provare cento volte finché non riesce, ma solo vivere una volta, sperando che il finale non sia sempre lo stesso.
Cinema
Ema Stokholma madrina della Festa del Cinema di Roma: “Il cinema mi ha salvato, mi ha fatto capire che non stavo male solo io”
“Resto una persona traumatizzata, ma anche fortunata: sono nata in Europa e il mondo mi ha accolta. Non voglio più nessuno da mantenere. L’amore? Non ci credo più. L’unico che mi fa pensare sia possibile è Luca Barbarossa.”

Sarà Ema Stokholma la madrina della prossima Festa del Cinema di Roma, in programma alla fine di ottobre. Un ruolo che la conduttrice, pittrice e scrittrice accoglie con entusiasmo, come una nuova sfida in una vita sempre in movimento. «Il cinema è fondamentale per raccontare le nostre vite e ne ho molto rispetto – racconta a F –. Ci sono film che per me sono stati cruciali, mi hanno fatto capire che non stavo male solo io».
Ema, oggi 41 anni, non ha mai nascosto le ombre del proprio passato. Le violenze subite da bambina, gli abusi, il trauma che l’ha segnata per sempre: «Un trauma che non si supera mai. Io resto una persona traumatizzata. I bambini che vivono la guerra resteranno segnati a vita, come quelli che vedono certe scene sui social o che hanno vissuto il Covid».
Ma dentro quel dolore c’è anche la forza di chi ha imparato a salvarsi da sola. «Sono stata fortunata a nascere in Europa, dove a 15 anni ho potuto prendere un treno e scappare dalla Francia per venire in Italia. Ho dormito per strada, ma c’era il sole, non morivo di fame. Il mondo mi ha accolta».
Oggi si definisce una donna libera, indipendente, e anche felice nella sua solitudine: «Sto benissimo da sola e non voglio più nessuno da mantenere. È sempre andata così: trovavo uomini da accudire, da aiutare, e poi ci rimettevo io. Mi ritrovavo invasa, senza soldi e senza rispetto. Non accadrà più».
Dell’amore parla con disincanto, ma non senza tenerezza. «Non ci credo più. L’unico che ogni tanto mi fa pensare che potrebbe essere diverso è Luca Barbarossa. Lo ammiro per la famiglia che ha saputo costruire, quando parla di sua moglie gli brillano gli occhi».
Della madre, invece, conserva un ricordo complesso. «Quando è morta non ho provato nulla. Solo ascoltando un album di George Michael che le piaceva ho capito di averla perdonata». Oggi il suo punto debole resta il fratello: «Per farmi piangere basta nominarlo. Siamo due persone buone. Con quello che abbiamo vissuto, potevamo diventare serial killer».
Un’anima sopravvissuta che ha scelto di splendere, e ora porta la sua luce sul red carpet più importante d’Italia.
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