Musica
Gianni Morandi: “La mia storia di passione, talento e un occhio al futuro”!
La pubblicazione sui social con un bendaggio sull’occhio destro ha generato notevole preoccupazione tra i suoi fan. Tuttavia, non demorde e il cantante torna in prima serata su Rai 1 per celebrare i 70 anni di mamma Rai con uno spettacolo open air e Itinerante per l’Italia e la Storia della TV.
Sull’intervento chirurgico a un occhio, subito qualche giorno fa, Gianni ha dissipato ogni incertezza scherzando sul post e affermando di aver “preso qualche pugno”.
Nel vasto panorama della musica italiana, pochi nomi risplendono con la stessa luminosità di Gianni Morandi. Con la sua voce avvolgente e le canzoni intramontabili, Morandi ha conquistato il cuore di intere generazioni, diventando un’icona della musica italiana. Ma dietro il suo sorriso contagioso e le performance indimenticabili, si nasconde una storia di passione, talento e un pizzico di avventura.


Immagini recenti di Gianni Morandi sul suo intervento all’occhio destro
Gianni ha chiarito la natura dell’intervento all’occhio
Sebbene alcuni abbiano preso sul serio la situazione, Morandi ha chiarito successivamente di aver subito un intervento chirurgico al cristallino dell’occhio destro.
Gianni Morandi ha dissipato i dubbi rispondendo ad uno dei numerosi messaggi di auguri sui social. In particolare, ha spiegato a Fausto Leali e ad Antonella Clerici di aver subito un intervento al cristallino dell’occhio destro, rivelando così la natura dell’operazione.
Gianni combinaguai!
Nel marzo del 2021, Gianni Morandi ha riportato ustioni alla mano destra a seguito di una caduta sul fuoco mentre bruciava delle sterpaglie in campagna a San Lazzaro. Questo incidente ha richiesto un ricovero in ospedale della durata di quasi un mese e una successiva fase di riabilitazione per recuperare completamente dalla ferita.
Il ritorno in tv
Gianni Morandi farà il suo ritorno in prima serata su Rai 1 sabato, 26 aprile, con “Evviva!”. Lo show proporrà un viaggio attraverso i generi, i personaggi e i temi che hanno segnato la storia della televisione italiana. Questa avventura spazierà anche attraverso le regioni italiane, evidenziando che la Rai appartiene non solo a chi l’ha creata, ma anche a chi l’ha seguita e amata nel corso degli anni.


Immagini di repertorio di Gianni Morandi
Il primo episodio sarà dedicato a Roma e al sabato sera degli italiani, un momento tradizionalmente associato al Varietà. Da “Musichiere” di Mario Riva, che mescolava ospiti, giochi e canzoni, a “Studio Uno”, passando per “Canzonissima” fino ad arrivare a “Fantastico”, lo show esplorerà il ricco panorama del varietà televisivo italiano. Saranno anche presentati nuovi format come “Carramba”, che metteva al centro la gente comune, e gli “One man show”, con protagonisti come Panariello e Fiorello, oltre ai talent show che hanno conquistato il pubblico negli ultimi anni.
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Musica
La Beatlemania è sempre viva: la lettera d’amore di un Lennon pre-mito battuta all’asta
Il 9 luglio a Londra sarà battuta all’asta da Christie’s una rarissima lettera autografa scritta da John Lennon nel 1962 alla sua prima moglie Cynthia Powell. Tra dichiarazioni d’amore, allusioni sessuali e lamenti notturni su Paul McCartney, il documento offre uno spaccato intimo del giovane Lennon, ancora lontano dal mito ma già carico di genio e contraddizioni. Stimata tra i 35.000 e i 46.000 euro, la missiva conferma l’intramontabile fascino dei Beatles nel cuore dei collezionisti di tutto il mondo.

“Ti amo, per favore aspettami”: così scriveva John Lennon a soli 21 anni, in una lettera indirizzata alla sua compagna Cynthia Powell mentre si trovava ad Amburgo con i Beatles, ben prima dell’esplosione mondiale del fenomeno. Oggi quella pagina vissuta, intrisa di emozione e umanità, torna alla luce e sarà battuta all’asta il prossimo 9 luglio da Christie’s a Londra.
Una lettera tra malinconia, ironia e desiderio
Lennon non si limita a parole dolci: confessa a Cynthia di sentirne terribilmente la mancanza, la esorta a non essere triste, ma anche a lavorare sodo. Nello stesso tempo, fa allusioni a sfondo sessuale, con il tono irriverente e tagliente che lo avrebbe sempre contraddistinto.
Un ricordo per il primo bassista
Parla anche del dolore per la recente morte dell’amico Stuart Sutcliffe, il primo bassista dei Beatles, e dell’imbarazzo provato al pensiero di visitare la fidanzata di lui, Astrid Kirchherr. “Sarei troppo goffo”, scrive, lasciando emergere un lato vulnerabile spesso oscurato dall’icona ribelle. Non manca neanche l’ironia, cifra stilistica che ha sempre accompagnato l’artista in tutta la sua vita: Lennon si lamenta delle notti insonni causate dal russare incessante di Paul McCartney, che già allora divideva con lui le stanze dei tour.
Culto senza fine: il mercato impazzisce per ogni reliquia
La stima della lettera, tra i 35.000 e i 46.000 euro, conferma l’incredibile valore affettivo e culturale che ogni oggetto legato ai Beatles continua a generare. Non si tratta solo di memorabilia: ogni frammento, ogni parola scritta, è una tessera del puzzle di un’epoca. Il culto per i Fab Four resta vivo, alimentato da generazioni di fan e da collezionisti pronti a spendere cifre esorbitanti pur di possedere un pezzetto della leggenda. John, Paul, George e Ringo non sono più solo musicisti, ma simboli universali di creatività, rottura e rivoluzione culturale.
Cynthia e John: amore, famiglia e addio
Cynthia e John si sposarono pochi mesi dopo quella lettera, nell’agosto 1962. Dal loro amore nacque Julian Lennon, nell’aprile 1963. Ma il matrimonio non sopravvisse alla pressione della fama e al cambiamento di Lennon, che divorziò nel 1968 per poi sposare Yoko Ono. Tuttavia, lettere come questa restituiscono l’autenticità di un amore giovane, travolto dal vento della storia.
L’eternità, tra carta e memoria
Ogni inchiostro steso da Lennon sembra ancora pulsare. Questa lettera non è solo un documento privato: è una testimonianza storica, un frammento d’anima che racconta l’uomo dietro il mito. E a dimostrarlo è l’asta da Christie’s, dove anche l’amore scritto su carta può valere quanto un’opera d’arte
Musica
Patty Pravo si confessa: “Io e Riccardo Fogli? Non sono assolutamente la Yoko Ono italiana!”
La liaison con Riccardo Fogli è cosa nota… ma la Pravo rispedisce al mittente le accuse di essere stata lei la causa della rottura di lui con i Pooh.

Finalmente sono stati svelati i retroscena dell’abbandono dei Pooh da parte di Riccardo Fogli. O almeno questa è la versione di Nicoletta Strambelli, in arte Patty Pravo. Che ha risposto per le rime all’ex fidanzato e collega. Non sentendosi minimamente responsabile della crisi che portò il suo ex ad abbandonare la band, nel 1973.







La versione di Fogli davanti a Mara Venier
Vediamo prima cos’aveva affermato Fogli durante un’intervista in tema. Il cantante toscano aveva dichiarato: “È successo che io mi ero fidanzato con Nicoletta, Patty Pravo. La storia iniziò quando io ero ancora sposato con Viola Valentino, e le prime settimane abbiamo fatto tutto di nascosto. Poi iniziarono a uscire i primi articoli. Né io né Nicoletta parlavamo con la stampa ovviamente, ma poi la questione divenne una cosa sempre più grande e grave. Viola mi cacciò di casa. E Patty era una donna troppo nota, stava diventando troppo invadente per il gruppo. La verità è che molto amichevolmente con tanto affetto i miei migliori amici mi hanno detto questa faccenda si complica si parla di te e di Nicoletta, si mescola questa cosa e non va bene mi è stato chiesto che cosa decidi?”.



Ha fatto tutto lui, io non c’entro nulla
Trascorre un po’ di tempo e la Pravo replica in questo modo: “Non c’entro niente con il suo abbandono. Anzi, mi sarebbe piaciuto fosse rimasto. Era un gruppo meraviglioso, che faceva pezzi bellissimi. Perché avrei dovuto dirgli di andarsene? Ipotizzo che all’origine dell’addio ci fosse un desiderio di intraprendere una carriera solista. Ha deciso lui”. Ammettendo sul finale di trasmissione “Io non sono una ragazza fedelissima” in merito alla separazione con Fogli, con il quale si sposò simbolicamente in Scozia nell’anno nel quale lasciò la band di Facchinetti e compagni.
Musica
Per la Vanoni la laurea fa 90… e la consegna diventa uno show dei suoi
A 90 anni Ornella Vanoni riceve la laurea honoris causa alla Statale di Milano e trasforma la cerimonia in uno spettacolo indimenticabile. Tra aneddoti su Gino Paoli e risate con Fazio, Littizzetto e Mahmood, la diva dimostra che il talento (e l’ironia) non hanno età.

Mercoledì scorso, l’Università Statale di Milano ha conferito la laurea magistrale honoris causa in Musica, Culture, Media e Performance a una delle icone più amate dello spettacolo italiano: Ornella Vanoni. Non un evento qualunque, ma una vera e propria festa, in perfetto stile Vanoni: elegante, irriverente, piena di storie da raccontare.
Applausi e ospiti vip: tutti pazzi per Ornella
Ad applaudirla in aula magna c’erano tanti amici e colleghi del mondo dello spettacolo, da Fabio Fazio a Luciana Littizzetto, fino al cantante Mahmood, che le ha anche portato un bouquet di fiori. L’atmosfera era quella dei grandi eventi, ma con l’energia leggera e disarmante che solo Ornella sa creare.
“Era un ragazzo bruttino…”: gli aneddoti che fanno storia
Nel suo discorso, la cantante ha fatto ridere e commuovere il pubblico. Ha ricordato il suo primo incontro con Gino Paoli, raccontato con quella schiettezza che è ormai il suo marchio di fabbrica: “Era un ragazzo bruttino che suonava malino. Gli chiesi: ‘Mi scrivi una canzone?’ E lui disse ‘Sì’. Era Paoli. Scrisse Senza fine”. E da lì, in effetti, non finì più”.
“Io un ego non ce l’ho, lo sto ancora aspettando”
Tra un applauso e l’altro, la Vanoni ha ironizzato su sé stessa e sul mondo dello spettacolo. “Ci sono artisti con ego pazzeschi. Io? Lo sto ancora aspettando, forse è tardi!”, ha detto ridendo. Poi, con tenerezza, ha aggiunto: “I miei sarebbero impazziti di gioia nel sapere che ho una laurea”.
Musica e parole: un amore lungo una vita
“La musica è meravigliosa”, ha dichiarato nel finale del suo intervento. “È un valore aggiunto alla parola, e per me che sono una cantante è tutto. Sempre alla musica tornavo”. Un atto d’amore verso l’arte che l’ha accompagnata per oltre 70 anni di carriera, tra palcoscenici, dischi e rivoluzioni musicali.
Laureata sì, ma regina lo era già
La laurea ad honorem non è solo un titolo simbolico, ma un riconoscimento alla carriera, alla voce, allo stile e al carattere unico di Ornella Vanoni. Con la sua solita classe e un’ironia che non conosce rughe, ha dimostrato che si può brillare sempre, anche tra i banchi dell’università. E mentre il mondo applaude, Ornella si conferma – ancora una volta – la vera diva senza fine.
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