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Spettacolo

Miss Italia 2025 è Katia Buchicchio: la 18enne lucana conquista la corona. Per la prima volta la Basilicata porta a casa il titolo

Studentessa di odontoiatria, fidanzata e legatissima ai suoi cari, Katia Buchicchio dedica il trionfo al padre e rivendica il legame con la sua terra. «Sono orgogliosa di essere lucana».

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    La corona più ambita del concorso di bellezza italiano cambia testa e scrive una pagina di storia. Katia Buchicchio, 18 anni, è Miss Italia 2025. La proclamazione è arrivata al PalaSavelli di Porto San Giorgio, nelle Marche, davanti a una platea gremita che ha assistito all’ultima fase della competizione. Già vincitrice del titolo di Miss Basilicata, Katia ha superato in finale Miss Umbria, Fanny Tardioli, e Miss Marche, Asia Campanelli, conquistando la giuria e il pubblico.

    Alta un metro e settantacinque, occhi scuri e lineamenti mediterranei, Katia proviene da Anzi, un piccolo centro della provincia di Potenza. È iscritta al primo anno di odontoiatria e protesi dentaria e, nonostante la giovane età, ha mostrato grande maturità e determinazione nel corso di tutte le tappe che l’hanno portata alla vittoria. Fidanzata con Michael, ha dedicato il titolo al padre Antonio: «Il mio manager – ha detto emozionata – che mi ha accompagnato in tutte le selezioni a cui ho partecipato».

    La Basilicata non aveva mai vinto Miss Italia nei suoi 85 anni di storia. Per la prima volta una ragazza lucana porta a casa il titolo, dando alla sua regione una ribalta che mancava. «Continuerò gli studi e lavorerò per tenere alto il nome della mia regione, che sono orgogliosa di rappresentare, così come sono onorata di questo titolo», ha dichiarato subito dopo l’incoronazione.

    Il trionfo di Katia assume quindi un valore doppio: personale e collettivo. La mamma Rosanna l’ha descritta come «paziente e rispettosa, legata alle tradizioni, alla famiglia e alla sua terra. Caparbia e determinata, a volte un po’ ostinata, ma la sua forza è stata prendere questa esperienza come un gioco». Sul palco, appena dopo la proclamazione, la giovane si è stretta in un lungo abbraccio con la madre, il padre e la sorella Lucrezia.

    Miss Italia resta un fenomeno che, nonostante le critiche e i cambiamenti dei costumi, continua a rappresentare un tassello importante dell’immaginario popolare. Dal 1939 a oggi il concorso ha lanciato decine di carriere nel mondo dello spettacolo e del cinema. Basti pensare a Sophia Loren, Gina Lollobrigida, Anna Valle, Cristina Chiabotto e Miriam Leone, tutte passate per quella passerella che ha fatto la storia della televisione e della cultura italiana.

    Le statistiche parlano chiaro: il Lazio guida la classifica con 13 titoli, seguito da Lombardia e Sicilia con 11, Veneto e Toscana con 6, Friuli, Calabria e Piemonte con 5. Le Marche e la Campania hanno collezionato 4 corone, Emilia-Romagna, Liguria, Sardegna, Umbria e Trentino Alto Adige 2, Puglia e Abruzzo una soltanto. Mancano all’appello Molise e Valle d’Aosta, le uniche regioni mai premiate. La Basilicata, con Katia Buchicchio, rompe finalmente un tabù e si iscrive all’albo d’oro.

    Dietro a ogni incoronazione ci sono sacrifici, rinunce, sogni coltivati con ostinazione. Nel caso di Katia, il percorso è stato lineare ma non privo di ostacoli. Ha partecipato alle selezioni locali con determinazione, seguita passo dopo passo dal padre che lei stessa definisce «il suo manager». Una presenza costante, che l’ha aiutata a mantenere i piedi per terra e a non perdere di vista la priorità degli studi universitari.

    Miss Italia ha sempre oscillato tra passerella e trampolino. Per alcune ragazze resta un ricordo da custodire, per altre diventa l’inizio di una carriera nello spettacolo. Katia ha già chiarito che il suo futuro resta legato alla professione medica: «Il mio obiettivo è continuare l’università e diventare odontoiatra. Ma intanto onorerò questa fascia come ambasciatrice della Basilicata».

    La serata di Porto San Giorgio ha consacrato una reginetta che porta con sé i valori della sua terra: attaccamento alle radici, rispetto per la famiglia, caparbietà e ambizione. Tra applausi, flash e telecamere, la 18enne lucana ha regalato alla sua regione un primato che mancava e all’Italia una nuova Miss pronta a scrivere la sua storia.

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      Musica

      Noemi, dal talento alla resilienza: “Il dolore mi ha insegnato a sciogliere i nodi”

      La cantante romana sarà giurata nella nuova edizione di Io Canto Family, in onda dal 16 settembre su Canale 5. In un’intervista ha raccontato la sua battaglia contro la derealizzazione e la sua visione della musica e della vita.

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      Noemi

        Non più solo voce, ma anche esempio di forza personale. Noemi, 42 anni, tra le interpreti più amate del panorama italiano, si prepara a un nuovo capitolo televisivo: sarà infatti nella giuria del talent Io Canto Family, accanto a Patty Pravo e ad altri volti della musica italiana. Prima del debutto in tv, però, l’artista ha scelto di raccontarsi a cuore aperto in un’intervista a La Stampa, svelando le difficoltà che ha affrontato e la strada che l’ha portata a trasformare le fragilità in risorse.

        La battaglia contro la derealizzazione

        Noemi ha rivelato di aver sofferto di un disturbo neurologico poco conosciuto, la derealizzazione: «All’improvviso non riuscivo più a mettere a fuoco la realtà intorno a me. Mi sentivo come un fantasma in un mondo ovattato. Era il corpo che mi costringeva a guardarmi dentro». Un blocco che l’ha costretta a fermarsi, ma anche ad affrontare ciò che cercava di ignorare.

        Nessun vittimismo, però: la cantante ha trasformato quel momento in un’occasione di crescita. «Le difficoltà ci insegnano chi siamo. Nel buio sei solo, perché solo tu puoi cambiare ciò che non va. Se eviti il dolore diventa un’armatura pesante, se lo affronti impari a crescere».

        La riflessione sull’arte e sul mercato discografico

        Dalle sue esperienze personali Noemi trae una visione più ampia sul mondo della musica. «Molti giovani artisti oggi si trovano in crisi: il mercato non concede loro il tempo di costruire un’identità. Si lavora sul singolo, nella logica del “buona la prima o tutti a casa”. È naturale che qualcuno crolli», osserva.

        La cantante sottolinea anche come la musica stia rischiando di ridursi a semplice intrattenimento. «Adoro Lady Gaga e i tormentoni estivi, ma credo che una canzone debba anche far riflettere. Non tutto può esaurirsi in un ballo da spiaggia».

        Un cambiamento personale radicale

        Noemi non nasconde di aver compiuto scelte profonde anche sul piano personale. «Sono sempre stata una giovane vecchia, rigida e discreta. Ora però sono stanca: ieri ero quadrata, oggi ho deciso di essere tonda», afferma con una metafora che ben rappresenta la sua voglia di leggerezza e rinnovamento.

        Dalla pubblicità al successo in musica

        La carriera di Noemi non è stata immediata. Prima del debutto musicale, la sua presenza sul piccolo schermo si era notata quasi per caso, in uno spot televisivo. Oggi invece è tra le voci più riconoscibili della scena italiana, con un percorso che unisce il pop d’autore a collaborazioni prestigiose e numerose partecipazioni al Festival di Sanremo.

        Il nuovo ruolo da giurata a Io Canto Family rappresenta un’ulteriore tappa di una carriera che non ha mai smesso di evolversi. Non solo artista, ma anche donna capace di raccontare le proprie vulnerabilità senza paura, trasformandole in un messaggio di forza e autenticità.

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          Personaggi e interviste

          Emma Marrone risponde all’hater che la invita a fare figli “alla vecchia maniera”: “Servono le ovaie che non ho”

          Emma Marrone si confessa: la difficoltà di concepire un figlio e il tabù della procreazione medicalmente assistita in Italia. Alle insinuazioni sull’adozione o sul “metodo tradizionale”, la risposta è tagliente e commovente.

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            Emma Marrone torna a parlare apertamente del suo desiderio di maternità e delle difficoltà che ha incontrato nel realizzarlo. In un’intervista rilasciata a Vanity Fair, la cantante ha raccontato il suo rapporto con un tema delicato, segnato da esperienze personali dolorose: “In Italia devo rinunciare per forza. Dovrei sottopormi alla procreazione medicalmente assistita, ma non ho un compagno e quindi non posso. E per l’adozione, senza un marito, la strada è chiusa”.

            Le dichiarazioni hanno suscitato un’ondata di solidarietà, ma anche commenti spiacevoli. Un utente su X, con toni superficiali, ha scritto: “Cara Emma Marrone, ti stimo molto ma, per fare un figlio, c’è anche la ‘vecchia maniera’, eh? Poi, se proprio vuoi diventare genitore, si può pensare anche all’adozione (ma non so se ci sono difficoltà)”.

            La risposta di Emma non si è fatta attendere ed è stata tanto tagliente quanto illuminante: “Caro tesoro bello, per la ‘vecchia maniera’ servono le ovaie che non ho. Vabbè dai, ma che te lo spiego a fare. Manco all’asilo”.

            Una battaglia personale

            Emma non ha mai nascosto il suo passato segnato dalla malattia. Già in un’intervista a Le Iene, aveva raccontato il momento drammatico in cui scoprì di avere un tumore alle ovaie. “Ero andata ad accompagnare una mia amica per una visita ginecologica. Lei mi convinse a fare un controllo, così, per scrupolo. La dottoressa cambiò espressione e da lì è stato un inferno”.

            Quella battaglia si è ripetuta più volte, fino all’intervento che le ha salvato la vita ma l’ha privata delle ovaie. “Ho affrontato tutto con coraggio, ma so cosa ho perso. E nonostante questo, trovo ancora persone che si permettono di giudicare o dare consigli non richiesti”.

            Un desiderio che resta vivo

            Nonostante le difficoltà, Emma non ha mai nascosto il suo desiderio di diventare madre, anche se le opzioni in Italia sembrano limitate. Parlando di fecondazione eterologa, ha ammesso: “Dovrei pagare e non mi sembra corretto verso tutte le donne che sono nella mia stessa situazione e non possono permetterselo. È un tema che andrebbe affrontato con più attenzione e meno giudizi”.

            Sull’adozione, la cantante ha sollevato una questione cruciale: “In Italia, se non hai un marito, l’adozione è praticamente impossibile. È una strada che tante donne single vorrebbero percorrere, ma le porte restano chiuse”.

            Un tema che divide

            La vicenda di Emma Marrone accende ancora una volta i riflettori sulle difficoltà che le donne incontrano quando si tratta di realizzare il proprio desiderio di maternità in Italia. Tra i limiti normativi, i tabù culturali e le esperienze personali dolorose, il percorso spesso si trasforma in una battaglia solitaria e complessa.

            Emma, con la sua forza e la sua schiettezza, continua a sensibilizzare l’opinione pubblica, offrendo un punto di vista sincero e toccante su un tema che riguarda tante donne, spesso silenziosamente.

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              Musica

              Laura Pausini tra carriera, maternità e regole digitali: “Mia figlia? Niente social fino a quando posso”

              La cantante romagnola si racconta in un’intervista al Corriere della Sera: dal rapporto con la figlia dodicenne alla riflessione sul mondo dei giovani, passando per ricordi scolastici e sogni artistici mai realizzati.

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              Laura Pausini

                Laura Pausini non è soltanto una delle voci italiane più amate al mondo, ma anche una madre attenta e consapevole delle sfide educative del nostro tempo. In una lunga intervista al Corriere della Sera, la cantante 51enne ha parlato della sua vita privata, del rapporto con la figlia Paola – dodici anni, avuta dal compagno e collega Paolo Carta – e del difficile equilibrio tra regole, libertà e nuove tecnologie.

                «Con il primo telefono che ha avuto poteva solo chiamare noi», racconta Pausini. «Poi le abbiamo dato un vecchio smartphone, vietandole però i social. Lei però si è aperta un profilo Instagram da sola. A quel punto ho fatto la mamma severa: le ho ritirato il telefono». La vicenda si è risolta con un compromesso: un uso limitato a un paio d’ore al giorno e, successivamente, più libertà la sera per parlare con un’amica che vive a New York. «Io non vedo l’ora che torni a scuola e ricominci le attività extrascolastiche che la tengono lontana dallo schermo», ha ammesso la cantante.

                Un tema, quello dei cellulari tra i giovanissimi, oggi più che mai attuale: in Italia lo scorso anno il Ministero dell’Istruzione ha introdotto il divieto di utilizzo fino alla scuola media, estendendolo da quest’anno anche alle superiori. Un segnale che Pausini sembra condividere.

                Una generazione che corre veloce

                Guardando a sua figlia, la cantante nota un ritmo di crescita molto diverso da quello della sua generazione: «A 12 anni è già come me a 25. È una generazione che va veloce, e Paola lo è ancora di più: ha studiato in quattro nazioni diverse, in quattro lingue. È indipendente. Durante il concerto di Capodanno è salita sul palco e ha suonato il basso per 21 minuti».

                Non mancano le riflessioni sul ruolo dei genitori: «I ragazzi di oggi conoscono certe cose troppo presto. Io vorrei che fosse lei a chiedermi, è il sogno di ogni madre e padre. Cerco di stimolare la sua curiosità, soprattutto per le lingue, e di capire cosa davvero le interessa».

                L’ironia sui banchi di scuola

                L’artista si concede anche un ricordo personale degli anni scolastici, con il suo tipico tono ironico: «Ero più brava nelle materie umanistiche, che era un modo per dire che eri un somaro. In chimica e fisica non ero portata, la mia materia preferita era storia dell’arte: mi piaceva scoprire le follie degli artisti».

                Un amore per l’arte che, confessa, avrebbe voluto coltivare all’Accademia di Belle Arti: «Sognavo di fare l’architetto o l’interior designer. Poi è arrivato Sanremo e la mia vita ha preso un’altra strada. Ma quell’impronta artistica non l’ho mai persa: guardo tutto con un occhio creativo».

                Una mamma rock ma con i piedi per terra

                Dietro la star internazionale che ha venduto milioni di dischi, c’è una madre che si confronta con le stesse difficoltà di tanti genitori. La sfida con i social, la preoccupazione per l’età precoce in cui i ragazzi si confrontano con certi contenuti, la volontà di bilanciare regole e libertà: «Cerco di essere presente, anche quando significa dire no. Mio marito è più morbido, ma credo che Paola sappia che lo facciamo per lei».

                Così Laura Pausini, tra tournée mondiali e premi internazionali, mostra il lato più intimo e quotidiano della sua vita: quello di una madre che, come tante, cerca di crescere una figlia libera e responsabile, senza mai dimenticare che il palco più importante resta quello di casa.

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