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700 show in due anni: gli avatar degli Abba ai lavori forzati!

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    Un ritmo forsennato: 7 sette a settimana, due al giorno nel weekend per circa due anni. Meno male che non si tratta di artisti in carne ed ossa ma dei loro avatar. Sono gli Abbatar, creazioni digitali ispirate al quartetto svedese degli Abba, che hanno debuttato a fine maggio 2022. Ad oggi sono una delle principali attrazioni musicali di Londra, ogni sera si esibiscono nella loro Abba Arena da 3000 persone, sempre sold out, costruita solo per loro. Infatti una normale struttura non potrebbe uno spettacolo così tecnologico. Gli schermi e le luci contribuiscono a creare un effetto immersivo unico, dando l’illusione che sul palco ci siano davvero loro!

    Uno spettacolo immersivo unico

    Uno spettacolo che rappresenta una summa di cose diverse: musical digitale, live concert, videoclip. Non si stancano mai, non perdono mai la voce e, soprattutto, non sono ologrammi ma riproduzioni digitali di com’erano negli anni ’70, proiettate su uno schermo. Si esibiscono con una band reale (almeno quella!) di 10 musicisti.

    Non chiamateci ologrammi

    La cosa bizzarra è che i quattro sono ancora vivi e vegeti, avendo oltretutto contribuito al progetto in maniera fattiva. “È sempre stato progettato come un concerto e penso che lo sia in ogni suo aspetto”, spiega Benny Andersson. “Non sono ologrammi: all’inizio continuavamo a specificare che la definizione è sbagliata, ora ci siamo un po’ stufati e semplicemente lasciamo andare. Gli ologrammi hanno una pessima reputazione, sembrano qualcosa di sinistro, fatti  senza le persone”.

    Congelati negli anni ’70

    Per realizzare gli Abbatars, ci sono volute 5 settimane di motion capture da parte della Industrial Light And Magic fondata da George Lucas (sì, quello di Guerre Stellari), durante le quali gli artisti sono stati filmati mentre cantavano, indossando tute per digitalizzare i loro movimenti, poi ricreati su figure di loro stessi, ma negli anni ’70. Dando la fantastica illusione al pubblico che rimangano per sempre giovani.

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      Confermato: Céline Dion tra poche ore si esibirà a Parigi

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        La cantante è arrivata a Parigi lunedì scorso, alloggiandosi al Royal Monceau, vicino agli Champs-Élysées, stesso albergo in cui è ospite Lady Gaga, anche lei coinvolta nell’inaugurazione che partirà alle 19:30, dove vedremo sfilare gli atleti in una maniera inedita, ovvero a bordo di battelli, in uno show per cui non si è badato a spese (122 milioni di euro circa i costi).

        Una malattia che le ha fatto annullare tutti i concerti

        La postar canadese, a dispetto della sua malattia, si esibirà oggi durante la cerimonia d’apertura delle Olimpiadi. Céline, dopo essere stata colpita dalla “sindrome della persona rigida”, i cui sintomi contemplano spasmi, dolori muscolari e crampi che provocano rigidità e cadute, era stata costretta ad annullare tutti i suoi show. In pubblico non si esibisce ormai da quattro anni e lo scorso giugno, in un’intervista, aveva spiegato: «La malattia mi impedisce di cantare: ho spasmi così forti da rompermi le costole. È come se qualcuno mi stesse strangolando».

        Céline canterà: è confermato!

        La bella notizia è che ci sarà pure lei fra i 3.500 artisti che saliranno sul palco durante la cerimonia d’apertura dei Giochi, una parata nautica lungo la Senna che culminerà nei pressi dell’iconica Torre Eiffel.

        Non è un debutto assoluto

        Non è la prima volta della Dion alle Olimpiadi: nel 1996 aveva cantato The Power of the Dream durante la cerimonia per l’apertura dei Giochi di Atlanta. Questa esibizione parigina però sarà in assoluto la prima da quando ha sospeso la propria attività a seguito della diagnosi di sindrome della persona rigida.

        Non ha mai fatto mistero in pubblico della sua malattia

        Lo scorso giugno, ai microfoni della Nbc News, la 56enne artista ha rivelato che le dosi massicce di Valium assunte per combattere spasmi e dolori hanno rischiato addirittura di ucciderla. Due mesi prima, intervistata da Vogue ediziobe francese, aveva dichiarato: «Non ho sconfitto la malattia, è ancora con me e lo sarà per sempre. All’inizio mi chiedevo: perché proprio a me? Perché è accaduto? È colpa mia? La vita non ti dà alcuna risposta… Devo imparare a convivere con la malattia e smettere di farmi domande. Per come la vedo, ho due scelte: o mi alleno come un atleta e lavoro duramente, oppure mi spengo e tutto è finito». Céline ha scelto di non arrendersi: «Per cinque giorni a settimana mi sottopongo a terapia atletica, fisica e vocale. Lavoro sulle punte dei piedi, sulle ginocchia, sui polpacci, sulle dita, sulle ginocchia, sul canto, sulla mia voce…».

        Una sindrome che non ha ancora un protocollo di cura univoco

        Purtroppo la sua malattia per ora non dispone di un protocollo di cura univoco, anche se la Dion non ha mai perso la speranza. Al punto che, nel dicembre 2023, sua sorella Caudette aveva detto chiaramente che «Cèline vuole tornare a cantare». Lei, su questo aspetto, non si è mai sbilanciata più di tanto: «Al momento non posso rispondere, perché per quattro anni mi sono detta: non tornerò, poi sono pronta, poi non sono pronta… Il mio corpo me lo dirà. Per ora resto a casa, ascolto le mie canzoni, sto di fronte allo specchio e canto per me. Ho deciso di lavorare con tutto il mio corpo e la mia anima, dalla testa ai piedi… Voglio essere al meglio che posso. Il mio obiettivo è di tornare a vedere la Torre Eiffel».

        Un desiderio che è stato esaudito, visto che ora si trova a Parigi e tra qualche ora canterà.

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          Mick Jagger: 81 anni, canta e balla come un ventenne!

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            Quando si pensa alle leggende del rock momdiale di tutti i tempi… il suo nome è fra i primissimi ad essere pronunciato. Mick Jagger e il suo sodalizio artistico con Keith Richards ha dato vita a uno delle band più significative della storia della musica. Gli irriverenti, stradaioli, inossidabili Rolling Stones, l’altra faccia dei Beatles come qualcuno li considera.

            Rolling Stones e Beatles, una finta rivalità ad uso e consumo dei media

            Gli “scarafaggi” come la quintessenza del pop, le “pietre rotolanti” dalle evidenti radici che pescano a piene mani da blues. Jagger, carismatico genio sensuale, diede al rock una visione rock quasi “diabolica”, per incrementare ad arte la “cattiva fama” della band.

            Il primo incontro alle scuole elementari

            Mick Jagger nasce a Dartford, Inghilterra, il 26 luglio 1943. L’incontro con Keith Richards (chitarrista e autore di gran parte delle musiche, mentre Jagger si è sempre occupato più che altro dei testi) avviene alle elementari, per poi svanire negli anni successivi. La passione di Mick per la musica inizia presto, si consolida durante gli anni della high school, dove forma le sue prime band, i Little Boy Blue e i Blue Boys.

            Gli anni degli eccessi

            Dopo le scuole superiori arriva il secondo incontro con Keith e la partenza di uno dei progetti più ambiziosi e duraturi della storia della musica. Siamo nel periodo tra la fine degli anni ’60 e l’inizio dei ’70, i Rolling iniziano a sfornare brani che diventeranno mitici come Satisfaction, Jumpin Jack Flash, Simpathy for the devil e Paint It Black, ancora oggi delle imprescindibili pietre miliari del rock. Sesso, droghe, eccessi sono alla base della vita di Jagger in quel periodo, come dei Rolling Stones in genere, al punto che una overdose si porterà via Brian Jones, sostituito dal chitarrista Mick Taylor.

            Una carriera solista piuttosto fiacca

            Negli anni ’80 avviene una crisi profonda con il compagno di sempre, Keith Richards, motivata dalla forte dipendenza dall’eroina del chitarrista, incapace di guidare la band. Jagger tenta anche la carriera solista, con esperimenti pop e dance, dai risultati piuttosto fiacchi. Le divergenze con il resto del gruppo sembrano insanabili. Il riavvicinamento mostra precisi segnali positivi che spingono i vecchi compagni a riprendere i tour, rimettendo in carreggiata una storia che sembrava arrivata al capolinea.

            Anche sul grande schermo

            Mick Jagger ha avuto diverse frequentazioni con il mondo del cinema: Freejack – In fuga nel futuro (1991, con Anthony Hopkins) e L’ultimo gigolò – The man from Elysian Fields (2001, con Andy Garcia, tanto per citare un paio di titoli.

            Tre mogli, cinque figli (più un sesto riconosciuto di recente)

            Ben più nutrite le frequentazioni con il mondo femminile, Mick ha avuto tre mogli (l’ultima è la modella Jerry Hall), e svariate storie, a partire da Marianne Faithfull. Dai tre matrimoni sono nati ben cinque figli, più un sesto, riconosciuto recentemente, nato da una relazione con una modella brasiliana. Jagger è pure nonno dei due nipotini Assisi e Ambra.

            Siciliano d’adozione

            Insignito del titolo di Sir, appassionato di pittura, della quale è collezionista accanito. Tra gli artisti amati Andy Warhol, Giorgio De Chirico e Richard Hamilton. Grande la sua passione per l’Italia e soprattutto per la regione Sicilia, nel 2021 ha acquistato una casa nel borgo marinaro di Portopalo di Capo Passero, in provincia di Siracusa.

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              Nina Zilli tutta nuda in piscina e i follower impazziscono (gallery)

              Nina Zilli torna a far parlare di sé sui social con una serie di foto in piscina che lasciano poco all’immaginazione. Mentre annuncia le nuove date del tour estivo, i suoi fan si scatenano con commenti ammirati e ironici. Nonostante le dichiarazioni passate contro la nudità gratuita sui social, la cantante dimostra di saper bilanciare provocazione e arte, mantenendo alta l’attenzione su di sé e sulla sua musica.

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                Nina Zilli ha deciso di annunciare il ritorno del suo tour estivo con una serie di scatti su Instagram che hanno catturato l’attenzione dei follower non solo per l’annuncio musicale, ma soprattutto per la sensualità delle immagini.

                Scatti social provocanti

                Le foto, che la ritraggono in piscina senza vestiti, hanno scatenato commenti ironici e ammirati da parte dei fan. “C’è chi zooma e c’è chi mente”, “Sbaglio o sei nuda?” sono solo alcuni dei messaggi lasciati sotto le foto. Nonostante la maternità, i commenti si concentrano più sulla sua bellezza e sensualità che sul suo ruolo di mamma.

                La nudità social e l’intervista

                In un’intervista al Corriere della Sera, Nina Zilli aveva espresso la sua opinione sulla nudità sui social: “Il nudo fine a sé stesso non porta a niente”. Aveva criticato chi si spoglia solo per attirare attenzione, pur non essendo contraria al posare senza veli per esprimere un concetto artistico. Questo equilibrio tra arte e provocazione si riflette anche nelle sue recenti foto, che pur non mostrando troppo, giocano sul filo della seduzione.

                Il ritorno del tour

                Oltre ai commenti sulle foto, è importante ricordare che Nina Zilli ha annunciato la ripresa del suo tour estivo, che partirà il 2 agosto da Bari. Un’occasione imperdibile per i fan di godere della sua musica dal vivo, sperando che l’attenzione sui social si sposti anche verso le sue performance artistiche.

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