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Musica

Annalisa, la cantante blasfema? Bufera su “Maschio” tra accuse di satanismo, sarcasmo e streaming alle stelle

Simone Pillon guida la crociata contro Annalisa: il brano “Maschio” è accusato di dileggiare Cristo e la Madonna. Ma mentre il web si divide tra indignazione e ironia, il pezzo vola in classifica. Ennesimo caso in cui la musica pop fa saltare i nervi ai puristi della morale.

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    A pochi giorni dall’uscita, “Maschio”, il nuovo singolo di Annalisa, è già un caso. Ma non solo per i quasi due milioni di streaming su Spotify o per l’ingresso al settimo posto nella classifica radiofonica EarOne. A far discutere, stavolta, sono le parole. E in particolare, quelle che secondo alcuni — tra cui l’ex senatore leghista Simone Pillon — sarebbero blasfeme, offensive verso la religione cattolica e addirittura «sataniche».

    Tutto nasce da un post pubblicato su X (ex Twitter) proprio da Pillon, tra gli organizzatori storici del Family Day, che rilancia un articolo del quotidiano La Verità. Nel mirino finiscono i versi del brano in cui si pronunciano i nomi di Maria e di Gesù in un contesto amoroso, ironico, persino spregiudicato: “Ma te lo giuro su Maria / L’amore cieco è una teoria”, oppure “Perdona i miei peccati / Come ha fatto Gesù”. Secondo Pillon, Annalisa «dileggia Cristo e la Beata Vergine» per «rilanciare le vendite» in modo “patetico”. Accuse che hanno raccolto migliaia di consensi e cuoricini online, ma anche una pioggia di commenti tra il grottesco e l’apocalittico: qualcuno la paragona a Madonna, altri parlano di “messaggi subliminali satanici”, uno arriva a sottolineare che “Maschio” è uscito nel giorno dell’elezione del Papa. Coincidenza? Per i cospirazionisti, chiaramente no.

    Nel video ufficiale, segnalano i più attenti, ci sarebbe persino “un essere con le corna”, dettaglio sufficiente a evocare il diavolo e far ripartire l’eterno tormentone della musica venduta al maligno. Nulla di nuovo sotto il sole: lo stesso sospetto fu gettato su Elvis, Lennon, i Led Zeppelin, Madonna, i Metallica, Lady Gaga, persino sul povero Lucio Battisti. Ora tocca ad Annalisa.

    Tra le accuse più ricorrenti anche quella di “non avere mai il coraggio di prendere in giro l’Islam”, come se i testi pop fossero programmi di geopolitica. Oppure la nostalgia per “quando era una ragazza timida e senza strappi nei jeans”, come se il look fosse vincolo morale.

    Eppure, nonostante le invettive e i toni da inquisizione 2.0, Annalisa non ha replicato. Non ne ha bisogno. In carriera ha venduto oltre 4,5 milioni di dischi solo in Italia, ed è la cantante italiana più venduta nell’era FIMI. I suoi brani superano il miliardo di stream. E il nuovo tour nei palazzetti — in partenza a novembre — ha già registrato numerosi sold out. Insomma: se davvero ha venduto l’anima al diavolo, come ironizza più di un utente su X, è stato un ottimo affare.

    Sui social, intanto, le risposte al moralismo arrivano a frotte: «Ma di cosa stiamo parlando, una popstar non può nemmeno più citare Maria senza scatenare i crociati?», chiede una ragazza. «Se questa è blasfemia, allora dovremmo cancellare metà della musica italiana», scrive un altro. E c’è chi, scherzando, suggerisce alla cantante di pubblicare il prossimo singolo con il titolo “Pater Nostro Techno Remix”, giusto per non deludere nessuno.

    Nel frattempo, le parole di “Maschio” continuano a rimbalzare su radio e piattaforme. Forse non porteranno all’inferno. Di certo, fanno parlare. E nel mondo del pop, è spesso questo l’obiettivo.

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      Musica

      Sabrina Salerno senza filtri: “Mio marito amava Giorgia Meloni. Io? Ho venduto la mia fisicità. È stato marketing”

      L’ex sex symbol racconta tutto: la scoperta del tumore, l’adolescenza segnata dallo sguardo maschile, i corteggiamenti delle star e quell’ammirazione del marito per la premier che non è passata inosservata

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        “Giorgia Meloni? Era l’amore di mio marito, in tempi non sospetti. L’ha sempre ammirata”. A dirlo, con il sorriso amaro di chi sa che le parole fanno rumore, è Sabrina Salerno, 57 anni e ancora capace di mandare in tilt le fantasie di generazioni intere. Ma dietro la femme fatale si nasconde molto di più: una donna che ha lottato con le unghie e con i tacchi a spillo per restare in piedi, anche quando la vita ha provato a metterla al tappeto. Come un anno fa, quando ha scoperto di avere un tumore al seno e ha affrontato l’intervento senza mai fermarsi. “Dopo 25 giorni ero in tournée in America. Undici voli, non amo chi si piange addosso” racconta oggi, ancora sotto terapia. “Vado in palestra tutti i giorni, serve a tenere a bada i dolori. Le endorfine aiutano, ma poi calano e ti prende un po’ così…”

        “Io sex symbol? È stato marketing. Ho usato ciò che avevo”

        A 12 anni gli uomini già la guardavano. All’inizio era spiazzante. “Poi ho capito che era attrazione sessuale. E ho deciso di usarla: ho venduto la mia fisicità, è stato marketing puro. Avevo quello e l’ho sfruttato”. Nessun romanticismo, tanta concretezza. “Con i ragazzi? Mai stata timida. A Miss Italia mi sentivo brutta. Mi ricordo la telefonata con mia madre: ‘Mi hai fatta male’. Ma poi ho ribaltato tutto”. È consapevole, tagliente, fiera. E oggi guarda Elodie con ammirazione. “Non è vero che si spoglia perché non sa cantare. È solo una scusa per attaccare una donna bella e talentuosa. Più ti esponi, più devi essere brava”.

        “Giorgia era l’amore di mio marito. Ma non sono d’accordo con lei”

        Il passaggio più spiazzante arriva parlando della premier: “Giorgia Meloni era l’amore di mio marito. La seguiva, la ammirava, diceva che ce l’avrebbe fatta. E infatti… ha vinto”. Nessun sospetto di tresche, solo una stima dichiarata. Lei però precisa: “Non la penso come lei su molte cose. Ma è una che si è fatta da sola. Tanto di cappello”.

        Sandy Marton, Cecchetto, i vip respinti e l’autostima (tanta)

        “Ho avuto corteggiatori famosi per ogni categoria: attori, cantanti, conduttori, anche star internazionali. Ma non li nomino. Ho pudore”. E se Sandy Marton – “di una bellezza pazzesca” – non la guardava neanche, ora probabilmente si mangia le mani. Claudio Cecchetto? “Entrai da lui strafottente e gli cantai Wild Boys. Quel treno dovevo prenderlo”.

        Il successo arrivò presto, a 17 anni. “Ero una stronzetta presuntuosa”, dice ridendo. Ma anche consapevole. “Disse un giornalista: ‘Riuscirai ad avere successo come X?’. Io: ‘Ne avrò il triplo’”.

        “Sono cambiata. Più cinica. Ma si supera tutto”

        Oggi la Salerno è cambiata. “Non sono migliorata, sono più cinica. Ma ho imparato a essere indulgente con me stessa”. La felicità? “Non esiste. Sono attimi. Però ho accettato quello che mi è successo. È faticoso, ma si supera tutto”. E alla domanda se sia felice, risponde con la sincerità che la distingue: “Sul palco sì. Poi un po’ meno. Ma non mollo. Mai”.

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          Musica

          Paura in hotel per Skin: “Un uomo ha tentato di entrare nella mia stanza fingendosi cameriere”

          Skin è ancora sotto choc dopo un episodio che poteva avere conseguenze gravissime. La cantante britannica, icona rock e frontwoman degli Skunk Anansie, ha denunciato con un video sui social quanto accaduto il 2 luglio in un hotel: un uomo ha tentato di entrare nella sua stanza fingendosi un addetto al room service. L’obiettivo? Probabilmente derubarla. Ma la sua prontezza l’ha salvata.

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            Era da poco arrivata in albergo dopo 18 ore di viaggio. Alle sei del mattino, qualcuno ha bussato alla sua porta. “Diceva di essere del room service, ma ho capito subito che c’era qualcosa di strano”, racconta Skin nel video. L’uomo, dallo spioncino, le ha chiesto a che ora sarebbe uscita e quanto tempo sarebbe rimasta. “Domande strane, inquietanti”, dice la cantante.

            Skin, nonostante la stanchezza, non si è fatta cogliere impreparata: ha insultato l’uomo, ha bloccato la porta con una sedia e lo ha messo in fuga. “Mi ha detto che sarebbe tornato tra un minuto. Non sapevo se lo avrebbe fatto davvero”, aggiunge.

            La reazione dell’hotel

            Il peggio, però, doveva ancora arrivare. Skin ha subito segnalato l’episodio alla direzione dell’hotel, ma la risposta dello staff è stata deludente. “Mi hanno detto di aver identificato la persona, ma che la sua versione non combaciava con la mia. Così l’hanno lasciato andare. Ma se non sapete chi è davvero, perché lo lasciate libero per la struttura?”, ha chiesto, indignata.

            Un atteggiamento che l’ha spinta a pubblicare il video per denunciare pubblicamente l’accaduto. “Non è accettabile che chiunque possa fingere di lavorare in hotel e provare a entrare nella stanza di un ospite”, ha detto, invitando le strutture ricettive a investire di più nella sicurezza.

            Fan in allerta, ma lei sta bene

            Il video ha raccolto migliaia di visualizzazioni in poche ore, con fan preoccupati ma solidali. Skin ha rassicurato tutti: sta bene, ma non intende dimenticare quanto accaduto. Un episodio che solleva interrogativi non solo sulla sua vicenda personale, ma anche su come venga tutelata — o meno — la sicurezza degli ospiti in strutture di alto livello.

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              Musica

              Tony Effe finisce nei guai per una bestemmia sul palco: “Mi alzate ‘sto microfono o devo parlare in calabrese?”

              Il filmato risale all’estate 2023, ma la bufera scoppia ora. Intemperanze, parolacce, bestemmie e doppi standard: il caso Tony Effe agita i fan sui social

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                Tony Effe ci ricasca. O meglio, viene inchiodato da un video che in queste ore sta facendo il giro di TikTok e Instagram: lo si sente lamentarsi col fonico durante un concerto al Trento Love Fest dell’agosto 2023, mentre impreca e bestemmia in mezzo al palco. “Oh, mi dovete alzare questo cazzo di microfono. Non so se parlo italiano o calabrese… microfono su, up, volume su”, urla Tony. Poi la bestemmia, netta, inequivocabile. E via con la musica.

                A distanza di quasi un anno, il filmato riemerge e diventa virale proprio mentre il rapper sta cavalcando un momento di grande visibilità estiva. Il problema non è solo il contenuto, ma anche il tempismo: pochi giorni fa, proprio lui aveva rimproverato Side Baby, suo ex collega nella Dark Polo Gang, per aver bestemmiato sul palco durante un live.

                Tony lo aveva affrontato davanti al pubblico, con tono da predicatore: “No, chiedi scusa a Dio davanti a tutti. Non si bestemmia!”. E Side si era inginocchiato metaforicamente: “Scusate ragazzi, è la seconda volta. Scusa Dio, perdonaci per tutte le nostre azioni”.

                Il punto, ora, è che chi predicava il pentimento è finito nella stessa trappola. E sui social l’ironia si spreca. Qualcuno commenta: “Aspettiamo il video di Tony che si confessa da solo”, altri sono più duri: “Quanta ipocrisia in due minuti di live”.

                Finora, Tony Effe non ha replicato. Nessuna story di chiarimento, nessuna scusa ufficiale. Forse aspetta che passi la bufera, o forse – come spesso accade – considera tutto parte dello show. Ma stavolta la figuraccia è notevole. E chi si era aspettato un Tony più maturo, adesso si chiede: “Ma allora, con chi ce l’aveva davvero quel giorno? Con Side Baby o con se stesso?”.

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