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Musica

Comunque la metti, la Carrà è sempre di gran moda (video)

Raffaella Carrà ha dimostrato per l’ennesima volta – semmai ce ne fosse ancora bisogno – di essere un’artista senza tempo, capace di conquistare il pubblico di tutte le età.

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    Il remix della sua hit Pedro la consacra come la prima donna italiana a raggiungere la posizione più alta di sempre nella classifica Top 50 Global di Spotify. Grazie al lavoro di remix realizzato dai DJ e producer Jaxomy e Agatino Romero, Raffaella Carrà ha dimostrato per l’ennesima volta – semmai ce ne fosse ancora bisogno – di essere un’artista senza tempo, capace di conquistare il pubblico di tutte le età.

    LA VERSIONE ORIGINALE DA UN PROGRAMMA RAI DELL’EPOCA

    Un successo per un’icona senza tempo

    Il remix di Pedro ha ottenuto un successo planetario senza precedenti, con più di 35 milioni di stream, oltre 5 milioni di creazioni e 6,2 miliardi di visualizzazioni su TikTok. Primo nella classifica Viral 50 Globale e Viral 50 Italiana di Spotify, posiziona la Carrà come donna italiana ad aver raggiunto la più alta posizione in classifica di sempre nella Top 50 Globale di Spotify . Senza dimenticare che il brano è alla #4 della classifica globale di Shazam. Insomma… Pedro spopola dovunque!

    Il nuovo videoclip

    Il videoclip del remix vede come protagonisti i due DJ e producer, una ragazza bionda e una Vespa. Girato in uno stile moderno e accattivante, ha contribuito a rendere ancora più popolare il brano, trasformatosi ben presto in una hit virale.

    LA TRACCIA REMIXATA FA DA SFONDO AD UN NUOVO VIDEO

    Il fascino senza tempo di Raffa

    Non nuova ad exploit di questa portata, nel 2011 il remix di Bob Sinclair di A far l’amore comincia tu ha trasformato un brano pubblicato ben 35 anni prima in una hit modernissima. Adesso, con il successo virale di Pedro, la Carrà continua a conquistare il pubblico di tutto il mondo. La canzone venne pubblicato 44 anni fa e fu scritto dal trio Gianni Boncompagni, Franco Bracardi e Paolo Ormi. Un vero e proprio inno generazionale, tornato alla ribalta grazie a programmi tv e all’utilizzo sui social, fino a questo nuovo remix che ne ha riportato in auge il successo. Con la “cassa dritta” e un ritmo trascinante.

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      Musica

      Negramaro, pausa dopo 25 anni di musica: “È ora di respirare”. Sangiorgi piange la nonna

      I Negramaro si concedono una pausa dopo un quarto di secolo di carriera ininterrotta. “È ora di respirare dopo 25 anni senza fermarsi”, ha detto Giuliano Sangiorgi, che in queste ore sta affrontando anche il dolore per la perdita dell’amata nonna, da sempre figura centrale nella sua vita.

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        Dopo aver riempito i palasport italiani e annunciato il grande tour estivo Una storia ancora semplice 2026, i Negramaro hanno deciso di fermarsi. Una pausa lunga, forse necessaria, dopo venticinque anni di musica, viaggi e palchi.

        A spiegare la scelta è stato lo stesso Giuliano Sangiorgi, voce e anima della band salentina, con parole che racchiudono stanchezza e gratitudine insieme: “È ora di respirare dopo 25 anni senza fermarsi”. Una dichiarazione semplice ma piena di significato, che suona come un atto d’amore verso se stessi e verso la musica.

        Una carriera senza sosta
        Dal debutto nei primi anni Duemila, i Negramaro hanno attraversato mode, generazioni e rivoluzioni sonore, rimanendo fedeli a un’identità inconfondibile. Con brani come Estate, Meraviglioso e Solo 3 minuti, hanno scritto pagine importanti della musica italiana, portando nei testi poesia, rabbia, amore e memoria.

        Negli ultimi mesi, la band ha portato in scena uno spettacolo celebrativo che ha attraversato l’Italia, registrando sold out ovunque. Un successo che ha convinto tutti a guardare avanti — ma anche a fermarsi per ritrovare energie e ispirazione.

        Il lutto personale di Sangiorgi
        Dietro la decisione del gruppo, c’è anche un momento delicato per il frontman. Giuliano Sangiorgi è infatti in lutto per la scomparsa della nonna, figura centrale nella sua vita e spesso evocata nei suoi racconti. “Era la mia radice, la mia poesia vivente”, ha scritto in un messaggio commosso condiviso sui social.

        Un dolore che arriva in un momento di grande bilancio personale e artistico. “La musica ti dà tutto, ma ti chiede anche tanto. Ogni tanto bisogna fermarsi, respirare e tornare a sentire il mondo con il cuore nudo.”

        Verso una nuova rinascita
        La pausa, assicurano i Negramaro, non segna un addio ma un nuovo inizio. Dopo un quarto di secolo insieme, il gruppo vuole prendersi il tempo di vivere, di scrivere, di ascoltare. Perché — come canta Sangiorgi — “ogni fine è solo un nuovo inizio, se hai il coraggio di restare vero”.

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          Musica

          “All’asta i tesori dei Rolling Stones”: 185 cimeli in vendita, tra cui la chitarra di Brian Jones

          Dagli abiti di scena ai poster storici, fino alla celebre Harmony Stratotone di Brian Jones, stimata fino a 400 mila dollari: 185 cimeli dei Rolling Stones saranno messi in vendita da Heritage Auctions. L’asta, intitolata Satisfaction, potrebbe superare 1,3 milioni di dollari.

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            È tempo di Satisfaction anche per i collezionisti. Una delle più ricche raccolte private dedicate ai Rolling Stones andrà all’asta il 4 dicembre presso la casa d’aste Heritage Auctions di Dallas, in un evento che promette di far tremare i portafogli dei fan di tutto il mondo.

            Un’asta da oltre un milione di dollari
            La vendita, intitolata Satisfaction: i tesori dei Rolling Stones dalla collezione Ali Zayeri, comprende circa 185 oggetti unici, dai poster dei tour ai biglietti dei primi concerti, passando per abiti di scena e strumenti musicali. Secondo le stime, l’asta potrebbe superare il valore complessivo di 1,3 milioni di dollari.

            La chitarra di Brian Jones, il pezzo più prezioso
            Tra i lotti più ambiti spicca la chitarra elettrica Harmony Stratotone appartenuta a Brian Jones, il carismatico cofondatore del gruppo, morto nel 1969. Lo strumento, che ha contribuito a definire il sound dei primi Stones, è valutato tra i 200 mila e i 400 mila dollari. Un oggetto simbolo di un’epoca irripetibile, destinato a scatenare una corsa tra collezionisti e appassionati di musica rock.

            Abiti, manifesti e ricordi di una leggenda
            Ma non sarà solo la chitarra a infiammare i rilanci. In catalogo compaiono anche giacche di scena indossate da Mick Jagger, spartiti autografi, pass dei tour e manifesti originali degli anni Sessanta e Settanta. Ogni pezzo racconta una parte della storia dei Rolling Stones, la band che ha rivoluzionato il rock britannico e mondiale, diventando un fenomeno culturale oltre che musicale.

            Un’eredità che continua
            L’asta rappresenta un’occasione per rievocare la lunga parabola del gruppo, ancora oggi in attività dopo più di sessant’anni di carriera. La collezione, appartenente al collezionista americano Ali Zayeri, è frutto di decenni di ricerche e scambi con fan e addetti ai lavori.

            Heritage Auctions ha già annunciato che l’interesse è altissimo: molti lotti hanno ricevuto offerte preliminari ben prima della data ufficiale. D’altronde, quando si parla dei Rolling Stones, anche un plettro può diventare leggenda.

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              Musica

              Giorgia, la rinascita dopo il silenzio: “Ho pensato di smettere, ora canto meno ma sento di più”

              “Ho pianto davanti al pianoforte e ho pensato di ritirarmi”, confessa Giorgia. Dopo anni di successi, la cantante rivela di aver attraversato una crisi profonda ma di aver trovato una nuova consapevolezza: “Il mio posto è nel passato, ma con lo sguardo al presente. Ora canto meno, ma vivo ogni parola.”

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                Ci sono momenti in cui anche le voci più forti vacillano. Per Giorgia, uno dei simboli della musica italiana, quel momento è arrivato dopo anni di palchi, premi e applausi. “Ho passato un periodo difficile — racconta —. Ho pianto davanti al pianoforte e al computer. Ho buttato via tutto quello che scrivevo, ho pensato di ritirarmi. Non avevo più punti di riferimento. Molti sono morti.”

                Un dolore sommesso, ma reale, che ha spinto l’artista a interrogarsi sul senso stesso della musica. “Negli ultimi anni è cambiato tutto: il modo di fare canzoni, di comunicare, di ascoltare. Io mi sono trovata spaesata, come se fossi rimasta in un’altra epoca.”

                La svolta interiore
                Invece di arrendersi, Giorgia ha scelto di ricominciare da sé. “Ho iniziato a studiare di nuovo, a capire dove fosse la mia voce, non solo quella che si sente ma quella interiore. Ho capito che il mio posto è nel passato, ma con uno sguardo contemporaneo. Non posso e non voglio inseguire le mode.”

                È in questo percorso che la cantante ha trovato un nuovo equilibrio, più maturo, più essenziale. “Ho deciso di cantare meno, non mi interessa più dimostrare quello che so fare. Ora mi interessa dire, trasmettere, raccontare. Voglio che le parole abbiano più spazio delle note.”

                Il coraggio del cambiamento
                Per chi la segue da anni, abituato ai suoi virtuosismi vocali, può sembrare un cambio radicale. Ma per Giorgia è una liberazione. “Ho sempre avuto una voce grande, e a volte me ne sono servita per nascondermi. Adesso ho voglia di essere più nuda, più vera.”

                Il suo nuovo progetto, che nasce proprio da questa fase di introspezione, promette di essere il più personale di sempre: meno effetti, più sostanza. Una musica che guarda indietro per ritrovare se stessa, come un cerchio che si chiude solo per aprirsi di nuovo.

                “Le parole oggi sono il mio centro — dice —. Mi servono per capire chi sono. Non ho più bisogno di cantare per forza, ma di ascoltare quello che mi resta dentro.”

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