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Confermato: Céline Dion tra poche ore si esibirà a Parigi

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    La cantante è arrivata a Parigi lunedì scorso, alloggiandosi al Royal Monceau, vicino agli Champs-Élysées, stesso albergo in cui è ospite Lady Gaga, anche lei coinvolta nell’inaugurazione che partirà alle 19:30, dove vedremo sfilare gli atleti in una maniera inedita, ovvero a bordo di battelli, in uno show per cui non si è badato a spese (122 milioni di euro circa i costi).

    Una malattia che le ha fatto annullare tutti i concerti

    La postar canadese, a dispetto della sua malattia, si esibirà oggi durante la cerimonia d’apertura delle Olimpiadi. Céline, dopo essere stata colpita dalla “sindrome della persona rigida”, i cui sintomi contemplano spasmi, dolori muscolari e crampi che provocano rigidità e cadute, era stata costretta ad annullare tutti i suoi show. In pubblico non si esibisce ormai da quattro anni e lo scorso giugno, in un’intervista, aveva spiegato: «La malattia mi impedisce di cantare: ho spasmi così forti da rompermi le costole. È come se qualcuno mi stesse strangolando».

    Céline canterà: è confermato!

    La bella notizia è che ci sarà pure lei fra i 3.500 artisti che saliranno sul palco durante la cerimonia d’apertura dei Giochi, una parata nautica lungo la Senna che culminerà nei pressi dell’iconica Torre Eiffel.

    Non è un debutto assoluto

    Non è la prima volta della Dion alle Olimpiadi: nel 1996 aveva cantato The Power of the Dream durante la cerimonia per l’apertura dei Giochi di Atlanta. Questa esibizione parigina però sarà in assoluto la prima da quando ha sospeso la propria attività a seguito della diagnosi di sindrome della persona rigida.

    Non ha mai fatto mistero in pubblico della sua malattia

    Lo scorso giugno, ai microfoni della Nbc News, la 56enne artista ha rivelato che le dosi massicce di Valium assunte per combattere spasmi e dolori hanno rischiato addirittura di ucciderla. Due mesi prima, intervistata da Vogue ediziobe francese, aveva dichiarato: «Non ho sconfitto la malattia, è ancora con me e lo sarà per sempre. All’inizio mi chiedevo: perché proprio a me? Perché è accaduto? È colpa mia? La vita non ti dà alcuna risposta… Devo imparare a convivere con la malattia e smettere di farmi domande. Per come la vedo, ho due scelte: o mi alleno come un atleta e lavoro duramente, oppure mi spengo e tutto è finito». Céline ha scelto di non arrendersi: «Per cinque giorni a settimana mi sottopongo a terapia atletica, fisica e vocale. Lavoro sulle punte dei piedi, sulle ginocchia, sui polpacci, sulle dita, sulle ginocchia, sul canto, sulla mia voce…».

    Una sindrome che non ha ancora un protocollo di cura univoco

    Purtroppo la sua malattia per ora non dispone di un protocollo di cura univoco, anche se la Dion non ha mai perso la speranza. Al punto che, nel dicembre 2023, sua sorella Caudette aveva detto chiaramente che «Cèline vuole tornare a cantare». Lei, su questo aspetto, non si è mai sbilanciata più di tanto: «Al momento non posso rispondere, perché per quattro anni mi sono detta: non tornerò, poi sono pronta, poi non sono pronta… Il mio corpo me lo dirà. Per ora resto a casa, ascolto le mie canzoni, sto di fronte allo specchio e canto per me. Ho deciso di lavorare con tutto il mio corpo e la mia anima, dalla testa ai piedi… Voglio essere al meglio che posso. Il mio obiettivo è di tornare a vedere la Torre Eiffel».

    Un desiderio che è stato esaudito, visto che ora si trova a Parigi e tra qualche ora canterà.

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      Musica

      Mogol e l’aldilà: Lucio Battisti, se ci sei batti un colpo…

      Il paroliere Mogol racconta di aver ricevuto, per interposta persona, una richiesta da parte di Lucio Battisti, scomparso nel 1998: un’ultima canzone per lui…

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        Uno dei più grandi parolieri, Giulio Rapetti conosciuto da tutti come Mogol, a 88 anni sta vivendo un periodo di “nuova giovinezza”. O di… rinascita, come titola il suo nuovo libro. La Rinascita, edito da L’Altra Metà, rappresenta una sorta di vademecum di “prevenzione primaria”, un insieme di indicazioni che dovrebbe permettere alla gente di non ammalarsi

        La prevenzione passa inevitabilmente per la conoscenza

        Dice Mogol: «Salute e conoscenza sono connesse tra loro. Il libro che ho scritto con il contributo scientifico di Giovanni Scapagnini, Emanuele De Nobili, Carlo Massullo, Antonio Mistretta, Maria Pontillo, Fabiana Superti e la collaborazione editoriale di Giuseppe Cesaro, nasce con l’intento di suggerire soluzioni per individuare ciò che fa bene e ciò che fa male; ciò che attraverso la Conoscenza indica la strada per non ammalarsi. E’ un trattato di prevenzione primaria. Un progetto che ho particolarmente a cuore».

        Mettendo in collegamento spirito e corpo

        E a giudicare dal suo stato attuale, le indicazioni del libro su di lui funzionano, eccome! Un’ora di palestra al giorno, con lo sviluppo di esercizi che neanche i suoi figli riescono a replicare. Anche se sconta un errore alimentare del quale fu “colpevole” la madre, alla fine della guerra: «Finite le nostre ristrettezze, mia madre mi diede così tanta carne rossa che mi ha ostruito le arterie. Ma ora ho quattro bypass e sto meglio di prima».

        Il silenzio come stimolo per la riflessione interiore

        In Umbria Mogol trent’anni fa ha realizzato un progetto ambizioso: un piccolo borgo che ospita la sua scuola per autori. Un luogo che stimola l’ispirazione creativa ma anche una profonda riflessione sui grandi temi che ogni persona si porta nel cuore, morte compresa. Non a caso questo luogo rappresenta anche l’arrivo del cosiddetto “cammino dei borghi silenti”, un percorso fra natura, storia e cultura, un emozionante percorso ad anello lungo 86 chilometri, che si snoda sulle pendici settentrionali dei Monti Amerini. La caratteristica principale che contraddistingue questo cammino è il fascino del silenzio, che dai boschi di lecci e castagni, fino alle mura antiche dei piccoli paesi, sembra abbracciare e comprendere ogni cosa. Stimolando il viandante all’ascolto del silenzio che lo circonda, facendo un viaggio fuori dal tempo e dallo spazio.

        Il rapporto di Mogol con la morte

        Rapetti, nella sua lunga carriera, ha firmato due bellissimi brani sulla morte. Uno, direttamente dedicato alla moglie Daniela Gimmelli, Dormi amore. Dove il paroliere, parlando in prima persona, s’immagina come potrà tornare a farle visita una volta che sarà morto: “Come un vento con gli alberi, vedrai/ muoverò/ sfiorerò le ginestre/ giù per mille sentieri/ Dormi amore/ non ti svegliare/ no, non temere/ con altre mani ti accarezzerò”.

        Lo spirito di Lucio

        L’altro pezzo si intitola L’arcobaleno, caratterizzato da una storia che ha qualcosa di ultraterreno: due persone, tra di loro sconosciute (una è una medium) gli hanno raccontato di aver ricevuto segnali precisi da parte dello spirito di Lucio Battisti. Il cantautore o, meglio… il suo spirito, chiedeva attraverso di loro che l’amico sodale di un tempo scrivesse in sua vece alcuni versi d’addio che lui non aveva avuto il tempo di realizzare.

        Alcune immagini di un fortissimo sodalizio, sia professionale che umano

        La folgorazione su una melodia di Gianni Bella

        L’amico e collega Gianni Bella (fratello di Marcella Bella, ndr) un giorno al pianoforte gli fa sentire l’abbozzo di una melodia appena composta. Mogol ha una folgorazione, capendo che proprio quella è l’ispirazione giusta, scrivendo per conto di Battisti quel famoso saluto: “Io sono sparito poi così d’improvviso/che non ho avuto il tempo di salutare/ istante breve, ancor più breve/ se c’è una luce che trafigge il tuo cuore…. Son diventato, sai, tramonto di sera/ e parlo come le foglie d’aprile/ e vivrò dentro ad ogni voce sincera… Mi manchi tanto amico caro, davvero/ e tante cose son rimaste da dire/ ascolta sempre e solo musica vera/ e cerca sempre se puoi di capire…”.

        L’amico di una vita

        Su Battisti racconta: «E’ morto troppo giovane. Quando è stato ricoverato gli feci recapitare una lettera in ospedale. “Spero che i giornali esagerino sulla gravità delle tue condizioni” – scrivevo – “e comunque chiama…”. So per certo che gli arrivò attraverso un dottore, e che lui si mise a piangere leggendola. È stato il nostro ultimo contatto».

        Tutto è più chiaro per chi ha fede

        Uomo religioso e non superstiziono, afferma che non scherzerebbe mai con questo genere di cose. Prima della sessione in palestra, ogni mattina si reca nella chiesetta in stile romanico che ha fatto costruire nel borgo per pregare la Madonna. La fede riesce a far intravedere una spiegazione sul mistero della morte: «La morte fa parte della vita. Direi anzi che è più difficile nascere che morire. Io sono credente, dunque sono sereno. Ho fiducia che Lui mi accoglierà. Se poi dovrò fare qualche anno di Purgatorio, va bene, lo farò. Ma non è detto, magari Dio è anche più misericordioso di quanto pensiamo…».

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          Elodie e il provino da ragazzina: “Mi chiamavano trans e dicevano che ero rifatta. Ma io non mi sono mai toccata e pure se fosse… fatti vostri!”

          “Una piccola trans”, “si è rifatta come tutte”, “guarda come si è presentata al provino”: Elodie racconta i giudizi cattivi letti sotto un vecchio video di X Factor. Non si scompone, risponde col sorriso e mette a tacere le malelingue che da anni la inseguono.

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            Elodie non dimentica mai da dove è partita. In una delle sue ultime confessioni social, la popstar romana ha aperto il cassetto dei ricordi ed è tornata al suo primo provino per X Factor, quando aveva appena 18 anni e praticamente niente in tasca. «Mi sono imbattuta in un post di quel provino», ha raccontato, «e mi sono messa a leggere qualche commento. Beh, ragazzi… un po’ così, diciamo, senza senso».

            I social, si sa, non hanno pietà. Qualcuno all’epoca scriveva: “Una piccola trans”. Elodie non si è offesa: «Non sono una trans, ma non credo sia un’offesa. È un’offesa? È brutto? Qual è il problema? Non capisco». Una risposta che ha la freschezza di chi ha imparato presto a vivere sotto i riflettori e a non farsi travolgere dai pregiudizi.

            Non finisce qui. Sotto quel vecchio video c’era anche chi insinuava: “Si vede che è cresciuta e si è rifatta come tutte le altre”. E qui la cantante è stata netta: «Non mi sono rifatta. E pure se fosse, anche qui, i cavoli vostri?». Poi il colpo di grazia arriva con l’ultimo commento, quasi comico: “È andata a fare il provino con dei vestiti, guarda”. «Non avevo una lira», ha riso lei, ricordando di essere arrivata a quell’audizione con pochi abiti e zero glamour.

            Oggi Elodie è una delle icone pop italiane, tra Sanremo, hit estive e look mozzafiato che fanno impazzire i fan. Eppure non ha mai perso il gusto di raccontarsi con sincerità, senza filtri e senza paura di mostrare le sue fragilità. I commenti cattivi diventano quasi benzina: le ricordano quanto lontano è arrivata quella ragazza di periferia che sognava la musica e non aveva nemmeno i soldi per comprarsi un vestito nuovo.

            Tra un tour sold out e un’apparizione rovente sul red carpet, Elodie resta la stessa ragazza che sa ridere delle cattiverie altrui. E questa volta, a fare la figura dei veri provinciali, sono solo gli hater.

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              Anna Tatangelo tra polemica e relax: concerto annullato in Sicilia, ma il pancione spunta in Sardegna

              Catenaccio:
              Anna Tatangelo si rilassa sulle spiagge di Chia, mostrando con orgoglio le forme della gravidanza e condividendo scatti dal resort esclusivo. Ma la pausa dal tour non passa inosservata: una data siciliana è saltata per motivi medici e sui social c’è chi non ha gradito la coincidenza con la fuga in Sardegna.

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                Anna Tatangelo ha deciso di prendersi una pausa dal tour estivo per ricaricare le energie. Incinta del suo secondo figlio, la cantante di Sora ha scelto la Sardegna come rifugio per qualche giorno di relax insieme al figlio Andrea, avuto dall’ex compagno Gigi D’Alessio. Sulle spiagge di Chia, tra mare cristallino e passeggiate in costume, Anna ha mostrato il pancione su Instagram, conquistando like e complimenti dai fan più affezionati.

                Nonostante la serenità trasmessa dagli scatti, la sua breve fuga ha acceso un piccolo caso social. Il motivo? Sabato 26 luglio la cantante avrebbe dovuto esibirsi a Misiliscemi, in provincia di Trapani. La data è stata annullata per motivi medici, con tanto di certificato inviato all’organizzazione. Ma la coincidenza temporale con le foto dalla Sardegna ha fatto storcere il naso a qualcuno.

                «Non me lo aspettavo da lei», ha scritto una fan delusa in un commento ripreso dai social. «Prima annulla il concerto per motivi di salute, poi la vediamo in vacanza». La cantante, da parte sua, non ha replicato alle polemiche e ha preferito lasciare che fossero le immagini del suo relax a parlare.

                Il rifugio scelto da Anna è il Conrad Chia Laguna Resort, un cinque stelle immerso nella natura del sud Sardegna, con suite presidenziali che possono arrivare a 1500 euro a notte e camere standard da 790 euro. Piscine a sfioro, spa e totale privacy fanno da cornice a una vacanza che, polemiche a parte, sembra essere il modo migliore per affrontare gli ultimi mesi di gravidanza.

                Per il momento, Tatangelo non ha comunicato nuovi aggiornamenti sul tour, ma i fan sperano di rivederla presto sul palco, magari proprio con il sorriso di chi si è lasciata alle spalle qualche giorno di mare… e qualche critica di troppo.

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