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Musica

Esclusiva: Gigi D’Agostino, Roma lo vuole per il concertone di Capodanno, ma dopo l’offerta benefica gli organizzatori spariscono

Dopo il caso di Cosenza, dove una donazione all’ospedale locale era sfumata per un pasticcio del Comune, anche a Roma il Capitano vede saltare la sua esibizione al Circo Massimo. Il deejay aveva chiesto di devolvere il compenso all’AISM, ma qualcosa è andato storto

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    A quanto pare Capodanno e beneficenza sono due parole che non possono stare sulla stessa riga. Poco più di un mese fa, a Cosenza, il deejay Gigi D’Agostino si era offerto di versare tutto il budget del suo show di fine anno all’ospedale di Cosenza.

    Il producer era stato contattato dal Comune a ottobre, lui aveva dato la sua disponibilità e dettato una condizione imprescindibile per finalizzare l’accordo: donare tutto quanto era previsto per il suo spettacolo al nosocomio bruzio. Risultato? Nessuno. Perché a causa di un pasticcio fatto dal Comune, fatto di comunicazioni non ufficiali, conferme e smentite, Gigi Dag nella città di Cosenza non ci sarà. E addio show e donazione.

    La proposta di roma

    Città che vai, municipio che trovi. Questa volta ci spostiamo a Roma e parliamo del travagliato show di fine anno al Circo Massimo che ha fatto tanto discutere lo star system della musica (a causa della presenza, poi cancellata, di Tony Effe con tutto il codazzo di polemiche a seguito). Come ci racconta il Capitano D’Agostino, dal 18 dicembre cominciano ad arrivare, a raffica, richieste per la sua presenza nella Capitale per lo spettacolo di fine anno.

    Il 20 dicembre i contatti arrivano da più management. Insomma tutti vogliono Gigi Dag a Roma e lo vogliono subito. Ma il producer, così come è accaduto per Cosenza, aspetta di ricevere una proposta ufficiale dal Comune di Roma. A scrivergli, finalmente, è la Zetema, società partecipata al 100% dal comune capitolino che opera nel settore cultura.

    Il 22 dicembre arriva l’email in cui Zetema chiede di ricevere la proposta di ingaggio dell’artista con “urgenza”. Gigi Dag dà il suo assenso e il suo ufficio inoltra la comunicazione.

    Tutto a posto, in apparenza. Ma poi…

    La sera stessa Zetema risponde esprimendo anche la soddisfazione del sindaco di Roma Gualtieri, contento – si legge nell’email – della disponibilità di D’Agostino. Gigi Dag, però, anche questa volta pretende che tutto il budget messo a disposizione per lui, venga dato in beneficenza, all’Aism (associazione italiana sclerosi multipla) di Roma stavolta. Sembrava che il dado fosse tratto e invece no.

    «Da quel momento sono tutti spariti – ci racconta l’artista. -. Il mio staff era stato allertato anche per i giorni di festa del 24 e 25 dicembre, perché mancavano solo le carte da firmare per “andare a dama”, per citare un passaggio dell’email. Carte che, però, non ci sono mai arrivate». Trascorre un altro giorno e poi un altro.

    Con una comunicazione privata, l’artista viene informato che a causa del suo ritardo nell’invio del contratto, si era preferito scegliere qualcun altro. «Cosa alquanto bizzarra – ci racconta – perché è difficile firmare e inviare carte mai ricevute». 

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      Musica

      La Rettore e il “gran rifiuto” del duetto con la Bertè: “Troppo vecchia”

      La cantante è tornata a parlare del controverso rapporto con la collega, con la quale non c’è mai stata troppa simpatia e – punzecchiata dagli ospiti in studio e da Alberto Matano – ha provocato Loredana con alcune frecciatine.

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        Donatella Rettore, ospite a La vita in diretta, ha parlato della sua attuale esperienza nel programma del sabato sera Ora o Mai Più. Nel corso dell’intervista il conduttore Alberto Matano e il giornalista di lungo corso Roberto Alessi hanno citato – punzecchiandola – le divergenze tra la cantante nata a castelfranco Veneto e Loredana Bertè. Un contesto nel quale l’interprete di Splendido Splendente ha trovato il modo di levarsi qualche sassolino dalla scarpa…

        Schermaglie fra prime donne

        Le parole di Donatella hanno spinto Roberto Alessi – attuale direttore di Novella 2000 – a intervenire: “Hai una costellazione di querelle intorno a te. Ci ho comprato un monolocale con le tue litigate con Loredana Bertè“. La cantante, però, ha smentito le parole del giornalista. “Sai che Bertè ci guarda? Cosa le vogliamo dire?” ha chiesto Alberto Matano. “Le mando mille baci. Lei ce li rimanda con qualche frecciatina. Non ho mai sentito Loredana Bertè parlare bene di me” ha risposto la Rettore, con il suo abituale piglio battagliero. E ancora, rievocando vecchie ruggini: “Io le ho sempre proposto di fare un duetto. L’ho sentita varie volte dire, anche a Simona Ventura, che Splendido Splendente fa schifo. Io non ho mai litigato con lei“.

        Due protagoniste al centro del gossip

        “Non ho mai litigato con lei, non ho mai detto una sola parola”, ha sottolineato Rettore, per poi lasciarsi andare a qualche dettaglio in più. Due fra le grandi protagoniste della scena musicale italiana anni ’80, sono state spesso al centro di gossip che le volevano nemiche e rivali: “Ci siamo incrociate l’ultima volta nel 2022, ci siamo guardate negli occhi, lei si è girata ed è scappata – raccontava a Repubblica Donatella, ricordando uno dei momenti in cui ebbe uno screzio con Loredana-. Guardi, l’unica lite è a Saint Vincent, e riguardava Mimì. Le dissi: ‘Basta dire questa cosa della iella, fa del male’. Mimì mi diede ragione e lei però se la prese con me”.

        Matano prova a mediare

        Il padrone di casa Matano prova a stemperare la tensione creatasi in studio, col suo fare notoriamente garbato ed accomodante: “Se vuoi, ora le chiediamo se vuole fare un duetto con te” ha proposto alla Rettore. Ma la cantante, classe 1955, non ha minimamente preso in considerazione un’ipotetica collaborazione artistica: “Ma sono io che non voglio, è troppo vecchia“.

        Donatella sempre tagliente… come una lametta

        Ha poi lanciato una stoccata alla collega riprendendo il testo della canzone Pazza, brano presentato in gara dalla Berté durante lo scorso Festival di Sanremo: “Lei si ama. È pazza di sé, che canti per sé“. A concludere con una battuta ci ha pensato Matano: “Come vedete i baci non sono veri, sono baci fake…”

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          Musica

          Noemi e i 15 chili persi, musica e nuovi obiettivi: «La mia metamorfosi? Un viaggio verso me stessa»

          Dal debutto a X Factor al successo a Sanremo, fino alla conduzione di Gialappa Show, Noemi è un’icona di talento e determinazione. La sua trasformazione riflette un nuovo equilibrio tra carriera e vita privata.

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            Noemi, una delle voci più iconiche e amate del panorama musicale italiano, continua a stupire il suo pubblico. Questa volta non solo con la musica, ma con la sua trasformazione personale, che riflette un nuovo equilibrio tra corpo, mente e carriera. La cantante romana, debuttò nel 2008 a X Factor e da allora non ha mai smesso di conquistare palchi e cuori.

            La carriera
            Dal suo primo album Sulla mia pelle fino alla hit Sono solo parole, Noemi ha costruito una carriera solida e apprezzata. Dopo essere stata vocal coach a The Voice of Italy per tre edizioni, nel 2022 è tornata sul palco di Sanremo con Ti amo non lo so dire. Oggi, con una voce potente e un’autoironia che la rende unica, Noemi dimostra di essere molto più di una cantante: è un’artista completa e un esempio di determinazione.

            La metamorfosi fisica
            Nel 2021, Noemi ha sorpreso i suoi fan con una trasformazione fisica evidente: 15 chili persi in poco più di un anno e mezzo grazie al metodo META (Medical Educational Transform Action), un percorso personalizzato che combina nutrizione, movimento, supporto psicologico e rieducazione comportamentale.

            «Dimagrita? No, sono tornata magra», ha dichiarato Noemi, spiegando come questa metamorfosi sia stata molto più di un semplice obiettivo estetico. «Ritrovarmi è stato un percorso. Mi sono affidata a professionisti e ho capito che non ci sono scorciatoie: il web è pieno di fake news e prodotti miracolosi, ma la verità è che serve dedizione».

            Oltre alla dieta, Noemi ha seguito un intenso programma di allenamento Tabata, un training cardiovascolare ad alta intensità, noto per bruciare grassi e migliorare la resistenza fisica.

            I ritocchi estetici
            Dopo la perdita di peso, Noemi ha scelto di perfezionare la sua immagine con piccoli ritocchi estetici: filler alle labbra e una blefaroplastica per rendere lo sguardo più magnetico. «La mia bellezza esteriore non è altro che il riflesso di quella interiore», ha detto, dimostrando come il suo cambiamento sia il risultato di un equilibrio ritrovato.

            La vita privata
            Noemi è sposata dal 2018 con Gabriele Greco, batterista e compagno di vita dai tempi degli esordi. Parlando della maternità, ha rivelato in un’intervista: «Noi donne siamo nate per essere madri. Rispetto chi non desidera figli, ma per me sarebbe come mancare un appuntamento importante della vita».

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              Cristina D’Avena tra successi e ricordi: «Ai miei esami cantavano I Puffi. La scollatura? Mi rappresenta»

              Cristina racconta gli esordi con lo Zecchino d’Oro, l’aneddoto sull’esame di Chimica e il segreto di un successo che non l’ha mai allontanata dalle sue radici.

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                Cristina D’Avena, una vita fatta di musica, sogni e cartoni animati. In un’intervista a Il Giorno, l’amatissima cantante ha ripercorso le tappe della sua carriera, dagli esordi con lo Zecchino d’Oro fino al successo planetario delle sue sigle, senza dimenticare qualche curiosità inaspettata: come l’esame di Chimica in cui le fu chiesto di cantare la canzone dei Puffi.

                «Non capivo perché ai miei esami ci fosse sempre tanta gente. Mentre cercavo di concentrarmi sulle domande del professore, sentivo urlare ‘i Puffi, i Puffi’», ha raccontato Cristina, ricordando con un sorriso quel momento surreale della sua vita universitaria. «Mandavano tutto all’aria, ma non mi arrabbiavo: era solo il segno di quanto quella sigla fosse entrata nel cuore delle persone».

                E di strada ne ha fatta, come lei stessa ammette: «Quando incisi Bambino Pinocchio nel 1981, la mia massima aspirazione era cantare altre due o tre sigle. Oggi sono arrivata a oltre 750. Direi che posso ritenermi soddisfatta». Ma il successo, dice Cristina, non l’ha mai cambiata: «Ho avuto la fortuna di nascere in una famiglia che mi ha sempre fatta sentire Cristina, non Cristina D’Avena. E ho mantenuto stretti i legami con amici e famiglia, nonostante i tanti impegni».

                Cristina ricorda anche i suoi esordi, attribuendo il merito a una figura inaspettata: Suor Cellina, che suggerì a suo padre di iscriverla alle selezioni dello Zecchino d’Oro. «Mio papà, che era medico, mi portava spesso in ospedale. Cantavo per le suorine che lavoravano con lui, ed erano loro a chiamare i frati dell’Antoniano. Così sono finita nelle mani di grandi maestri come Padre Berardo e Mariele Ventre. È grazie a loro che sono diventata ciò che sono».

                Oggi Cristina è un’icona che riesce a parlare a diverse generazioni. E se qualcuno la accusa di essere troppo sensuale, lei risponde con ironia: «La scollatura? Sì, sono molto apprezzata… ma resto sempre la bambina che cantava per le suorine».

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