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Musica

Fabri Fibra, ma che ti costa un “ciao”? Giorgia delusa non le manda a dire

La cantante romana racconta il retroscena più freddo del backstage di Radio Italia Live: Fabri Fibra non l’ha salutata. Gelo tra i due artisti, ma lei non chiude la porta: “A me lui piace”. E mentre si prepara al tour, il featuring dei sogni resta (per ora) in standby.

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    Lo spettacolo di Radio Italia Live ha scaldato Piazza Duomo a Milano il 30 maggio, con un cast stellare e la musica come protagonista. Sul palco, tra gli altri, anche Giorgia, che ha riproposto La cura per me, il brano che le è valso il sesto posto all’ultimo Festival di Sanremo, oltre a due cavalli di battaglia intramontabili: Come Saprei e Credo. Il pubblico l’ha accolta con affetto travolgente, e lei ha risposto con gratitudine: “Grazie a tutti, siete unici”. Ma dietro le quinte, l’atmosfera non è stata altrettanto calorosa. A raccontarlo è la stessa Giorgia, con un tono tra l’ironico e l’amaro:

    “Fabri Fibra non mi ha nemmeno salutata. Forse non gli piaccio”

    Malinteso o mood da backstage?

    L’incontro — anzi, la mancata interazione — tra Giorgia e Fabri Fibra è diventato rapidamente un piccolo caso. Lei, con grande franchezza, ha svelato ai microfoni di NOVE l’episodio, sottolineando come avrebbe persino voluto collaborare col rapper:

    “Con chi farei un featuring? Con Fabri Fibra. Ma non mi ha neanche detto ciao”

    Eppure, nonostante la freddezza, Giorgia non sembra rancorosa. Anzi, chiude con stile:

    “A me lui piace comunque. Non si può piacere a tutti”

    Il rapper infuoca il palco, ma resta freddo dietro le quinte

    Fabri Fibra ha dato il massimo in scaletta, portando una versione aggiornata della sua hit In Italia (2024 edition), Stavo pensando a te e il nuovo singolo Che gusto c’è, tratto dall’album in uscita Mentre Los Angeles brucia. Insomma, performance impeccabile, ma poca empatia dietro al sipario? I fan ora sperano che il rapper possa “recuperare” e, chissà, rispondere con un beat (e un saluto, magari).

    Intanto Giorgia pensa al tour e al sold out

    Mentre Fibra si prepara al lancio del nuovo disco, Giorgia è pronta a conquistare l’Italia. Il suo tour estivo partirà l’11 giugno da Sordevolo, con tappe in location suggestive come Siracusa, Caserta e la doppia data sold out a Roma. Ma non finisce qui: già annunciate anche le date nei palazzetti, da novembre 2025 a marzo 2026. Dall’Unipol Arena di Bologna all’Assago Forum, Giorgia è pronta a portare la sua voce dove conta di più: tra la gente che la saluta eccome.

    Duetto in arrivo?

    Anche se oggi sembra lontano, il famoso featuring tra Giorgia e Fabri Fibra potrebbe non essere del tutto impossibile. Un malinteso, un attimo di distrazione, o semplicemente una giornata no possono capitare. E la musica, si sa, unisce anche le anime più distanti.

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      Musica

      Justin Bieber torna alla ribalta con “Swag”: il nuovo album tra baci, golf e balli sfrenati

      “Swag” segna un’evoluzione artistica per Justin Bieber, che tra collaborazioni eccellenti e testi introspettivi si racconta come marito e artista maturo. Alla festa di lancio, tra brindisi e musica, occhi puntati su lui e Hailey, più uniti che mai.

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        Dopo un’attesa lunga quattro anni, Justin Bieber è tornato con un nuovo progetto musicale: “Swag”, il suo settimo album in studio, rilasciato a sorpresa nei primi giorni dell’estate 2025. Il disco, che conta 21 tracce tra brani completi e snippet, rappresenta una nuova tappa nel percorso dell’artista canadese, che si mostra più consapevole, riflessivo e ispirato dalla sua vita privata.

        Per festeggiare il lancio del disco, l’artista ha organizzato un esclusivo party a Los Angeles, condividendo sui social alcune immagini della serata. Tra una partita a mini golf, brindisi con gli amici e balli sfrenati, non sono mancati momenti di dolcezza con la moglie Hailey Bieber: i due sono stati immortalati più volte in atteggiamenti affettuosi, tra baci e abbracci, confermando la loro intesa dopo anni di matrimonio.

        “Swag” è un lavoro curato nei minimi dettagli, con Bieber coinvolto non solo come interprete ma anche come produttore. Accanto a lui nomi come Carter Lang, Daniel Caesar, Dijon, mk.gee ed Eddie Benjamin. Il disco si distingue per sonorità mature e testi che spaziano dall’introspezione personale alla celebrazione della vita familiare, tracciando un percorso emotivo che racconta la trasformazione di un ragazzo prodigio in un uomo consapevole.

        Bieber, che ha iniziato la sua carriera postando video su YouTube, ha costruito un impero musicale: con oltre 15 dischi d’oro e 56 di platino solo in Italia, brani come “Love Yourself” e “Sorry” sono diventati inni generazionali. Dopo il successo ai Grammy e l’esibizione al Lucca Summer Festival nel 2022, l’artista si era preso una lunga pausa, complice anche la volontà di concentrarsi sulla salute mentale e la vita privata.

        Ora, a 31 anni, Justin Bieber sembra pronto a scrivere un nuovo capitolo della sua storia artistica. Con “Swag” riafferma il proprio posto nell’Olimpo del pop, portando con sé la maturità conquistata lontano dai riflettori. Un ritorno che sa di rinascita, e che – a giudicare dall’accoglienza social e dalle prime recensioni – ha già conquistato fan e critica.

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          Musica

          The Busking Contest: boom di emozioni e talento, con ospite d’eccezione Andrea Cerrato

          A Lavagna il primo contest italiano dedicato ai musicisti di strada entra nel vivo con semifinali e finale: protagonista un “busker digitale” amatissimo sul web. Semifinali il 31 luglio e 1 agosto, gran finale il 2 in Piazza Marconi: tra i giudici e performer, Andrea Cerrato, cantautore star con oltre un milione di follower

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            L’estate musicale ligure si accende con The Busking Contest, il primo concorso in Italia interamente dedicato ai musicisti di strada e cantautori itineranti. Dopo le tappe di selezione a Rapallo e Chiavari, ora è tempo di semifinali e gran finale a Lavagna (GE): appuntamento da non perdere giovedì 31 luglio e venerdì 1 agosto (ore 21:15), quando otto talenti provenienti da tutta Italia si sfideranno in Piazza Guglielmo Marconi.

            Sul palco si alterneranno:

            • Angelo Desideri (Torino)
            • Barbo Piano (Fano)
            • Ema (Bogliasco)
            • Musica Muta (Perugia)
            • Nori (Roma)
            • Priscilla (Milano)
            • Simone Villa (Torino)
            • Sidewalk (Brescia)

            La giuria tecnica – composta da Cance (direttrice artistica), Aldo Mistrangelo, Marco Pagliettini, Rossana Bribò e Andrea Plebe – si unirà al voto del pubblico via QR code. I quattro migliori accederanno alla finale di sabato 2 agosto. Dove un membro speciale arricchirà lo spettacolo: Andrea Cerrato, cantautore, performer e content creator dall’anima da strada, star del web con oltre un milione di follower.

            Protagonista di uno spettacolare percorso, Cerrato ha iniziato come busker, portando in strada, locali e festival le sue canzoni. Il suo progetto itinerante del 2016, “La marea dei sogni tour”, l’ha visto condividere palchi con artisti come Negrita, Deep Purple e Marlene Kuntz. Oltre a esibirsi sul famoso palco del Primo Maggio a Roma. Nel 2024 il suo primo tour nei club ha fatto registrare tutti sold-out, bissando a Milano e Roma.

            Sabato, oltre a esibirsi, Cerrato siederà in giuria e porterà la sua visione moderna del busking. “È un onore far parte di questa finale”, ha scritto sui social, dimostrando grande entusiasmo per un evento che unisce performance live e interazione digitale.

            La finale conta su una giuria d’eccellenza:

            • Gennaro De Rosa, direttore artistico di Music for Change e presidente di Musica contro le mafie APS
            • Enrica Corsi, ideatrice del Premio Bindi e del Festival della Parola Reloaded
            • un giurato scelto tra il pubblico e una giuria virtuale composta dai partner: Ferrara Buskers Festival, Di Strada in Strada e Di Piazza in Piazza.

            In palio premi importanti: 1.000 € al vincitore, esibizioni in festival nazionali come Ferrara Buskers, Di Strada in Strada e Di Piazza in Piazza, oltre a riconoscimenti locali (CIV Lavagna, Busker Zueno) e una menzione speciale dedicata a Roberto Pettinaroli, storico giornalista del territorio.

            Già premiato nel 2023 da Lab Liguria! Trasformare Idee in Progetti, The Busking Contest si conferma appuntamento di riferimento per la musica di strada e per chi cerca il palco vero, in mezzo alla gente.

            Ultima chiamata:

            • Semifinali: 31 luglio e 1 agosto, ore 21:15, Piazza Guglielmo Marconi (Lavagna)
            • Finale: 2 agosto, stessa location, con Andrea Cerrato ospite e giurato

            Grazie al main sponsor Edile Ramasco Portofino e a un network di partner (Comune di Lavagna, CIV Lavagna, festival musicali, media e social), la kermesse promette serate di confronto, emozione e musica autentica.

            Per scoprire il programma completo, i dettagli sugli artisti e votazioni, visita: www.thebuskingcontest.it

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              Musica

              Ozzy Osbourne è morto: il Principe delle Tenebre ha chiuso gli occhi sul mondo che ha incendiato

              John Michael “Ozzy” Osbourne, voce e anima dei Black Sabbath, è morto circondato dalla sua famiglia. Aveva sfidato tutto – la povertà, le dipendenze, la malattia – diventando l’icona assoluta del rock oscuro. L’ultimo saluto in pubblico solo dieci giorni fa, nella sua città, con i Sabbath riuniti per Back to the beginning.

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                Ozzy Osbourne è morto. La notizia è arrivata come un pugno nello stomaco di chiunque abbia mai gridato in macchina su Paranoid, abbia pogato su Iron Man, abbia trovato nella sua voce il rifugio più sporco e sincero di sempre. Aveva 76 anni. A dare l’annuncio è stata la famiglia, con parole che pesano come pietra: «È con una tristezza che le parole non possono esprimere che dobbiamo annunciare che il nostro amato Ozzy Osbourne è mancato questa mattina. Era con la sua famiglia, circondato dall’amore». A pochi giorni di distanza dall’ultimo, epico concerto dei Black Sabbath a Birmingham – la sua Birmingham – il Principe delle Tenebre ha chiuso gli occhi. E con lui se ne va un’epoca.

                Quel concerto, Back to the beginning, resterà scritto in eterno nei libri del rock. Il 5 luglio 2025, Ozzy era salito sul palco sostenuto da una struttura progettata per permettergli di cantare nonostante il Parkinson. Aveva la voce graffiante di sempre, lo sguardo incendiato, le mani tremanti e un sorriso dolente che sembrava già un addio. Accanto a lui, per l’ultima volta, i suoi fratelli d’armi: Tony Iommi, Geezer Butler, Bill Ward. Con loro anche Metallica, Slayer, Rob Zombie. E una folla che sapeva di assistere a un pezzo di storia. «È il mio regalo a Birmingham», aveva detto Ozzy, con le lacrime in gola.

                John Michael Osbourne nasce il 3 dicembre 1948 in una delle tante periferie grigie dell’Inghilterra postbellica. Dislessico, balbuziente, cresciuto tra sei figli in una casa dove mancava tutto tranne l’ingegno per sopravvivere. Fa mille lavori – muratore, idraulico, macellaio – ma nessuno gli somiglia. A 20 anni, con tre sbandati della sua zona, fonda una band. Si chiamano Polka Tulk Blues Band, poi Earth, poi – ispirati da un horror di Mario Bava – Black Sabbath. È l’inizio di un urlo che cambierà per sempre la musica.

                Nel 1970 esce Black Sabbath, il primo album. È il 13 febbraio, venerdì. Nasce l’heavy metal. Ozzy diventa il profeta del disagio, voce di tutte le ansie e le furie represse di una generazione. Con War Pigs, Children of the Grave, Sabbath Bloody Sabbath scolpisce un suono che è nero, duro, sacro. Ma Ozzy è anche altro: è follia pura. È l’uomo che morde un pipistrello sul palco, che sniffa formiche, che si autodistrugge con una precisione metodica. Lo cacciano dai Sabbath nel 1979. Lui affonda. E poi rinasce.

                Grazie a Sharon Arden – figlia del manager della band, che diventerà sua moglie e colonna – Ozzy mette insieme un gruppo solista con un chitarrista sconosciuto: Randy Rhoads. Con lui incide due capolavori: Blizzard of Ozz e Diary of a Madman. Rhoads muore a 25 anni, in un incidente aereo. Ozzy sopravvive. Pubblica dischi immortali come No More Tears e Ozzmosis, lancia l’Ozzfest, crea un impero. E diventa anche un personaggio televisivo, grazie al reality The Osbournes su MTV: urla, piatti rotti, ma anche lacrime e vulnerabilità.

                Dietro le quinte, combatte con i mostri. Alcol, depressione, tentativi di suicidio. Una diagnosi tremenda nel 2020: morbo di Parkinson. Da lì in poi, è un lento addio, anche se lui non smette mai di lottare. Pubblica due dischi struggenti – Ordinary Man e Patient Number 9 – che sanno di saluto. Nel frattempo, Sharon gli resta accanto, affrontano insieme nuove prove, ricadute, operazioni. I figli – Aimée, Kelly e Jack – crescono tra riflettori e ferite. Ma Ozzy resta il centro. Il cuore nero e pulsante della famiglia.

                Eppure, fino all’ultimo, non si arrende. Back to the beginning è la sua sfida finale. Seduto su un trono, canta come se non ci fosse un domani. Perché lo sa: non ci sarà. E il pubblico lo sa con lui. «Finché ci saranno ragazzi che avranno bisogno di sfogare la loro rabbia, l’heavy metal sopravviverà». Questa frase la disse anni fa. Ora suona come un testamento.

                Ozzy Osbourne è stato tutto: animale da palco, clown tragico, profeta del buio, padre, marito, martire, sopravvissuto. Nessuno come lui ha mostrato cosa significhi essere fragili e immortali allo stesso tempo. Nessuno ha trasformato l’orrore in arte con così tanta verità. Nessuno ha camminato sul filo del ridicolo e della grandezza come lui, senza mai cadere davvero.

                Oggi il rock è in lutto. Non solo il metal: tutta la musica perde una delle sue voci più feroci e commoventi. E noi, che con quella voce siamo cresciuti, oggi ci sentiamo un po’ più soli. Ciao Ozzy. Le tenebre, senza di te, faranno meno rumore.

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