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Musica

Fra i “Comuni mortali” c’è pure Achille Lauro, tra musica, poesia e spettacolo

Achille Lauro torna con un nuovo capitolo della sua carriera musicale e artistica. Dopo aver conquistato il pubblico dell’ultimo Festival di Sanremo con Incoscienti Giovani e il successo travolgente di Amore Disperato, il cantautore romano ha annunciato l’arrivo del suo settimo album in studio.

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    L’album Comuni Mortali esce il 18 aprile 2025 per Warner Music Italy. Il disco è già disponibile in preorder, in numerose edizioni fisiche per i collezionisti più appassionati: Softpack CD, versione autografata, vinile nero standard, picture disc a tiratura limitata, vinile deluxe con foto autografata e numerata.

    La copertina del nuovo album

    Un lavoro che abbraccia una dimensione più intima

    Un titolo emblematico, Comuni Mortali, che racconta il lato più umano, fragile e crudo di un artista che ha sempre giocato con i contrasti, i simboli e le maschere. Lauro sembra voler scendere dal piedistallo del personaggio per abbracciare una dimensione più intima e reale. Un lavoro che si annuncia come un viaggio sonoro tra generi, emozioni e riflessioni esistenziali, sempre in bilico tra poesia urbana e provocazione estetica.

    Esperienza sonora fatta di contaminazioni diverse

    Il disco arriva in un momento particolarmente florido per Lauro, che non smette di stupire e rinnovarsi. Dopo aver spopolato nelle classifiche streaming e radiofoniche con i suoi ultimi singoli, certificati Oro e Platino, l’artista rilancia con un progetto che promette di lasciare il segno. Il suo percorso è ormai un manifesto di contaminazione: trap, rock, pop, elettronica e orchestrazioni si fondono in un’identità unica, che sfida ogni definizione rigida.

    Da giugno in tour

    Ma Comuni Mortali non sarà solo un’esperienza da ascoltare. Lauro porterà dal vivo i brani del nuovo album e tutti i suoi più grandi successi in una serie di concerti-evento imperdibili. Si partirà con due date epiche al Circo Massimo di Roma, il 29 giugno (già sold out) e il 1° luglio 2025, per poi continuare nei principali palazzetti italiani nel 2026.

    Ecco le prime date

    Il tour nei palazzetti partirà il 4 marzo da Eboli e toccherà Bari, Padova, Torino, Milano (con doppia data e primo sold out già annunciato), Bologna e Firenze. Un’occasione per vedere Lauro in tutta la sua potenza scenica: uno show tra musica, moda e performance teatrale, come ci ha abituato da tempo.

    Date del tour nei palazzetti

    4 marzo: Eboli – PalaSele

    9 marzo: Bari – PalaFlorio

    12 marzo: Padova – Kioene Arena

    14 marzo: Torino – Inalpi Arena

    16 marzo: Milano – Unipol Forum (sold out)

    17 marzo: Milano – Unipol Forum (nuova data)

    20 marzo: Bologna – Unipol Arena

    21 marzo: Firenze – Nelson Mandela Forum

    I biglietti sono disponibili sul sito di Ticketone e nei punti vendita autorizzati. Achille Lauro, con la sua visione artistica eclettica e radicale, si conferma una delle figure più imprevedibili e magnetiche della scena musicale italiana. Comuni Mortali è molto più di un album: è l’ennesima metamorfosi di un artista che continua a reinventarsi, sfuggendo alle etichette per raccontare il tempo che vive — da uomo, da artista, da “comune mortale”.

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      Musica

      Patty Pravo, la donna che sfida il tempo: “Sono millenaria. O ti ammali o te ne freghi”

      Tra filosofia e leggerezza, Patty Pravo racconta la sua formula per restare libera e autentica: “Puoi ingannare il pubblico per un mese, ma non per cinquant’anni. Io ho solo camminato, senza traguardi”.

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        “Sono millenaria.” Detto da chi ha attraversato la musica italiana come un pianeta luminoso e imprevedibile, suona più come una dichiarazione d’identità che come una battuta. Patty Pravo torna a riflettere su sé stessa con quella ironia lieve e profonda che la accompagna da sempre.

        “Un giorno, da bambina, qualcuno mi chiese che età avessi e io risposi: sono millenaria! Non so nemmeno quanti anni ho. Se non c’è qualcuno che me lo dice, scordo il mio compleanno”, racconta con la solita voce vellutata e l’aria da sacerdotessa laica del rock.

        Da sempre allergica a mode e convenzioni, la ragazza del Piper oggi come ieri vive fuori dal tempo. “Ne hanno dette di tutti i colori su di me. Ma me ne sono sempre fregata. O ti ammali o te ne freghi. Io ho scelto la seconda”, dice, sintetizzando in una frase la filosofia di un’intera esistenza.

        Una carriera lunga più di mezzo secolo, un personaggio che non si è mai fatto imprigionare dalle etichette. “Per me la gente sente la verità. Puoi fregarla per una settimana, un mese, ma non per cinquant’anni”, afferma. E il pubblico, infatti, la ama ancora proprio per questo: perché non si è mai adattata, non ha mai chiesto permesso.

        E quando le chiedono quale sia il suo prossimo traguardo, sorride come chi ha già visto tutto: “Non ne ho mai avuti. Per me è stata una lunga passeggiata”.

        Un viaggio tra palchi, scandali, amori e rinascite, sempre con la stessa eleganza magnetica e la stessa voglia di stupire. Patty non ha bisogno di traguardi: le basta continuare a camminare.

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          Musica

          Le Spice Girls si riuniscono alla première del docufilm su Victoria Beckham: unica assente Mel B

          Geri, Emma e Mel C hanno posato insieme alla protagonista della serata, in un evento che ha fatto impazzire i fan. Grande assente Mel B, che non ha preso parte neppure al matrimonio di luglio: restano ignoti i motivi del forfait.

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            Le Spice Girls tornano a far sognare i fan con una reunion a sorpresa. Le regine del pop britannico si sono ritrovate a Londra per un’occasione speciale: la première della nuova docuserie Netflix dedicata a Victoria Beckham, che racconta il suo percorso professionale e personale, dagli anni Novanta fino alla consacrazione come stilista di fama mondiale.

            All’evento hanno partecipato Geri Halliwell, Melanie C ed Emma Bunton, che hanno voluto omaggiare la loro ex compagna di band con sorrisi, abbracci e foto insieme sul red carpet. Una scena che ha fatto il giro dei social, accendendo la nostalgia per l’epoca d’oro dello Spice power.

            Unica assente Mel B, al secolo Melanie Brown. La sua mancanza non è passata inosservata, anche perché già al matrimonio di Victoria, celebrato lo scorso luglio, la cantante non si era presentata. Nessuna delle altre Spice ha commentato ufficialmente la sua assenza, e i motivi non sono stati chiariti. Secondo i media britannici, potrebbe trattarsi di impegni personali o di rapporti ancora non del tutto distesi tra le ex colleghe.

            Victoria, elegantissima in total black, si è mostrata emozionata e grata per la presenza delle amiche di sempre: “È bellissimo avervi qui, siete parte della mia storia e della mia vita.” Il pubblico ha accolto la reunion con applausi e flash, mentre sui social i fan invocano già un ritorno sul palco.

            Dopo anni di tentativi e voci di tour mai davvero decollati, la foto delle quattro Spice insieme ha riacceso le speranze di chi sogna ancora un “Spice Girls comeback”. E se anche Mel B per ora resta fuori dal gruppo, l’effetto nostalgia è bastato per ricordare a tutti che, a distanza di trent’anni, il loro messaggio è ancora valido: Girl Power never dies.

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              Musica

              Freddie, i suoi ricordi e la sorella in incognito: l’asta che ha spaccato la famiglia Mercury

              Non voleva che i gilet, le giacche, i testi manoscritti e gli oggetti più personali di Freddie Mercury finissero sparsi per il mondo. Così la sorella dell’artista ha fatto offerte in incognito per più di quaranta cimeli, comprati da Sotheby’s. Mary Austin, custode dell’eredità di Freddie, aveva deciso di venderli. Un gesto che Kashmira ha vissuto come un tradimento. E che riapre vecchie ferite mai sopite.

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                Una giacca militare da mezzo milione, un gilet con i gatti di Freddie, pagine di testi scritti a mano, un jukebox, una lampada. E il dolore, silenzioso e personale, di chi non voleva che tutto questo diventasse oggetto da vetrina. Kashmira Bulsara, sorella di Freddie Mercury, ha fatto quello che nessuno si aspettava: ha ricomprato in incognito oltre 40 cimeli appartenuti al fratello, messi all’asta dalla storica compagna e amica dell’artista, Mary Austin.

                Una spesa di circa tre milioni di sterline. Non per investimento, non per nostalgia. Ma per salvare ciò che restava. Per riportare a casa frammenti di un fratello amato, che stava per essere frantumato all’incanto. “Capisce l’amore del mondo per Freddie – ha riferito una fonte vicina – ma non accettava che oggetti così intimi finissero in mani sconosciute”. Ogni oggetto, ogni fibra di quel guardaroba iconico, parlava di lui.

                Il più caro? Una giacca militare realizzata per il trentanovesimo compleanno del cantante: 457.200 sterline. Poi il gilet con i suoi sei gatti, immortalato nel video di These Are the Days of Our Lives, uno degli ultimi prima della morte: 139.700 sterline. E ancora: il jukebox Wurlitzer (406.400), i testi di Killer Queen (279.400), una lampada Art Deco, un secchiello per il ghiaccio. Ogni oggetto, un affondo.

                E ogni rilancio, un atto d’amore. O di dolore. Perché quella collezione, per Kashmira, non doveva nemmeno finire in vetrina. Dopo trent’anni di silenziosa custodia, Mary Austin aveva deciso di vendere tutto. Ma a chi appartiene davvero la memoria di un uomo? Alla donna che ha vissuto con lui gli anni della gloria e della solitudine, o al sangue del suo sangue?

                Lui stesso non aveva mai fatto mistero del legame profondo con Mary. “È come se fossimo sposati”, diceva. Le lasciò metà del suo patrimonio, mentre l’altra metà fu divisa tra i genitori e Kashmira. Ma alla morte di Jer e Bomi, le quote tornarono a Mary. Fu lei a riportare le ceneri di Freddie a Garden Lodge. Fu lei, nel tempo, a restare. Ma non senza ombre.

                Pochi mesi dopo la morte dell’artista, fu lei a chiedere a Jim Hutton, il compagno con cui Freddie aveva vissuto i suoi ultimi sei anni, di lasciare la casa. Garden Lodge, acquistata nel 1978 per 300.000 sterline, è oggi sul mercato per 30 milioni. E l’anno scorso, con la vendita del catalogo musicale dei Queen a Sony, Mary avrebbe ricevuto un dividendo personale di 187,5 milioni di sterline.

                Non stupisce, quindi, che la decisione di vendere gli oggetti più personali di Freddie non sia stata presa bene da tutti. Soprattutto dalla sorella, che ha agito con riservatezza, ma anche con rabbia. Nessuno doveva sapere. Nessuno doveva sospettare. Ha visitato l’esposizione da Sotheby’s da sola, in anticipo. Il giorno dell’asta, ha mandato l’assistente personale a fare le offerte. Lei, da lontano, ha seguito tutto.

                Un gesto familiare, più che patrimoniale. Un modo per non vedere dissolversi un pezzo di sé. Perché ci sono cimeli che diventano reliquie, ma prima ancora sono resti d’affetto. E mentre il mondo celebra Mercury come icona globale, la sua famiglia – quella di sangue – continua a combattere in silenzio per non perderlo del tutto.

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