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Musica

Jennifer Lopez spegne 56 candeline in Turchia tra festa sfavillante e nuovo singolo

J.Lo festeggia il compleanno in stile pop star durante il tour europeo: abito scintillante, torta a più piani e twerking sulle note di “Birthday”

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Jennifer Lopez

    Jennifer Lopez ha celebrato il suo 56° compleanno il 24 luglio. Con una festa dallo stile hollywoodiano al Regnum The Crown resort di Antalya, tappa del suo tour europeo “Up All Night: Live in 2025”. La serata esclusiva, immortalata nelle sue Instagram Stories, ha combinato lusso, musica e spettacolo sotto il cielo della Riviera turca.

    Per l’occasione, la pop star ha indossato un abito argento mozzafiato, aderente e con schiena scoperta. Accompagnato da gioielli vistosi e la sua immancabile chioma sciolta fino alla vita. Al centro della festa, una torta a tre piani con fuochi d’artificio e un servizio di bottle girls che hanno alzato calici di champagne in suo onore.

    La performance live di “Birthday”, il nuovo singolo pubblicato proprio per il suo compleanno, ha infiammato l’atmosfera. Jennifer ha ballato accanto alla torta, twerkando con disinvoltura e declamando il ritornello in coro con il pubblico:
    “Name on top of the cake, it’s my birthday / I’ma make this famous ass shake, it’s my birthday…”

    Il risveglio dopo la serata è avvenuto nel sontuoso contesto della Cave suite di Regnum Carya. Una villa scavata nella roccia con piscina privata, spa e arredi da favola, perfetta per una star in tour. Anche la scelta musicale ha richiamato grandi emozioni: alle note di “Gracias a la Vida” durante il suo show. J.Lo ha ceduto alla commozione sotto al coro del pubblico.

    Per celebrare ulteriormente la giornata, Jennifer ha presentato il “J.Lo Latte (Birthday Cake Edition)”, una creazione in edizione limitata realizzata con il café La La Land. Il drink a edizione speciale unisce vaniglia, espresso o matcha, panna montata e granella di torta confettata, lanciato nella settimana del suo compleanno. Nei social ha scritto: “Ho avuto un sacco di divertimento nel crearlo!”. Invitando i fan a provarlo dal 24 luglio in tutte le caffetterie del brand.

    Nonostante un 2024 turbolento, segnato da separazione da Ben Affleck e un tour rimandato, Jennifer Lopez ha dimostrato ancora una volta la sua energia inesauribile: il suo sorriso, i post celebrativi e la sua interazione con i fan riflettono una rinascita personale e artistica.

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      Musica

      Emis Killa sotto attacco: «Non vado a tirare i sampietrini». Selvaggia Lucarelli lo demolisce

      Il rapper si sfoga in radio: “Non sono io a dover cambiare le cose, sono benestante e non scendo in piazza”. Sui social piovono critiche: Selvaggia Lucarelli affonda il colpo, ricordandogli le vecchie passioni da stadio.

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        Emis Killa finisce nel mirino dopo un intervento a Say Waaad, il programma radiofonico in cui ha commentato le pressioni ricevute da parte dei fan su temi politici e sociali. «C’è una cosa che mi fa molto arrabbiare — ha detto il rapper — quando mi arrivano certi messaggi di gente scontenta, tipo per lo sgombero del Leoncavallo a Milano. La frase che mi manda fuori di testa è: “Dovete esporvi voi che siete famosi, vi dovete far sentire”».

        Un’affermazione che non sarebbe bastata a sollevare il polverone, se non fosse arrivata la chiosa: «Perdonami, ma se aumentano i prezzi della benzina a me girano le scatole, però sono benestante… Se guadagnassi poco, allora sì che mi verrebbe da dire “mi faccio sentire perché finisco in mezzo alla strada”. Ma io cosa dovrei fare, andare in piazza a tirare i sampietrini?».

        Una dichiarazione che ha immediatamente diviso il pubblico. Molti hanno accusato Emis Killa di aver tradito le origini e di non riconoscere più quel mondo da cui lui stesso proviene. Altri, più indulgenti, hanno difeso il diritto a un discorso “onesto”, come lui lo ha definito.

        Ma la replica più pungente è arrivata da Selvaggia Lucarelli, che su Instagram ha ironizzato: «Ora sappiamo perché è rimasto l’unico amico del Falena (Fedez)». Da lì in poi, il botta e risposta è esploso nei commenti. «Ma non erano quelli che venivano dalla strada?», ha scritto un utente. La Lucarelli ha rincarato la dose: «Se lo ricorda, a dire il vero. Andava allo stadio con Lucci, lì il rischio gli piaceva».

        Il rapper, almeno per ora, non ha risposto. Ma il caso è già diventato virale. La sensazione è che Emis Killa abbia voluto rivendicare una posizione scomoda, senza filtri. Solo che, a giudicare dalle reazioni, rischia di passare più per distacco elitario che per sincerità.

        Nell’epoca in cui le star della musica vengono chiamate a esporsi non solo sul palco ma anche nelle piazze virtuali e reali, la sua difesa “sono benestante, non scendo in piazza” suona come una frase destinata a perseguitarlo a lungo.

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          Musica

          Sanremo 2026, il toto–cast impazza: Carlo Conti tace, ma la lista dei big sembra un’enciclopedia della musica italiana

          Il direttore artistico blinda il Festival, ma All Music Italia lancia le prime indiscrezioni: da Blanco a Mahmood, da Giorgia a Tiziano Ferro, passando per Elettra Lamborghini e i ritorni inattesi. Cast già monumentale o fantasanremo?

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            Carlo Conti, si sa, è un signore delle sorprese. Non lascia trapelare nulla, sorride e annuisce, mentre intorno a lui cresce l’ansia da Sanremo. Ma a rompere il silenzio ci pensa All Music Italia, che ha messo nero su bianco un elenco che più che una lista di indiscrezioni sembra la formazione completa dei Mondiali della canzone italiana.

            Pronti? Eccoli: Alfa, Blanco, Mahmood, Giorgia, Noemi, Irama, Fausto Leali, Patty Pravo, Sarah Toscano, Serena Brancale, Arisa, Anna Tatangelo, Malika Ayane, Elettra Lamborghini, California, Ermal Meta, Michele Bravi, Enrico Nigiotti, Leo Gassmann, Sal Da Vinci, Virginio, Settembre, Sangiovanni, Tananai, Amara, La Niña, Ste, Eugenio in Via di Gioia, Cioffi, Benji & Fede, Coez, Matteo Bocelli, Luchè, Tommy Cash, Tommaso Paradiso, Tiziano Ferro, Madame, LDA, Aka 7even, Emma Nolde, Motta, Fedez, Francesca Michielin e Marco Masini.

            Se fosse tutto vero, sarebbe un cast mastodontico, un crocevia di generazioni, stili e nostalgie. Dai veterani Fausto Leali e Patty Pravo fino ai fenomeni pop Tananai e Blanco, passando per l’eterna promessa (che promessa non è più) Mahmood e la granitica Giorgia. C’è persino chi sussurra la suggestione Viola Valentino, perché a Sanremo non si butta via niente e tutto può diventare revival.

            La lista è talmente affollata che qualcuno scherza: serviranno due Festival, o magari un turno eliminatorio come a Wimbledon. Ma dietro l’ironia c’è la consapevolezza che Conti, maestro dell’equilibrio, non potrà davvero portare tutti. Sanremo è il grande baraccone delle canzoni, ma non è una sagra di paese: servono dosi precise di pop, veterani, indie, provocazioni e, naturalmente, polemiche.

            Intanto sui social impazza il fantasanremo anticipato. Chi duetterà con chi? Chi rischia la stroncatura dei critici e chi conquisterà i meme? È il solito gioco: Conti tace, i fan sognano, gli addetti ai lavori scommettono. E già basta per tenere alta l’attesa.

            Il verdetto arriverà solo a dicembre, quando i nomi saranno ufficializzati. Fino ad allora, la sfera di cristallo resta nelle mani di chi osa indovinare. E il bello è proprio questo: Sanremo, prima ancora che musica, è un gigantesco romanzo collettivo scritto a colpi di indiscrezioni.

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              In primo piano

              Renato Zero si racconta a 360° senza nascondersi: “Cari sorcini, mi confesso…”

              Cari sorcini, anche io sono stato bullizzato: parola di Renato Zero. La sua intervista lascia il campo ad un racconto molto personale.

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                Un’intervista, per molti personaggi può rappresentare una sorta di… seduta dallo psicologo. Dove raccontarsi a ruota libera, facendo emergere sensazioni, ansie, ricordi e propositi per il futuro. Con la differenza sostanziale di non essere stesi sull’iconico divanetto e di essere, oltre che al cospetto del medico… di fronte a milioni di lettori.

                Zero o Fiacchini… resta sempre un uomo coi suoi problemi

                Recentemente, anche il “Re dei sorcini” ha avuto l’occasione di raccontarsi in una lunga intervista. Dove ha condiviso alcuni dei momenti più ardui della sua vita, evidenziando le sfide personali più che quelle professionali. Essere Renato Fiacchini non è sempre così semplice come alcuni potrebbero immaginare. I privilegi, certo, sono numerosi, ma il primo tra tutti è l’affetto di milioni di persone.

                Sono stato bullizzato

                Zero ha condiviso il racconto di un’esperienza traumatizzante. Ovvero l’essersi confrontato in prima persona con il fenomeno degradante del bullismo. Essendo riuscito a vincere le personali paure con una forza d’animo non comune. . Ma vediamo che cosa ha rivelato.

                Non nasconde l’emozione

                Zero dice: “Vorrei farvi notare le gambe come tremano… Perdere l’emozione per un artista significa che forse è arrivato il momento di lasciare il palcoscenico, ma finché ‘ste gambe tremano, io resto qui”.

                Una pratica vergognosa che bisogna combattere

                Poi il suo racconto si avventura su un piano ulteriormente personale e umano: “C’è stato un periodo che avevo paura a uscire di casa” ha rivelato il cantautore, riferendosi proprio alla questione bullismo. “Se fossi arrivato alla fermata dell’autobus 93 incolume, avrei vinto una guerra. Mi scoraggia il fatto che malgrado i tempi siano maturi, siano cambiati, il bullismo e queste forme stronze e crudeli di certuni hanno ancora campo libero e ancora vengono praticate“.

                Una confessione che può servire da esempio per molte altre vittime di questa piaga
                Di fronte all’attento e partecipe pubblico in studio, Renato ha rivelato il suo personale atteggiamento con il quale si è posto nei confronti del problema: “Questo confronto con la gente io l’ho vinto semplicemente affrontando l’inquisitore: tornavo indietro e gli chiedevo ma t’ho fatto qualcosa di male? Che cosa può averti indotto ad avercela con me, solo per il fatto che magari non mi vesto come te? In questo modo li metteva talmente in difficoltà tra di loro che se ne andavano”.

                L’incredibile potere del coraggio

                Concludendo il racconto con la chiave di volta della questione: “Piano piano si era sparsa la voce che avevo coraggio e in quei frangenti, e in quella popolazione, avere coraggio per loro era destabilizzante, questo ce tana”.

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