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Musica

Lite a Pavia per il Premio San Siro: Pezzali rivendica il marchio 883

Una bella favola musicale quella degli 883, celebrata anche da una serie tv di successo su Sky. Peccato poi che la realtà dei “finali di partita” sia spesso caratterizzata da tribunali, vertenze e cose poco piacevoli per i personaggi coinvolti.

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    La serie Sky Hanno ucciso l’uomo ragno – online attualmente su Sky con la prima stagione (ma già è stata annunciata la seconda) – è un successo di pubblico, fra le più divertenti e ben realizzate uscite di recente. La celebrazione del duo pavese degli 883, eroi musicali degli anni Novanta, ha riacceso l’interesse nei confronti di quelle canzoni super-pop, disinpegnate e canticchiabili. Insieme anche ad una bella polemica perfettamente apparecchiata. Se Max Pezzali coi suoi concerti macina sold out uno dietro l’altro… il consiglio comunale di Pavia vuole attribuire a Mauro Repetto il Premio San Siro, visto che Pezzali lo aveva già conseguito trent’anni fa e il regolamento vieta che venga consegnato due volte alla medesima persona.

    Cosa è successo in sintesi fra i due

    La querelle è partita con l’invio dagli avvocati di Pezzali al Comune pavese di una diffida, chiedendo di sospendere la premiazione. Peraltro proprio Max dichiara «Gli 883 sono soltanto io», sostenendo che il riconoscimento a Repetto lo danneggerebbe. Poi, siccome il successone riscosso dalla serie gli deve aver fatto venire una “botta” di nostalgia… modifica il tiro, dichiarando che il problema sarebbe un altro. Legato ad una causa che Pezzali ha in corso con Claudio Cecchetto per il possesso del marchio 883. In sintesi una triangolazione davvero buffa, con Pezzali che fa scrivere dai suoi legali all’amico di una vita Repetto e, contemporaneamente, cita in tribunale Cecchetto: wow!

    L’uomo ragno è stato ucciso dal vil denaro

    Max, nei confronti di Repetto, ha poi cambiato ulteriormente il tiro postando su Instagram una foto dove sono insieme a bersi una birra scura, con un testo accorato: “Con Mauro il legame è indistruttibile. A Mauro darei anche un Grammy per l’importanza che ha avuto nella mia vita”. Pezzali ha anche sottolineato che la diatriba riguarda solo la parte legale del nome e non intacca il rapporto di amicizia tra i due.

    Per il comune, Repetto è da premio

    Quindi, nonostante la separazione sul palco, Pezzali riconosce l’importanza dell’ex compagno Mauro Repetto nel successo del duo. La motivazione del Comune di Pavia per premiare Repetto si basa infatti sul suo contributo artistico e sul fatto che ha portato il nome di Pavia in giro per l’Italia. La serie tv e lo spettacolo teatrale dedicato agli 883 hanno reso Repetto un personaggio di grande rilevanza nella cultura popolare. Cose che succedono in questo strambo paese.

    Salomonica chiosa

    Per concludere la diatriba, Pezzali ha sottolineato che, al netto delle polemiche, ciò che conta veramente è la musica. Senza dimenticare l’impatto che gli 883 hanno avuto sulla vita dei fan. La premiazione di Repetto, quindi, non minaccia il loro rapporto di lunga data. Ma, siccome c’è di mezzo il brand… probabilmente non verrà recapitata. Siamo davvero curiosi di vedere come finirà la questione

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      Musica

      Riccardo Cocciante: «Mi licenziarono per i capelli ricci. Oggi i giovani fanno successo senza gavetta»

      In un’intervista a Gente, Riccardo Cocciante ripercorre le sue origini, l’arrivo in Italia da Saigon, i primi lavori, e punta il dito contro il successo facile: «Ora si riempiono gli stadi senza esperienza»

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        Riccardo Cocciante non ha mai voluto essere di moda. E oggi, a quasi 80 anni, può dirlo con orgoglio. A cinquant’anni dall’uscita di Anima, uno dei suoi album più amati, il cantautore si racconta senza filtri in un’intervista al settimanale Gente. E lancia una frecciata ai giovani artisti: «Oggi non fanno gavetta. Dopo uno o due singoli sono già negli stadi, senza esperienza e senza essere pronti emotivamente. È tutto costruito. Se poi falliscono, spariscono».

        Un pensiero netto, che si lega alla sua filosofia di sempre: «Essere alla moda significa appartenere a un tempo preciso. E quando quel tempo passa, passi anche tu. Meglio essere fuori moda e durare».

        L’inizio: da Saigon a Rocca di Mezzo

        Nato a Saigon, cresciuto in Francia, Cocciante arrivò in Italia a 11 anni, a Rocca di Mezzo, in Abruzzo, il paese d’origine della famiglia. Il viaggio fu un’avventura: «Otto persone in macchina, stretti tra valigie e sudore, lungo strade normali, perché le autostrade ancora non c’erano». Sua madre si ritrovò sola con quattro figli, senza conoscere l’italiano. E anche lui, al suo arrivo, era spaesato: «Ci chiamavano “i francesi”. A scuola non sapevo giocare a calcio, ero una schiappa».

        Il licenziamento per i capelli ricci

        Dopo aver studiato all’alberghiero, fu mandato in Svizzera per uno stage in un hotel di lusso. Lavorava bene, tanto che lo promossero segretario alla reception. Ma i suoi ricci non piacevano: «Il capo mi disse: “Lei lavora benissimo, ma con quei capelli non si può continuare. O li taglia o è licenziato”». Scelse la libertà, incassò la liquidazione e si diede un anno di tempo per tentare la strada della musica.

        L’inizio della carriera

        Con i primi guadagni si sistemò: comprò un pianoforte, aprì un conto in banca e si mise a studiare i suoi miti, Mina e Lucio Battisti. E la musica lo ripagò. Il successo arrivò con Bella senz’anima, poi Margherita, Questione di feeling e tanti altri brani diventati colonna sonora di intere generazioni.

        I gusti musicali di oggi

        Nonostante le critiche, Cocciante non disdegna la nuova scena: «Irama ha una voce bellissima. I Måneskin sono diversi, una novità interessante. Mahmood mi piace, è una mescolanza come me. Io sono italiano e francese: un ibrido musicale». E forse è proprio questa sua doppia anima ad averlo reso così autentico. E fuori dal tempo, nel senso migliore del termine.

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          Musica

          Fantamusica: Cristina D’Avena sogna una notte con Chris Martin. L’eterna regina dei cartoni animati si racconta con ironia

          L’icona generazionale e voce dell’infanzia di milioni di italiani, stupisce ancora una volta: dalla laurea mancata in neuropsichiatria infantile alle dichiarazioni sul suo sogno romantico con Chris Martin dei Coldplay, passando per proposte di matrimonio da bambini di dieci anni e fan metal che la adorano. Un’intervista sorprendente, tenera e ironica, proprio come lei.

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            Immaginatevi questo scenario: Carroponte, Sesto San Giovanni, festival musicale dove si alternano Deftones, J Balvin e… Cristina D’Avena. Sembra uno scherzo? Non lo è. La voce delle sigle più amate degli anni ’80 e ’90 è ormai di casa anche in contesti rock e alternativi. “È meraviglioso essere inclusa in un cartellone così variegato” racconta con entusiasmo. Per l’occasione, abbandona i pizzi da fatina per un giubbotto di pelle, pronta a duettare con i Gemelli DiVersi su Jem o a scatenarsi su Ken il guerriero. Altro che incantesimi: qui si fa headbanging.

            Fan inaspettati: “Cristina, non spaventarti se ho i piercing!”

            Il pubblico di Cristina D’Avena è trasversale, questo lo sanno tutti. Ma lei stessa si diverte ancora a notare chi la segue sotto palco. “A volte vedo ragazzi con maglie metal, piercing ovunque… e poi mi dicono: ‘Ti amo, sono cresciuto con te!’”. L’effetto nostalgia, insomma, colpisce anche i più duri. E non è raro che, tra un autografo e una foto, spunti anche qualche dichiarazione d’amore improvvisa.

            Proposte di matrimonio: “Anche dai bambini!”

            Sì, Cristina riceve ancora proposte di matrimonio. Tante. Alcune un po’ più serie, altre decisamente curiose. “Un giorno un ragazzino mi ha detto: ‘Tu sei la mia infanzia!’. Gli ho chiesto quanti anni avesse. Mi ha risposto fiero: ‘Dieci’.” A questo punto, c’è da chiedersi se non serva una legge per proteggere le celebrità dai corteggiamenti precoci.

            Vita da popstar… o quasi dottoressa?

            Pochi sanno che, prima di diventare l’interprete ufficiale delle sigle dei cartoni, Cristina sognava un camice bianco: “Mi ero iscritta a Medicina, volevo diventare neuropsichiatra infantile. Poi la musica ha avuto la meglio… ed eccomi qui, con quaranta artisti che hanno voluto cantare con me in Duets Forever”. Sì, perché Cristina non è mai stata solo per bambini. È cresciuta con il suo pubblico, e oggi è amata da Annalisa, Max Pezzali e Loredana Berté quanto da chi la seguiva in Lady Oscar.

            Una notte con Chris Martin

            E infine, la domanda delle domande: con chi sognerebbe di passare una notte speciale? Risposta secca: “Con Chris Martin. Amo i Coldplay, le loro canzoni sono parte della mia vita”. Nessuna menzione a Sailor Moon o Lupin: Cristina punta in alto, verso la stella (del pop britannico). E chissà che un giorno non la sentiremo cantare Yellow con la stessa voce con cui ci faceva ballare su Occhi di gatto. In fondo, Cristina D’Avena continua a rappresentare un fenomeno unico: tenera ma rock, nostalgica e attuale, idolatrata da chi ha trent’anni e da chi ne ha dieci.

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              Musica

              Justin e Hailey Bieber, aria di crisi? L’anello scompare e lui lancia un messaggio criptico

              Hailey Bieber fotografata a New York senza l’anello di fidanzamento. Justin pubblica una frase piena di frustrazione. E i fan iniziano a chiedersi: amore finito?

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                Che cosa sta succedendo tra Justin e Hailey Bieber? La domanda torna a far tremare il web dopo l’ultima storia Instagram pubblicata dal cantante canadese, un messaggio carico di tensione emotiva che ha lasciato i fan sconcertati. Parole forti, cariche di ansia, interpretate come un chiaro riferimento alla moglie, avvistata nello stesso giorno senza la fede nuziale.

                Il messaggio, tratto da un video ironico postato da un creator, recita: “Bitch, se mi stai facendo il trattamento del silenzio, almeno dimmi perché. Ho l’ansia e penso troppo. Se mi lasci spazio per sbagliare, ci sarà errore.” Uno sfogo in piena regola, che ha il suono amaro di una relazione in bilico. E subito i social sono esplosi: è un addio? Una richiesta d’aiuto? Un modo per esorcizzare le paure?

                A gettare benzina sul fuoco, sono arrivate le immagini di Hailey Bieber a New York, a colazione con look casual e dita nude, e poi di nuovo a cena con le amiche Camila Morrone e Suki Waterhouse, ancora senza traccia dell’anello. Non è la prima volta che il dettaglio sparisce, ma stavolta coincide con il post più inquieto mai pubblicato da Justin. Solo una coincidenza?

                Non dimentichiamo che a marzo Hailey aveva smesso di seguire il marito su Instagram. All’epoca aveva parlato di un bug dell’app, ma il gesto aveva fatto discutere. Da mesi ormai si rincorrono voci su un matrimonio incrinato: lei sempre più sola agli eventi mondani, lui immerso in fasi altalenanti di fede e malinconia.

                Eppure, Hailey aveva già risposto alle indiscrezioni definendo “bitches” tutti coloro che sperano nella rottura. Ma stavolta le immagini e le parole pesano. Secondo un insider anonimo, “Hailey ama Justin con tutto il cuore, ma questo non significa che sia felice”. Il tentativo di tenere in piedi il rapporto ci sarebbe, ma i segnali fanno pensare a una distanza crescente.

                Il matrimonio tra Justin e Hailey, celebrato nel 2018, è sempre stato sotto i riflettori. E anche oggi, nel bene o nel male, continua a far parlare. Ma forse, ora più che mai, servirebbero meno indizi social e più verità.

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