Musica
“Mi hanno pedinato”: Alex Britti sentito dai pm sul caso Equalize
Il cantautore ascoltato a Milano come persona offesa nell’inchiesta sulle cyber-spie. “Una vicenda preoccupante”, ha detto Britti, che sarebbe stato vittima di dossieraggio da parte del gruppo guidato da Enrico Pazzali. Indagato anche Fulvio Pravadelli.

Il cantante Alex Britti è stato ascoltato oggi pomeriggio come persona offesa e testimone dal pubblico ministero Francesco De Tommasi, nell’ambito dell’inchiesta milanese su Equalize, la presunta rete di cyber-spionaggio accusata di aver condotto dossieraggi e accessi abusivi alle banche dati. Secondo gli inquirenti, Britti sarebbe stato monitorato e pedinato in modo illecito. “La cosa più grave è che mi hanno anche pedinato”, avrebbe dichiarato il musicista ai magistrati. “Una vicenda che mi ha molto preoccupato”.
Britti persona offesa
Britti, che aveva già depositato a novembre scorso, tramite il proprio legale, la nomina come persona offesa, è uno dei nomi finiti nelle attività investigative legate alla presunta associazione per delinquere. In questo filone dell’indagine è indagato anche Fulvio Pravadelli, ex dirigente Publitalia ed ex direttore generale della Veneranda Fabbrica del Duomo, che – secondo quanto riportano gli atti – avrebbe chiesto ad Equalize di ottenere “informazioni pregiudizievoli” sul cantautore, all’epoca coinvolto in una controversa separazione con la figlia dello stesso Pravadelli.
Non si trattava di un’attività di spionaggio
Il manager, difeso dall’avvocato Jacopo Pensa, ha però negato ogni intento illecito: “L’oggetto dell’incarico riguardava esclusivamente il procedimento giudiziario in corso tra la figlia e l’ex compagno Alex Britti”, ha chiarito il legale. “Non si trattava di un’attività di spionaggio né di raccolta di materiale compromettente”.
Dalle intercettazioni, tuttavia, emerge un quadro ben diverso. Carmine Gallo, l’ex superpoliziotto morto lo scorso marzo e coinvolto nell’inchiesta, parlando con l’hacker Nunzio Samuele Calamucci, avrebbe raccontato di un tentativo di “trappola” ai danni di Britti e di un suo amico. “Noi li abbiamo fatti anche fermare, quando sono arrivati qua in stazione Centrale – si legge in un’intercettazione – perché ci siamo inventati che potevano avere qualcosa… non lui, quell’altro!”. “E invece c’è andata male”, avrebbe aggiunto Calamucci.
Diversi filoni
L’indagine, coordinata dalla Direzione nazionale antimafia e dalla Direzione distrettuale antimafia di Milano, si articola in diversi filoni. In uno parallelo, sarà sentito a breve anche Marcell Jacobs, campione olimpico dei 100 metri, sempre come persona offesa. È previsto anche l’interrogatorio di Giacomo Tortu, fratello dell’atleta Filippo, attualmente indagato.
Intanto si attende la decisione del Tribunale del Riesame in merito alle richieste di custodia cautelare, già bocciate dal gip ma rilanciate dai magistrati. Tra queste, anche quella degli arresti domiciliari per Enrico Pazzali, fondatore di Equalize e presidente autosospeso della Fondazione Fiera Milano.
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Musica
La hit dell’estate 2025 suona in duo: Elodie e Sfera Ebbasta tornano con “Yakuza”
Elodie e Sfera Ebbasta lanciano “Yakuza”, il nuovo singolo che promette di dominare le classifiche estive. Dopo il successo di “Anche stasera”, i due artisti tornano a collaborare in un brano esplosivo che mescola sensualità e ribellione. E mentre Elodie si prepara al suo primo tour nei palazzetti, la coppia artistica continua a conquistare fan e classifiche.

Dopo aver acceso l’estate con Anche stasera, Elodie e Sfera Ebbasta tornano insieme con Yakuza, un singolo destinato a diventare un tormentone. La canzone, già virale sui social, si apre con parole cariche di passione e sfida: “Sappiamo già cosa dirà la gente su di noi, solo maldicenze, sì però fa niente. Non rifiuterò mai la tua avventura.”. Un inno all’amore libero e sfrontato, che si mescola a sonorità urban-pop e beat latini, perfetti per animare le notti estive del 2025.
Una coppia artistica ormai collaudata
Elodie e Sfera non sono nuovi a collaborazioni di successo. Già nel 2023 avevano stupito il pubblico con una chimica artistica fuori dal comune. Con Yakuza, la sintonia tra i due si conferma fortissima, sia musicalmente che nell’immaginario visivo del videoclip, girato tra luci al neon e atmosfere metropolitane ispirate alla cultura giapponese. Il titolo stesso, Yakuza, evoca ribellione, forza e fedeltà assoluta, tematiche ricorrenti anche nel testo del brano.
Elodie regina del pop italiano: tra cinema, premi e tour
Il 2025 si conferma un anno d’oro per Elodie. Dopo il debutto cinematografico in Fuori, presentato a Cannes, e il premio ai Nastri d’Argento condiviso con Matilda De Angelis, la cantante è pronta per il suo primo grande tour nei palazzetti: Elodie Show 2025, prodotto da Vivo Concerti.
Le date annunciate coprono tutta Italia, con alcuni eventi già sold out:
- 29 ottobre – Jesolo, Palazzo del Turismo
- 31 ottobre e 1 novembre – Milano, Unipol Forum
- 8 novembre – Eboli, Pala Sele
- 14 novembre – Firenze, Mandela Forum
- 19-20 novembre – Roma, Palazzo dello Sport
- 24-25 novembre – Messina, PalaRescifina (24 novembre sold out)
- 28-29 novembre – Bari, Palaflorio (28 novembre sold out)
- 1° dicembre – Torino, Inalpi Arena
Si tratta di un tour attesissimo, che celebra la sua evoluzione da icona pop a performer completa e innovativa.
Sfera Ebbasta: da trap king a icona mainstream
Anche Sfera Ebbasta continua a ridefinire la scena urban italiana. Con Yakuza, l’artista conferma il suo talento nel creare hit cross-over che superano le barriere di genere e conquistano un pubblico trasversale. La collaborazione con Elodie rappresenta una perfetta sintesi tra stile, suono e attitudine, dimostrando che la musica pop contemporanea può essere profonda, provocatoria e autentica.
La musica come avventura condivisa
“Non rifiuterò mai la tua avventura”: con questa frase simbolo di Yakuza, Elodie e Sfera Ebbasta firmano una delle uscite più attese dell’estate. Una canzone che è molto più di una hit radiofonica: è una dichiarazione d’intenti, un invito a vivere con audacia, a sfidare i giudizi, a scegliere l’amore e l’arte come atti di libertà.
Musica
Pamela Prati canta ancora: sarà la Beyoncé di Ozieri o solo un karaoke estivo? (video)
Chi l’avrebbe mai detto? Pamela Prati, storica regina del Bagaglino e di innumerevoli prime serate anni ’90, oggi si reinventa cantante pop(olare), con tanto di tormentone estivo e invito ufficiale a Mahmood per un improbabile duetto in lingua sarda. L’idea? Cantare “un pezzo della storia della Sardegna” insieme, unendo le loro radici isolane. Mahmood non ha ancora risposto.

Il nuovo singolo, intitolato Narciso, è appena uscito e, contro ogni previsione, si prende la scena estiva tra mojito e infradito. Scritto con Daniele Piovani, il brano racconta l’incontro tossico con un narcisista da manuale – da qui il fiore simbolico – e la conseguente rinascita personale. Un inno alla libertà, alla consapevolezza e, ovviamente, a se stessi. D’altronde, chi meglio della Prati per parlarci di narcisismo?
Il videoclip: sensualità a cinque stelle
Girato all’esclusivo Hotel Adoro di Roma, il video ufficiale è una sinfonia di danza, sguardi intensi e outfit da passerella. Pamela si mostra in una coreografia sensuale e magnetica, circondata da un corpo di ballo energico. Il tutto confezionato in stile fashion, promette atmosfere da videoclip internazionale. Il risultato? Un mix tra Donatella Rettore meets Beyoncé con accento barbaricino.
Duetto in sardo: sogno o provocazione?
Ma il vero colpo di scena è la proposta a Mahmood. Durante un’intervista ad All Music Italia, Pamela ha suggerito all’artista milanese con origini sarde di cantare con lei un pezzo in sardo. Una mossa audace, più culturale che musicale. E se Mahmood dicesse sì? Potremmo ritrovarci con il primo vero tormentone in lingua sarda della storia della musica pop italiana. Brividi alla sola idea…
L’arte di reinventarsi, sempre e comunque
Pamela Prati ci insegna una lezione fondamentale: reinventarsi non ha scadenza. Dai finti matrimoni alle vere canzoni, la diva di Ozieri ha ancora voglia di stupire. Sarà una hit da classifica o solo un’operazione nostalgica con basi dance? Poco importa. Nel dubbio, balliamoci sopra. Con o senza Mahmood.
Musica
Lennon-Mc Cartney 2.0: i figli sulle orme dei padri
Sembrano i Beatles con un velo di modernità in più: sono i figli di John Lennon e Paul MCartney che hanno unito le forze per realizzare una nuova canzone. E la leggenda continua…

Alzi la mano chi non ha mai sognato che, un giorno, i figli dei Beatles si organizzassero per creare una band di scarafaggi 2.0. Una canzone firmata Lennon-McCartney spicca oggi sulle piattaforme Spotify e YouTube. Non si tratta però di intelligenza artificiale, neanche di un demo ritrovato in chissà quale sperduto cassetto… stavolta i tre minuti e dodici secondi di Primrose Hill – così si intitola il brano – sono la realizzazione di un connubio forse inatteso ma, per certi versi, assolutamente naturale.
Chi volesse collaborare al video può iscriversi al contest
James McCartney, figlio di Paul McCartney e Sean Ono Lennon, figlio di John Lennon e Yoko Ono, hanno unito gli sforzi sulle illustri orme paterne per partorire un nuovo brano dall’iconica firma a quattro mani. McCartney junior ha pure lanciato un concorso rivolto a tutti coloro che vorranno creare un video ispirato alla canzone.
Non solo un’occasione isolata
Il brano non è certo epocale… anche se si tratta di una traccia piacevolmente soave e romantica. La cosa davvero più importante è che Primrose Hill rappresenta solo il primo atto di una collaborazione più strutturata con Sean Ono Lennon, autore del recente lavoro Asterism. Che i Beatles possano in futuro risorgere grazie proprio ai figli dei quattro baronetti?!? Immaginare non costa niente, come cantava John… “non è difficile da fare”.
Primrose Hill (letteralmente Collina delle Primule) è una collina di 78 metri che si trova nella parte nord di Regent’s Park, a nord di Londra. È anche il nome del distretto nel quale sorge. Dalla collina si gode di un’ottima vista del centro della city. Come Regent’s Park la zona è stata una parte della grande riserva di caccia riservata al re Enrico VIII d’Inghilterra e divenuta proprietà della Corona nel 1841. Nel 1842 un atto del Parlamento rese il luogo pubblico e aperto a tutti.
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