Musica
Geolier assume due giovani fidanzati di Napoli suoi fan: «Offro un lavoro a chi non ce l’ha»
Il rapper di Secondigliano Geolier assume due giovani fidanzati di Napoli suoi fan che lavoreranno come addetti del «Geolier Official Pop-Up Store» di Nola coronando il loro sogno.
Vedi a volte che significa essere dei fan sfegatati e follower attivi del tuo cantante preferito! E successo che Nunzia Ferone e Gaetano D’Alterio, due giovani fidanzatini di Marianella (NA) sono stati premiati per la loro fedeltà. Ma non solo. Grandi sostenitori del rapper Geolier negli ultimi anni si sono distinti tra le centinaia di migliaia di follower che seguono il cantante napoletano. Distinti talmente tanto che quando il team del rapper ha deciso di aprire Geolier Official Pop-Up Store di Nola, primo negozio ufficiale dedicato al rapper, si sono rivolti proprio a loro. In questo modo hanno voluto premiare la dedizione e la capacità della coppia di connettersi con i fan del rapper, affidandogli la gestione del pop-up store. Fidati, creativi, attenti conoscitori della vita del cantante, i due ragazzi si sono ritrovati un lavoro tra le mani, loro che erano praticamente disoccupati.
Alla fine fedeltà e spirito d’impresa pagano
Geolier è una delle figure più iconiche della scena rap napoletana, un simbolo per tantissimi giovani fan che si riconoscono nei suoi testi e nel suo stile. Nato come Emanuele Palumbo ha conquistato le classifiche italiane, riuscendo a portare l’anima e il dialetto napoletano sotto i riflettori del rap nazionale. Oggi è un brand, un simbolo e anche un datore di lavoro. E proprio questo ultimo aspetto della sua figura si è concretizzato nell’apertura del “Geolier Official Pop-Up Store” nel centro commerciale Vulcano Buono, primo negozio interamente dedicato al rapper. Da quattro anni Nunzia e Gaetano gestiscono la pagina Instagram “geoliervita2”, una fan page con oltre 160 mila follower. Attraverso post, reel e storie i due raccontano ogni aspetto della vita e della carriera di Geolier, mantenendo una community di fan costantemente aggiornata e coinvolta.
Un piccolo grande impero di Geolier & Co
Il progetto del pop-up store si inserisce in un piano di investimento più ampio che Geolier ha messo in piedi con il fratello Gaetano. I due sono proprietari al 50% della “Golden Boys srl”, società che produce e commercializza abbigliamento e accessori legati allo stile urban di Geolier. Il rapper ha anche investito nel settore del noleggio con la “G-rent srl”, una società che offre auto, imbarcazioni e aeromobili, gestita in parte dalla “Palumbo Immobiliare”, di cui Geolier è azionista di maggioranza. Questa rete di attività è simile alle strategie adottate da altri rapper di fama internazionale. Jay-Z o Sfera Ebbasta, per esempio hanno trasformato il loro brand musicale in un vero e proprio impero imprenditoriale, che va ben oltre il mondo della musica.
INSTAGRAM.COM/LACITY_MAGAZINE
Musica
Una challenge quasi impossibile da vincere: il Whamageddon (video)
Si tratta di un sempre più diffuso gioco social nel quale riuscire a sopravvivere è impresa davvero ardua: sei mai riuscito/a a trascorrere il mese di dicembre senza aver mai ascoltato almeno una volta il brano Last Christmas?!?
La sfida è davvero proibitiva. Si tratta dal Whamageddon, pura sopravvivenza, salvezza eterna e oltretutto coinvolge gli amanti della musica di tutto il mondo. Il nome del gioco è una crasi tra il nome della band inglese Wham! e la parola biblica Armageddon. Obiettivo: riuscire nell’impresa di non imbattersi mai nel (peraltro famosissimo) brano Last Christmas dal primo dicembre alla mezzanotte del 25, tradizionale istante di nascita di Gesù Bambino. Tutti ci giocano, tutti ne parlano… anche il sottoscritto nel suo spazio blog.
Una canzone che, peraltro, non c’entra col Natale
La canzone venne pubblicata il 3 dicembre 1984 come primo estratto dell’album Music from the Edge of Heaven e, malgrado siano passati quarant’anni, il suo successo planetario non ha mai accennato a diminuire. Al contrario, solo a inizio 2021 è riuscita a conquistare per la prima volta la vetta delle classifiche britanniche (davanti peraltro a un altro super classico del periodo come All I Want for Christmas Is You di Mariah Carey). Un evento ancora più bizzarro se si pensa che in realtà il Natale con Last Christmas c’entra poco, dato che il testo parla essenzialmente del sofferto naufragio di una relazione amorosa («Lo scorso Natale ti ho dato il mio cuore / Ma il giorno dopo l’hai buttato via / Quest’anno, per evitare di piangere / Lo darò a qualcuno di speciale», recita il ritornello).
Per vincere… occorre una fortuna sfacciata
Radio, tv, social network, piattaforme video di ogni genere: in questo periodo dell’anno il “rischio” di imbattervi in Last Christmas è sempre dietro l’angolo. Non c’è modo di adottare precauzioni, a meno di non passare tutto il giorno in casa con i tappi nelle orecchie! Per centrare l’obiettivo è necessaria un’enorme dose di fortuna. Grazie al web il Whamageddon deve la propria nascita. Alcune delle prime tracce del gioco-meme sono state rinvenute nelle chat dei portali online Maniac-Forum.de (novembre 2009) e GTPlanet.net (novembre 2010, in questo caso sotto il nome di «GTPlanet vs. Wham! – Last Christmas»). Tuttavia è solo nel 2016 quando, prima su una pagina Facebook e poi attraverso un sito in tema, che sono state codificate le regole del gioco.
Le quattro regole ufficiali
- L’obiettivo è resistere il più a lungo possibile senza ascoltare il classico natalizio degli Wham! Last Christmas.
- Il gioco comincia il primo dicembre e termina alla fine del 24 dicembre. Si può considerare il proprio fuso orario locale.
- Solo la versione originale è valida: remix e cover si possono liberamente ascoltare.
- Si viene eliminati non appena si entra in contatto sonoro con la canzone.
E se perdi… devi dichiararlo sui social
C’è anche una quinta «regola bonus» espressamente pensata per favorire la viralità della sfida: quella di rendere pubblica la propria eliminazione pubblicando sui social un post accompagnato dall’hashtag #whamageddon. E se, come è probabile, non riuscirete a rimanere illesi da questo bombardamento canzonettistico… cercate di vivere la cosa con umorismo. Non come è accaduto al deejay Linus che l’anno scorso è finito al centro delle inferocite lamentele di numerosi ascoltatori di Radio Deejay, dopo aver avuto la malaugurata idea di trasmettere Last Christmas proprio il primo dicembre…
Musica
Dissing sotto il murale: Fedez e Tony Effe, amici di rima (e di bacio)
Pace fatta tra Fedez e Tony Effe: è il nuovo murale dello ‘street artist’ TvBoy a Milano.
Potremmo tirarla per le lunghe ma questa volta cerchiamo di farla breve. Succede che per mesi, Fedez e Tony Effe si sono sfidati con post al vetriolo e brani pungenti che hanno tenuto banco sui social e nelle playlist. Il loro scontro è iniziato con provocazioni sui social, si è trasformato in un duello musicale e ha toccato sia ambiti professionali sia personali. Da insinuazioni su ex fidanzate e rifiuti di collaborazioni a reciproci attacchi sulla vita privata, i due rapper hanno portato il concetto di dissing a nuovi livelli, con brani come 64 Bars di Tony Effe e L’infanzia difficile di un benestante di Fedez. Una faida a colpi di rime…
…e un murale per fare pace
Ora, però, la rivalità sembra archiviata in favore di una sorprendente riconciliazione. A suggellare la tregua è lo street artist TvBoy, famoso per i suoi murales provocatori, che ha ritratto Fedez e Tony Effe in via Ventimiglia, a Milano, mentre si scambiano un bacio a stampo, circondati da un cuore rosso. Il murale arriva poco prima della partecipazione di entrambi i rapper al prossimo Festival di Sanremo, alimentando la curiosità. Sarà pace definitiva o ci sarà spazio per nuovi “dissing” sul palco dell’Ariston?
Fedez e Tony Effe… son ragazzi
Come ha commentato il conduttore Carlo Conti: “Sono ragazzi intelligenti, canteranno e basta“. Per ora, l’immagine simbolica del murale ha già fatto discutere, diventando virale e offrendo ai fan un’insolita rappresentazione di pace: se prima c’erano rime al vetriolo, ora ci sono cuori e baci. Almeno su muro.
Musica
Riki: prima il successo, poi la depressione. Ora ci riprova con un nuovo disco
L’ex concorrente di Amici, che ha conquistato il pubblico con la sua simpatia, sta attualmente cercando di fare i conti con le sfide personali e professionali che lo hanno messo a dura prova. Ripartendo da “Casa base”, il suo nuovo disco di inediti.
Per circa tre anni Riki (all’anagrafe Riccardo Marcuzzo, nato a Segrate nel 1992), ha rappreentato uno dei volti più amati della musica pop italiana degli ultimi anni. Attualmente sta attraversando un periodo piuttosto complicato, come ha avuto modo di raccontare di recente in un’intervista. Dopo aver vinto nel 2017 il talent Amici nella categoria Canto, ha collezionato un successo dopo l’altro. Milioni di copie vendute, 8 dischi di platino, i concerti sold out numerose volte: tutto sembrava essere perfetto. Ma poi tutto è crollato, un vero e proprio black out interiore…
La crisi nata all’apice del successo
E’ lui stesso a parlarne: «Dopo tutto il successo ho vissuto la caduta, la crisi e il periodo di down della carriera, coincide con la conseguenza dlla crisi. Non riuscivo a fermarmi. Con il successo e gli instore ero al settimo cielo, ma quando facevo i firma copie stavo in piedi, cercavo di dare più amore possibile, dovevo fare massimo 20 secondi a persona. Se ci sono 5000 persone non puoi fare di più. Una ragazza mi diceva che la mia musica l’aveva salvata e aveva i tagli sul polso, io cercavo di fermarmi più tempo possibile. Tutto meraviglioso ma dipende da come lo vivi. Molti colleghi hanno fatto un successo enorme, le ragazze mi davano tanto e volevo dare indietro. Però è una cosa che dopo un po’ ti scarica. Mi sono detto, devo fermarmi. C’è stato un giorno in cui ero in hotel e mi sono guardato allo specchio, mi sono detto “devo fermarmi”, qua non andrò avanti tanto. La crisi è nata quando avevo tutto, non dopo».
Il futuro che appare sempre più incerto
Riki ha sperimentato sulla sua pelle cosa sia la depressione e, aprendo il cuore, ha parlato delmomento di difficoltà che sta ancora vivendo. Ammettendo, con estrema sincerità, di sperimentare attualmente un periodo di incertezze, in cui i l futuro appare più nebuloso che mai.
Quando la pressione della fama ti schiaccia
“Cosa faccio ora?” ha dichiarato, apparendo piuttosto disorientato. “Mi sento un po’ perso. La depressione è una cosa con cui devo fare i conti ogni giorno, non è facile”. Un’ammissione che mostra quanto, a volte, sia difficile gestire la pressione del successo e delle aspettative che, spesso, possono risultare schiaccianti. Soprattutto quando si è giovani come lui e la fama ti coglie di sorpresa, con tutte le sue seduzioni ammalianti ma anche con responsabilità spesso estremamente difficili da gestire correttamente.
La rottura con Facchinetti
Nel corso dell’intervista, Riki ha anche parlato di un altro aspetto personale che lo ha colpito duramente: la separazione professionale con Francesco Facchinetti, un tempo suo agente artistico. Un rapporto che sembrava promettere grandi cose e che, invece, si è interrotto bruscamente, lasciando il cantante con un peso in più da affrontare. “La nostra separazione professionale è stata un duro colpo per me”, ha ammesso l’artista, “non avrei mai immaginato che finisse così”.
Le spietate logiche del mercato
Prosegue Riki nella sua coraggiosa “messa a nudo”: “Ho vissuto tre anni molto importanti dove però non ero padrone del mio destino, infatti tante volte sfogavo la mia solitudine e la mia rabbia, la gabbia dorata in cui mi sentivo, nel mio essere impulsivo. Così ho fatto un po’ di cavolate. Dovevo per forza seguire le logiche del mercato e a un certo punto mi sono incagliato”. Non c’è stato un episodio brusco che lo ha messo in crisi; è stata una dinamica che si è sviluppata pian piano ma, al contempo, in maniera inesorabile.
Quella “brutta bestia” della depressione, subdola malattia
“Succede piano piano, non te ne rendi conto subito perché intanto le cose vanno velocissime e non puoi fare pause. Non voglio neanche imputare la colpa alle persone che avevo intorno perché veniva tutto anche da me: era un sistema drogato e volevamo sempre di più”. L’esperienza con Facchinetti ha avuto un forte impatto sul suo stato emotivo, e il cantautore ha ammesso di essere stato molto deluso dalla fine della loro collaborazione.
Un percorso di rinascita da affrontare coi piedi per terra
Nonostante tutto Riki non sembra volersi arrendere, rivelando una grande determinazione nell’affrontare i suoi demoni interiori e il desiderio di ritrovare la strada della musica, che da sempre gli ha dato tanta soddisfazione. Un cammino che appare ancora lungo, anche se lui si dichiara pronto a rimettersi in gioco e a non perdere di vista i suoi sogni, stavolta con i piedi ben piantati a terra. Che sia questo il momento giusto per reinventarsi? Per ora, l’artista resta in silenzio, riflettendo su come ripartire da ciò che lo ha reso speciale.
Analogie fra colleghi
La sua storia, per certi versi, ricorda quello del collega Sangiovanni, anche lui conosciuto grazie ad Amici di Maria De Filippi. Il cantante, infatti, via social ha dichiarato che fosse arrivato il momento di prendersi una pausa fino a data da destinarsi. Riki dice: “Succede a tanti, so come ci si sente e io non l’ho mai voluto dire perché avevo paura. Ero orgoglioso, molto competitivo. Non avevo il coraggio di dire ‘sono in crisi, non sto bene, mi fermo’, ma poi ti rendi conto che non puoi farcela da solo e tante persone al tuo fianco non ti supportano come potrebbero”.
-
Gossip9 mesi fa
Elisabetta Canalis, che Sex bomb! è suo il primo topless del 2024 (GALLERY SENZA CENSURA!)
-
Cronaca Nera5 mesi fa
Bossetti è innocente? Ecco tutti i lati deboli dell’accusa
-
Speciale Olimpiadi 20244 mesi fa
Fact checking su Imane Khelif, la pugile al centro delle polemiche. Davvero è trans?
-
Moda e modi4 mesi fa
L’estate senza trucco di Belén Rodriguez
-
Speciale Grande Fratello3 mesi fa
Shaila del Grande Fratello: balzi da “Gatta” nei programmi Mediaset
-
Sport5 mesi fa
Tra le medaglie di Tokyo e quelle che verranno
-
Gossip6 mesi fa
È crisi tra Stefano Rosso e Francesca Chillemi? Colpa di Can?
-
Cronaca6 mesi fa
Big Mac non è più solo McDonald’s: persa l’esclusiva sul marchio!