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Musica

Ora o mai più: Valerio Scanu ci riprova con la musica

Il ritorno in tv dell’interprete di “Per tutte le volche che”, brano che trionfò a Sanremo nel 2010. Ora è fra i protagonisti della trasmissione del sabato sera di Rai 1 presentata da Marco Liorni.

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    E’ uno dei protagonisti di Ora o mai più, il programma condotto da Marco Liorni, in onda da sabato scorso in prima serata su Rai1. Prima di esibirsi, il cantante ha raccontato la sua storia: dalla partecipazione ad Amici alla carriera in autonomia, passando per la vittoria al Festival di Sanremo 2010.

    Da Amici alla discografia EMI

    Sardo come tradisce il cognome, è divenuto noto come cantante solista tra il 2008 e il 2009, partecipando all’ottava edizione del talent show Amici di Maria De Filippi classificandosi al secondo posto. Un piazzamento che gli valse un contratto discografico con EMI Music, conclusosi nel 2013.

    Prima di finire nel dimenticatoio

    Nella clip di presentazione preprarata per Ora o Mai più, Scanu parla della sua carriera nel musicale. Dopo aver lasciato casa a 18 anni, ha partecipato ad Amici di Maria De Filippi: “Con Amici ho scoperto un mondo oltre la Sardegna”. Due anni dopo, poi, è arrivata la vittoria al Festival di Sanremo nel 2010 con il brano Per tutte le volte che: “Vincere è stato il massimo, uno va per quello. C’è chi va per vincere e chi mente, io sono sufficientemente competitivo“. Prima di “finire nel dimenticatoio”, il cantante ha scelto di intraprendere un percorso in solitaria: “Ho deciso di iniziare un percorso in autonomia, che non mi ha portato ad avere successi radiofonici, ma sono contento della scelta che ho fatto”.

    Periodicamente suk piccolo schemo

    Negli anni Scanu è tornato diverse volte in televisione, partecipando a programmi come Tu si que Vales e L’Isola dei Famosi,nel ruolo di naufrago. Riguardo a quella particolafre esperienza di reality haraccontato: “Siccome mi hanno dato anche un sacco di soldi, ho accettato. Questo mi ha permesso di fare la musica che volevo e voglio fare”. Oggi continua a dedicarsi alla sua passione, pur spaziando tra vari interessi: “Ho diversificato la mia attività con dei saloni di bellezza, non ci guadagno molto ma mi piace. Sono quello di prima ma con qualche anno di esperienza in più”.

    Il duetto con la Pavone

    Nella prima puntata di Ora o mai più, Scanu ha cantato il suo brano sanremese Per tutte le volte che con una guest d’eccezione: Rita Pavone, sua coach nella trasmissione. Un’esibizione che però non ha convinto il pubblico da casa, che ha commentato sui social l’esecuzione della canzone. Criticando soprattuttolei, Rita, sostenendo che non conoscesse il testo del brano in questione.

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      Musica

      Addio a Ornella Vanoni: la voce senza tempo

      Dal Piccolo Teatro di Strehler alle “canzoni della mala”, dall’amore artistico con Paoli al Brasile di Vinícius e Toquinho, dal jazz alle collaborazioni con le nuove generazioni: Ornella Vanoni ha incarnato eleganza, fragilità, sensualità e autoironia come nessun’altra. Il suo percorso è la storia di una donna che ha attraversato il tempo senza inseguirlo, reinventandosi sempre, senza mai perdere profondità.

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        Pensare a Ornella Vanoni come a un capitolo chiuso sembra quasi impossibile. La sua voce, il suo modo di muoversi, quella grazia un po’ storta e irresistibile erano diventati parte dell’identità emotiva del Paese. Ieri, nella sua casa di Milano, l’artista ci ha lasciati a 91 anni, dopo una vita che non è stata mai una linea retta ma un paesaggio: vasto, irregolare, bellissimo.

        Da bambina timida, segnata dall’acne e dal desiderio concreto di diventare estetista, Ornella è cresciuta tra gli spostamenti della guerra e i collegi. A Milano scopre il palcoscenico, l’unico luogo in cui sente davvero di respirare. Il Piccolo Teatro la accoglie e Giorgio Strehler la vede subito: una fragilità luminosa, un magnetismo naturale, una sincerità che nessuna tecnica avrebbe potuto insegnarle. Fu un amore artistico e umano intenso, complesso, formativo.

        Poi arriva il debutto musicale negli anni Cinquanta: Ornella canta le “canzoni della mala” scritte da Dario Fo, e lo fa con un tono sospeso tra ironia e tragedia. Il pubblico non era pronto, ma lei sì. Non gridava: esisteva. Ed esistere, per lei, era già rompere un confine.

        Negli anni successivi incrocia Luigi Tenco, con la malinconia dolce dei grandi fragili, e Gino Paoli, l’incontro che cambia tutto. Da lui nasce Senza fine, manifesto perfetto del suo modo di stare al mondo: elegante, sospeso, inafferrabile. Da quel momento, teatri e televisioni diventano casa: Ornella occupa lo spazio con una naturalezza che nessuno aveva prima.

        Nel 1976 decide di cambiare tutto e sceglie il Brasile. Toquinho, Vinícius de Moraes, la musica che le somiglia: calda, levigata, malinconica. La voglia la pazzia l’incoscienza l’allegria è uno dei vertici della sua carriera, la sua vera seconda nascita. Subito dopo arriva il jazz, il territorio dei musicisti più esigenti. Hancock, Garbarek, tutti la accolgono come un’uguale.

        Infine l’ultima Vanoni, quella diventata icona pop inattesa negli anni Duemila: ironica, lucidissima, capace di parlare di morte come di una vecchia amica; capace di giocare con Fazio, litigare con mezzo mondo dello spettacolo e scegliersi Ditonellapiaga ed Elodie per l’album Diverse. Su Instagram, ogni suo video è una masterclass di stile involontario.

        Ornella Vanoni non è mai appartenuta a nessuno. Era una donna che viveva la sensualità con naturalezza, senza ostentarla né reprimerla. Ha aperto strade senza proclami, ha scardinato tabù con la semplicità di chi non ha nulla da dimostrare. La sua voce resta: vellutata, malinconica, consapevole, sempre un passo più avanti del sentimento comune.

        E mentre l’Italia la saluta, resta una sensazione che nessun addio può cancellare: Ornella non se ne va davvero. Perché certe voci non appartengono al tempo. Appartengono alla vita. E la sua, fino all’ultimo, è stata un’opera aperta. Senza fine.

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          Musica

          Kris Jenner fiuta l’affare del secolo: «Chi riporterà Britney Spears sul palco farà una fortuna»

          Kris Jenner, sempre più regina Mida dell’intrattenimento americano, è convinta che il ritorno live di Britney Spears valga oro puro. Secondo indiscrezioni, sta analizzando ogni dettaglio per capire come avvicinare la cantante e il suo team, certa che chi riuscirà nell’impresa potrà incassare una fortuna.

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            Kris Jenner non si lancia in un’impresa se non intravede un potenziale colossale. E stavolta il suo radar sembra puntato su un obiettivo che Hollywood sogna da anni: il ritorno di Britney Spears sul palco. La matriarca del clan Kardashian è convinta che la popstar sia il più grande “tesoro” ancora inutilizzato dell’industria musicale, un diamante grezzo che aspetta solo la giusta mano per tornare a brillare.

            Un ritorno che potrebbe valere milioni
            Secondo fonti vicine alla famiglia Kardashian, Jenner ritiene che la prima persona — o il primo team — capace di convincere Britney a cantare di nuovo dal vivo potrebbe mettere le mani su un affare multimilionario. Tour, speciali televisivi, merchandising, documentari: il ritorno della Principessa del Pop sarebbe un evento planetario, una macchina da soldi con pochi precedenti nell’entertainment moderno.

            Kris studia la strategia
            La manager più temuta e rispettata d’America non ha alcuna intenzione di improvvisare. Sta valutando con estrema cautela come avvicinare Britney, come comunicare con il suo entourage e, soprattutto, quale formula proporre per non apparire invadente. Jenner sa bene che la Spears, uscita solo da pochi anni dal lungo incubo della conservatorship, protegge il suo spazio personale come un recinto sacro. Muoversi male significherebbe bruciare tutto.

            Un puzzle delicatissimo
            Il nodo non è solo economico. È emotivo, è psicologico, è d’immagine. A differenza dei tanti artisti che Kris ha trasformato in imperi — dalle figlie alle nuore, fino alle partnership più improbabili — Britney vive un equilibrio molto fragile. Il suo ritorno dovrebbe essere presentato come un atto di libertà, non di business. Per questo, la Jenner sta studiando come calibrarsi: né troppo forte, né troppo distante. Un corteggiamento da manuale.

            Il mondo aspetta solo lei
            E Kardashians o no, su un punto ha ragione: l’attesa globale c’è. Il pubblico che è cresciuto con “Toxic”, “Oops!… I Did It Again” e “Slave 4 U” non ha mai smesso di volerla vedere sul palco. Britney resta un’icona pop assoluta e, dopo anni tra tribunali, memoir e post criptici su Instagram, l’idea di un comeback è diventata una sorta di miraggio collettivo.

            Riuscirà Kris nel suo colpo più audace?
            Non è detto che la Spears accetti. Non è nemmeno certo che voglia farlo. Ma se c’è qualcuno che sa trasformare un “forse” in una miniera d’oro, è Kris Jenner. E stavolta la partita è più grande di tutte le altre.

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              Musica

              Annalisa risponde agli hater: “Dicono che sono sempre in mutande, ma a volte ho un lupetto”

              Ospite del programma Say Waaad? condotto da Michele Caporosso su Radio Deejay, Annalisa ha affrontato il tema degli haters che la accusano di mostrarsi troppo. “Scrivono cose assurde senza neanche sapere cosa commentano. Io non mi faccio toccare da tutto questo”.

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                Ha imparato a ignorare le cattiverie, ma quando serve risponde con ironia. Annalisa, ospite del programma Say Waaad? su Radio Deejay, ha replicato con fermezza a chi sui social la accusa di esibire troppo il proprio corpo. “Io penso che quelli che scrivono quella roba là manco sanno che cosa stanno commentando – ha spiegato –. A volte leggo ‘questa è sempre in mutande’, e magari invece sono con un maglione lupetto”.

                La cantante e gli hater

                La popstar, che il 10 ottobre ha pubblicato l’album Ma io sono fuoco, non si è tirata indietro davanti alle domande di Michele “Wad” Caporosso, sottolineando quanto i social possano diventare una valvola di sfogo per la frustrazione. “Non so se guardano davvero, magari lo fanno anche, però c’è tanta frustrazione, questo sì”.

                “Cattivi a caso”

                Poi la riflessione più amara: “La gente molto spesso sui social è cattiva, ma non è cattiva con la testa, è cattiva a caso. E onestamente ha anche un po’ stancato”. Parole che raccontano una consapevolezza nuova, maturata negli anni tra palchi e tastiere.

                Tra musica e libertà

                Annalisa oggi è una delle artiste più seguite e ascoltate del panorama italiano, ma non rinuncia alla libertà di essere se stessa, anche quando questo scatena commenti feroci. “Io mi diverto, faccio quello che mi piace e mi sento bene così – ha concluso –. Il resto non mi appartiene”.

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