Musica
Per il “Liga” è nuovamente Campo Volo, si festeggiano i 20 anni nel 2025 (VIDEO)
Grandi novità per i fan di Luciano Ligabue: un tuoir appena iniziato nell’intima atmosfera di 29 teatri italiani e, nel 2015, il ventennale del primo concertone al Campo Volo. In fondo, il Bar Mario non ha mai chiuso…

Un nuovo tour nei teatri, di stampo molto intimo, insieme al il ventennale del primo concerto al Campovolo, due novità da festeggiare per Luciano Ligabue. Il rocker di Correggio, dopo un periodo piuttosto silente, torna alla ribalta con due news che riempiranno di gioia i tanti ammiratori.
Un mini-concerto a sorpresa all’autogrill
Il nuovo toir, che prevede l’utilizzo di teatri per ottenere un’atmosfera intima e colloquiale, è già partito: 29 date in giro per l’Italia, che si concluderanno a Milano presso gli Arcimboldi. Ma se i nuovi concerti rappresentano una bella notizia, è l’anniversario del Campovolo a spargere adrenalina nella sua community. Sono passati tre decenni da quando Ligabue ha scritto forse la sua canzone simbolo, contenuta nell’album Buon compleanno Elvis. Certe notti coi bar che son chiusi / E al primo autogrill c’è chi festeggerà, un verso al quale il cantautore si è voluto ispirare per annunciare la festa per l’anniversario del suo mega-raduno a Campovolo. Come? Suonando in un autogrill tra Reggio Emilia e Milano, a Fiorenzuola d’Arda, domenica sera, con un mini-concerto a sorpresa davanti ai fan. Almeno quelli che, ufficiosamente ne erano stati informati e quelli che, casualmente, passavano di lì.
Il ritorno a Campovolo di Reggio Emilia
Il 21 giugno 2025 si festeggiano i 20 anni di quel raduno nella location che successivamente è diventata la RCF Arena e i 30 di Certe notti e dell’album Buon compleanno Elvis. Ma per ora la testa del cantautore rock è concentrata sul tour: «Ogni sera cambieremo qualche canzone, ne abbiamo preparate 45 e ne proporremo una ventina in ogni data. Saranno accompagnate dalla lettura di alcuni brani della mia autobiografia. È il primo tour con mio figlio Lenny alla batteria, sembra che abbia sempre suonato con me.
Il rimpianto del festival
Un tour che prevede come data anche una presso il Teatro Ariston di Sanremo: «Prima o poi voglio tornare al festival perché l’ultima volta non è venuta come volevo. Quel che volevo era strappare un sorriso e per farlo ho voluto esagerare con l’ironia: è risultata una “ciofeca” perché non so recitare. L’atmosfera del Festival ti azzanna alla gola, volevo alleggerire quella sensazione e invece l’ho sentita anche io».
Scrive molto, anche se all’orizzonte non c’è per ora un nuovo disco
Oltre al mega-raduno celebratico del Campovolo, che altro gli bolle in pentola? «Viste le due ricorrenze, era scritto che dovessimo fare questa festa. Non sto pensando a un nuovo disco anche se scrivo sempre molto. Stanno girando un docufilm su di me ma non sono coinvolto nella regia. Di certo finito questo tour cercherò materiale inedito di Buon compleanno Elvis per l’edizione celebrativa del disco». I fan sono avvisati… mano ai portafogli!
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Musica
Noemi, dal talento alla resilienza: “Il dolore mi ha insegnato a sciogliere i nodi”
La cantante romana sarà giurata nella nuova edizione di Io Canto Family, in onda dal 16 settembre su Canale 5. In un’intervista ha raccontato la sua battaglia contro la derealizzazione e la sua visione della musica e della vita.

Non più solo voce, ma anche esempio di forza personale. Noemi, 42 anni, tra le interpreti più amate del panorama italiano, si prepara a un nuovo capitolo televisivo: sarà infatti nella giuria del talent Io Canto Family, accanto a Patty Pravo e ad altri volti della musica italiana. Prima del debutto in tv, però, l’artista ha scelto di raccontarsi a cuore aperto in un’intervista a La Stampa, svelando le difficoltà che ha affrontato e la strada che l’ha portata a trasformare le fragilità in risorse.
La battaglia contro la derealizzazione
Noemi ha rivelato di aver sofferto di un disturbo neurologico poco conosciuto, la derealizzazione: «All’improvviso non riuscivo più a mettere a fuoco la realtà intorno a me. Mi sentivo come un fantasma in un mondo ovattato. Era il corpo che mi costringeva a guardarmi dentro». Un blocco che l’ha costretta a fermarsi, ma anche ad affrontare ciò che cercava di ignorare.
Nessun vittimismo, però: la cantante ha trasformato quel momento in un’occasione di crescita. «Le difficoltà ci insegnano chi siamo. Nel buio sei solo, perché solo tu puoi cambiare ciò che non va. Se eviti il dolore diventa un’armatura pesante, se lo affronti impari a crescere».
La riflessione sull’arte e sul mercato discografico
Dalle sue esperienze personali Noemi trae una visione più ampia sul mondo della musica. «Molti giovani artisti oggi si trovano in crisi: il mercato non concede loro il tempo di costruire un’identità. Si lavora sul singolo, nella logica del “buona la prima o tutti a casa”. È naturale che qualcuno crolli», osserva.
La cantante sottolinea anche come la musica stia rischiando di ridursi a semplice intrattenimento. «Adoro Lady Gaga e i tormentoni estivi, ma credo che una canzone debba anche far riflettere. Non tutto può esaurirsi in un ballo da spiaggia».
Un cambiamento personale radicale
Noemi non nasconde di aver compiuto scelte profonde anche sul piano personale. «Sono sempre stata una giovane vecchia, rigida e discreta. Ora però sono stanca: ieri ero quadrata, oggi ho deciso di essere tonda», afferma con una metafora che ben rappresenta la sua voglia di leggerezza e rinnovamento.
Dalla pubblicità al successo in musica
La carriera di Noemi non è stata immediata. Prima del debutto musicale, la sua presenza sul piccolo schermo si era notata quasi per caso, in uno spot televisivo. Oggi invece è tra le voci più riconoscibili della scena italiana, con un percorso che unisce il pop d’autore a collaborazioni prestigiose e numerose partecipazioni al Festival di Sanremo.
Il nuovo ruolo da giurata a Io Canto Family rappresenta un’ulteriore tappa di una carriera che non ha mai smesso di evolversi. Non solo artista, ma anche donna capace di raccontare le proprie vulnerabilità senza paura, trasformandole in un messaggio di forza e autenticità.
Musica
Laura Pausini tra carriera, maternità e regole digitali: “Mia figlia? Niente social fino a quando posso”
La cantante romagnola si racconta in un’intervista al Corriere della Sera: dal rapporto con la figlia dodicenne alla riflessione sul mondo dei giovani, passando per ricordi scolastici e sogni artistici mai realizzati.

Laura Pausini non è soltanto una delle voci italiane più amate al mondo, ma anche una madre attenta e consapevole delle sfide educative del nostro tempo. In una lunga intervista al Corriere della Sera, la cantante 51enne ha parlato della sua vita privata, del rapporto con la figlia Paola – dodici anni, avuta dal compagno e collega Paolo Carta – e del difficile equilibrio tra regole, libertà e nuove tecnologie.
«Con il primo telefono che ha avuto poteva solo chiamare noi», racconta Pausini. «Poi le abbiamo dato un vecchio smartphone, vietandole però i social. Lei però si è aperta un profilo Instagram da sola. A quel punto ho fatto la mamma severa: le ho ritirato il telefono». La vicenda si è risolta con un compromesso: un uso limitato a un paio d’ore al giorno e, successivamente, più libertà la sera per parlare con un’amica che vive a New York. «Io non vedo l’ora che torni a scuola e ricominci le attività extrascolastiche che la tengono lontana dallo schermo», ha ammesso la cantante.
Un tema, quello dei cellulari tra i giovanissimi, oggi più che mai attuale: in Italia lo scorso anno il Ministero dell’Istruzione ha introdotto il divieto di utilizzo fino alla scuola media, estendendolo da quest’anno anche alle superiori. Un segnale che Pausini sembra condividere.
Una generazione che corre veloce
Guardando a sua figlia, la cantante nota un ritmo di crescita molto diverso da quello della sua generazione: «A 12 anni è già come me a 25. È una generazione che va veloce, e Paola lo è ancora di più: ha studiato in quattro nazioni diverse, in quattro lingue. È indipendente. Durante il concerto di Capodanno è salita sul palco e ha suonato il basso per 21 minuti».
Non mancano le riflessioni sul ruolo dei genitori: «I ragazzi di oggi conoscono certe cose troppo presto. Io vorrei che fosse lei a chiedermi, è il sogno di ogni madre e padre. Cerco di stimolare la sua curiosità, soprattutto per le lingue, e di capire cosa davvero le interessa».
L’ironia sui banchi di scuola
L’artista si concede anche un ricordo personale degli anni scolastici, con il suo tipico tono ironico: «Ero più brava nelle materie umanistiche, che era un modo per dire che eri un somaro. In chimica e fisica non ero portata, la mia materia preferita era storia dell’arte: mi piaceva scoprire le follie degli artisti».
Un amore per l’arte che, confessa, avrebbe voluto coltivare all’Accademia di Belle Arti: «Sognavo di fare l’architetto o l’interior designer. Poi è arrivato Sanremo e la mia vita ha preso un’altra strada. Ma quell’impronta artistica non l’ho mai persa: guardo tutto con un occhio creativo».
Una mamma rock ma con i piedi per terra
Dietro la star internazionale che ha venduto milioni di dischi, c’è una madre che si confronta con le stesse difficoltà di tanti genitori. La sfida con i social, la preoccupazione per l’età precoce in cui i ragazzi si confrontano con certi contenuti, la volontà di bilanciare regole e libertà: «Cerco di essere presente, anche quando significa dire no. Mio marito è più morbido, ma credo che Paola sappia che lo facciamo per lei».
Così Laura Pausini, tra tournée mondiali e premi internazionali, mostra il lato più intimo e quotidiano della sua vita: quello di una madre che, come tante, cerca di crescere una figlia libera e responsabile, senza mai dimenticare che il palco più importante resta quello di casa.
Musica
Laura Pausini: “I miei difetti li nascondo, ma sul palco non ho paura”
La cantante romagnola si confida al Corriere della Sera: tra insicurezze mai superate, un nuovo album in arrivo e l’apertura del suo museo a Solarolo, ripercorre i capitoli più intimi e professionali della sua carriera.

«Non sono mai arrivata ad accettarli o ad amarli, ho sempre cercato di nasconderli», ha raccontato in un’intervista al Corriere della Sera. La musica è stata la sua via di fuga: «Il palco è l’unico posto dove non ho paura».
Un nuovo album e due versioni
Nel frattempo, l’artista è al lavoro su Io Canto 2, il nuovo progetto discografico che uscirà in due edizioni distinte: una in italiano e una in spagnolo, con scalette completamente differenti. Una scelta che conferma il doppio legame della cantante con il pubblico italiano e latinoamericano, che l’ha seguita con entusiasmo sin dagli esordi.
Solarolo come Graceland
Parallelamente alla musica, il 13 settembre Laura ha aperto le porte del suo museo personale a Solarolo, il paese natale. «Mio padre ha conservato tutto della mia carriera e da fan di Elvis ha pensato: facciamo come Graceland. Io inizialmente ero contraria, ma poi mi ha convinta il parere dei fan», ha confessato.
Ogni stanza avrà un tema: la cucina sarà dedicata ai programmi tv, il soggiorno alle tournée, un’intera sala ai memorabilia a rotazione e un ultimo spazio raccoglierà gli oggetti usati nel docufilm, come i fogli originali con le modifiche al testo di La solitudine, il brano che lanciò la sua carriera a Sanremo.
Tra salute e cambiamento personale
La Pausini ha parlato anche del percorso di trasformazione fisica che l’ha portata a perdere peso. «Ho iniziato a dimagrire durante l’ultimo tour e ho capito che affidarsi ai medici è fondamentale. Mi alleno tre volte a settimana alternando aerobica e stretching», ha spiegato. Con una battuta, ha aggiunto: «Per una vita sana bisogna eliminare non solo i carboidrati, ma anche le persone tossiche».
Paola, una figlia già sul palco
Non è mancato un accenno al rapporto con la figlia Paola, che ha ereditato la passione per la musica e una certa determinazione. «A Capodanno è salita sul palco e ha suonato il basso per 21 minuti. Poi ci ha detto: “Ho sbagliato solo tre volte, voi di più”».
Laura ha anche raccontato il suo approccio all’educazione digitale: dal primo telefono limitato alle chiamate, al vecchio smartphone senza social, fino alle regole condivise con il marito Paolo Carta. «Io ero la più severa, ma alla fine lei ha trovato un equilibrio, usando il telefono solo in determinate fasce orarie».
Una vita sempre in corsa
Tra ricordi di soffitta trasformati in esposizione, nuovi brani in studio e allenamenti per restare in forma, Laura Pausini si racconta oggi con più consapevolezza. Restano le insicurezze di sempre, ma la musica continua a essere il rifugio sicuro da cui partire per ogni nuova sfida.
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