Musica
Per Loredana Bertè ancora problemi di salute: salta un’altra data del tour
La popolare cantante calabrese ancora alle prese con problemi fisici: ieri ha dovuto annullare una serata a Capri, non riuscendo a salire sul palco. Per lei i prossimi giorni saranno di assoluto riposo.

Ieri sera doveva esibirsi a Capri… ed invece ha dovuto dare forfait. Per problemi di salute che già si erano palesati durante il mese di agosto: lo scorso 31 del mese scorso a Mantova aveva iniziato il concerto con un ritardo di circa 35 minuti, dopo una giornata nella quale aveva accusato forti dolori all’addome. Il tutto aggravato poi, una volta sul palco, dal caldo umido sofferto in maniera evidente anche dal pubblico che l’aspettava trepidante.
A Mantova un concerto portato a termine con evidente sofferenza
L’artista calabrese era comunque riuscita, sottolinea il suo press managemente, pur dovendosi sedere spesso (cosa che non era mai accaduta in precedenza), ad esibirsi, portando a termine il concerto con tenacia ma con visibile fatica. Una volta rientrata a Milano, dove abita, dopo un controllo medico le è stata diagnosticata una gastroduodenite acuta complicata da ipertensione arteriosa. Sei mesi dopo l’ultimo ricovero in ospedale, Loredana deve quindi fare i conti con nuovi problemi di salute.
Ora a riposo per almeno una settimana, poi si vedrà
Immediatamente si è sottoposta ad un ciclo di cure che hanno migliorato ma non risolto il problema: infatti da adesso dovrà stare a riposo almeno per 7 giorni, ricontrollando il quadro clinico prossimamente per una rivalutazione medica.
Il comunicato ufficiale
“Siamo tutti estremamente rammaricati per questa data speciale alla quale tenevamo moltissimo, in primis Loredana” scrive il suo staff che però assicura: “Loredana terminerà comunque il suo Ribelle Summer Tour con la data di Terni il 21 settembre”. A breve saranno comunicate le modalità e le tempistiche di rimborso dei biglietti. Tutte le info in merito si possono trovare sui canali ufficiali dell’artista e sul sito www.loredanaberte.it.
Lory In pillole
Loredana Carmela Rosaria Bertè (Bagnara Calabra, 20 settembre 1950), sin dagli anni settanta è ritenuta una delle interpreti più rappresentative della musica leggera italiana. Molto discussa anche per le complesse ed articolate vicissitudini personali, vanta una lunga carriera musicale durante la quale ha pubblicato 18 album in studio, 5 album dal vivo, 2 EP e 7 raccolte ufficiali, vendendo oltre 15 milioni di dischi. La sua discografia vanta importanti collaborazioni con alcuni fra i maggiori artisti e produttori italiani. Ha partecipato complessivamente a dodici edizioni del Festival di Sanremo, vincendo il Premio della Critica “Mia Martini” nel 2024.
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Musica
Emis Killa sotto attacco: «Non vado a tirare i sampietrini». Selvaggia Lucarelli lo demolisce
Il rapper si sfoga in radio: “Non sono io a dover cambiare le cose, sono benestante e non scendo in piazza”. Sui social piovono critiche: Selvaggia Lucarelli affonda il colpo, ricordandogli le vecchie passioni da stadio.

Emis Killa finisce nel mirino dopo un intervento a Say Waaad, il programma radiofonico in cui ha commentato le pressioni ricevute da parte dei fan su temi politici e sociali. «C’è una cosa che mi fa molto arrabbiare — ha detto il rapper — quando mi arrivano certi messaggi di gente scontenta, tipo per lo sgombero del Leoncavallo a Milano. La frase che mi manda fuori di testa è: “Dovete esporvi voi che siete famosi, vi dovete far sentire”».
Un’affermazione che non sarebbe bastata a sollevare il polverone, se non fosse arrivata la chiosa: «Perdonami, ma se aumentano i prezzi della benzina a me girano le scatole, però sono benestante… Se guadagnassi poco, allora sì che mi verrebbe da dire “mi faccio sentire perché finisco in mezzo alla strada”. Ma io cosa dovrei fare, andare in piazza a tirare i sampietrini?».
Una dichiarazione che ha immediatamente diviso il pubblico. Molti hanno accusato Emis Killa di aver tradito le origini e di non riconoscere più quel mondo da cui lui stesso proviene. Altri, più indulgenti, hanno difeso il diritto a un discorso “onesto”, come lui lo ha definito.
Ma la replica più pungente è arrivata da Selvaggia Lucarelli, che su Instagram ha ironizzato: «Ora sappiamo perché è rimasto l’unico amico del Falena (Fedez)». Da lì in poi, il botta e risposta è esploso nei commenti. «Ma non erano quelli che venivano dalla strada?», ha scritto un utente. La Lucarelli ha rincarato la dose: «Se lo ricorda, a dire il vero. Andava allo stadio con Lucci, lì il rischio gli piaceva».
Il rapper, almeno per ora, non ha risposto. Ma il caso è già diventato virale. La sensazione è che Emis Killa abbia voluto rivendicare una posizione scomoda, senza filtri. Solo che, a giudicare dalle reazioni, rischia di passare più per distacco elitario che per sincerità.
Nell’epoca in cui le star della musica vengono chiamate a esporsi non solo sul palco ma anche nelle piazze virtuali e reali, la sua difesa “sono benestante, non scendo in piazza” suona come una frase destinata a perseguitarlo a lungo.
Musica
Sanremo 2026, il toto–cast impazza: Carlo Conti tace, ma la lista dei big sembra un’enciclopedia della musica italiana
Il direttore artistico blinda il Festival, ma All Music Italia lancia le prime indiscrezioni: da Blanco a Mahmood, da Giorgia a Tiziano Ferro, passando per Elettra Lamborghini e i ritorni inattesi. Cast già monumentale o fantasanremo?

Carlo Conti, si sa, è un signore delle sorprese. Non lascia trapelare nulla, sorride e annuisce, mentre intorno a lui cresce l’ansia da Sanremo. Ma a rompere il silenzio ci pensa All Music Italia, che ha messo nero su bianco un elenco che più che una lista di indiscrezioni sembra la formazione completa dei Mondiali della canzone italiana.
Pronti? Eccoli: Alfa, Blanco, Mahmood, Giorgia, Noemi, Irama, Fausto Leali, Patty Pravo, Sarah Toscano, Serena Brancale, Arisa, Anna Tatangelo, Malika Ayane, Elettra Lamborghini, California, Ermal Meta, Michele Bravi, Enrico Nigiotti, Leo Gassmann, Sal Da Vinci, Virginio, Settembre, Sangiovanni, Tananai, Amara, La Niña, Ste, Eugenio in Via di Gioia, Cioffi, Benji & Fede, Coez, Matteo Bocelli, Luchè, Tommy Cash, Tommaso Paradiso, Tiziano Ferro, Madame, LDA, Aka 7even, Emma Nolde, Motta, Fedez, Francesca Michielin e Marco Masini.
Se fosse tutto vero, sarebbe un cast mastodontico, un crocevia di generazioni, stili e nostalgie. Dai veterani Fausto Leali e Patty Pravo fino ai fenomeni pop Tananai e Blanco, passando per l’eterna promessa (che promessa non è più) Mahmood e la granitica Giorgia. C’è persino chi sussurra la suggestione Viola Valentino, perché a Sanremo non si butta via niente e tutto può diventare revival.
La lista è talmente affollata che qualcuno scherza: serviranno due Festival, o magari un turno eliminatorio come a Wimbledon. Ma dietro l’ironia c’è la consapevolezza che Conti, maestro dell’equilibrio, non potrà davvero portare tutti. Sanremo è il grande baraccone delle canzoni, ma non è una sagra di paese: servono dosi precise di pop, veterani, indie, provocazioni e, naturalmente, polemiche.
Intanto sui social impazza il fantasanremo anticipato. Chi duetterà con chi? Chi rischia la stroncatura dei critici e chi conquisterà i meme? È il solito gioco: Conti tace, i fan sognano, gli addetti ai lavori scommettono. E già basta per tenere alta l’attesa.
Il verdetto arriverà solo a dicembre, quando i nomi saranno ufficializzati. Fino ad allora, la sfera di cristallo resta nelle mani di chi osa indovinare. E il bello è proprio questo: Sanremo, prima ancora che musica, è un gigantesco romanzo collettivo scritto a colpi di indiscrezioni.
In primo piano
Renato Zero si racconta a 360° senza nascondersi: “Cari sorcini, mi confesso…”
Cari sorcini, anche io sono stato bullizzato: parola di Renato Zero. La sua intervista lascia il campo ad un racconto molto personale.

Un’intervista, per molti personaggi può rappresentare una sorta di… seduta dallo psicologo. Dove raccontarsi a ruota libera, facendo emergere sensazioni, ansie, ricordi e propositi per il futuro. Con la differenza sostanziale di non essere stesi sull’iconico divanetto e di essere, oltre che al cospetto del medico… di fronte a milioni di lettori.
Zero o Fiacchini… resta sempre un uomo coi suoi problemi
Recentemente, anche il “Re dei sorcini” ha avuto l’occasione di raccontarsi in una lunga intervista. Dove ha condiviso alcuni dei momenti più ardui della sua vita, evidenziando le sfide personali più che quelle professionali. Essere Renato Fiacchini non è sempre così semplice come alcuni potrebbero immaginare. I privilegi, certo, sono numerosi, ma il primo tra tutti è l’affetto di milioni di persone.
Sono stato bullizzato
Zero ha condiviso il racconto di un’esperienza traumatizzante. Ovvero l’essersi confrontato in prima persona con il fenomeno degradante del bullismo. Essendo riuscito a vincere le personali paure con una forza d’animo non comune. . Ma vediamo che cosa ha rivelato.
Non nasconde l’emozione
Zero dice: “Vorrei farvi notare le gambe come tremano… Perdere l’emozione per un artista significa che forse è arrivato il momento di lasciare il palcoscenico, ma finché ‘ste gambe tremano, io resto qui”.
Una pratica vergognosa che bisogna combattere
Poi il suo racconto si avventura su un piano ulteriormente personale e umano: “C’è stato un periodo che avevo paura a uscire di casa” ha rivelato il cantautore, riferendosi proprio alla questione bullismo. “Se fossi arrivato alla fermata dell’autobus 93 incolume, avrei vinto una guerra. Mi scoraggia il fatto che malgrado i tempi siano maturi, siano cambiati, il bullismo e queste forme stronze e crudeli di certuni hanno ancora campo libero e ancora vengono praticate“.
Una confessione che può servire da esempio per molte altre vittime di questa piaga
Di fronte all’attento e partecipe pubblico in studio, Renato ha rivelato il suo personale atteggiamento con il quale si è posto nei confronti del problema: “Questo confronto con la gente io l’ho vinto semplicemente affrontando l’inquisitore: tornavo indietro e gli chiedevo ma t’ho fatto qualcosa di male? Che cosa può averti indotto ad avercela con me, solo per il fatto che magari non mi vesto come te? In questo modo li metteva talmente in difficoltà tra di loro che se ne andavano”.
L’incredibile potere del coraggio
Concludendo il racconto con la chiave di volta della questione: “Piano piano si era sparsa la voce che avevo coraggio e in quei frangenti, e in quella popolazione, avere coraggio per loro era destabilizzante, questo ce tana”.
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