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Musica

“Sono solo, ma canto l’amore degli altri”: Achille Lauro sogna la voce di Mina per un suo brano

Presentato con un concerto a sorpresa sulla scalinata di Trinità dei Monti, il nuovo disco di Achille Lauro è un viaggio tra ricordi, amori sfuggenti e rinascita personale. Comuni Mortali svela l’uomo dietro il personaggio: fragile, consapevole, in cerca di verità e libertà. Lauro oggi è questo: un ragazzo di borgata diventato cantautore globale. Che canta l’amore anche se non lo vive, che vive libero anche se resta in bilico. Comuni Mortali è il suo disco più umano. E forse, proprio per questo, il più potente.

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    Achille Lauro è tornato “figliol prodigo” nella sua Roma per presentare Comuni Mortali, il suo settimo album. Lo ha fatto in grande stile: concerto gratuito a sorpresa sulla scalinata di Piazza di Spagna. Nemmeno la pioggia ha fermato i fan, accorsi in cinquemila. Lauro scende le scale come una star, ma con l’anima a nudo. Baci, abbracci, uno sguardo malinconico rivolto alla città che lo ha visto scappare da una periferia difficile.

    “La noia mi uccideva. Ho trasformato il disagio in musica”

    Dal terrazzo della Casina Valadier, Lauro parla senza filtri: «Sono cresciuto con amici che non riuscivano a immaginare una vita oltre la panchina del quartiere. Io quella panchina l’ho distrutta a calci». La sua ascesa è iniziata così: tra ribellione e voglia di redenzione. «All’inizio esageravo, oggi ho trovato equilibrio. Posso piacere a tutti, ma resto me stesso».

    Un album di dediche e assenze

    Lauro definisce il disco “una raccolta di dediche musicali”. C’è una canzone per sua madre, Cristina, che lei non ha ancora ascoltato. C’è Amor, ballata malinconica tra i vicoli notturni di Roma. E poi c’è il vuoto dell’amore: «Sono stato innamorato per anni, ma lo vivo in modo strano. Ora sono solo. In questo disco canto l’amore degli altri, amplessi rubati, legami spezzati». Nessuna autobiografia esplicita, ma tracce di un cuore che ha vissuto.

    Dai fischi a Sanremo al sogno di dirigerlo

    Lauro non dimentica chi lo chiamava “pagliaccio in tutina” durante Sanremo 2021. «Facevo arte, non show. Ma il tempo ha dato ragione a ciò che ero». Oggi sogna di dirigere il Festival: «Prima o poi, diventerò direttore artistico. Non importa quando». E intanto Incoscienti Giovani, uno dei brani in gara nel 2024, è tra i più amati dell’anno.

    “In America sono felice: non mi riconosce nessuno”

    Da Roma a Milano, da Los Angeles a New York: Lauro ha girato il mondo. «Negli USA sto da Dio: nessuno mi ferma per strada, faccio la fila al supermercato come tutti. È liberatorio». Proprio da lì scrive con più facilità, lontano dalle aspettative e dai riflettori.

    Il futuro? Un film, forse. E un pezzo per Mina

    Il cinema lo corteggia: «Un produttore importante mi ha proposto qualcosa. Ma vorrei stare dietro la cinepresa, non davanti». Intanto ha inviato una canzone a Mina: «Non so se la canterà, ma anche solo averci provato è stato magico».

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      Musica

      Per la Vanoni la laurea fa 90… e la consegna diventa uno show dei suoi

      A 90 anni Ornella Vanoni riceve la laurea honoris causa alla Statale di Milano e trasforma la cerimonia in uno spettacolo indimenticabile. Tra aneddoti su Gino Paoli e risate con Fazio, Littizzetto e Mahmood, la diva dimostra che il talento (e l’ironia) non hanno età.

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        Mercoledì scorso, l’Università Statale di Milano ha conferito la laurea magistrale honoris causa in Musica, Culture, Media e Performance a una delle icone più amate dello spettacolo italiano: Ornella Vanoni. Non un evento qualunque, ma una vera e propria festa, in perfetto stile Vanoni: elegante, irriverente, piena di storie da raccontare.

        Applausi e ospiti vip: tutti pazzi per Ornella

        Ad applaudirla in aula magna c’erano tanti amici e colleghi del mondo dello spettacolo, da Fabio Fazio a Luciana Littizzetto, fino al cantante Mahmood, che le ha anche portato un bouquet di fiori. L’atmosfera era quella dei grandi eventi, ma con l’energia leggera e disarmante che solo Ornella sa creare.

        “Era un ragazzo bruttino…”: gli aneddoti che fanno storia

        Nel suo discorso, la cantante ha fatto ridere e commuovere il pubblico. Ha ricordato il suo primo incontro con Gino Paoli, raccontato con quella schiettezza che è ormai il suo marchio di fabbrica: “Era un ragazzo bruttino che suonava malino. Gli chiesi: ‘Mi scrivi una canzone?’ E lui disse ‘Sì’. Era Paoli. Scrisse Senza fine”. E da lì, in effetti, non finì più”.

        “Io un ego non ce l’ho, lo sto ancora aspettando”

        Tra un applauso e l’altro, la Vanoni ha ironizzato su sé stessa e sul mondo dello spettacolo. “Ci sono artisti con ego pazzeschi. Io? Lo sto ancora aspettando, forse è tardi!”, ha detto ridendo. Poi, con tenerezza, ha aggiunto: “I miei sarebbero impazziti di gioia nel sapere che ho una laurea”.

        Musica e parole: un amore lungo una vita

        “La musica è meravigliosa”, ha dichiarato nel finale del suo intervento. “È un valore aggiunto alla parola, e per me che sono una cantante è tutto. Sempre alla musica tornavo”. Un atto d’amore verso l’arte che l’ha accompagnata per oltre 70 anni di carriera, tra palcoscenici, dischi e rivoluzioni musicali.

        Laureata sì, ma regina lo era già

        La laurea ad honorem non è solo un titolo simbolico, ma un riconoscimento alla carriera, alla voce, allo stile e al carattere unico di Ornella Vanoni. Con la sua solita classe e un’ironia che non conosce rughe, ha dimostrato che si può brillare sempre, anche tra i banchi dell’università. E mentre il mondo applaude, Ornella si conferma – ancora una volta – la vera diva senza fine.

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          Musica

          Adolfo Durante: la voce – e tanto di barba – che celebra e reinventa il mito di Mina

          Con l’uscita del nuovo EP “Suprema – Ultimo Atto”, Adolfo Durante conquista il pubblico reinterpretando Mina con una sensibilità unica e sorprendente. Una carriera in ascesa, tra riconoscimenti, collaborazioni prestigiose e uno stile inconfondibile che fonde passione, tecnica e identità artistica.

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            Fino a maggio 2025, il suo era conosciuto solo agli appassionati della musica d’autore. È stato il nuovo talent show di Amadeus, Like a Star, a far emergere tutto il suo potenziale. La sua interpretazione intensa e credibile del repertorio di Mina ha lasciato pubblico e giuria senza parole, garantendogli la vittoria nella prima puntata e un posto nella finale.

            Un omaggio tra innovazione e rispetto

            Il nuovo EP Suprema – Ultimo Atto segna una tappa fondamentale nella carriera del cantante mantovano. La raccolta propone cover di Mina dagli anni Ottanta a oggi, affiancate dal brano inedito Solo la pioggia, firmato da Graziano Accinni e Alessandro Hellmann. Una ballata intrisa di nostalgia e ironia, resa ancora più intensa dalla produzione curata da Alberto Lombardi, con cui Durante ha stretto un profondo sodalizio artistico.

            Una carriera costruita con passione e coerenza

            Durante debutta nei primi anni Duemila, distinguendosi per la sua versatilità tra jazz, rock e musica d’autore. Il suo primo album “Libertà” (2015), prodotto da Enrico Andreini, contiene brani importanti come Per quanto bella sei, firmato da Oscar Avogadro. Con il brano Libertà vince il premio Voci per la libertà – Una canzone per Amnesty, dando il via a una collaborazione con Amnesty International che prosegue negli anni.

            Impegno civile e sperimentazione musicale

            Dal 2017, l’incontro con Lombardi e Hellmann inaugura un nuovo corso artistico. Singoli come È questa la notte e Stella affrontano temi come l’immigrazione e le spose bambine, ottenendo riconoscimenti nei festival musicali e spazio nei cinema. Il progetto Nell’attesa di un bacio (2019) e il raffinato Questione di corde (2020) testimoniano la continua evoluzione di Durante, che riesce a fondere impegno sociale e qualità interpretativa.

            “Giorni sospesi” e l’evoluzione rock

            Nel 2022 arriva “Giorni sospesi”, un EP più energico che affronta il tema della pandemia con lucidità e forza espressiva. Tra i brani spicca L’alieno, interpretato con Gabriele Morini e selezionato per la 25ª edizione di Voci per la libertà – Una canzone per Amnesty.

            Tra arte e performance: la poetica di Adolfo Durante

            Nel 2022 e 2023 pubblica i singoli Quanto amore c’è e La vita che va, con videoclip ricercati e narrativi. In particolare, nel video de La vita che va, la drag queen Peperita interpreta il tempo in una chiave poetica e felliniana, sottolineando il forte legame tra musica e performance teatrale nella visione artistica di Durante.

            Adolfo Durante reinventa Mina: l’incontro tra rispetto e originalità

            Il suo è molto più di un semplice tributo: è un atto d’amore artistico, un’operazione rischiosa e affascinante. Adolfo Durante riesce nell’impresa di rendere omaggio a Mina senza imitarla, reinterpretandola con una voce potente, calda e personale. Il risultato è un EP che unisce fedeltà e innovazione, capace di emozionare anche i più scettici.

            Una voce destinata a lasciare il segno

            Dalla vittoria televisiva alla pubblicazione di Suprema – Ultimo Atto, Durante si conferma come uno degli artisti più originali e coraggiosi del panorama musicale italiano. Con una voce che sfida le etichette e una visione artistica ben definita, il “cantante con la barba che canta Mina meglio di Mina” è oggi molto più di una rivelazione: è una certezza.

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              Il femminismo pop a cuccia: il nuovo album di Sabrina Carpenter è un pugno alla militanza ipocrita (video)

              Un prodotto che fa gridare allo scandalo: chi cerca indignazione prêt-à-porter, è meglio che scorra oltre. La copertina del nuovo album di Sabrina – “Man’s Best Friend” – non è solo una provocazione estetica, è un dito medio in guanti di raso all’ipocrisia femminista da influencer e al pop moralista da manuale IKEA. Così è… se vi pare.

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                L’immagine è quella che tutti abbiamo visto ormai dappertutto: lei inginocchiata, lui in completo total black – molto macho – che le tiene i capelli come un guinzaglio. Il sottotesto per una foto del genere? Neanche tanto sotto… ed è proprio qui che scatta il consueto teatrino dell’indignazione. L’album uscirà a fine agosto ma le pasionarie digitali gridano già da ora al patriarcato, al sessismo, alla solita mercificazione del corpo femminile. Peccato che, a ben guardare, siano le stesse che, alcune storie prima su Instagram, posano con linguacce e seni in primo piano sponsorizzando integratori detox…

                La copertina in questione

                Chi urla allo scandalo… ti promuove!

                Sabrina è un prodotto Disney e, in quanto tale, conosce bene i meccanismi del mercato dell’indignazione. Ti spogli, magari simuli pure una fellatio sul palco e voilà: le femministe più accese entrano in modalità surriscaldamento, regalandoti esattamente il tipo di visibilità virale che ogni popstar sogna.

                Seguendo il topic del momento

                Il titolo del disco, Man’s Best Friend, è una provocazione a più strati. In apparenza un’auto-umiliazione mascherata da erotismo canino, in realtà una nitida fotografia del rapporto malsano che molte artiste (e militanti) intrattengono con l’immagine della donna. Oscillante in equilibrio precario tra vittima e carnefice, tra dea e oggetto, a seconda del trend del momento.

                Scandalo e business, rapporto stretto

                Mentre le benpensanti si accapigliano su X, la Carpenter mette in scena un femminismo molto più lucido e spietato: quello consapevole di giocare con gli stereotipi senza pretendere di abolirli. Lei è la pin-up che ti sussurra oscenità in falsetto, la vendicatrice glitterata che scrive “Manchild” come frecciatina all’ex (si tratterebbe di Barry Keoghan, secondo le malelingue) e intanto si costruisce, passo dopo passo, un’immagine micidiale. Non più l’ex stellina della Disney Productions ma un’arma pop programmata per scandalizzare i giusti e vendere ai colpevoli.

                Marketing sottile ma efficacissimo

                A ben guardare, il punto della questione non è che una donna si inginocchia davanti a un uomo – succede anche fuori dagli shooting fotografici – ma che lo faccia con un sorriso e senza scusarsi. E in quel caso le teoriche del gender vanno in totale cortocircuito. Come osi, Sabrina, non chiedere il permesso? Come osi piacerti nel ruolo che loro hanno dichiarato inaccettabile. Può piacere o meno… ma questa è la nuova era della provocazione pop. Quella dove il guinzaglio lo tiene chi sa cosa sta facendo. E – attenzione – non è detto che sia l’uomo…

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