Musica
Wilma Goich torna con “Le cose”: una ballata delicata tra memoria e affetti, scritta con Francesco Rapetti
Una canzone che parla della semplicità degli affetti, di ciò che resta e resiste. Una melodia intima, firmata da Alfredo e Francesco Rapetti, diretta da Tony Labriola ed Emilio Rossi. Un piccolo gioiello che celebra la memoria e l’essenziale.

C’è una voce che non ha bisogno di urla per farsi sentire. È quella di Wilma Goich, da sempre gentile e riconoscibile, che torna oggi con un brano nuovo di zecca: “Le cose”, disponibile dal 25 luglio 2025 su tutte le piattaforme digitali. Un ritorno in grande stile, ma con il passo lieve di chi ha attraversato la storia della musica italiana senza mai inseguire le mode. Al suo fianco, in un duetto che è anche un passaggio di testimone affettivo e artistico, c’è Francesco Rapetti, figlio del grande Mogol.

“Le cose” non è solo una canzone, è un sussurro dentro al rumore. Parla di affetti autentici, di piccole verità che resistono al tempo. Il testo, scritto da Alfredo e Francesco Mogol Rapetti, è un omaggio ai sentimenti che non fanno notizia ma fanno la differenza. La musica, delicata e accogliente, accompagna le parole senza sovrastarle, grazie alla direzione musicale di Tony Labriola ed Emilio Rossi. Alla guida artistica del progetto c’è Paolo Chiparo, da anni impegnato nella valorizzazione della canzone d’autore italiana.
“Appena ho ascoltato il brano, ho capito che raccontava la mia storia – racconta Wilma – È un invito a tornare all’essenziale, con il cuore. Cantarlo con Francesco, che porta dentro di sé l’eredità di un nome così importante, è stato un privilegio”.
Il brano è prodotto da Nada Mas e TV Press Star’s Management, pubblicato da Top Records, distribuito da Pirames, con edizioni curate da Universal – Ricordi / Nada Mas Srls.
Wilma Goich, voce simbolo della dolcezza dagli anni Sessanta in poi, dai Festival di Sanremo fino al duo con Edoardo Vianello nei Vianella, torna con una canzone che è in perfetta continuità con il suo percorso: autentico, umano, semplice. E proprio per questo, vero.
Accanto a lei, Francesco Rapetti si dimostra autore sensibile e interprete misurato, in grado di onorare l’eredità musicale paterna senza scimmiottarla, portandola con garbo nel presente.
Perché “le cose” che contano davvero non passano mai di moda. E qualche volta, tornano a farsi sentire, in punta di voce.
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Musica
Britney Spears esplode contro il figlio e l’ex marito Kevin Federline: “Vi ho mantenuti per anni. Tuo padre non lavora da quindici”
“Ho fatto quattro tour mondiali, giudicato a X Factor e vi ho dato tutto. Ma è difficile quando tuo padre fuma erba tutto il giorno e ti insegna che va bene così”. Un fiume di rabbia e amarezza per la cantante, che ora chiede solo di poter rivedere i suoi figli Sean e Jayden.

La saga Spears-Federline sembra non avere fine. Ogni settimana un nuovo colpo di scena, un nuovo capitolo di una guerra familiare che si combatte a colpi di interviste, post e confessioni pubbliche. Stavolta a rompere il silenzio è Britney Spears, furiosa dopo le dichiarazioni dell’ex marito Kevin Federline e dei figli Sean Preston e Jayden.
Tutto è partito dal libro di memorie di Federline, You Thought You Knew, in cui l’ex ballerino racconta episodi privati del matrimonio con Britney. Lei, 42 anni, non l’ha presa bene. E sui social si è lasciata andare a un durissimo sfogo, diretto soprattutto al figlio più giovane: «Ho aiutato tuo padre che non ha un lavoro da quindici anni. Immagino che per voi sia più facile non avere qualcuno che vi controlli se fate i compiti. Gli standard di vostro padre, che fuma erba tutti i giorni, devono giovare alla vostra vita quotidiana. Molto “cool”, davvero».
Poi la cantante si toglie altri sassolini dalle scarpe: «Sono felice di aver portato avanti quattro tour mondiali, di aver fatto il giudice a X Factor e molto altro ancora. Ho fatto tutto questo per te e per Sean Preston. È orribile vedere tuo padre essere un ipocrita e dire che i media sono orribili, e poi ti fa parlare con loro di cose personali!».
La Spears punta anche sul tema economico, sempre spinoso: «Tu e tuo fratello volete che io migliori per continuare a dare a vostro padre 40mila dollari al mese? O vi siete allontanati perché tra due anni finiranno i pagamenti?». E infine, una nota più tenera: «Siete i miei bambini e lo sarete per sempre. Jayden, continua a suonare: hai un dono. Sono orgogliosa di voi».
Ma la polemica non si ferma qui. Nel libro, Kevin racconta anche un presunto episodio del passato che ha già fatto discutere i fan: «Passando davanti a una stanza d’hotel, vidi Britney baciare appassionatamente la ballerina Teresa Espinosa». Una “nota lesbo”, come la definisce lui, che sembra fatta apposta per riaccendere il fuoco della curiosità morbosa.
Tra rancori, memorie e accuse, la famiglia Spears sembra sempre più lontana dalla pace. E Britney, una volta regina del pop, oggi appare come una madre ferita, decisa a ricordare a tutti – figli compresi – che dietro la leggenda c’è ancora una donna che non vuole smettere di essere ascoltata.
Musica
Giorgia frena sui rumors di Sanremo: “Non mi ha chiamato nessuno, mi manca solo quello!”
In diretta a Rds, Giorgia ha messo fine alle indiscrezioni: “Non so da dove sia partita questa voce. Non mi ha contattato nessuno e nessuno mi ha proposto nulla. Con tutti gli impegni che ho, mi manca solo quello”. Intanto si prepara all’uscita del nuovo album G.

Nessuna chiamata, nessuna trattativa, nessun palco dell’Ariston in vista. Giorgia, ospite di Rds, ha smentito con decisione i rumors che la volevano al fianco di Carlo Conti come co-conduttrice del prossimo Festival di Sanremo. La cantante, reduce dal successo del tour e in attesa dell’uscita del suo nuovo album G, ha preferito chiarire subito: “Ho letto questa cosa che girava ma non è vero niente. Non mi ha chiamato nessuno, nessuno mi ha detto niente. Non so da dove sia partita questa voce, anche perché mi manca solo quello”.
Un commento che mescola ironia e realismo, come nel suo stile. Giorgia non nasconde di essere lusingata dall’affetto del pubblico, ma mette i piedi per terra: “Sanremo è sempre una grande avventura, ma adesso sono concentrata sul disco, sugli impegni con X Factor e sul tour. Fare la co-conduzione sarebbe impossibile, non fisicamente ma mentalmente. Non riesco a immaginarmi in quel ruolo”.
Le voci erano partite dopo alcune indiscrezioni circolate online che la indicavano come nome forte accanto al nuovo direttore artistico Carlo Conti. La cantante, che proprio sul palco dell’Ariston ha costruito parte della sua carriera, ha voluto però chiudere il capitolo prima che diventasse un caso.
Con l’album G in uscita il 7 novembre, Giorgia si prepara a un autunno intenso. “Questo disco è un ritorno alle origini, un viaggio personale tra voce e verità”, ha raccontato. “Dopo trent’anni di musica ho imparato che non serve fare tutto, ma solo quello che senti davvero”.
E per ora, sul palco di Sanremo, preferisce restare spettatrice. “Il Festival l’ho fatto e vissuto in mille modi, ma non ho nostalgia di quell’adrenalina. Adesso mi godo il mio tempo, la mia famiglia e la musica. Per il resto, come dico sempre, se ci sarà da salire su un palco, lo farò solo per cantare”.
Musica
Annie Lennox, la scoperta a 70 anni: “Convivo con l’ADHD, ma è anche un superpotere”
La storica voce degli Eurythmics rivela di aver ricevuto solo di recente la diagnosi di disturbo da deficit di attenzione e iperattività. Un tassello che spiega molti aspetti della sua creatività e della sua sensibilità artistica.

A settant’anni compiuti, Annie Lennox ha deciso di raccontare una scoperta che ha cambiato il modo in cui guarda a sé stessa: la cantante soffre di ADHD, il disturbo da deficit di attenzione e iperattività. La rivelazione è arrivata durante un’intervista a Woman’s Hour, programma della BBC Radio 4, dove la leggendaria voce di Sweet Dreams (Are Made of This) ha condiviso con serenità la sua esperienza, definendola una sorta di “rivelazione tardiva ma liberatoria”.
«Non è una cosa facile con cui convivere», ha ammesso, «ma è anche un superpotere. Mi ha aiutata a capire perché vedo e sento le cose in modo così intenso».
Una mente sempre in movimento
Durante la conversazione con la conduttrice Emma Barnett, Annie Lennox ha descritto la propria percezione del mondo con un’immagine vivida: «Sono come una gazza ladra. Osservo tutto, ogni dettaglio mi attrae. Sono estremamente sensibile». È stato proprio questo modo di vivere la realtà — curioso, frenetico, attento alle sfumature — a portarla a chiedersi se ci fosse qualcosa di più dietro la sua costante “iperattenzione emotiva”.
La diagnosi di ADHD (Attention Deficit Hyperactivity Disorder) ha dato un nome a quella che lei stessa definisce una “mente sempre in movimento”. Si tratta di una condizione neurodivergente, cioè di una diversa modalità di elaborare informazioni, emozioni e stimoli. Non una malattia, ma una variazione del neurosviluppo, al pari di autismo e dislessia.
«Mi è stato spiegato come funziona la mia mente e come funziona quella delle persone che condividono questa condizione», ha raccontato. «È stata una rivelazione, ma anche un sollievo: finalmente ho compreso molte cose del mio passato e del mio modo di essere».
Dalla fragilità alla forza creativa
Per Lennox, l’ADHD non è mai stato un ostacolo alla carriera, anzi: «Credo che porti con sé una certa brillantezza», ha detto sorridendo. «Non sto dicendo di essere brillante, ma ammetto che ho sempre aspirato a esserlo, attraverso la musica, le parole, la performance. Forse è proprio l’energia dell’ADHD ad avermi dato quella spinta costante a creare».
E in effetti, ripensando alla sua carriera, il filo rosso della curiosità e della ricerca è evidente. Dagli anni Ottanta con gli Eurythmics, al fianco di Dave Stewart, fino ai progetti solisti più intimi e impegnati, Lennox ha sempre dimostrato una sensibilità fuori dal comune, capace di fondere pop e introspezione, sensualità e denuncia sociale.
Oggi, alla luce della diagnosi, interpreta molti aspetti della sua vita con uno sguardo nuovo: «Forse la mia iperattività mentale, quella sensazione di non riuscire mai a spegnere il cervello, è la stessa forza che mi ha tenuto viva e creativa per tutti questi anni».
Una condizione spesso sottovalutata
L’ADHD negli adulti è un tema di cui si parla ancora poco, anche nel mondo scientifico. Spesso la diagnosi arriva in età avanzata, soprattutto tra le donne, perché i sintomi possono manifestarsi in modo più sottile rispetto agli uomini.
Tra i segnali più comuni ci sono distrazione, impulsività, difficoltà a organizzarsi, insonnia e iperfocalizzazione su interessi specifici. In molti casi, le persone imparano a sviluppare strategie di compensazione per gestire questi tratti, riuscendo a mantenere una vita piena e di successo.
La diagnosi, spiegano gli esperti, è clinica e si basa su una valutazione accurata condotta da psicologi o neuropsichiatri, che analizzano la storia personale e comportamentale del soggetto secondo i criteri del Manuale diagnostico DSM-5. Non esistono test univoci, ma un percorso multidisciplinare che include colloqui, osservazioni e, se necessario, test cognitivi e neurologici.
La serenità di una nuova consapevolezza
Per Annie Lennox, scoprire di avere l’ADHD non è stato un colpo, ma un passo verso una nuova forma di autocomprensione. «Non è una diagnosi che ti definisce, ma ti aiuta a capire chi sei davvero. Ho sempre cercato di canalizzare la mia energia nel creare, e ora so da dove veniva quella spinta».
Oggi l’artista britannica vive con leggerezza la sua scoperta, trasformandola in un messaggio di accettazione e di forza: «Ogni mente è unica. E se la mia è un po’ più caotica del normale, va bene così. È anche per questo che la musica, per me, è sempre stata casa».
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