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Personaggi e interviste

Ambra Angiolini e la rivincita delle stronze: “Finalmente anche noi donne possiamo esserlo”

Due amiche inseparabili che diventano rivali quando entra in scena un uomo: “Best Friends Forever” racconta l’ambizione senza scrupoli, la competizione feroce e l’egoismo delle nuove donne di potere. Angiolini difende il film: “È solo una commedia, perché scandalizzarsi?” Ma il ritratto delle quaranta-cinquantenni di oggi sembra più una macchietta che una rivoluzione.

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    “Anche noi donne possiamo essere stronze”. Grazie Ambra, ce ne eravamo accorti. Ma a quanto pare sentiva il bisogno di ribadirlo, difendendo il suo ruolo nella dark comedy “Best Friends Forever”, disponibile dal 14 marzo su Paramount+. Una storia di rivalità femminile che, a detta dell’ex ragazza di “Non è la Rai”, ci regala finalmente donne cattive, calcolatrici, pronte a calpestare tutto pur di vincere.

    Ambra Angiolini e Anna Ferzetti interpretano due quarantenni in carriera, single, affermate, ma con un piccolo dettaglio: zero empatia, zero scrupoli e tanta competizione. Amiche inseparabili fino a quando sulla loro strada compare un uomo, il classico maschio alpha interpretato da Massimo Poggio, che scatena una guerra senza esclusione di colpi. E così la solidarietà femminile va a farsi benedire, perché qui non si tratta di sororità, ma di dominare e vincere, possibilmente facendo a pezzi il malcapitato Diego.

    La trama è una fotografia spietata delle quaranta-cinquantenni di oggi, una generazione di donne emancipate che non si accontentano più di essere le eterne seconde. E infatti Ambra difende la scelta del film: “Finalmente possiamo essere stronze come gli uomini nei film di Tarantino. E poi è una commedia, non un documentario, quindi perché scandalizzarsi tanto?”.

    Già, perché mai scandalizzarsi? In fondo, da Glenn Close in “Attrazione fatale” a Rosamund Pike in “L’amore bugiardo”, le donne senza scrupoli al cinema hanno sempre funzionato. Qui, però, il problema è che tutto appare troppo macchiettistico, troppo caricato, come se l’essere “stronze” fosse una missione di vita e non un tratto della personalità.

    Nel film Anna è una manager, Virginia una curatrice d’arte. Due professioniste di successo, senza matrimoni alle spalle e apparentemente realizzate. Ma a quanto pare tutto questo non basta: hanno bisogno di dimostrare di essere più forti, più furbe, più spietate. Il classico cliché della donna in carriera che sacrifica l’amore, la famiglia e tutto il resto per il potere. E come sempre, nel dubbio, chi ne fa le spese è l’uomo di turno, smontato pezzo per pezzo.

    Dunque, “Best Friends Forever” è un film che osa, ma senza inventare nulla di nuovo. Un gioco di cinismo e cattiveria femminile che si appoggia su una sceneggiatura che, più che sovvertire gli schemi, sembra rincorrere uno stereotipo inverso: se per anni al cinema le donne erano vittime degli uomini forti e spietati, adesso il messaggio è che possono essere stronze tanto quanto loro.

    Un messaggio rivoluzionario? Forse no. Ma almeno stavolta nessuno parlerà di “buonismo femminista”.

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      Virginia Raffaele replica a Belen Rodriguez: “La mia imitazione non era volgare. Le offese sono altre”

      Botta e risposta nel mondo dello spettacolo tra Belen Rodriguez e Virginia Raffaele. Dopo le critiche della showgirl argentina, che aveva definito “volgarotta” la sua imitazione, la comica ha replicato con calma: “Credo di non aver offeso nessuno, le offese sono altre”. Poi la citazione di Chaplin: “Quando un personaggio viene imitato vuol dire che è veramente grande”.

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        Virginia Raffaele ha scelto la via dell’ironia per rispondere alle accuse di Belen Rodriguez, che in un’intervista aveva definito “volgarotta” la sua imitazione. Una polemica scoppiata dopo l’ultima apparizione della comica, che aveva portato sul palco una versione esagerata e autoironica della showgirl argentina, suscitando risate e qualche malumore.

        “Credo di non aver offeso nessuno, le offese sono altre”, ha dichiarato la Raffaele, mettendo fine alle polemiche con il tono elegante e misurato che da sempre la contraddistingue. Nessuna frecciata, solo una riflessione sul senso stesso dell’imitazione, che secondo lei deve essere sempre “un gioco di specchi, mai una caricatura cattiva”.

        La comica ha poi voluto citare Charlie Chaplin, ricordando le sue parole: “Quando un personaggio viene imitato vuol dire che è veramente grande”. Un omaggio all’arte dell’imitazione, ma anche un messaggio indiretto a Belen, che nel corso degli anni è diventata a tutti gli effetti un’icona della tv italiana.

        Nel frattempo, sui social, i fan si sono schierati in massa con Virginia, sottolineando la leggerezza e l’intelligenza delle sue parole. “Non c’è volgarità nel talento, solo in chi non sa riconoscerlo”, ha scritto qualcuno.

        La Raffaele, dal canto suo, sembra intenzionata a chiudere qui la vicenda: nessun rancore, solo la consapevolezza che ogni imitazione, quando è fatta con rispetto, è un tributo più che una presa in giro. E con la sua solita classe, riesce ancora una volta a trasformare una polemica in una lezione di stile.

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          Victoria Cabello: “Presi a calci Eminem. Richard Gere mi baciò in bocca, ma aveva appena vomitato. Mtv è morta con YouTube”

          Paramount Global ha annunciato la chiusura dei canali Mtv entro il 31 dicembre 2025. Victoria Cabello, volto simbolo della rete, ripercorre la storia del canale che ha segnato una generazione: «Era inevitabile. Quando sono arrivati YouTube e i social, ho capito che Mtv era morta».

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            «Sì, Mtv chiude. E la notizia mi ha fatto tenerezza». Victoria Cabello, volto storico della rete che ha cambiato la televisione musicale, ha commentato con ironia la fine di un’epoca. Dopo 44 anni di trasmissioni, Paramount Global spegnerà i canali Mtv entro il 31 dicembre 2025. «Era inevitabile – racconta –. Anzi, il fatto che sia stata in vita finora è incredibile. Il mondo va veloce. Quando sono arrivati YouTube e i social ho capito che Mtv era morta».

            Dalla tv alla leggenda

            «Mtv ha dettato dei canoni – spiega –: la velocità, il montaggio, il modo non ossequioso di fare interviste. Le generaliste hanno copiato tutto. In fondo, Mtv non è morta: vive nello spirito di YouTube, anche se i più giovani non lo sanno».

            Gli incontri più assurdi

            E di momenti assurdi, nella sua carriera, ne ha collezionati parecchi. «Quando ho intervistato Eminem per Mtv Uk non sapevo chi fosse. Ci siamo improvvisati e alla fine ci siamo presi a calci». Poi ricorda Richard Gere: «L’ho intervistato a Venezia e gli ho chiesto di prendermi in braccio come in Ufficiale e gentiluomo. Mi ha detto di no, ma mi ha baciato in bocca. Ero felicissima, finché la sua agente non mi ha detto che aveva appena finito di vomitare».

            Le dive e i miti

            La Cabello racconta anche gli incontri con le grandi dive: «Patty Pravo si immergeva la faccia nel ghiaccio prima di andare in onda, Moira Orfei si truccava alle cinque del mattino per farsi trovare perfetta dal marito». E poi l’indimenticabile Milva: «Le avevamo chiesto di cantare “Applausi per Milva” sulla base di Fabri Fibra. Dopo aver ascoltato il cd, ci chiamò dicendo: “Ci dev’essere stato un errore, nel disco c’è uno che parla”».

            Oggi Victoria guarda avanti: «Mi hanno chiesto tante volte di rifare Victor Victoria, ma per ora non sono in vena di tv». E chissà se lo spirito libero di Mtv, quello che ha fatto crescere una generazione, tornerà mai davvero sullo schermo.

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              Barbara D’Urso e Selvaggia Lucarelli: l’amicizia esplosa per un uomo e quei rancori che ancora oggi incendiano “Ballando con le Stelle”

              Secondo le ricostruzioni, tutto risalirebbe alla storia di Selvaggia con il pubblicitario Vicky Gitto. Nel 2007 inizia la relazione, tra alti e bassi, fino al 2012. Proprio in quegli anni Barbara D’Urso — amica e confidente — avrebbe iniziato a vedersi con lui, scatenando la fine silenziosa di un rapporto che sembrava indistruttibile. Vecchi nodi che riaffiorano oggi nelle frecciate velenose in diretta tv.

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                Lo scontro feroce tra Barbara D’Urso e Selvaggia Lucarelli a Ballando con le Stelle non nasce certo da un paio di voti bassi o da un giudizio troppo severo. Le tensioni tra le due affondano in un passato che per anni è rimasto sottotraccia. Un passato fatto di amicizia, confidenze, complicità e – come spesso accade nelle migliori storie di rotture – di un uomo.

                La ricostruzione arriva dalle cronache dell’epoca. È il 2007 quando Selvaggia Lucarelli si lega al pubblicitario milanese Vicky Gitto. Una relazione turbolenta, “fatta di alti e bassi”, che si protrarrà fino al 2012. Nel mezzo, un dettaglio che oggi torna alla ribalta: mentre Selvaggia cercava di far funzionare quel rapporto complicato, accanto a Gitto avrebbe iniziato a comparire proprio la sua amica Barbara D’Urso. I due vennero fotografati più volte a cena insieme, in serate milanesi che scatenarono subito chiacchiere e sospetti.

                A raccontarlo furono le riviste di allora, con un dettaglio che pesa come un macigno: Selvaggia, sofferente per la storia, si sarebbe rivolta proprio a Barbara in cerca di conforto e consigli. Pare che la D’Urso – secondo le ricostruzioni – la invitasse a “lasciarlo perdere”, mentre nel frattempo si lasciava fotografare con lui. L’amicizia, da quel momento, non fu più la stessa.

                Ed è un peccato, perché all’inizio Barbara e Selvaggia erano davvero legatissime. Posavano insieme, sorridenti, complici, come mostra una foto dell’epoca che oggi sembra appartenere a un’altra vita. E non solo: fu proprio la D’Urso a battezzare la carriera televisiva di Selvaggia. Nel 2006, quando Lucarelli partecipò alla Fattoria, Barbara la volle poi come opinionista a Pomeriggio Cinque dal 2008 al 2011. Le stimava, la cercava, la valorizzava. E Selvaggia ricambiava: «Barbara D’Urso è una professionista preparata, simpatica e con cui si lavora bene», disse in un’intervista video.

                Poi il gelo. Poi il silenzio. Poi la distanza.
                E oggi, a distanza di anni, quelle vecchie crepe sembrano riemergere in diretta tv, sotto forma di battute taglienti, sguardi di ghiaccio, tensioni palpabili.

                È solo spettacolo? Forse.
                È solo televisione? Chissà.
                Di certo, tra D’Urso e Lucarelli, la coreografia più interessante non è quella in pista. È quella di un’amicizia irrisolta che continua a ballare da sola.

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