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Personaggi e interviste

“Secondo me si sono solo lascicchiati…”: Alessandra Mussolini pungente su Meloni e Giambruno

“La maternità surrogata un crimine universale? Non fatemi ridere”. Alessandra ironica e critica su tutto e tutti, e sulla fine della love story della premier commenta: “Se Giorgia si è lascicchiata, contenta lei…”

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    Alessandra Mussolini non perde occasione per fare scalpore, e questa volta punta il dito (anzi, tutti e dieci) contro la premier Giorgia Meloni e la sua crociata contro la maternità surrogata. “Roccella annuncia controlli ai confini per i neonati, come fossero narcotrafficanti. L’inquisizione ora frugherà nelle culle”, esordisce Mussolini nel suo ultimo post su Instagram, lasciando poco spazio ai dubbi su cosa pensi della posizione “medievale” del governo. E sul “carro del Gay Pride”? Mussolini assicura che, con qualche aggiustamento di stile, potrebbe farci un pensierino: “Perché no? Lo farei volentieri a patto di vestirmi da drag queen con ciglia finte, zatteroni e una tutina di paillettes arcobaleno.” Un’alternativa colorata che di certo attirerebbe un bel po’ di attenzione.

    Ma i follower di Alessandra non si fermano qui. C’è chi le consiglia di fare il grande passo e prendere la tessera del Pd: “Non esageriamo, eh!” risponde ridendo, “Stando a Strasburgo mi sento più libera e non ho necessità di trincerarmi dietro gli steccati di bandiera”. Insomma, quella che sembra sempre più a suo agio è proprio lei, specie ora che la sua lontananza dalla politica romana le permette di parlare senza peli sulla lingua. Lo ius scholae, per esempio? “Lo benedico,” esclama, “Quelli nascono e studiano in Italia: sono più italiani di me, tra un po’. I diritti non vanno concessi, ma condivisi.” Ma occhio a farsi illusioni su un possibile avvicinamento alla sinistra: “Sull’immigrazione, per esempio, non concordo sull’intervento della magistratura sui migranti riportati dall’Albania – non mi sembra giusto che l’Italia si faccia carico da sola di una questione epocale come questa.”

    Sulla maternità surrogata, di recente elevata a “crimine universale”, la Mussolini non si trattiene. “Ecco, questo lo trovo assurdo. Ma quale crimine universale! Io sono per la famiglia in tutte le sue forme e diversità.” E non risparmia la stoccata alla ministra Roccella: “Chi siamo noi per impedire a una donna di diventare madre? Parlo di chi, per esempio, ha dovuto congelare gli ovuli prima di una chemioterapia e dopo non può più portare avanti una gravidanza. La conosco bene la Roccella – ci siamo incrociate anni fa proprio in una Commissione: lei era contro la diagnosi preimpianto, e io, ovviamente, ero a favore”.

    E non finisce qui. Tra i temi “caldi”, Mussolini non si lascia sfuggire la fine della love story tra Giorgia Meloni e Andrea Giambruno: “Secondo me Giorgia si è lascicchiata…” confessa, maliziosa. E aggiunge, con un sorriso sornione: “Se è lui l’uomo che vuole, sarei contenta per lei. Dipende dalle priorità. L’amore fa strani giri…” E il matrimonio di Mussolini con Mauro Floriani? “Con Mauro festeggiamo 35 anni di matrimonio, e tutto il resto ora non conta. Conta invece vedere i miei tre figli, Caterina, Clarissa e Romano, crescere e costruirsi una vita. Sono una mamma chioccia anche ora che sono grandi.”

    Ma il “pezzo forte” arriva con l’affaire Sangiuliano-Boccia, che ha infiammato la cronaca politica. “Quando l’ho visto al Tg1 fare quell’intervista non potevo crederci: tutto rosso in faccia, col cerotto in fronte! Ma come gli è venuto in mente raccontare i fatti suoi in quel modo? Fino a quel momento nessuno aveva dato una connotazione sessuale alla vicenda… Devo dire che ha fatto bene a dimettersi.”

    Infine, quando si parla dei suoi scontri televisivi storici – da Vittorio Sgarbi a Katia Bellillo e Pina Picierno – Alessandra risponde con un’alzata di spalle: “Perché mai dovrei pentirmene? Quando sento di dover rispondere, rispondo. Sono fatta così.” E sul leggendario “meglio fascista che frocio” rivolto a Vladimir Luxuria? “Quella volta ho perso le staffe. Non sopporto chi si porta i dossier da casa e attacca l’altro ospite come se fosse una partita di calcio.”

    Insomma, la solita Mussolini, senza peli sulla lingua e con un arsenale di frecciatine che riserva persino alla premier e al governo di destra. Ironica, sopra le righe, e politicamente… sempre sul filo del rasoio.

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      Tutte insieme appassionatamente: Giulia De Lellis con Cecilia e Aurora, le amiche vip

      Giulia De Lellis col pancione invita le amiche Cecilia Rodriguez, anche lei incinta, e Aurora Ramazzotti per due giorni in campagna.

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        La futura mamma organizza un super evento per amiche selezionate targato Audrer, il suo brand beauty. Per farlo sceglie Tenuta Bertarello, in provincia di Viterbo, immersa nelle colline della Tuscia. Ha detto alle sue ospiti di non portare nulla: avrebbe pensato a tutto lei. Giulia col pancione invita le amiche Cecilia Rodriguez, anche le incinta, e Aurora Ramazzotti per due giorni in campagna.

        Ha pensato proprio a tutto

        L’influencer 29enne sceglie la località di Pontarello, nel viterbese, immersa nelle colline. Insieme a loro c’è pure Martina Ravotti, 33 anni, influencer e titolare di un marchio di abbigliamento, Pars Animae Meae. La romana, in dolce attesa di una figlia che si chiamerà Priscilla, fortemente desiderata col trapper Tony Effe, mantiene tutto quel che promette. Nelle stanze alle sue ospiti fa trovare veramente tutto quello di cui hanno bisogno: abiti, completi da piscina, costumi, prodotti per la cura del viso e del corpo, accessori, scarpe, ciabattine…

        Mamme, sia attuali che future

        In questo contesto esclusivo, la De Lellis e Cecilia, che partoriranno entrambe a settembre, si lasciano vedere fiere con le loro forme da mamma. Anche Aury, 28 anni, e Martina sono madri, la prima è genitore di Cesare, la seconda di Achille. Giulia ha scelto ospiti con cui ha in comune, adesso, proprio la cicogna, per lei e l’argentina 35enne, che avrà Clara Isabel dal marito Ignazio Moser, ancora in volo però.

        Due giorni intensi di coccole

        Le quattro fanno anche lezioni di yoga in giardino. Nella Tenuta tutte si rilassano a dismisura, imparano a cucinare, fanno lezioni di yoga, massaggi, bagni rigeneranti in piscina. Ogni istante è raccontato nelle Stories delle quattro. E’ una due giorni di coccole infinite, Giulia è felicissima: non poteva desiderare di più. Per loro è già tempo di tornare a casa, ma con il cuore ricolmo di gratitudine per l’ex volto di Uomini e Donne, capace di deliziare se stessa e le amiche in modo spettacolare.

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          La dolce vita di Elisa Esposito su OnlyFans: dolce come la panna… da 5mila euro!

          Chi avrebbe mai pensato che spalmarsi della panna in faccia potesse valere più di una giornata in tribunale? Eppure è successo davvero. Elisa Esposito, meglio conosciuta come la “prof di corsivo” di TikTok, ha raccontato a “Fuori dal Coro” una delle richieste più bizzarre ricevute su OnlyFans: “Mi hanno dato 5 mila euro per un video in cui mi spalmavo della panna in faccia”.

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            Non si è trattato di panna montata sulla torta. Era un business. Con la stessa disinvoltura con cui declina verbi in corsivo, Elisa ha dichiarato questo modo bizzarro di guadagnare più di un notaio. E non è un’iperbole. Il mondo dei contenuti per adulti, si sa, può essere più redditizio di molti lavori tradizionali. Ma è il modo in cui lo racconta a rendere tutto ancora più interessante: con un misto di ironia, consapevolezza e nessuna voglia di tornare indietro.

            Dalla prof di corsivo alla regina di OnlyFans

            Lei è diventata virale sui social con le sue lezioni di “corsivo milanese”, una trovata ironica che l’ha lanciata nel firmamento delle creator italiane. Ma il vero salto economico è arrivato con OnlyFans, dove le sue performance – panna inclusa – le hanno garantito uno stile di vita ben diverso da quello di un qualsiasi impiegato. “Guadagno più di un lavoro comune, più di un notaio”, ha dichiarato senza filtri. E come biasimarla? Se il mercato chiede panna, lei serve panna. E incassa.

            Le nuove “mantenute digitali”: quando è il fan a pagare l’affitto

            Elisa non è un caso isolato. Il fenomeno delle creator che si fanno “mantenere” dai propri fan su OnlyFans è in crescita. Non si tratta più solo di vendere foto o video, ma di instaurare veri e propri rapporti economico-affettivi con i follower più generosi. In alcuni casi, come mostrato dal servizio di Fuori dal Coro, si parla di mille euro al mese solo per compagnia virtuale. Una relazione 2.0 dove il romanticismo lascia spazio ai bonifici.

            Sugar baby 3.0: la nuova economia dell’influenza

            Il confine tra influencer e sugar baby si fa sempre più sottile. Gruppi Telegram, chat private e social network pullulano di offerte assurde, richieste stravaganti e accordi tra “mantenute” e benefattori. Elisa, con la sua onestà spiazzante, rivendica il suo stile di vita e la sua indipendenza: “Ormai sono abituata a un altro stile di vita, non so se riuscirei a cambiarlo”. E probabilmente non dovrà farlo, visto il successo ottenuto.

            Fra tabù e normalità: business o scandalo?

            L’esplosione di piattaforme come OnlyFans ha messo in discussione molti tabù. È solo intrattenimento per adulti o una vera e propria nuova forma di imprenditoria digitale? Elisa Esposito rappresenta perfettamente questo dilemma: ironica, provocatoria, e assolutamente consapevole del valore del suo personaggio. Forse non tutti possono (o vogliono) spalmarsi panna in faccia per 5 mila euro, ma una cosa è certa: Elisa ha compreso perfettamente come monetizzare un trend, diventando simbolo – discutibile per alcuni, ammirabile per altri – della nuova economia della creatività.

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              Il figlio segreto di Toto Cutugno: “Per me era un ingegnere. Poi ho scoperto la verità su La Settimana Enigmistica”

              Niko Cutugno ha scoperto di essere figlio di Toto Cutugno a soli sette anni, sfogliando distrattamente La Settimana Enigmistica in un pomeriggio del 1996. In copertina c’era proprio lui, il celebre cantautore. Fu il nonno materno a rompere il silenzio: «Lo indicò e mi disse senza girarci intorno: “Quello è tuo padre”».

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                Una verità che fino ad allora era rimasta celata dietro un’apparenza costruita con cura. L’uomo che lo veniva a trovare a Roma, che diceva di essere un ingegnere sempre in trasferta, era in realtà uno degli artisti più popolari d’Italia.

                Due famiglie con un padre fuori dal comune

                La madre di Niko conobbe Toto su un volo nel 1989. Lui era già sposato, ma tra i due nacque una relazione che durò anni. “Per tutta la vita – racconta Niko – non ha mai rinunciato né a sua moglie né a noi. Ha coltivato due famiglie, con tutte le contraddizioni che questo comporta”. Contraddizioni che il figlio ha dovuto affrontare fin da piccolo, tra una normalità apparente e i segnali sempre più evidenti di un padre fuori dal comune. Come quella volta in macchina, quando alla radio passarono una delle sue canzoni. “Sembrava una voce familiare. Lui divenne improvvisamente serio, non disse nulla. Solo più tardi capii perché”.

                Il riconoscimento nel 1997

                Nel 1997 Toto Cutugno decise di riconoscerlo ufficialmente. Una scelta che, se da un lato dava finalmente un nome alla loro relazione, dall’altro apriva la porta a un’esposizione difficile da gestire per un ragazzo ancora in cerca di sé. “I compagni di scuola mi prendevano in giro. Le auto di lusso, gli autisti, Disneyland… erano elementi troppo vistosi in un contesto normale. Eppure per me era tutto confuso. Quando veniva a trovarmi era come Babbo Natale: portava regali, poi spariva”.

                Tutto in un libro autobiografico

                Quell’infanzia a metà, segnata da assenze e apparizioni luminose, Niko l’ha raccontata nell’autobiografia Fino all’ultimo respiro. Oggi ha 36 anni, una compagna e una professione che lo appassiona: è fondatore di un progetto di crescita personale legato alla respirazione. “Ho fatto pace con molte cose. Ma col tempo ho capito una verità amara: spesso ti manca di più chi nella tua vita c’è stato di meno. Non è logico, ma è sincero”.

                Fu lui a consegnare le ceneri dopo la cremazione

                Anche nel momento dell’addio, Niko ha voluto esserci: “Ha chiesto di essere cremato. Sono stato io a portare le sue ceneri a casa di sua moglie”. Un gesto silenzioso, carico di significato. Come la vita che ha vissuto: tra il clamore della musica e le ombre di un amore diviso.

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