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Gossip

Ferragnex: ai loro figli chi ci pensa, bimbi dati in pasto al famelico pubblico?

La separazione dell’anno, quella tra Chiara Ferragni e Fedez, prosegue a rappresentare un argomento di discussione acceso nell’opinione pubblica, non solo per gli sviluppi giudiziari e personali ma anche per le sue implicazioni mediatiche, pure sui loro figli.

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    Ex… ma sempre presenti sulla bocca di tutti! Se da un lato l’influencer è implicata in un processo per truffa aggravata relativo alle famose vendite “benefiche” di pandori, dall’altro si trova a fare i conti con la (brutta) fine di una relazione. Una vicenda che fra tradimenti presunti o reali, è entrata a pieno titolo nell’immaginario collettivo.

    Figli di personaggi pubblici, costantemente esposti

    C’è, in tutto questo, un aspetto che colpisce maggiormente rispetto agli altri: la continua esposizione dei loro figli all’attenzione mediatica. Non si tratta solo di una questione di privacy, ma di un fenomeno che pone interrogativi sulle possibili conseguenze psicologiche che tale visibilità può avere sui minori, in un contesto familiare turbolento. In questo senso la vicenda dei due vip è esemplificativa di un problema che riguarda molti bambini figli di personaggi pubblici. Infanzie che vengono costantemente esposte al grande pubblico, talvolta senza averne la possibilità di scegliere.

    La patinata narrazione pubblica della crescita

    I bambini di Chiara Ferragni e Fedez, Leone e Vittoria (rispettivamente di 6 e 3 anni), fin da quando sono venuti al mondo hanno subito una costante esposizione. Testimonial di contenuti che spaziano dalla quotidianità familiare a sponsorizzazioni varie. Una presenza che ha costruito una narrazione patinata della loro crescita, rendendoli però oggetto di un’attenzione incessante. Oggi tutto questo, in un momento di crisi come quella che vivono i loro genitori, rischia di trasformarsi in un peso difficile da sostenere.

    Coinvolti nel circo mediatico

    La tempesta di commenti, speculazioni e attacchi sui social della quale sono oggetto Fedez e la sua ex, rappresentano un vero e proprio circo mediatico. Un ambito in cui anche le figure più giovani della famiglia vengono coinvolte. Quali effetti possono generale questa innaturale sovraesposizione di due bambini che si trovano al centro di un’attenzione pubblica così massiccia? E, cosa più importante, in che modo possono venire protetti?

    Il parere dell’esperta

    La psicologa giuridica e professoressa associata all’Università Lumsa, Letizia Caso, prova a rispondere, offrendo la sua prospettiva esperta su rischi e potenziali soluzioni. Secondo la sua esperienza, la sovraesposizione mediatica può avere effetti profondi sulla crescita psicologica del bambino, specialmente quando il contesto familiare non risulta stabile o sereno. “I bambini non dovrebbero essere esposti per mille motivi”, sottolinea la psicologa, mettendo in evidenza prima di tutto il rischio legato alla sicurezza dei minori quando le loro immagini vengono diffuse in rete. Ma l’aspetto più critico riguarda il messaggio che questa esposizione invia ai bambini: “Ogni relazione con i nostri figli passa attraverso il messaggio che inviamo loro come genitori”, spiega la professoressa, sottolineando come un eccessivo focus sull’immagine e sull’apparenza possa distorcere la loro comprensione di sé e del mondo.

    Sviluppando una “doppia vita”

    Nel caso specifico dei Ferragnez, l’esperta afferma che i due bambini, crescendo in un contesto di apparente felicità familiare sui social e realtà conflittuali dietro le quinte, potrebbero aver vissuto una sorta di “doppia vita“. Da una parte c’era la famiglia felice, dall’altra probabilmente questioni di serenità non garantita, un potenziale conflitto interno per i bambini coinvolti in una narrazione che non rispecchiava la verità della loro quotidianità.

    Il pericolo di una scelta di campo

    L’effetto della rottura della coppia potrebbe avere conseguenze psicologiche devastanti sui figli: “Se i genitori non mantengono una distanza tra la separazione e il loro ruolo genitoriale, le conseguenze possono essere enormi”. La psicologa mette in in luce la problematica di un conflitto che si estende oltre la coppia, coinvolgendo i bambini in un’esperienza di “alleanza” tra uno dei genitori e il figlio, a discapito dell’altro genitore. L’unica forma di tutela per i minori è garantire loro un ambiente stabile, privo di influenze emotive che li spingano a schierarsi.

    Segnali d’allarme da monitorare

    La Caso spiega anche i segnali emotivi che potrebbero manifestarsi nei bambini. “I piccolo di 3-5 anni vivono il loro disagio in modo indiretto. U n cambiamento nelle loro routine quotidiane, come incubi notturni, perdita di appetito o comportamenti più aggressivi, possano indicare una sofferenza emotiva”. Questo tipo di disagio può mascherarsi dietro forme di depressione o difficoltà comportamentali, che vanno monitorate attentamente dai genitori e dai professionisti.

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      Gossip

      Lory Del Santo e la filosofia da sponda del fiume: tra introspezione social e metafore esistenziali, il nuovo pensiero profondo

      «Stare seduti e aspettare che passi qualcosa di interessante… oppure andare a cercare… io sono sulla sponda del fiume e devo prendere la decisione». Con queste parole Lory Del Santo si lancia in una riflessione spiritual-motivazionale che accende curiosità, ironia e qualche meme. La diva sceglie il pensiero filosofico, il pubblico sceglie l’interpretazione.

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        Nella selva di contenuti social quotidiani, Lory Del Santo ha optato per una deviazione esistenziale. «Stare seduti e aspettare che passi qualcosa di interessante… oppure andare a cercare… io sono sulla sponda del fiume e devo prendere la decisione». Non è una citazione orientale, non è un verso ritrovato: è la sua personale meditazione, condivisa con il tono di chi si affaccia sul mistero dell’esistenza. E nel meraviglioso mondo dei social, il risultato è stato immediato: applausi, perplessità e qualche sorriso trattenuto. Perché in fondo, Lory resta un personaggio capace di sorprenderti quando pensi di aver capito la sua traiettoria.

        Tra zen pop e auto-psicologia
        C’è chi l’ha letta come una chiamata all’azione (“alza-ti-e-vai”), chi come un invito alla contemplazione (“la vita scorre, sii acqua, amico mio”), e chi ha apprezzato lo stile “zen pop” di chi guarda l’orizzonte e parla di fiumi interiori. Del Santo, in questa versione guru post-televisiva, sceglie l’immagine della sponda: né qui né là, sospesa tra passività e coraggio. Un piccolo monologo esistenziale che, volendo, ha pure un suo fascino cinematografico. In alternativa, si può anche leggerlo così: è il ritorno della filosofia casalinga che tutti, almeno una volta, abbiamo pronunciato davanti a un caffè e a un lunedì stanco.

        Il pubblico? Tra cuori e ironia
        Il bello di Lory è che prende la scena senza paura di prendersi sul serio. Il pubblico, come sempre, risponde a modo suo: c’è chi applaude la profondità, chi ne apprezza l’ingenuità poetica e chi esporta la frase in modalità meme motivazionale. Ma è questo il gioco: Lory Del Santo attraversa epoche televisive, stili e piattaforme con un tratto comune — essere sé stessa, al di là di registri e contesti. Un po’ diva, un po’ narratrice interiore, un po’ personaggio consapevole del proprio mito.

        Sul fiume, per ora, resta seduta. Ma intanto ha già fatto muovere le acque della conversazione. E forse, per lei, era quello il punto.

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          Reali

          Meghan Markle, da duchessa a “dea dell’home décor”: con As Ever lancia due candele (a 64 dollari) e racconta l’amore

          Meghan Markle svela i primi prodotti della sua linea As Ever: due candele dalla poetica domestica che celebrano matrimonio e compleanno attraverso numeri simbolici. L’effetto? Tra casa profumata e storytelling sentimentale, la duchessa guarda al mercato luxury — e ai fan disposti a spendere 64 dollari per un ricordo aromatizzato.

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            Lontana dai corridoi reali ma non dalle luci dei riflettori, Meghan Markle torna a far parlare di sé. Questa volta non per documentari esplosivi o accuse velate, ma per due candele profumate. Sì, proprio così. Con il marchio As Ever, la duchessa del Sussex inaugura la sua nuova vita imprenditoriale partendo dall’oggetto-simbolo della casa perfetta: la candela aromatica. Due modelli, due narrazioni intime, molto pathos e una promessa di “esperienza olfattiva emozionale”. Il tutto racchiuso in una confezione curata e in un prezzo che non passa inosservato: 64 dollari. Per alcuni, poesia domestica; per altri, una rentrée da casalinga disperata versione Montecito.

            Numeri, ricordi e messaggi velati
            Il concept è semplice: ogni candela porta un numero e un significato affettivo. La Signature Candle No. 519 richiama il 19 maggio, la data del matrimonio reale con Harry, descritta come simbolo di “amore a prima vista”. La No. 084 richiama invece il 4 agosto, giorno del compleanno di Meghan, e celebra “rinascita e gioia personale”. Insomma, la fiamma della memoria. Niente arditi esperimenti olfattivi, niente botanica segreta: qui il focus è puro storytelling. E se il mercato del profumo di lusso vive di narrazioni, Meghan sceglie l’autobiografia aromatizzata. C’è chi lo chiama branding emotivo, chi operazione nostalgia profumata.

            Tra business e realtà (post-royal)
            Nel panorama delle celebrity-preneurs, Meghan sceglie la via slow, morbida, familiare. Non creme miracolose, non lezioni di stile, ma candele. Scelta rassicurante, quasi domestica, in evidente contrasto con i clamori degli ultimi anni. Eppure, la semplicità del prodotto non annulla la strategia: la duchessa punta al pubblico che sogna lifestyle californiano, ritualità del benessere e piccoli lussi quotidiani. Un percorso che potrebbe continuare tra tè, porcellane, tessuti e atmosfere da cottage chic.

            Per ora, tutto parte da due candele e da un messaggio molto chiaro: rinascere è possibile, anche con un fiammifero e un profumo di casa nuova. Resta solo da capire se il pubblico rimarrà incantato… o se la fiammella rischia di spegnersi alla prima corrente d’aria social.

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              Gossip

              Katy Perry e Justin Trudeau, coppia (quasi) ufficiale: tra luci rosse e champagne al Crazy Horse

              Katy Perry ha scelto il Crazy Horse di Parigi per festeggiare i 41 anni. Accanto a lei, Justin Trudeau, elegante e rilassato, con cui sembra ormai formare una coppia vera. Un’uscita pubblica che conferma un legame già chiacchierato, vissuto lontano dai flash ma non più negato.

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              Katy Perry e Justin Trudeau

                Quando si dice “fare outing di coppia” nel modo più spettacolare possibile. Katy Perry e Justin Trudeau hanno scelto il Crazy Horse, il più celebre locale di strip-tease parigino, per celebrare i 41 anni della popstar. Tavolo discreto, brindisi riservato e un’atmosfera volutamente ironica: la cantante, in un abito rosso lungo e castigato (per i suoi standard), e l’ex premier canadese, in completo scuro impeccabile, si sono goduti lo spettacolo tra sguardi complici e sorrisi trattenuti. Pochi avventori li hanno riconosciuti, ma la notizia si è diffusa in un lampo: a Parigi, nulla resta segreto troppo a lungo.

                Dalla politica al pop, un legame inatteso
                La voce di un legame tra i due circolava da mesi, ma nessuno aveva ancora assistito a una loro uscita pubblica. Eppure, visti insieme, sembrano perfettamente a loro agio. Lei, reduce dal successo di Play, il residency show di Las Vegas; lui, da poco fuori dalla politica attiva dopo anni alla guida del Canada. Il contesto scelto – un locale che ha fatto della sensualità un’arte e della discrezione un marchio – non è casuale: il Crazy Horse è simbolo di libertà e gioco, di ironia e di eleganza parigina. Un luogo dove perfino un ex capo di governo può concedersi un sorriso fuori protocollo.

                Dalla scena alla coppia, con leggerezza
                Secondo chi era presente, i due si sono comportati come una coppia affiatata ma senza ostentazioni. Nessun bacio rubato, nessuna posa costruita: solo due persone che condividono una serata speciale. Un modo raffinato per dire “sì, ci siamo”, lontano dai set fotografici e dai red carpet. E chissà che Parigi, città dell’amore e delle trasgressioni eleganti, non diventi il punto di partenza di una nuova storia che unisce la pop culture e la diplomazia dismessa.

                Dopo la serata, le luci del Crazy Horse si sono spente, ma la curiosità resta accesa. E se qualcuno ironizza sul contrasto tra popstar e politico, altri già scommettono che questa coppia così improbabile possa diventare la più chiacchierata — e irresistibile — dell’anno.

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