Personaggi e interviste
Io speriamo che me la cavo… in inglese: la De Lellis e la sua spassosa trasferta coreana
In dolce attesa e in trasferta in Corea, la De Lellis regala ai fan momenti esilaranti e teneri. Tra trattamenti di bellezza hi-tech, gag linguistiche e un pancione sempre più protagonista, l’influencer mostra che anche con l’inglese “creativo” si può conquistare il mondo… o, almeno, i social.
Giulia non si ferma mai. Nemmeno con il pancione. E nemmeno dall’altra parte del mondo. La futura mamma è volata in Corea per motivi di lavoro e – ovviamente – ha deciso di portare con sé il suo pubblico social, documentando ogni istante tra Instagram stories e TikTok. Ma il vero colpo di scena? Una gag linguistica degna delle migliori commedie. Tra errori grammaticali internazionali e tenerezze da mamma in attesa, l’influencer dimostra che per cavarsela nel mondo basta solo un pizzico di coraggio, autoironia e un buon filtro Instagram. E se l’inglese non è perfetto? Poco importa. “I hope that me la cavo”… e il mondo applaude!
Inglese?!? Ma che lingua è…
Nel pieno di un trattamento beauty super coreano, la De Lellis si è ritrovata a fare i conti con un piccolo ostacolo: l’inglese “fantasioso” degli addetti ai lavori… che si scontra con il suo.
“Loro parlano malissimo l’inglese. E io probabilmente capisco pure peggio”, ha confessato ridendo.
Una frase sincera, autoironica e deliziosamente virale, che dimostra – ancora una volta – come la spontaneità di Giulia sia il suo miglior filtro.
Il suo pancione conquista anche la Corea
Ma tra un “sorry?” e un “what do you mean?”, c’è spazio anche per tenerezza e glamour. La De Lellis, raggiante, ha sfoggiato un vestitino aderente che ha messo in risalto il pancione in crescita. La gravidanza procede alla grande e lei, sempre più radiosa, condivide ogni tappa con i fan. La scelta degli outfit? Totalmente rivoluzionata:
“Ho provato a mettere i cargo di Tony… addio punto vita!”, ha scritto tra le risate dei follower.
E mentre il conto alla rovescia per l’arrivo della piccola Priscilla si accorcia, i fan si godono un mix irresistibile di moda premaman, momenti di goffaggine linguistica e skincare asiatica.
Tony Effe, regali speciali e la vita che cambia
Oltre ai trattamenti beauty e ai siparietti coreani, Giulia ha condiviso anche l’emozione per un regalo ricevuto (forse proprio dal compagno Tony Effe), raccontando il tutto con gli occhi lucidi e una voce rotta dalla felicità. La coppia – che ha ufficializzato da poco la gravidanza – sembra più affiatata che mai, pronta ad accogliere una nuova vita tra una collaborazione e una lozione viso.
INSTAGRAM.COM/LACITYMAG
Personaggi e interviste
Roberto Bolle laureato honoris causa: “La danza è il mio linguaggio universale”
Il riconoscimento premia l’impegno di Bolle nel trasformare la danza in un linguaggio capace di unire arte, emozione e società. “Un’arte che parla a tutti e che insegna la bellezza come forma di cultura condivisa”, ha detto il ballerino.
L’Università di Firenze ha conferito a Roberto Bolle la laurea magistrale honoris causa in “Pratiche, linguaggi e culture della comunicazione”, riconoscendogli un ruolo unico nella diffusione della cultura attraverso il corpo e il movimento.
Nella motivazione ufficiale si legge che l’onorificenza premia “l’impegno appassionato nell’esaltare la capacità comunicativa della danza”, un’arte che Bolle ha saputo portare fuori dai teatri e dentro la vita delle persone. L’étoile, che da anni incanta il pubblico internazionale, viene celebrato come “interprete di una concezione dell’arte come veicolo di cultura, emozioni e socialità”, capace di contribuire “al processo di crescita culturale e artistica del nostro Paese”.
Durante la cerimonia, tenutasi nell’Aula Magna dell’Ateneo, Bolle ha ringraziato con emozione: «Ricevere questo riconoscimento è un onore immenso. Ho sempre creduto che la danza fosse un linguaggio universale, capace di comunicare senza bisogno di parole. È un ponte tra culture, generazioni e sensibilità diverse».
Nel suo discorso, l’artista ha ricordato il valore della disciplina e della dedizione che la danza richiede, ma anche la libertà che regala a chi la vive con autenticità. «Ho avuto la fortuna di trasformare la mia passione in una missione culturale. Credo che l’arte debba essere condivisa, accessibile, capace di ispirare e di unire».
Con progetti come Roberto Bolle and Friends e Danza con me, il ballerino ha saputo avvicinare il grande pubblico alla danza classica, rompendo le barriere di un’arte spesso percepita come elitaria.
Oggi, a 49 anni, Bolle non è solo un simbolo di eccellenza artistica, ma anche un ambasciatore culturale che continua a portare l’Italia sul palcoscenico del mondo. E questa laurea, più che un punto d’arrivo, sembra una nuova tappa nel suo viaggio tra arte, bellezza e comunicazione.
Personaggi e interviste
È morto a 18 anni Evan Delogu, fratello di Andrea: la tragedia in moto che spezza una famiglia
Evan Oscar Delogu, figlio di Walter e fratellastro della conduttrice Andrea, è morto sul colpo dopo aver perso il controllo della moto in via Vittor Pisani. Inutili i tentativi di rianimazione. Sui social, la commozione di amici e fan.
Aveva solo diciotto anni, il tempo di un’estate appena finita e la vita davanti. Evan Oscar Delogu è morto nel pomeriggio di sabato a Bellaria, in un terribile incidente stradale. Figlio di Walter Delogu — ex autista di Vincenzo Muccioli, storico fondatore di San Patrignano — e fratellastro della conduttrice televisiva Andrea Delogu, Evan ha perso il controllo della sua moto, una Benelli 750, in via Vittor Pisani, una strada tranquilla che nel giro di pochi istanti si è trasformata nel luogo di una tragedia.
Secondo le prime ricostruzioni della Polizia Locale, l’incidente è avvenuto intorno alle 15.40. Il ragazzo stava percorrendo il rettilineo quando, per cause ancora da chiarire, ha sbandato violentemente finendo prima contro un palo della luce e poi contro un secondo, a bordo strada. L’impatto è stato devastante: nonostante indossasse il casco, le ferite riportate sono risultate fatali.
Sul posto sono arrivati in pochi minuti i soccorritori del 118, che hanno tentato a lungo di rianimarlo, ma ogni tentativo è stato inutile. Evan è morto praticamente sul colpo.
La notizia ha scosso Bellaria e tutta la Romagna. Tantissimi i messaggi di cordoglio sui social, anche per la sorella Andrea, che ha sempre condiviso con il fratello un legame profondo, fatto di affetto e orgoglio.
Ma le parole più struggenti sono quelle del padre Walter, affidate ai social poche ore dopo la tragedia: «Il cuore a volte batte anche se è morto… Grazie a tutti per la vostra vicinanza. Voglio che si ricordi così il nostro bambino. Addio, Evan. Il tuo papà e la tua mamma».
Un messaggio che racchiude tutto il dolore di un genitore di fronte a un destino che non ha spiegazioni.
Evan era un ragazzo pieno di vita, appassionato di motori e di musica, cresciuto tra Rimini e Bellaria, in una famiglia che aveva fatto della rinascita e della resilienza la propria storia. La stessa forza che ora servirà, ancora una volta, per sopravvivere all’assenza più ingiusta.
Personaggi e interviste
Kasia Smutniak nel mirino dei cattolici polacchi: «È favorevole all’aborto, non può interpretare la Vergine Maria»
Il regista australiano ha iniziato le riprese in Italia del sequel della Passione di Cristo. La scelta di Kasia Smutniak come Madonna ha scatenato la destra polacca, che contesta le sue posizioni pro-choice. Il Pis, partito del presidente Duda, ha scritto alla produzione per protestare.
«E’ favorevole all’aborto, non può interpretare il ruolo della Vergine Maria». questa la polemica che ha investito l’attrice Kasia Smutniak, finita nel mirino dei cattolici tradizionalisti della Polonia, Paese di cui è originaria.
Il regista e attore Mel Gibson ha affidato a Smutniak il ruolo della madre di Gesù nel film «La resurrezione», seguito della «Passione di Cristo» diretto nel 2004 dalla star australiana. Le riprese sono già iniziate e – come nel caso della «Passione» – si svolgeranno in Italia, a Cinecittà, a Matera e in Puglia. Anche per questo Mel Gibson ha inserito nel cast nomi del cinema italiano: Riccardo Scamarcio vestirà i panni di Ponzio Pilato mentre – per l’appunto – per Maria è stata scelta Kasia Smutniak, polacca di origine ma che in Italia ha percorso quasi tutta la sua carriera.
La scelta, tuttavia, non è andata a genio all’ala più tradizionalista dei cattolici di Polonia. Ad accendere le polveri è stato il sito PolskiiRadi.pl con queste parole: «Non è un mistero che Smutniak abbia pubblicamente sostenuto il diritto all’aborto, criticando in più occasioni le leggi della Polonia e ritenendole un pericolo per i diritti delle donne». I media conservatori ritengono dunque incompatibili queste opinioni con il ruolo di un personaggio sacro come la Madonna. Più avanti di tutti si è spinto il Pis, il partito di destra a cui appartiene il presidente della repubblica Andrej Duda, ha scritto alla produzione del film protestando.
In Polonia l’aborto è consentito ma la legge che lo regola è tra le più restrittive d’Europa. L’interruzione della gravidanza è infatti permessa solo quando sono a rischio la salute e la vita della donna. O quando questa è rimasta vittima di uno stupro. Queste restrizioni hanno indotto numerose donne polacche a rivolgersi a cliniche all’estero per vedersi garantiti l’aborto e la loro libera scelta.
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