Personaggi e interviste
La rivelazione shock di Eva Grimaldi a Verissimo: io e Imma siamo state abusate da bambine
Queste le parole dell’attrice: “Da bambine siamo state molestate entrambe, ma non abbiamo detto niente”. E’ la confessione di : Eva Grimaldi e Imma Battaglia a “Verissimo” che, alla presenza della conduttrice Silvia Toffanin, si apre su un aspetto doloroso del passato

Sono parole forti che fanno trattenere il fiato: “Da bambine siamo state molestate entrambe, ma non abbiamo detto niente”. Eva Grimaldi e Imma Battaglia, ospiti nell’ultima puntata di Verissimo, durante la chiacchierata con la Toffanin la coppia hanno parlato degli abusi subiti da piccole. “Mi ricordo che andavo alle elementari. – ha raccontato la Grimaldi – C’era questo amico di famiglia, un artigiano, che stava facendo i lavori nella nuova casa in cui ci saremmo trasferiti con la mia famiglia. Mia mamma un giorno gli chiese di portarmi a vedere la casa nuova.
Un ricordo dolorosissimo
“Mi ricordo che entrammo in casa e c’era l’odore della vernice fresca. Mi portò subito in camera da letto, cosa che mi sembrò strana, mi fece sedere sulla rete, perché non c’era ancora il materasso. Mi sollevo le gambine e iniziò a toccarmi le cosce. Io cercavo di trattenere la sua mano perché non andasse più su. Lui mi prese e mi portò di forza in bagno dove iniziò a masturbarsi, tenendomi di forza con una mano mentre io piangevo”.
L’esperienza della Battaglia
Anche la Battaglia ricorda un episodio simile: “Quando Eva me l’ha raccontato, le ho confessato che era successo anche a me e purtroppo non ho avuto un’unica esperienza negativa di questo genere. La prima volta avevo 12 o 13 anni e anche nel mio caso era un amico di famiglia, un medico, che un giorno mi portò nel suo studio. Non me lo aspettavo, spense le luci e io non sapevo cosa fare. Anche se ero più grande di Eva, comunque in quel frangente non sapevo come reagire”.
Una scelta difficile ma comprensibile a 30 anni
La Grimaldi prosegue nel suo racconto; “A 30 anni, nel pieno della mia carriera, ho interrotto una gravidanza. È una ferita dentro di me. Non l’ho detto a nessuno, l’ho raccontato a Imma di recente. All’inizio della carriera devi fare una scelta, non avevo una posizione economica indipendente. Questa persona non lo sa. Non glielo dirò mai e non dirò mai chi è”.
Non si sentiva
La confessione, fatta davanti alla Toffanin, ha toccato un tema personale e delicato che l’ha segnata profondamente. L’attrice ha raccontato di aver vissuto quel momento con grande sofferenza, spiegando che all’epoca non si sentiva pronta per diventare madre. La sua testimonianza ha acceso il dibattito sulla libertà di scelta delle donne e sull’importanza di poter decidere del proprio corpo senza pregiudizi. Grimaldi ha sottolineato come questa esperienza le abbia lasciato un segno indelebile, ma anche come, col tempo, abbia imparato ad accettare la sua decisione.
Oggi, Eva è sposata con Imma Battaglia e continua a essere un’icona di libertà e autodeterminazione, sostenendo i diritti delle donne e della comunità LGBTQ+. La sua storia è un esempio di coraggio nel raccontare verità difficili senza paura del giudizio.
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Personaggi e interviste
Luisa Ranieri: «Attrazione per una donna? Sono aperta a tutto»
L’attrice, protagonista della copertina di Vanity Fair, svela aspetti intimi della sua vita: dall’amore per il marito Luca Zingaretti ai desideri ancora da realizzare, come un viaggio in India. Ranieri riflette sull’attrazione per le donne e sul valore della lealtà, mostrando una mentalità aperta e senza pregiudizi. “Se potessi mollare tutto, arrederei case,” rivela con spontaneità e sincerità.

Luisa Ranieri, icona del cinema italiano, ha recentemente concesso un’intervista a Vanity Fair dove ha risposto a una serie di domande personali in modo diretto e disinvolto. L’attrice, amata per la sua bellezza senza tempo e la sua innata capacità di catturare l’attenzione sullo schermo, ha parlato apertamente di vari aspetti della sua vita.

Una delle domande più provocatorie ha riguardato l’attrazione verso le donne, a cui Luisa ha risposto senza esitazione: “Chi può dirlo? Al momento no, però siamo aperti.” Un’affermazione che evidenzia la sua mentalità aperta e la disponibilità ad accettare la diversità, dimostrando una grande modernità e una mancanza di pregiudizi.





L’intervista ha anche toccato temi più personali, come la persona di cui si fida di più, il marito Luca Zingaretti. “L’ultima parolaccia che ho detto è stata ‘vaffancu**’ perché mi hanno fatto irritare,” ha rivelato con ironia, mostrando un lato schietto e verace della sua personalità. Ranieri ha inoltre confidato che uno dei suoi desideri ancora irrealizzati è fare un viaggio in India da sola, segno della sua voglia di esplorare e scoprire il mondo in maniera indipendente.

Tra le curiosità emerse, l’attrice ha ammesso di essere molto legata al suo smartphone, tanto da poter stare senza di esso solo per mezza giornata, ma “con le palpitazioni”, come ha confessato sorridendo. “Il valore che conta di più nella vita? Per me è la lealtà,” ha dichiarato con fermezza, sottolineando l’importanza di questo principio nella sua esistenza.
Nonostante il successo e la carriera brillante, Luisa Ranieri ha rivelato che, se potesse cambiare vita, le piacerebbe dedicarsi all’arredamento di case. “Se potessi mollare tutto, arrederei case,” ha detto, mostrando una passione per l’estetica e il design che va oltre la sua attività artistica.
Con grande serenità, ha concluso parlando del suo fisico: “Ormai è tardi, non cambierei nulla. Va bene così,” dimostrando una consapevolezza e un’accettazione di sé che non tutti riescono a raggiungere. L’intervista a Luisa Ranieri ci restituisce l’immagine di una donna completa, che ha saputo fare delle sue esperienze, delle sue sfide e delle sue conquiste personali e professionali un vero e proprio manifesto di autenticità e apertura mentale.
Personaggi e interviste
Alfa e Manu Chao, il duetto nato per caso che profuma d’estate: «Ma a 17 anni il successo mi ha fatto male»
«A me mi piace» è in cima alle classifiche, ha conquistato le radio, fatto ballare mezza Italia e convinto persino Manu Chao a prestare la sua voce. Eppure, dietro al sorriso disarmante di Alfa, classe 2000, si nasconde un passato di fragilità, solitudine e fame di approvazione.

Il brano più ascoltato dell’estate è nato in Svezia, in pieno inverno. «Lì fa buio alle tre del pomeriggio, ci siamo detti: scriviamo qualcosa di solare. Ho buttato giù un freestyle sul campione di Me gustas tu, ho avuto il coraggio di mandarlo a Manu e lui non solo ha detto sì, ma ha aggiunto le sue voci. Suonarci insieme a Lille è stato surreale». Il cantautore francese, idolo generazionale tra i liceali italiani, ha detto no a collaborazioni ben più altisonanti. «È la dimostrazione che è un uomo libero. A Parigi fa concerti in una fabbrica dismessa: “La birra costa poco, sono tutti amici”, mi ha detto».
Un’estate da favola per Alfa, che ha anche pranzato con Ed Sheeran: «Gli ho chiesto come sta se un suo brano non è una hit. Mi ha risposto: “Male. Ma non devi misurare il tuo valore con quello di una canzone”. Una frase che mi ha aiutato. A 17 anni stavo male proprio per questo: i numeri non colmano i vuoti». La psicoterapia è stata decisiva. «Se hai delle mancanze, il successo non le risolve. Le amplifica».
Nel frattempo, il “ragazzo solare con la chitarra” sta cambiando pelle. L’edizione deluxe del suo album Non so chi ha creato il mondo ma so che era innamorato è più cantautorale e malinconica. «Una mia canzone parla di una ragazza che scappa di casa e torna solo per il funerale del padre. Uso un dolore pop, semplice ma mai banale».
E tra un palazzetto e una data europea in sleeping bus, Alfa porta con sé i ricordi di Genova: «Le estati agli scogli di Quinto, la musica sparata dalla cassa, i cd tarocchi comprati in spiaggia». Il pesto? Solo senza fagiolini. Le pesche? Solo bianche. Le chitarre? Colorate, e da collezione. Lo slogan dell’estate? «Pigliamoci bene». Ma con consapevolezza.
Personaggi e interviste
Al Bano: “Ylenia? Il destino mi ha fregato, non riesco ancora a parlarne”
Il cantante si lascia travolgere dall’emozione ricordando la figlia scomparsa. “Non riesco a parlarne, tocca corde troppo profonde”. Poi il racconto della sua vita tra successi e cicatrici ancora aperte.

Sessant’anni di carriera e una vita segnata da successi planetari e da dolori profondi. È un Al Bano Carrisi inedito e visibilmente emozionato quello che si è raccontato senza veli. Una lunga intervista, tra canzoni immortali e piaghe mai rimarginate, dove il cantante di Cellino San Marco ha aperto il cuore al pubblico, svelando con pudore il peso di un destino che – come lui stesso ammette – “mi ha fregato”.
“In ogni favola ci sono dei momenti neri – confida – e se mi guardo indietro penso a come ho fatto a risolvere tutto questo, partendo da Cellino con una valigia di cartone, le friselle, l’olio e il vino”. Poi, quasi senza volerlo, scivola su quella ferita che non si è mai chiusa: la scomparsa di sua figlia Ylenia, di cui si persero le tracce a New Orleans nel gennaio del 1994. “Con mia figlia sentivo la tragedia – ammette – impostavo le cose in un modo, ma andavano in un altro”.
Non riesce nemmeno a nominarla apertamente. La voce gli si incrina, lo sguardo si abbassa. “Non riesco a parlarne oggi – taglia corto – parliamone in un’altra puntata, tocca corde troppo profonde”. Un dolore antico e mai metabolizzato, che ancora oggi gli impedisce di affrontare l’argomento senza essere travolto dalla commozione. “Il destino mi ha fregato”, ripete, lasciando intendere che certe ferite non cicatrizzano mai.
Poi sposta l’attenzione su altre tappe della sua incredibile vita. Dai primi passi nel mondo della musica (“Quando ho inciso il mio primo disco, sono impazzito di gioia”) al presente, con Al Bano che oggi si gode anche la nuova veste di nonno, senza smettere mai di fare musica.
Un incontro che ha restituito al pubblico il volto più autentico di Al Bano: quello di un uomo che ha attraversato gioie immense e dolori inimmaginabili, ma che continua a salire sul palco con la stessa passione di sempre. Anche se, ogni tanto, la vita gli ricorda che ci sono battaglie che non si vincono mai del tutto.
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