Connect with us

Personaggi e interviste

Preziosi a ruota libera: “Mi chiamano Olé. Nelle scene di sesso? Sono un guizzante”

L’attore napoletano si racconta senza filtri: il peso del successo televisivo, le mancate collaborazioni al cinema, l’amore che finisce e quello che non si sa. E un soprannome curioso: “Olé? No, non per la rapidità…”

Avatar photo

Pubblicato

il

    “Mi chiamano Olé”. Quando lo dice, con quell’aria da guascone educato, il pubblico ride. “Per la rapidità?”. Ma Alessandro Preziosi, da consumato attore tragico e brillante, rilancia: “No! Olé, proprio un guizzo. Nelle scene di sesso sono un guizzante!”. Il tono è comico, il sottotesto tutto da interpretare. Ed è già chiaro che questa intervista sarà una cavalcata in equilibrio tra ironia, malinconia e improvvisi scarti d’orgoglio.

    Da tempo Preziosi non si raccontava così a cuore aperto. E Belve, si sa, è la gabbia ideale per quelli che sanno ballare sul filo. Lui ci entra in completo elegante, aria da tenebroso senza eccessi, e si definisce da solo con due aggettivi: “bello strafottente”. Non male, per uno che ha costruito la sua carriera tra le pieghe del romanticismo ottocentesco e la modernità dei ruoli borderline. “A chi non piace, perché non piace?” chiede Fagnani. “Perché mi puzza l’alito!” risponde lui, scoppiando a ridere. “Scherzo, ovviamente…”.

    Ma poi, senza avvisare, il tono cambia. Quando si parla di Elisa di Rivombrosa, la fiction che lo ha consacrato e inchiodato insieme, Preziosi si mostra per quello che è: un attore consapevole, e forse un po’ ferito. “Mi ha dato libertà nelle scelte. Ma mi hanno fatto pagare quel successo”. È il solito problema del pedigree televisivo in un cinema ancora snob: “Mi mancano le collaborazioni importanti. Poi però sono tornati tutti a fare televisione…”.

    Dietro il sarcasmo, però, c’è la crepa. E si apre quando si parla d’amore.“Ha sofferto per amore?”. “Meritatamente”, risponde Preziosi. “Ho seminato male. Ho sopportato lo scotto di essere stato un po’ sprovveduto”. Niente piagnistei, nessun vittimismo. Solo una confessione a mezza voce: “La mia prima separazione mi ha distrutto”. Traduzione: Vittoria Puccini. “È la storia d’amore per cui ho sofferto di più”.

    La Fagnani annusa il sangue e incalza: “E adesso? È innamorato?”. Silenzio. Un respiro. E poi: “Sono in transito”. E il colpo di scena: “È innamorato di Delfina Delettrez Fendi?”. Preziosi resta lì, per un attimo nudo, più che in qualunque scena sexy. “In questo momento… non so che rispondere”. Frase breve, pesante come un mattone.

    Il ritratto che esce da Belve è quello di un uomo non domato né domabile, in bilico tra seduzione e insicurezza, sempre un po’ “guizzante”, anche nei sentimenti. Si capisce che porta ancora dentro il peso di certi sguardi, certi ruoli, certi rimpianti. Eppure non si nasconde. Non fa il simpatico per contratto. E non finge certezze che non ha.

    Forse è proprio questo il segreto del suo fascino intatto: la bellezza che non si prende sul serio, il dolore che non chiede compassione, la capacità di essere “bello e strafottente” senza mai diventare antipatico. Uno che sa giocare con l’immagine di sé, ma che non ha paura di guardarsi allo specchio e dire la verità, anche quando fa male.

    Preziosi ha lasciato il copione nel camerino. E ha portato in scena Alessandro, non solo l’attore. Olé.

      SEGUICI SU INSTAGRAM
      INSTAGRAM.COM/LACITYMAG

      Personaggi e interviste

      Can Yaman e l’incidente sul set di Sandokan: il costume si gonfia, lui finisce sott’acqua e rischia di annegare durante una scena esplosiva

      Durante una sequenza d’azione della nuova serie Sandokan, Can Yaman ha rischiato seriamente la vita. L’esplosione controllata di una canoa lo ha catapultato in acqua, dove il costume si è gonfiato come una vela intrappolandolo. Solo la rapidità della troupe ha evitato il peggio. L’attore oggi lo racconta con lucidità.

      Avatar photo

      Pubblicato

      il

      Autore

        Per chi guarda Sandokan da casa, le scene più spettacolari scorrono leggere, costruite su effetti speciali, stunt professionisti e un’estetica da kolossal televisivo. Ma dietro quell’immagine patinata ci sono momenti in cui la fiction sfiora pericolosamente la realtà. È il caso di Can Yaman, che ha rivelato di aver vissuto un episodio tutt’altro che banale durante una scena d’azione sul set della serie.

        Tutto è accaduto durante le riprese di una sequenza ambientata in acqua, in cui una canoa esplode dopo un colpo sparato da distanza ravvicinata. Un effetto studiato nei minimi dettagli, con demolizione controllata e stunt coordinati. Ma, come spesso accade nei set più dinamici, basta un attimo perché qualcosa sfugga dal copione. L’attore è finito in acqua trascinato dalla spinta dell’esplosione scenica, e da quel momento la scena si è trasformata in un imprevisto decisamente più serio.

        Secondo il suo racconto, il costume di scena — una tunica aderente con tessuti sovrapposti — a contatto con l’acqua si è gonfiato come una vela. Il risultato è stato immediato: il tessuto gli si è avvolto attorno al corpo, stringendogli braccia e busto e impedendogli i movimenti. La difficoltà nel riemergere è durata qualche secondo, ma sufficiente a creare un rischio concreto.

        È stato il pronto intervento della troupe a evitare che la situazione degenerasse. I tecnici in acqua e gli assistenti di scena, addestrati per emergenze di questo tipo, si sono tuffati immediatamente, liberandolo e riportandolo in superficie. «Un attimo in più e sarebbe potuta finire molto male», ha raccontato chi era presente.

        Yaman, abituato alle scene d’azione e al rischio calcolato, ha parlato dell’episodio con un tono sorprendentemente pacato, spiegando di aver vissuto quei momenti con lucidità ma riconoscendo la pericolosità di ciò che è accaduto. La produzione ha successivamente modificato parte dei costumi destinati agli stunt in acqua per evitare che il tessuto, impregnato, potesse creare ulteriore resistenza o pericoli.

        L’incidente si aggiunge al lungo elenco di aneddoti che circondano la lavorazione di Sandokan, una serie che punta molto su realismo e fisicità delle scene d’azione. E che, almeno in questo caso, ha mostrato quanto sottile possa essere il confine tra avventura televisiva e rischio vero.

          Continua a leggere

          Personaggi e interviste

          Virginia Raffaele replica a Belen Rodriguez: “La mia imitazione non era volgare. Le offese sono altre”

          Botta e risposta nel mondo dello spettacolo tra Belen Rodriguez e Virginia Raffaele. Dopo le critiche della showgirl argentina, che aveva definito “volgarotta” la sua imitazione, la comica ha replicato con calma: “Credo di non aver offeso nessuno, le offese sono altre”. Poi la citazione di Chaplin: “Quando un personaggio viene imitato vuol dire che è veramente grande”.

          Avatar photo

          Pubblicato

          il

          Autore

            Virginia Raffaele ha scelto la via dell’ironia per rispondere alle accuse di Belen Rodriguez, che in un’intervista aveva definito “volgarotta” la sua imitazione. Una polemica scoppiata dopo l’ultima apparizione della comica, che aveva portato sul palco una versione esagerata e autoironica della showgirl argentina, suscitando risate e qualche malumore.

            “Credo di non aver offeso nessuno, le offese sono altre”, ha dichiarato la Raffaele, mettendo fine alle polemiche con il tono elegante e misurato che da sempre la contraddistingue. Nessuna frecciata, solo una riflessione sul senso stesso dell’imitazione, che secondo lei deve essere sempre “un gioco di specchi, mai una caricatura cattiva”.

            La comica ha poi voluto citare Charlie Chaplin, ricordando le sue parole: “Quando un personaggio viene imitato vuol dire che è veramente grande”. Un omaggio all’arte dell’imitazione, ma anche un messaggio indiretto a Belen, che nel corso degli anni è diventata a tutti gli effetti un’icona della tv italiana.

            Nel frattempo, sui social, i fan si sono schierati in massa con Virginia, sottolineando la leggerezza e l’intelligenza delle sue parole. “Non c’è volgarità nel talento, solo in chi non sa riconoscerlo”, ha scritto qualcuno.

            La Raffaele, dal canto suo, sembra intenzionata a chiudere qui la vicenda: nessun rancore, solo la consapevolezza che ogni imitazione, quando è fatta con rispetto, è un tributo più che una presa in giro. E con la sua solita classe, riesce ancora una volta a trasformare una polemica in una lezione di stile.

              Continua a leggere

              Personaggi e interviste

              Victoria Cabello: “Presi a calci Eminem. Richard Gere mi baciò in bocca, ma aveva appena vomitato. Mtv è morta con YouTube”

              Paramount Global ha annunciato la chiusura dei canali Mtv entro il 31 dicembre 2025. Victoria Cabello, volto simbolo della rete, ripercorre la storia del canale che ha segnato una generazione: «Era inevitabile. Quando sono arrivati YouTube e i social, ho capito che Mtv era morta».

              Avatar photo

              Pubblicato

              il

              Autore

                «Sì, Mtv chiude. E la notizia mi ha fatto tenerezza». Victoria Cabello, volto storico della rete che ha cambiato la televisione musicale, ha commentato con ironia la fine di un’epoca. Dopo 44 anni di trasmissioni, Paramount Global spegnerà i canali Mtv entro il 31 dicembre 2025. «Era inevitabile – racconta –. Anzi, il fatto che sia stata in vita finora è incredibile. Il mondo va veloce. Quando sono arrivati YouTube e i social ho capito che Mtv era morta».

                Dalla tv alla leggenda

                «Mtv ha dettato dei canoni – spiega –: la velocità, il montaggio, il modo non ossequioso di fare interviste. Le generaliste hanno copiato tutto. In fondo, Mtv non è morta: vive nello spirito di YouTube, anche se i più giovani non lo sanno».

                Gli incontri più assurdi

                E di momenti assurdi, nella sua carriera, ne ha collezionati parecchi. «Quando ho intervistato Eminem per Mtv Uk non sapevo chi fosse. Ci siamo improvvisati e alla fine ci siamo presi a calci». Poi ricorda Richard Gere: «L’ho intervistato a Venezia e gli ho chiesto di prendermi in braccio come in Ufficiale e gentiluomo. Mi ha detto di no, ma mi ha baciato in bocca. Ero felicissima, finché la sua agente non mi ha detto che aveva appena finito di vomitare».

                Le dive e i miti

                La Cabello racconta anche gli incontri con le grandi dive: «Patty Pravo si immergeva la faccia nel ghiaccio prima di andare in onda, Moira Orfei si truccava alle cinque del mattino per farsi trovare perfetta dal marito». E poi l’indimenticabile Milva: «Le avevamo chiesto di cantare “Applausi per Milva” sulla base di Fabri Fibra. Dopo aver ascoltato il cd, ci chiamò dicendo: “Ci dev’essere stato un errore, nel disco c’è uno che parla”».

                Oggi Victoria guarda avanti: «Mi hanno chiesto tante volte di rifare Victor Victoria, ma per ora non sono in vena di tv». E chissà se lo spirito libero di Mtv, quello che ha fatto crescere una generazione, tornerà mai davvero sullo schermo.

                  Continua a leggere
                  Advertisement

                  Ultime notizie

                  Lacitymag.it - Tutti i colori della cronaca | DIEMMECOM® Società Editoriale Srl P. IVA 01737800795 R.O.C. 4049 – Reg. Trib MI n.61 del 17.04.2024 | Direttore responsabile: Luca Arnaù