Speciale Festival di Sanremo 2025
Sanremo 2025, polemica in sala stampa: il voto dei giornalisti depotenziato, Conti gela i presenti
Da Angelina Mango a Geolier. Dopo le polemiche del 2024 e un procedimento ancora aperto, Rai cambia le regole dando più potere al televoto e meno ai giornalisti, scatenando sospetti e critiche sul ruolo delle case discografiche.

È scoppiata finalmente la bomba, quest’anno la sala stampa del Festival di Sanremo è stata sottilmente depotenziata e i giornalisti non ci stanno. Stamattina nella conferenza stampa quotidiana è emerso come i cambiamenti nel regolamento di voto di Sanremo 2025 non siano solo di facciata, ma sostanziali.
Ricordate la puntata precedente? Sanremo 2024 è stato ribattezzato il “Festival delle polemiche” per la vittoria di Angelina Mango su Geolier, nonostante quest’ultimo avesse ottenuto un 60% al televoto, contro il 16% di lei. Ma sebbene molti abbiano urlato al complotto da parte della sala stampa che avrebbe ordito un ribaltone a favore di Angelina, nessun complotto ha mai avuto luogo. Semplicemente i giornalisti hanno votato secondo i loro gusti, utilizzando eticamente lo spazio loro concesso.
Quest’anno, però, alla luce delle polemiche dello scorso anno che hanno fruttato a Rai un esposto da parte del Codacons e un procedimento in corso, al momento fermo all’operato della Commissione accesso agli Atti della Presidenza del Consiglio, si è deciso di virare (molto sottilmente) su una decisione tecnica che potenzia il potere del televoto, soprattutto nella fase finale. In pratica, di fronte a un artista con un alto televoto di turno, nessuna sala stampa quest’anno potrà intervenire in modo significativo, nelle fasi finali.
Ma vediamo cosa succederà. Quando in finale, in base alla media delle classifiche delle serate precedenti (esclusa la serata delle cover) sarà stilata la cinquina dei finalisti, saranno chiamati a votare televoto, sala stampa, tv, web e carta stampata, più giuria delle radio. La marginalità di incidenza di voto è del 34% per il primo e 33% delle altre due.
In realtà però, la diversa tipologia di voto di ogni giuria determina una differenza di potere tra le stesse. Per intenderci il televoto è un voto secco, che esprime una determinata e assoluta preferenza nei confronti di un brano, e quest’anno è passato da cinque a tre per SIM.
La sala stampa invece deve votare ogni brano con un un punteggio da 1 a 5. Per intenderci, se un giornalista preferisce un brano gli assegnerà un “5”, ma è comunque obbligato ad assegnare un “1” a tutti quelli che invece non apprezza. Tale “1” andrà comunque conteggiato nella classifica finale ed andrà ad aumentare la percentuale di voto di cantanti assolutamente non scelti dal giornalista. Questo comporta un potere minore del voto della sala stampa, per una sorta di appiattimento e di dispersione del voto complessivo.
È palese che tale scelta da parte della Rai dipenda dal tentativo di dare più voce al pubblico e meno ai giornalisti, motivazione che anche lo stesso Conti ha lasciato intendere, lasciandosi sfuggire, in sala stampa, la frase “mi pare che qualcosa l’anno scorso da voi sia stato fatto”. Un’illazione che ha richiamato l’immediata reazione dei giornalisti presenti e ha provocato una marcia indietro da parte del conduttore “non volevo in alcun modo mettere in discussione la serietà del vostro lavoro”.
Ma questo cambio di regolamento in favore del pubblico, che apparentemente può sembrare una svolta popolare, in realtà sembra di più a favore della massa che ‘acquista’ musica, la ascolta sulle piattaforme, la commenta sui social. E anche delle case discografiche che la producono e che puntano ad accaparrarsi artisti con masse di followers e grandi numeri. Ma questo è legittimo, basta dirlo.
D’altronde Sanremo non è Disneyland, ed è normale che la voce grossa da ascoltare sia quella dei discografici. A questo punto, perché mantenere il voto alla sala stampa, per altro considerata ‘snob’ dai commentatori social e opinione pubblica, osteggiata anche quando si impegna a fare seriamente il proprio lavoro, bistrattata dal conduttore stesso? Tanto vale mettere tutto in mano al televoto, in totale onestà e trasparenza.
Per il resto questa sera, giovedì 13 febbraio 2025, il Festival promette una serata ricca di emozioni e sorprese. Al timone, come sempre, Carlo Conti, affiancato da un trio di co-conduttrici d’eccezione: Miriam Leone, Elettra Lamborghini e Katia Follesa. Ospiti della serata, i Duran Duran. La leggendaria band britannica torna sul palco dell’Ariston a 40 anni dalla loro prima esibizione, proponendo un medley dei loro più grandi successi e la celebre “Wild Boys”.
Poi Edoardo Bennato che si esibirà in occasione della presentazione del documentario “Sono solo canzonette” di Stefano Salvati, che racconta la sua vita controcorrente. E ancora il cast di “Mare Fuori 5”, tra cui Maria Esposito, Domenico Cuomo, Giovanna Sannino e Giuseppe Pirozzi. Premio alla carriera a Iva Zanicchi, che si esibirà con un medley dei suoi successi più amati.
Intanto il festival continua a volare negli ascolti. La seconda serata ha registrato una media di 11,7 milioni di spettatori e uno share del 64,5%. Un risultato che riconferma la sostituibilità di Amadeus.
INSTAGRAM.COM/LACITYMAG
Speciale Festival di Sanremo 2025
Quando Sanremo si trasforma in una sitcom, con Bresh nel ruolo principale!
Duetto con Cristiano De Andrè da rifare tre volte, backstage infuocato, bodypack volanti e amici in after party a petto nudo: il Festival di Bresh è stato più un reality che una gara canora.

Se Sanremo fosse una serie TV, quella di Bresh sarebbe stata la puntata più movimentata. Ospite del podcast Supernova di Alessandro Cattelan, il rapper genovese ha raccontato la sua indimenticabile (per vari motivi) esibizione alla serata cover del Festival 2025. Il duetto con Cristiano De André sulle note di Creuza de mä? Ripetuto ben tre volte. Prima per un microfono spento. Poi per un bodypack caduto. Infine, probabilmente, per un esaurimento collettivo dietro le quinte.
“Conti voleva andare spedito, ma non poteva”
Dopo il secondo fallimento tecnico, Bresh racconta: “C’è stato un tafferuglio serio alla genovese, abbastanza sanguigno”. Dietro le quinte, tra un cavo e una bestemmia, pare che i toni si siano alzati. Il commento sul conduttore Carlo Conti è tutto un programma: “Voleva andare spedito, ma non poteva. I suoi capelli sono diventati bianchi in un attimo”. Capelli che, per dovere di cronaca, erano già piuttosto bianchi da anni.
L’importante è il gruppo, anche se viene in after, senza maglia
A rendere la settimana sanremese ancora più surreale ci hanno pensato gli amici di Bresh, portati a Sanremo come una vera squadra di calcio. “Quindici persone, solo numeri 10”, ha detto. La sua fidanzata Elisa Maino? Presente. L’appartamento affittato per il clan? Pagato da lui. E la dirigenza Sony a colazione? Costretta ad assistere all’arrivo di amici in modalità “post-rave a torso nudo”. Se questo non è spirito ligure, non sappiamo cosa lo sia.
Nessun interesse per l’hype, solo vacanza e caos
Bresh ha tenuto a precisare che i suoi amici “non gliene fregava un ca**o di niente dell’hype”. Nessuna voglia di apparire, solo relax. E magari un po’ di caos organizzato. Per lui, la vera vittoria è stata portarsi dietro un pezzo di casa, tra focaccia e after party, microfoni difettosi e discussioni tra fonici e autori.
Ariston, ovvero… il bello dell’imprevisto
Alla fine, la terza esibizione è andata. Bresh e De André hanno salvato la performance e fatto pace con l’audio. Ma a rimanere nella storia non sarà l’intonazione, bensì il dietro le quinte. Dove Conti perdeva la pazienza – forse anche un paio di diottrie – e Bresh faceva del Festival la sua personale vacanza collettiva. A Sanremo si viene per la musica, sì, ma anche per ricordare che l’imprevisto è il vero spettacolo.
Speciale Festival di Sanremo 2025
Sanremo dice addio al Festival? La Rai punta su Torino per la rivoluzione della musica italiana

Per decenni, dire “Sanremo” ha significato dire “Festival della Canzone Italiana”. Ma questa associazione potrebbe presto diventare un ricordo. La decisione del Comune di Sanremo di indire una gara per l’organizzazione del Festival ha fatto infuriare la Rai, che ora lavora a un piano alternativo: portare la kermesse in un’altra città, trasformandola in un evento musicale senza più radici liguri.
Secondo quanto riportato dall’Adnkronos, la Rai starebbe valutando Torino come nuova sede della manifestazione. Il capoluogo piemontese, già apprezzato per l’organizzazione dell’Eurovision Song Contest nel 2022, sarebbe la location perfetta per garantire continuità all’evento. Il cambio di città porterebbe con sé anche un cambio di nome: non più “Festival di Sanremo”, bensì “Festival della Musica Italiana”.
La decisione è tutt’altro che definitiva, ma la tensione tra la Rai e il Comune di Sanremo è ormai evidente. Il servizio pubblico attende di conoscere i dettagli della delibera con cui la città ligure ha istituito il bando di gara, ma nel frattempo sta lavorando per garantirsi un’alternativa sicura, senza più il rischio di restare senza casa.
Sanremo vuole più soldi, la Rai si guarda intorno
Alla base dello scontro c’è una questione economica: il Comune di Sanremo ha alzato la base d’asta per la concessione della manifestazione a 6,5 milioni di euro l’anno, rispetto ai 5 milioni dell’attuale accordo. Oltre a questo, la nuova convenzione impone alla Rai l’obbligo di realizzare altri quattro programmi televisivi in città, ampliando l’impegno economico dell’azienda.
Queste condizioni non sono piaciute ai vertici di Viale Mazzini, che hanno deciso di studiare un’alternativa. L’ipotesi di spostare l’evento a Torino non è campata in aria: la città piemontese dispone di strutture moderne e di un’esperienza recente nell’ospitare eventi musicali di caratura internazionale.
Ma la questione è anche politica e legale. Il Comune di Sanremo ha preso questa decisione dopo che il TAR della Liguria ha dichiarato illegittimo l’affidamento diretto del Festival alla Rai, rendendo necessaria una gara pubblica. Il prossimo 22 maggio si discuterà il ricorso al Consiglio di Stato, ma la Rai non può permettersi di aspettare passivamente il verdetto.
Cosa succederà ora?
L’idea che il Festival possa abbandonare Sanremo dopo oltre 70 anni lascia increduli molti appassionati di musica e televisione. La Rai, dal canto suo, non può rinunciare a un evento che genera un giro d’affari enorme, con oltre 65 milioni di euro di raccolta pubblicitaria solo nell’ultima edizione.
Speciale Festival di Sanremo 2025
Marco Masini e Fedez, la verità su Sanremo: «Con Bella stronza eravamo soli contro tutti»
Marco Masini torna a parlare del suo Sanremo e del duetto con Fedez, tra critiche, censure e rinascita artistica. «Bella stronza? Abbiamo portato a casa un risultato incredibile». Nel podcast del rapper, il cantautore ripercorre la sua carriera tra accuse di sessismo, istigazione alla violenza e il periodo in cui era stato messo da parte dall’industria musicale. «Ma tutto passa, come le polemiche sui social».

La partecipazione di Marco Masini a Sanremo 2025 al fianco di Fedez ha acceso un dibattito acceso ancora prima che i due salissero sul palco dell’Ariston. La scelta della cover da eseguire nella serata dei duetti, Bella stronza, ha scatenato polemiche per il suo testo diretto, accusato negli anni di essere sessista e misogino. A questo si è aggiunto il gossip, con i più maliziosi che hanno collegato la scelta della canzone alla situazione sentimentale del rapper, reduce dalla rottura con Chiara Ferragni.
Ora, a distanza di settimane, Masini ha ripercorso quell’esperienza nel podcast Muschio Selvaggio, condotto da Fedez e Mr Marra, parlando non solo del Festival, ma anche della sua carriera, delle accuse che lo hanno segnato e del suo lungo periodo di allontanamento dall’industria musicale.
«Con Bella stronza eravamo soli contro tutti»
Durante l’intervista, Masini ha difeso il brano portato a Sanremo, sottolineando il successo ottenuto: «Eravamo soli contro tutti e abbiamo portato a casa un bellissimo risultato. Ma poi l’abbiamo portato a casa dopo, perché è l’unica cover che oggi è in classifica». Un’affermazione che sottolinea come, al di là delle critiche, la canzone abbia conquistato il pubblico, raggiungendo i vertici dello streaming e delle radio.
Il cantautore ha poi ripercorso i suoi esordi, ricordando il Festival del 1990, quando vinse tra le Nuove Proposte con Disperato. «È stato pazzesco, perché in un attimo mi sono ritrovato da musicista e autore per altri artisti a essere sul palco di Sanremo davanti a dieci milioni di persone».
Ma quel successo segnò anche l’inizio di un periodo complicato, fatto di censure e accuse pesanti. Disperato, infatti, venne attaccata per i suoi riferimenti considerati espliciti e Masini fu accusato addirittura di istigazione alla droga e alla violenza.
Le censure e il periodo nell’ombra
Se gli anni ‘90 furono segnati da una serie di hit di successo, la situazione cambiò dopo la vittoria sanremese del 2004 con L’uomo volante. Da lì in poi, Masini si trovò sempre più isolato nel panorama musicale, fino a scomparire quasi del tutto dalle scene. «Per un periodo nessuno mi chiamava più, ero stato messo ai margini. Ma nella mia mente c’era la convinzione che comunque queste cose passano, come passa una notizia sui social: oggi ti travolgono, domani c’è già qualcos’altro».
Nel tempo, l’artista ha imparato a vedere le cose con più distacco e a rimettersi in gioco. A Fanpage aveva spiegato: «Bisogna evitare il vittimismo. È sbagliato attribuire tutte le colpe agli altri. Il nemico più grande da fermare sei tu stesso. Devi lavorare su di te, senza farti prendere dal panico».
Oggi Marco Masini è tornato protagonista, con una carriera che continua a rinnovarsi e una nuova generazione di fan che lo riscopre. Sanremo, nonostante le polemiche, è stato un punto di svolta e il duetto con Fedez ha dimostrato che il suo repertorio è ancora attuale. Critiche o meno, la musica ha vinto.
-
Gossip1 anno fa
Elisabetta Canalis, che Sex bomb! è suo il primo topless del 2024 (GALLERY SENZA CENSURA!)
-
Cronaca Nera1 anno fa
Bossetti è innocente? Ecco tutti i lati deboli dell’accusa
-
Sex and La City1 anno fa
Dick Rating: che voto mi dai se te lo posto?
-
Speciale Olimpiadi 202412 mesi fa
Fact checking su Imane Khelif, la pugile al centro delle polemiche. Davvero è trans?
-
Speciale Grande Fratello11 mesi fa
Helena Prestes, chi è la concorrente vip del Grande Fratello? Età, carriera, vita privata e curiosità
-
Speciale Grande Fratello11 mesi fa
Shaila del Grande Fratello: balzi da “Gatta” nei programmi Mediaset
-
Gossip1 anno fa
La De Filippi beccata con lui: la strana coppia a cavallo si rilassa in vacanza
-
Gossip1 anno fa
È crisi tra Stefano Rosso e Francesca Chillemi? Colpa di Can?