Televisione
Addio a Philippe Leroy, leggendario volto di Yanez in “Sandokan”
L’attore francese, morto a 93 anni a Roma, ha lasciato un’impronta indelebile nel mondo del cinema e della televisione con oltre 150 film. Indimenticabile per la sua versatilità e la sua avventurosa vita reale, Leroy ha conquistato il pubblico con ruoli iconici in opere come “Don Matteo”, “Nikita” e “La terza madre”. Una carriera straordinaria che ha reso Philippe Leroy un vero simbolo del cinema internazionale.
È apparso in oltre 150 film, ha lavorato con i più grandi nomi del cinema, ma per la maggior parte degli spettatori Philippe Leroy – morto ieri a 93 anni a Roma – sarà sempre il volto di Yanez, l’amico di Sandokan nello sceneggiato di Sergio Sollima del 1976. Un ruolo che per l’attore francese era vita vera e vissuta. Philippe Leroy-Beaulieu, nato da un marchese a Parigi nel 1930, dopo il collegio dei gesuiti, a 21 anni entra nella Legione Straniera, partecipa alla guerra di Indocina, poi a quella di Algeria. Era paracadutista, viaggiatore e avventuriero nell’anima. Del personaggio di Yanez diceva: «Yanez sono io. È un personaggio che mi perseguita. Interpretandolo, mi sembrò di rivivere la mia vita. I sei mesi passati tra la Malesia e gli studi di Bollywood, comunque, sono stati i più straordinari di tutta la mia carriera. Nell’affidarmi il ruolo, Sollima mi fece un regalo».
Non solo Yanez in Sandokan. Philippe Leroy, l’attore francese morto ieri a 94 anni a causa di una malattia, ha recitato in molti altri film e serie che il pubblico ha conosciuto e amato. Ecco alcuni sceneggiati televisivi e film famosi in cui Leroy era presente:
Don Matteo Philippe Leroy è stato un vescovo in Don Matteo, la fiction della Rai. Ha mantenuto questo ruolo in sette episodi, recitando al fianco di Terence Hill durante la stagione trasmessa dalla tv pubblica dal 2008 al 2009.
Nikita Philippe Leroy interpreta Grossman nel film del 1990 di Luc Besson, uno dei più amati del regista francese. Nikita racconta di una tossicodipendente arrestata in seguito a un’attività criminale, che accetta la libertà in cambio di un addestramento che la renderà una perfetta macchina da guerra.
La terza madre L’attore francese è Guglielmo DeWitt in La terza madre di Dario Argento, il film del 2007 che conclude la saga delle tre madri del regista romano, di cui fanno parte anche Suspiria del 1977 e Inferno del 1980.
Una donna sposata Philippe Leroy è il pilota d’aereo Pierre, marito della protagonista Charlotte, nel lungometraggio del 1964 di Jean-Luc Godard che racconta le avventure extraconiugali di una giovane donna.
Senza sapere niente di lei L’assicuratore Nanni Brà indaga sulle cause della morte di un’anziana signora nel film del 1969 di Luigi Comencini, tratto dal romanzo La morale privata di Leone Antonio Viola. Stavolta Leroy è attore protagonista.
In tutto, sono oltre 200 le opere per la tv o per il cinema che hanno nei crediti l’interprete francese. Menzioniamo almeno Caccia all’uomo di Riccardo Freda, Leoni al sole di Vittorio Caprioli (da un romanzo di Raffaele La Capria, Ferito a morte). E poi Il ritorno di Casanova, Mario e il mago, Portiere di notte di Liliana Cavani, Il pesce innamorato di Leonardo Pieraccioni, Vajont – La diga del disonore.
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Televisione
Belve apre ai non famosi: Francesca Fagnani lancia il casting per la gente comune
L’annuncio è arrivato nel finale della prima puntata della nuova stagione: “Cerchiamo persone autentiche, con storie vere, curiose o coraggiose”. Candidarsi è semplice: basta scrivere alla redazione e raccontare la propria esperienza.
Francesca Fagnani cambia le regole del gioco. Belve, il talk cult di Rai 2, apre ufficialmente ai non famosi. Dopo aver portato nello studio nomi di primo piano — da Maria De Filippi a Belen Rodriguez, passando per politici e imprenditori — la conduttrice ha annunciato una rivoluzione: anche la gente comune potrà diventare protagonista delle interviste più temute (e desiderate) della tv italiana.
L’annuncio è arrivato durante la prima puntata della nuova stagione, andata in onda il 28 ottobre 2025, e ha subito catturato l’attenzione del pubblico. «Vogliamo ascoltare storie vere, persone autentiche, capaci di emozionare e sorprendere con la loro esperienza di vita», ha spiegato Fagnani, sottolineando come Belve voglia ora allargare il suo sguardo oltre la celebrità.
Non più solo vip e personaggi noti, ma uomini e donne comuni, pronti a raccontarsi con sincerità e coraggio davanti alle sue domande dirette, spesso spiazzanti. Un cambio di prospettiva che trasforma il programma in una sorta di specchio del Paese reale, dove a essere messo a nudo non è solo il personaggio, ma l’essere umano.
Per partecipare al casting basta inviare una mail all’indirizzo belveprovini@rai.it, scrivendo i propri dati e una breve descrizione della propria storia personale. La redazione valuterà ogni candidatura e contatterà i prescelti per un primo colloquio conoscitivo.
Chi verrà scelto potrà vivere l’esperienza più iconica del programma: sedersi sul celebre sgabello davanti a Francesca Fagnani e rispondere alle sue domande “senza rete”. Niente copioni, niente filtri, solo verità e presenza scenica.
Un esperimento televisivo che punta a restituire spazio alle storie comuni, quelle che spesso restano fuori dai riflettori ma che raccontano meglio di qualsiasi reality cosa significa essere “belve” nella vita di tutti i giorni.
E, conoscendo Francesca Fagnani, c’è da scommettere che anche i nuovi protagonisti — famosi o meno — non avranno scampo davanti al suo sguardo affilato e curioso.
Televisione
Francesca Fagnani: «Ho invitato Papa Francesco, ma dissero che non era possibile». E su Maria De Filippi: «Le sarò sempre grata»
«È un atto di generosità, l’ho corteggiata a lungo» racconta la Fagnani. Tra gli ospiti anche Belen e Rita De Crescenzo: «Non si giudica prima di ascoltare». E sulle donne in tv: «Mai vittimista, esistono gli strumenti per ribellarsi».
«Non svelo nulla, vedrete tutto stasera». Francesca Fagnani sorride, ma dietro il riserbo c’è una grande soddisfazione: Maria De Filippi sarà l’ospite più attesa della nuova stagione di Belve. Il volto simbolo di Canale 5, per la prima volta, siederà nello studio di Rai2. «Sono onoratissima di vederla entrare in studio» confessa la conduttrice. «Accettare il mio invito è stato un atto di grandissima generosità. Le sarò sempre grata. L’ho corteggiata a lungo… ma sono una che ha invitato persino Sua Santità».
L’invito al Papa e la conquista di Maria
Già, Papa Francesco. «Dal Vaticano mi risposero con una lettera, dicendo che non era possibile. Peccato» racconta ridendo. Il tono è quello ironico e schietto che ha reso celebre la conduttrice. Dopo il successo delle scorse stagioni, Belve torna con una formula fedele a se stessa: interviste taglienti, empatia e curiosità sincera. E una padrona di casa che non si nasconde dietro la compostezza televisiva.
Belen, Rita De Crescenzo e i nuovi volti di “Belve”
Ad aprire la stagione sarà Belen Rodriguez, che la Fagnani descrive come «una donna intelligente, con tanti registri diversi». Nella stessa puntata ci sarà Rita De Crescenzo, scelta che ha già fatto discutere. «È giusto intervistare un personaggio divisivo raccontandone anche le ombre. Viene a titolo personale, non a nome di una comunità» precisa. «Ha avuto una vita segnata da violenza, abbandono e droga, ma ha trovato un suo riscatto. I giudizi si danno dopo, non prima».
Politici in fila, Barbara D’Urso esclusa
«Negli anni sono aumentate le autocandidature, anche tra i politici» spiega. «Hanno capito che Belve è una vetrina diversa, dove mostrare le fragilità può renderti più umano. Ma preferisco evitare di virare sulla politica: ci sono già due programmi che lo fanno il martedì».
Quanto a Barbara D’Urso, la conduttrice taglia corto: «Quest’anno no, è già molto esposta con Ballando con le stelle. Preferisco volti meno presenti in tv».
Sul ruolo delle donne nel piccolo schermo, la Fagnani è netta: «Non abbraccio mai un approccio vittimistico. Se esiste una tentazione di relegarle a ruoli marginali, esistono anche tutti gli strumenti per ribellarsi».
E intanto Belve è pronta a graffiare ancora, tra confessioni, scomode verità e un’ironia che — come lei — non si fa mai addomesticare.
Televisione
Rita De Crescenzo shock a Belve: «Sono stata violentata da tre ragazzi»
Un’intervista cruda e surreale, tra momenti di commozione e gag irresistibili. Rita si difende dalle accuse di spaccio e sogna un film con Christian De Sica: «Sono passata dalle stalle alle stelle. La gente mi tiene come una Madonna».
La nuova stagione di Belve si apre con una delle ospiti più controverse del momento: Rita De Crescenzo, 46 anni, tiktoker napoletana da milioni di follower e un passato che sembra scritto per un film. Davanti a Francesca Fagnani, la “showget” (come si definisce lei) mette a nudo le ferite della sua vita, alternando confessioni drammatiche a momenti di comicità irresistibile. «Sono passata dalle stalle alle stelle», dice con orgoglio. «La gente mi tiene come una Madonna».
Ma dietro il personaggio sopra le righe si nasconde una storia segnata da abusi e dipendenze. «Ho avuto un figlio a 13 anni», racconta con voce ferma. «Mia madre era ricoverata per schizofrenia. La mia infanzia è stata bruttissima: trent’anni di droga e psicofarmaci». Fagnani non si ferma e chiede qual è il ricordo più doloroso. Rita abbassa lo sguardo: «Quando sono stata violentata da tre ragazzi di colore alla stazione centrale di Napoli. In quel momento ho capito che se non avessi smesso con la droga sarei morta».
Un racconto crudo, senza filtri, che spiazza il pubblico e restituisce l’immagine di una donna sopravvissuta ai propri inferni. «Oggi vivo da sette anni», spiega. «La mia vita comincia da quando ho smesso con la droga. Sto studiando, vengono a farmi lezioni a casa. Voglio crescere mentalmente».
La conduttrice le ricorda i processi ancora aperti: De Crescenzo è imputata per spaccio di droga (fu arrestata nel 2017) e per diffamazione nei confronti di un deputato e di un ristoratore. Lei nega con forza: «Ho sempre detto che ho fatto uso di sostanze, ma non ho mai spacciato». Poi aggiunge: «Non mi vergogno del mio passato. Serve per far capire che nella vita si può cambiare».
E tra una confessione e l’altra, emerge anche il lato più surreale della tiktoker che – nonostante tutto – riesce a far ridere Fagnani e il pubblico. «Il mio sogno è girare un film con Christian De Sica, magari un bel cinepanettone napoletano», dice sorridendo. «Io lo adoro da sempre». La giornalista la incalza: «Che trama immagina?». «Una commedia di Natale!», risponde entusiasta, mentre il pubblico esplode in una risata.
Non manca il momento cult della serata: il racconto della presunta parentela con Massimo Ranieri, che secondo lei deriverebbe dalla nonna “Giuseppa di Zazzariello”. Fagnani prova a seguirla, ma l’intreccio genealogico si perde tra aneddoti e risate. «È una lontana parentela, ma c’è», insiste Rita.
E quando parla di politica, l’assurdo torna a bussare alla porta. «Il mio sogno sarebbe portare la gente del popolo a votare. Organizzerei dei pullman e andrei casa per casa». «Ma non c’è bisogno dei pullman, si vota sotto casa», la corregge Fagnani. Lei replica, serissima: «Io invece li organizzo lo stesso».
Tra candore e caos, dolore e ironia, Rita De Crescenzo ha firmato una delle interviste più forti di questa stagione televisiva. La donna che dice di aver “vissuto solo sette anni” ha spiazzato tutti, mostrando che dietro la “tiktokana” che balla e urla nei video c’è un passato di ferite e una sorprendente voglia di riscatto.
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