Televisione
Andrea Giambruno cambia casa (professionale): lascia Rete 4 e approda a Tgcom24, ma resta a Roma
A quasi due anni dal caso mediatico dei “threesome” e del “pacco”, Giambruno rientra a pieno titolo nel circuito Mediaset, ma non tornerà per ora in video. L’obiettivo è ripartire dal lavoro redazionale, lontano dai riflettori e dalle polemiche.

Andrea Giambruno trasloca, ma senza cambiare città. L’ex compagno della premier Giorgia Meloni lascia il talk Diario del Giorno, in onda su Rete 4, per assumere un nuovo incarico nella redazione romana di Tgcom24, il canale all news del gruppo Mediaset. Una mossa interna, senza clamori, che sancisce il ritorno operativo del giornalista nella macchina informativa dell’azienda dopo mesi di basso profilo.

Un rientro che arriva a quasi due anni dai celebri fuorionda diffusi da Striscia la notizia, in cui Giambruno si lasciò andare a battute spinte con le colleghe — i famosi “threesome” e riferimenti al “pacco” — che gli costarono la sospensione e la fine prematura della sua carriera da volto televisivo. Da allora, il giornalista ha scelto la via del silenzio: nessuna intervista, nessuna ospitata, solo qualche partecipazione discreta come moderatore di eventi e convegni.
La rottura con Giorgia Meloni, annunciata pubblicamente dalla premier nell’ottobre 2023 con il celebre post “La mia libertà non è negoziabile”, ha contribuito a spostare l’attenzione su di lui, rendendolo – suo malgrado – protagonista di un gossip politico-mediatico di proporzioni nazionali.





Ora, con l’ingresso a Tgcom24, Giambruno torna a fare il cronista, lontano dalle luci dello studio televisivo. Nessuna conduzione, almeno per ora: il suo ruolo sarà redazionale, incentrato sulla produzione di contenuti, servizi e approfondimenti per il palinsesto informativo del canale.
Una scelta di continuità più che di ribalta. A Mediaset, spiegano fonti interne, non ha mai interrotto i rapporti né con i colleghi né con i vertici. La nuova collocazione viene letta come una “riabilitazione professionale”, un modo per reinserirlo gradualmente nel gruppo senza riaccendere polemiche o titoli facili.
L’ex “ciuffo” di Canale 5, dunque, riparte dal giornalismo puro. Niente prime serate, niente talk: solo redazione, scrivania e notizie. Per chi lo conosce, è il modo più intelligente — e forse più elegante — per rimettere insieme i cocci dopo la tempesta.
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Televisione
«Parrucchiere gay cercasi»: Uno Mattina finisce nel tritacarne dei pregiudizi
Un annuncio discriminatorio in Abruzzo scatena un acceso dibattito in studio su Rai 1. Tra stereotipi, “radar per riconoscere i gay” e scuse che non bastano: sui social esplode la polemica.

Un piccolo annuncio su Facebook, poi la discussione in diretta su Rai 1. È bastato un cartello: “Parrucchiere gay cercasi” — un salone di Montesilvano, in provincia di Pescara, ha pubblicato un’offerta di lavoro riservata esplicitamente a persone gay, suscitando subito reazioni.
I giorni successivi all’annuncio, il messaggio è stato rimosso, ma il dibattito ha trovato nuova vita nello studio di Uno Mattina in Famiglia. La conduttrice Ingrid Muccitelli ha aperto il confronto chiedendo agli ospiti come Concita Borrelli e Alessandro Cecchi Paone se un parrucchiere gay possieda per forza più manualità, sensibilità o charme rispetto a uno eterosessuale.
Le reazioni in studio
Concita Borrelli ha risposto che «detto così mi fa i brividi», dicendo di non considerare l’orientamento sessuale una categoria professionale. Tuttavia, ha aggiunto che ha notato una maggiore predisposizione estetica tra le persone omosessuali e che il senso estetico. La sensibilità verso il bello siano tratti spesso associati nella percezione comune.
La domanda che ha acceso maggiormente il dibattito è stata: «Ma il gay, come si riconosce?». Borrelli ha risposto: «Si riconosce, dai… usciamo da tutte le ipocrisie. Io ho i radar». Più precisamente: “basta un gesto, una parola, un ammiccamento della bocca, si vede…”
Cecchi Paone ha preso una posizione più cauta: ha detto che, pur comprendendo la domanda provocatoria, non è possibile stabilire un metodo affidabile per riconoscere una persona gay. Ha messo in guardia sul rischio che tali affermazioni alimentino stereotipi dannosi, specialmente per chi vive in ambienti piccoli o più conservatori. Ha sottolineato che esistono soldati, camionisti e professionisti in settori tradizionalmente “maschili” che sono omosessuali, segno che l’orientamento sessuale non definisce la professione.
Critiche esterne e richieste di intervento
Le frasi pronunciate in diretta hanno subito generato scalpore sui social. Esponenti di organizzazioni per i diritti civili, il sindacato dei giornalisti (Usigrai) e la Commissione Pari Opportunità della Rai hanno denunciato che quelle affermazioni siano «una sequela di stereotipi e luoghi comuni».
Il consigliere del CdA della Rai, Roberto Natale, ha definito alcune battute «indegne del servizio pubblico». Ha rimarcato che il contratto di servizio e il codice etico della Rai richiedono tutela delle minoranze e rispetto nella comunicazione, anche nelle trasmissioni “di intrattenimento”.
Contesto e implicazioni
L’episodio riflette questioni più ampie: il confine tra libertà di espressione e responsabilità mediatica. Il ruolo del servizio pubblico nel prevenire discriminazioni non esplicite, la difficoltà di superare stereotipi anche involontari nel linguaggio comune.
Non è il primo caso in cui annunci di lavoro specificano criteri legati all’orientamento sessuale: la legge italiana vieta discriminazioni basate su identità di genere o orientamento sessuale, ma l’applicazione pratica resta complessa quando si tratta di “preferenze” che si giustificano con stereotipi (sensibilità, manualità, empatia).
Il dibattito sollevato a Uno Mattina in Famiglia non è solo “rissa da social”. Mette in evidenza come certi stereotipi — che sembravano superati — siano ancora ben radicati e pronti a riaffiorare, anche in contesti che si credono più consapevoli.
Parlare di “radar per riconoscere i gay” non è neutralità: è riaffermare che vi sia qualcosa da “indovinare”, da etichettare, anziché accettare la complessità dell’identità umana.
Il pubblico servizio radiotelevisivo ha il dovere di educare anche attraverso le parole, non solo con i palinsesti. E questo scontro dimostra quanto sia necessaria una riflessione seria sul linguaggio, sui cliché quotidiani, sulle differenze tra desiderio di inclusione e perpetuazione di etichette.
Televisione
Lite accesa a Ballando con le Stelle: Selvaggia Lucarelli stronca Beppe Convertini, Rossella Erra esplode in difesa
Un nuovo scontro infuoca lo studio di Ballando con le Stelle. Selvaggia Lucarelli, senza mezzi termini, ha criticato Beppe Convertini invitandolo a osare di più, ma le sue parole hanno scatenato la reazione furiosa di Rossella Erra, che ha difeso l’attore con toni appassionati: “Siete esagerati, l’avete ucciso questo uomo!”.

La pista di Ballando con le Stelle è tornata a scaldarsi, e non solo per le coreografie. Stavolta al centro del dibattito c’è stato Beppe Convertini, che dopo la sua esibizione si è ritrovato nel mirino di Selvaggia Lucarelli. La giurata, nota per il suo tono diretto, ha espresso un giudizio tutt’altro che tenero: «Sei un uomo medio, dovresti tirare fuori un po’ più di carattere. Ti manca la scintilla, la verità».
Parole che non sono passate inosservate. Mentre Convertini cercava di incassare con eleganza, in studio è scoppiato il caos. Rossella Erra, la giurata del popolo, non ha resistito e ha preso le difese del conduttore pugliese con veemenza: «Lo state facendo una schifezza questo uomo! Gli dite “sei un uomo medio, la famiglia è un limite, nessuno si ricorda di te”… Ma vi rendete conto? Nessuno dice nulla?».
Il pubblico è esploso in un applauso, mentre la Erra, visibilmente scossa, ha aggiunto: «Beppe, ti hanno detto di tutto, ma la tua famiglia è il tuo cuore e fai bene ad andarne fiero. Siete esagerati, l’avete ucciso questo uomo!».
Lucarelli ha provato a replicare con ironia, spiegando che la sua voleva essere una critica artistica e non personale: «Non ho detto che è un cattivo padre o un cattivo uomo, ma che come performer deve rischiare di più». Ma il clima in studio ormai era incandescente, con Milly Carlucci costretta a intervenire per riportare la calma: «Qui si giudica la performance, ricordiamolo. Ma è giusto che ognuno esprima la propria sensibilità».
Convertini, da parte sua, ha ringraziato la Erra per il sostegno, ma ha mantenuto toni pacati: «Accetto tutto, anche le critiche. Sono qui per imparare, non per litigare».
Il pubblico social, nel frattempo, si è diviso. C’è chi apprezza la franchezza di Selvaggia e chi plaude al coraggio di Rossella Erra, che ancora una volta ha difeso la parte più “umana” del programma.
E alla prossima puntata, c’è da scommetterci, la tensione tornerà a salire.
Televisione
Gerry Scotti punge Stefano De Martino: «Da noi i premi bisogna meritarseli»
Mentre Stefano De Martino consolida il successo del suo Affari Tuoi, Gerry Scotti non resiste alla tentazione di stuzzicarlo in diretta: «Qui bisogna faticare per vincere, non basta la fortuna». Una frase che molti hanno letto come una chiara allusione al game show rivale, basato sulla casualità dei pacchi.

Tra un sorriso e una battuta, Gerry Scotti ha colpito ancora. Stavolta l’obiettivo sembra essere Stefano De Martino, suo “avversario” nel preserale con Affari Tuoi. Durante una puntata de La Ruota della Fortuna, il conduttore Mediaset ha lanciato una frase che non è passata inosservata: «Da noi i premi bisogna meritarseli». Una stoccata elegante ma inequivocabile, che molti hanno interpretato come una frecciatina diretta al programma di Rai 1, dove la fortuna — e non la conoscenza — decide tutto.
La tensione fra i due game show si è riaccesa proprio negli ultimi giorni, mentre la sfida degli ascolti si fa sempre più serrata. La Ruota della Fortuna, tornata in onda con grande successo, continua a oscillare intorno al 23,5% di share, ma il format di Rai 1 non resta indietro: Affari Tuoi ha chiuso la settimana con un 21,9%, riducendo il distacco al minimo storico. Un risultato che conferma la solidità del marchio, rilanciato con forza proprio da De Martino, erede di Amadeus.
E se la frase di Scotti è arrivata come un guanto di sfida, il pubblico l’ha accolta con ironia. Sui social si moltiplicano i commenti: c’è chi difende il “re del quiz meritocratico”, e chi sottolinea che la vera bravura, oggi, è saper far sognare i telespettatori — anche con un semplice pacco numerato.
A fare da cornice, l’intervento in studio di Pier Silvio Berlusconi, che ha rimarcato la filosofia Mediaset: “premiare il merito e il talento, non il caso”. Parole che sembrano cucite su misura per alimentare il confronto con la Rai.
De Martino, dal canto suo, non ha replicato. Ma i numeri parlano per lui: con la nuova edizione di Affari Tuoi, ha portato gli ascolti al 24,9% di share e oltre 5 milioni di spettatori, risultati mai raggiunti dal 2021 a oggi. Il suo stile leggero, la capacità di giocare con i concorrenti e la spontaneità hanno conquistato il pubblico, trasformandolo in uno dei volti di punta di Viale Mazzini.
E mentre a Mediaset si continua a “girare la ruota”, in Rai si aprono nuovi orizzonti per De Martino: c’è chi scommette che, prima o poi, sarà proprio lui a salire sul palco più ambito della televisione italiana. Quello di Sanremo.
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