Televisione
Angelo dei Ricchi e Poveri insulta i fonici in diretta: il fuorionda shock durante il countdown su Rai1
Un finale di 2024 decisamente movimentato per Rai1: durante L’anno che verrà, il cantante dei Ricchi e Poveri ha definito i fonici «teste di ca**o» in un momento imbarazzante che non è sfuggito ai milioni di telespettatori collegati
Le ultime parole pronunciate in diretta su Rai1 nel 2024 non sono state esattamente di auguri o di gioia, ma una colorita invettiva contro i fonici da parte di Angelo Sotgiu, storico cantante dei Ricchi e Poveri. Durante il conto alla rovescia per il nuovo anno, nel programma L’anno che verrà, trasmesso da Reggio Calabria, un piccolo incidente tecnico ha reso il momento finale del 2024 indimenticabile per tutti… ma non nel senso desiderato.
Un countdown con sorpresa
A pochi secondi dall’arrivo del 2025, mentre il presentatore Marco Liorni guidava il countdown insieme al pubblico, Angelo Sotgiu sembrava convinto che il suo microfono fosse spento. Tra gesti agitati e un tono infastidito, il cantante si è rivolto ai tecnici del suono con parole che sperava restassero inascoltate: «Me lo aprite il microfono? Che ca**o ci faccio? Ho il microfono chiuso!».
A 13 secondi dalla mezzanotte, il disappunto di Sotgiu si è trasformato in un insulto diretto: «Teste di ca**o!». Purtroppo per lui (e per il pubblico), il microfono era perfettamente funzionante e le sue parole sono state udite chiaramente da milioni di telespettatori sintonizzati su Rai1 per il brindisi di fine anno.
Le scuse di Marco Liorni
Dopo i festeggiamenti e il tripudio di fuochi d’artificio, Marco Liorni ha preso qualche secondo per scusarsi pubblicamente con il pubblico, sia quello presente a Reggio Calabria che quello a casa. “Ci scusiamo per un episodio spiacevole che avete appena sentito”, ha dichiarato il conduttore, cercando di riportare il focus sui festeggiamenti.
Un finale che fa discutere
Il fuori programma ha immediatamente acceso i social, dove gli spettatori si sono divisi tra chi ha trovato la scena esilarante e chi l’ha ritenuta inappropriata per un evento di portata nazionale. Su Twitter e Instagram, le clip dell’incidente sono diventate virali, con commenti che spaziano dall’indignazione alla presa in giro.
Angelo Sotgiu, dal canto suo, non ha ancora rilasciato dichiarazioni sullo spiacevole episodio. Quel che è certo è che le sue parole hanno chiuso il 2024 con un tono decisamente diverso da quello che probabilmente si era immaginato.
Quando il palco tradisce
Non è la prima volta che un momento inaspettato sul palco di un evento in diretta finisce per diventare l’argomento principale della serata. Incidenti tecnici e fraintendimenti hanno spesso segnato le grandi trasmissioni, ma raramente con un epilogo così… sonoro.
Il pubblico, comunque, ha brindato al nuovo anno con un aneddoto che difficilmente dimenticherà, regalando a Rai1 un finale di 2024 degno di un copione imprevedibile.
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Televisione
Beppe Convertini lancia il gossip a Ballando con le Stelle: “Andrea Delogu e Nikita Perotti si amano, si vede!”
Il commento di Convertini accende i riflettori sulla sintonia tra la conduttrice e il suo maestro di ballo Nikita Perotti. Un’intesa che per molti va ben oltre la pista. La reazione di Delogu su X? Una sola emoji, ma più eloquente di mille parole.
Un colpo di scena in pieno stile Ballando con le Stelle. A scatenarlo, stavolta, è Beppe Convertini, che nel corso della puntata ha pronunciato una frase destinata a far discutere: «Guardate che sono una bella coppia loro due. Si vede proprio che si amano, ragazzi, è evidente! Ma poi anche quando ballano… il loro ballo è sublime, si nota la passione».
Il riferimento è chiarissimo: Andrea Delogu e il suo maestro Nikita Perotti, una delle coppie più affiatate di questa edizione, protagonisti di esibizioni sempre intense e cariche di energia. La battuta di Convertini, però, ha fatto il giro dello studio come una scintilla, accendendo immediatamente il gossip.
Il pubblico ha reagito con un misto di risate e applausi, mentre la Delogu ha sfoderato il suo sorriso ironico, lo stesso con cui da settimane risponde alle allusioni sulla sua presunta intesa con Nikita. Ma stavolta la conduttrice ha preferito spostare il campo di battaglia sui social: su X (Twitter) ha pubblicato un’unica emoji — una faccina che alza gli occhi al cielo —, sufficiente per dire tutto senza aggiungere una parola.
Una risposta che ha immediatamente fatto impazzire i follower, divisi tra chi prende sul serio le parole di Convertini e chi le archivia come una semplice provocazione da salotto televisivo. Eppure, la complicità tra Andrea e Nikita è sotto gli occhi di tutti: sguardi intensi, risate fuori copione, mani che si cercano anche dopo la musica.
In molti giurano che tra i due ci sia solo un’amicizia profonda, nata tra prove e coreografie, ma il gossip corre più veloce dei passi di tango. E se Convertini ha voluto scherzare, di certo ha colto nel segno: il suo commento ha regalato a Ballando con le Stelle un nuovo tormentone e alla coppia Delogu–Perotti un’attenzione ancora maggiore.
Che sia solo sintonia artistica o qualcosa di più, poco importa: la loro danza, fatta di ritmo, emozione e complicità, continua a far parlare il pubblico. Anche quando il ballo è finito.
Televisione
Il Mostro di Firenze arriva su Netflix: la serie di Stefano Sollima che divide tra fascino e disorientamento
Dopo il passaggio a Venezia, Il Mostro approda su Netflix e spiazza: Sollima e Fasoli ricostruiscono gli albori dell’inchiesta in un’Italia contadina e patriarcale, dove il male si annida nella paura e nei silenzi. Nessun colpevole certo, solo un Paese che continua a interrogarsi.
Non è un true crime come gli altri. Con Il Mostro, Stefano Sollima riscrive le regole del genere portando su Netflix un racconto che non vuole scioccare, ma scavare. Quattro episodi lenti, tesi, immersi in un’Italia rurale e superstiziosa, dove la violenza non è spettacolo ma abitudine. Insieme a Leonardo Fasoli, già partner di Gomorra e Suburra, Sollima affronta la “pista sarda”, la prima e più controversa ipotesi investigativa del caso del Mostro di Firenze.
Siamo nel 1968, tra le campagne toscane. Una coppia viene uccisa con una Beretta calibro 22: è il primo tassello di una lunga scia di sangue che durerà quasi vent’anni. La serie ricostruisce l’ambiente che circondò gli indagati di allora — Stefano e Giovanni Mele, Francesco e Salvatore Vinci — uomini segnati da povertà, religiosità primitiva e misoginia. Non ci sono detective eroi né serial killer cinematografici, ma un Paese impaurito che cerca un colpevole per non guardarsi dentro.
Sollima rinuncia ai colpi di scena e sceglie una messa in scena asciutta, quasi documentaria. La macchina da presa osserva, non giudica. I delitti avvengono fuori campo, mentre la tensione cresce nei silenzi, nei volti segnati, nei dialoghi sospesi. La Toscana contadina diventa un microcosmo di sospetto e superstizione: un luogo dove il patriarcato è norma e la violenza domestica, più che reato, consuetudine.
Il rigore storico è garantito dal consulente Francesco Cappelletti: fascicoli giudiziari, dialetti, costumi e perfino le divise d’epoca vengono riprodotti con precisione maniacale. Ma la fedeltà ai fatti è solo il punto di partenza. Sollima costruisce un racconto che è anche una riflessione sulla natura del male e sulla fragilità delle verità processuali. Ogni episodio offre un nuovo punto di vista, e ogni certezza si dissolve.
«Il mostro potrebbe essere chiunque», ha dichiarato il regista. E in effetti la serie non cerca un colpevole, ma un senso. Il finale lascia aperta la porta a una seconda stagione: un’inquadratura fugace mostra Pietro Pacciani, preludio alla fase più nota del caso.
L’operazione divide. I critici esaltano la fotografia livida e la scrittura densa; parte del pubblico fatica ad accettare il ritmo ipnotico e l’assenza di emozioni forti. Ma Il Mostro non vuole intrattenere: vuole inquietare. E ci riesce, trasformando un fatto di cronaca in una parabola sul bisogno collettivo di trovare un colpevole — anche quando il vero mostro, forse, è lo sguardo con cui continuiamo a cercarlo.
Televisione
Carlo Conti pensa al colpo grosso per Sanremo 2026: Samira Lui in pole per affiancarlo sul palco dell’Ariston
Secondo le indiscrezioni di Santo Pirrotta, Conti starebbe puntando su Samira Lui per portare freschezza e glamour a Sanremo 2026. Un ritorno in grande stile, dopo l’esperienza di Tale e Quale Show. Intanto circolano i primi nomi dei Big in gara.
Carlo Conti è pronto a sparigliare le carte per Sanremo 2026. Dopo aver annunciato che sarà di nuovo al timone del Festival, il conduttore starebbe lavorando a una co-conduzione che promette di far parlare. Il nome che circola con insistenza è quello di Samira Lui, protagonista de La Ruota della Fortuna al fianco di Gerry Scotti, oggi uno dei volti più amati della nuova televisione pop.
A lanciare l’indiscrezione è il giornalista Santo Pirrotta, che su Vanity Fair ha parlato di un “fan d’eccezione” per la showgirl: «Si sussurra che il lungimirante Carlo Conti punti al colpo grosso: averla accanto sul palco del Festival di Sanremo 2026». Secondo Pirrotta, tra i due ci sarebbe già un ottimo rapporto. Samira, infatti, ha partecipato nel 2022 a Tale e Quale Show, conquistando pubblico e giuria con le sue doti canore e di ballo.
Classe 1998, friulana con origini senegalesi, Samira Lui è diventata in pochi anni un volto simbolo della nuova generazione televisiva italiana: eleganza, ironia e una naturale capacità di stare davanti alle telecamere. Il suo approdo sul palco dell’Ariston sarebbe un passo decisivo per consacrarla come una delle nuove icone dello spettacolo italiano.
Intanto, Conti continua a lavorare in gran segreto sul cast dei Big in gara. Le voci si moltiplicano: tra i nomi più chiacchierati ci sono Emma, reduce dal successo della hit Brutta storia, Angelina Mango, Tiziano Ferro in un inedito duetto con Madame, e ancora Arisa, Malika Ayane, Serena Brancale e Chiara Galiazzo. Non mancano le sorprese: si parla anche di un possibile ritorno di Fedez, stavolta al fianco di Marco Masini, e dell’ingresso in gara di Tommy Cash, artista rivelazione dell’anno.
Tra i veterani, invece, circolano i nomi di Michele Zarrillo, Fausto Leali, Enrico Ruggeri, Donatella Rettore e Patty Pravo, pronta — si dice — a un nuovo colpo di teatro.
Sul fronte ufficiale, Carlo Conti mantiene il riserbo ma ha ammesso che la selezione dei Big lo sta facendo “perdere il sonno”. Se le indiscrezioni su Samira Lui fossero confermate, la prossima edizione del Festival potrebbe unire tradizione e modernità con una coppia destinata a riscrivere la storia di Sanremo.
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