Connect with us

Televisione

Il prossimo GF sarà in versione “amarcord”?

Avatar photo

Pubblicato

il

    Mancano ancora tre mesi all’inizio della nuova edizione del GF ma a Cinecittà i preparativi sono nel pieno dell’attività. Alfonso Signorini e il suo staff si è messo in moto per scoprire e selezionare i nuovi concorrenti, Se non vedete l’ora di scoprire qualche retroscena sulla nuova edizione… leggetevi questo articolo!

    Vip e Nip insieme

    Secondo le indiscrezioni più fresche, dovrebbe essere riconfermata la formula “mista”, che vede sotto lo stesso tetto sia i ‘vip’ che i ‘nip’. Ma il doppio questito rimane: chi saranno i famosi (o presunti tali) che entreranno dalla porta rossa? E chi invece tra i tanti candidati nip verrà scelto dal conduttore?

    Al Bano smentisce seccamente

    Le voci si rincorronom con qualche nome per certi versi “di peso”, come quello di Vera Gemma. L’attrice, figlia d’arte dell’indimenticabile Giuliano Gemma, peraltro già concorrente di reality, è stata la prima famosa contattata dalla produzione. Si era parlato anche di Al Bano anche se, nelle ultime ore, il cantante ha seccamente smentito al Tag24, eliminando qualsiasi ipotesi su una sua possibile partecipazione al reality di Canale Cinque.

    La vera sopresa si chiamerebbe Cristina…

    Ma un nome molto noto agli amanti di questo format sta facebdo notizia sulla rete: quello di Cristina Plevani, la vincitrice della prima edizione del prigramma. Si tratta di voci di corridoio che, se confermate, potrebbero attribuire al programma quel tocco di interesse in più.

    Dalla tv e dal web

    Signorini avrebbe contattato altri personaggi vip, provenienti da alcuni programmi amatissimi del piccolo schermo e dal mondo del web. SI parla dell’ex tronista di Uomini e Donne Brando Ephrikian e l’ex volto di Temptation Island Nicola Tedde. Altri tre nomi verrebbero dall’emisfero ‘Ferragnez’ come l’attuale fiamma di Fedez, Garance Authié. Ci sarebbe pure il personal trainer Cristiano Iovino (coinvolto nella famosa risa sotto casa) e Luca Vezil, ex fidanzato di Valentina Ferragni.

    Fra le ipotesi compare anche la battagliera Paola Barale

    Qualcuno ha fatto il nome anche di Paola Barale, donna di grande carattere. Ribadiamo… per ora si tratta di ipotesi. Ma, quasi sicuramente, qualcuno fra questi nomi lo vedremo sicuramente in azione nel programma…

      SEGUICI SU INSTAGRAM
      INSTAGRAM.COM/LACITYMAG

      Televisione

      Al via il Monte-Carlo Film Festival, iSwiss partner del progetto. Aleo: “Evento straordinario, mi ha convinto Ezio Greggio”

      Dal 12 al 15 novembre 2025, il Grimaldi Forum di Monaco ospiterà la XXII edizione del Monte-Carlo Film Festival de la Comédie, la prestigiosa rassegna cinematografica internazionale ideata e diretta da Ezio Greggio, interamente dedicata alla valorizzazione della commedia di qualità.

      Avatar photo

      Pubblicato

      il

      Autore

        Sotto l’Alto Patronato di S.A.S. il Principe Albert II di Monaco e dell’Ambasciata d’Italia, la manifestazione si conferma come uno degli appuntamenti più attesi del panorama cinematografico europeo, con una programmazione che unisce anteprime internazionali, masterclass e incontri con artisti e registi di fama mondiale. Presidente di giuria sarà Claudia Gerini, attrice e regista pluripremiata, mentre il Presidente Onorario sarà Franco Nero, icona del cinema europeo. Completano la giuria l’attrice spagnola Teresa Riott, protagonista della serie Netflix Valeria, e l’attore statunitense Daniel McVicar.

        iSwiss Bank tra i principali sponsor del Monte-Carlo Film Festival

        Quest’anno, tra i maggiori sponsor ufficiali del festival, figura iSwiss Bank, gruppo finanziario internazionale con sede a Londra e licenze operative in oltre 60 Paesi, guidato dal fondatore e amministratore delegato Christopher Aleo. La partecipazione di iSwiss Bank come sponsor principale rappresenta un ponte tra il mondo finanziario e quello cinematografico, segnando un nuovo capitolo nell’impegno del gruppo nel sostenere la cultura, l’innovazione e l’intrattenimento internazionale.

        Aleo sarà presente all’evento accompagnato dalla compagna Simona Jakstaite, modella e Creative Director del gruppo, figura sempre più apprezzata nel panorama della moda e della comunicazione visiva.

        “Siamo molto fieri di essere tra i principali sponsor del Monte-Carlo Film Festival. Per noi è il primo anno, ma sono certo che ci rivedremo anche l’anno prossimo. iSwiss Media sta sviluppando diversi accordi per un approccio finanziario innovativo al mondo del cinema: siamo vicini alla produzione del nostro primo film in cooperazione con l’Arabia Saudita, per dare lustro a quei luoghi meravigliosi. Ma non posso anticipare molto di più”.

        Attraverso la sua divisione iSwiss Media, il gruppo punta a integrare strumenti finanziari e progetti culturali, offrendo un nuovo modello di sinergia tra capitale e creatività. La presenza a Monte Carlo segna quindi un passo importante nella strategia del gruppo, che mira a favorire la produzione cinematografica come veicolo di investimento, sviluppo e promozione internazionale.

        Una kermesse dedicata alla commedia e ai suoi protagonisti

        Sotto la direzione artistica di Ezio Greggio, il Monte-Carlo Film Festival conferma la propria missione di promuovere la commedia come forma d’arte universale, capace di unire intrattenimento e riflessione, attraverso anteprime cinematografiche, incontri e workshop. Il festival vedrà la partecipazione di numerosi protagonisti del cinema italiano e internazionale, tra cui Madalina Ghenea, Gabriele Mainetti, Paolo Genovese, Giovanni Veronesi, Lino Banfi, Massimo Boldi, Vincenzo Salemme e Gerry Scotti.

        Il Gala di chiusura, previsto per sabato 15 novembre, sarà condotto da Ezio Greggio e vedrà la consegna dei prestigiosi Monte-Carlo Film Festival Awards, tra cui il Legend Award a Franco Nero, il MCFF Legend Award a Lino Banfi, e il MCFF Exploit Award a Gerry Scotti. A rendere unica la serata sarà l’esibizione dei Gipsy’s Kings way by Pablo Reyes, eredi della storica formazione musicale che ha influenzato la scena mondiale.

          Continua a leggere

          Televisione

          Enzo Paolo Turchi: “Mi chiamavano gay perché ballavo. Succede ancora, ma molto meno. Il palco mi ha salvato dalla fame e dal dolore”

          Ha danzato con Raffaella Carrà, fatto innamorare il pubblico di tutto il mondo e resistito a una vita che non gli ha risparmiato nulla. Enzo Paolo Turchi, oggi 74 anni, riceve il Premio Arte in Danza a Cava de’ Tirreni e si racconta senza filtri: “Questo riconoscimento vale doppio, perché viene dalla mia terra. È qui che ho iniziato a ballare, da scugnizzo dei Quartieri Spagnoli”.

          “Mi chiamavano ricchione perché ballavo”

          L’infanzia è stata un campo di battaglia: “Mi chiamavano ‘ricchione’ quando scendevo in strada. Succede ancora oggi, ma molto meno. A volte è colpa di messaggi sbagliati: la danza non è femminile, è forza, disciplina e sacrificio.” A otto anni lavorava in una bisca per venti lire al giorno, “per potermi comprare un panino”. Poi la tragedia: “Le mie due sorelline, Flora e Fausta, morirono schiacciate da un carrarmato. Dopo, mia madre impazzì. Io rimasi solo e piangevo ogni notte. Ancora oggi non riesco a stare senza la mia famiglia accanto.”

          Carrà, Falana e la gelosia

          La consacrazione arriva con Raffaella Carrà e il mitico Tuca Tuca: “Nacque per scherzo a casa di Raffaella. Durante le prove i dirigenti Rai dissero che era osceno. Alla fine ci concessero una puntata e fu un trionfo. Quando Sordi chiese di ballarlo con lei, lo portammo in tutto il mondo.” Sulla loro intesa, Turchi resta vago: “Sono affari nostri. Ma sì, quando mi fidanzai con Lola Falana, Raffaella non mi parlò più. Poi mi richiamò e ripartimmo insieme per una tournée.”

          Il mestiere e la polemica

          Ancora oggi non risparmia critiche al piccolo schermo: “A Ballando con le Stelle non potrei fare il giudice, lì sono opinionisti. La danza è una cosa seria, servono dieci anni di studio, non tre mesi di prove.”

          Una vita da romanzo

          Nel suo lungo percorso, Turchi ha lavorato con Sinatra, Liza Minnelli, Julio Iglesias e Barry White: “Dovevo ballare su una sua base, invece lo trovai lì al pianoforte. Mi tremavano le gambe.” Oggi vive con Carmen Russo, la loro figlia Maria e una pensione da 900 euro: “Quando lo dissi non parlavo per me, ma per tutti i ballerini. È un mestiere che ti toglie tutto, ma ti regala l’eternità di un applauso.”

          Avatar photo

          Pubblicato

          il

          Autore

            Ha danzato con Raffaella Carrà, fatto innamorare il pubblico di tutto il mondo e resistito a una vita che non gli ha risparmiato nulla. Enzo Paolo Turchi, oggi 74 anni, riceve il Premio Arte in Danza a Cava de’ Tirreni e si racconta senza filtri: “Questo riconoscimento vale doppio, perché viene dalla mia terra. È qui che ho iniziato a ballare, da scugnizzo dei Quartieri Spagnoli”.

            “Mi chiamavano ricchione perché ballavo”

            L’infanzia è stata un campo di battaglia: “Mi chiamavano ‘ricchione’ quando scendevo in strada. Succede ancora oggi, ma molto meno. A volte è colpa di messaggi sbagliati: la danza non è femminile, è forza, disciplina e sacrificio.” A otto anni lavorava in una bisca per venti lire al giorno, “per potermi comprare un panino”. Poi la tragedia: “Le mie due sorelline, Flora e Fausta, morirono schiacciate da un carrarmato. Dopo, mia madre impazzì. Io rimasi solo e piangevo ogni notte. Ancora oggi non riesco a stare senza la mia famiglia accanto.”

            Carrà, Falana e la gelosia

            La consacrazione arriva con Raffaella Carrà e il mitico Tuca Tuca: “Nacque per scherzo a casa di Raffaella. Durante le prove i dirigenti Rai dissero che era osceno. Alla fine ci concessero una puntata e fu un trionfo. Quando Sordi chiese di ballarlo con lei, lo portammo in tutto il mondo.” Sulla loro intesa, Turchi resta vago: “Sono affari nostri. Ma sì, quando mi fidanzai con Lola Falana, Raffaella non mi parlò più. Poi mi richiamò e ripartimmo insieme per una tournée.”

            Il mestiere e la polemica

            Ancora oggi non risparmia critiche al piccolo schermo: “A Ballando con le Stelle non potrei fare il giudice, lì sono opinionisti. La danza è una cosa seria, servono dieci anni di studio, non tre mesi di prove.”

            Una vita da romanzo

            Nel suo lungo percorso, Turchi ha lavorato con Sinatra, Liza Minnelli, Julio Iglesias e Barry White: “Dovevo ballare su una sua base, invece lo trovai lì al pianoforte. Mi tremavano le gambe.” Oggi vive con Carmen Russo, la loro figlia Maria e una pensione da 900 euro: “Quando lo dissi non parlavo per me, ma per tutti i ballerini. È un mestiere che ti toglie tutto, ma ti regala l’eternità di un applauso.”

              Continua a leggere

              Televisione

              Adelina Tattilo, la Hugh Hefner de’ noantri: la donna che con “Playmen” liberò l’Italia dal tabù del sesso

              Editrice visionaria, giornalista e provocatrice, Adelina Tattilo portò in edicola un erotismo elegante, unendo nudo e cultura. Con Playmen batté Playboy e fece scandalo con lo scoop di Jacqueline Kennedy nuda. Poi il declino, ma la sua lezione resta: la libertà può essere un’impresa editoriale.

              Avatar photo

              Pubblicato

              il

              Autore

                Quando nel 1967 Adelina Tattilo lanciò Playmen, l’Italia bigotta e cattolica scoprì che anche l’erotismo poteva essere cultura. Nata a Manfredonia nel 1928, la Tattilo fu una pioniera: una donna sola contro i pregiudizi, capace di costruire un impero editoriale partendo da una rivista che mescolava sensualità, ironia e impegno civile. Sessant’anni dopo, Netflix le dedica la serie Mrs Playmen, interpretata da Carolina Crescentini, in uscita il 12 novembre.

                La rivoluzione del porno-chic

                Playmen non era solo una rivista “per uomini”. Tra le sue pagine, accanto alle modelle in pose audaci, comparivano disegni di Jacovitti, articoli di Luciano Bianciardi e interviste a giganti come Fred Astaire, Umberto Eco, Leonardo Sciascia e Fellini. Tattilo spiegava così il suo progetto: “Volevo combattere i bigottismi e affermare una cultura libertaria e socialista. Il sesso è parte della vita, non un peccato”.

                Lo scandalo e il successo

                Nel 1969 Playmen pubblicò la foto di Jacqueline Kennedy nuda nella piscina di Onassis a Skorpios, uno scoop che fece il giro del mondo. Ma anche tante dive italiane – da Ornella Muti a Patty Pravo, da Brigitte Bardot ad Amanda Lear – scelsero di posare per la rivista, contribuendo a farne un simbolo di emancipazione. Negli anni Settanta Tattilo toccò il record di 400.000 copie vendute a settimana e sfidò persino Playboy, che le intentò una causa per il nome, vinta solo nel 1982 negli Stati Uniti.

                Dall’erotismo alla cultura pop

                Quando arrivarono le videocassette hard e poi Internet, Playmen perse terreno. Ma Adelina non si arrese: convertì la sua casa editrice a nuovi settori – tecnologia, fotografia, bricolage – continuando a pubblicare con lo stesso spirito di curiosità.

                Oggi, a distanza di decenni, la sua eredità è quella di una donna che seppe portare il sesso in edicola senza volgarità, anticipando le battaglie femministe e libertarie. In un Paese che ancora arrossiva davanti a un bikini, Adelina Tattilo inventò la rivoluzione più difficile di tutte: quella della libertà di guardare, pensare e desiderare.

                  Continua a leggere
                  Advertisement

                  Ultime notizie

                  Lacitymag.it - Tutti i colori della cronaca | DIEMMECOM® Società Editoriale Srl P. IVA 01737800795 R.O.C. 4049 – Reg. Trib MI n.61 del 17.04.2024 | Direttore responsabile: Luca Arnaù