Televisione
La rivoluzione televisiva di Rai flop edition: quando l’audience fa zapping verso il nulla
Nuovi volti e vecchi problemi: i palinsesti “rivoluzionari” di RAI crollano sotto il peso di flop clamorosi e ascolti miseri. Monteleone, Barbareschi, Gregoraci, Insegno e altri grandi nomi della TV scelti per rilanciare la programmazione si sono rivelati i protagonisti di una débâcle senza precedenti. E mentre i classici restano saldi, i programmi innovativi sprofondano insieme agli investimenti milionari che li sostenevano.

La Rai, stavolta, sembra averla fatta grossa. L’azzardato tentativo di cambiare volti e palinsesti per cavalcare l’onda del nuovo, strizzando l’occhio a quei personaggi tv più vicini all’ideale cultural-popolare del governo di Giorgia Meloni, sembra essersi trasformato in un potente – e costoso – boomerang. Un cambio di rotta che, alla fine, si è rivelato una virata verso il nulla: basta guardare i numeri delle nuove proposte per capire che la missione è fallita su tutta la linea, lasciando dietro di sé share da paura e conti in rosso.
In quest’autunno televisivo, la Rai ha scoperto, purtroppo a proprie spese, che non basta qualche “volto fresco” o un titolo accattivante per sedurre il pubblico, né tantomeno per garantirsi la fedeltà degli ascolti. Alla prova dei fatti, l’unico risultato concreto sembra essere una sfilza di flop: da Luca Barbareschi ad Antonino Monteleone, passando per Maria Latella, Elisabetta Gregoraci, Massimo Giletti e Pino Insegno, il tentativo di rinnovamento si è schiantato inesorabilmente sugli scogli degli ascolti.
Prendiamo Antonino Monteleone, per esempio. Doveva essere il dominatore del giovedì sera di Rai2, l’uomo che avrebbe portato freschezza e innovazione con il programma L’altra Italia. Freschezza sì, ma quella delle temperature polari vicine allo zero: con uno share che ha toccato il record negativo dello 0,99%, Monteleone si è ritrovato in fretta – e di diritto – nel Guinness dei Primati del programma meno visto della stagione.
Il talk show che doveva raccontare le sfumature del Bel Paese è stato chiuso d’ufficio ben prima del previsto, vittima di un crollo di ascolti che ha costretto la Rai a ripensare in fretta e furia al suo palinsesto.
Eppure, il costo di produzione non era certo modesto: ben 180mila euro a puntata, cifra che Monteleone, con il sostegno del manager Beppe Caschetto, ha trattato senza troppi problemi. Un conto finale da 700mila euro l’anno, una cifra che lascia sbalorditi se confrontata con i risultati. Tanto sbalorditi che in Rai si stanno già interrogando se sia il caso di rispolverare Monteleone in seconda serata, in versione super austerity, sperando di rimediare al disastro del prime time recuperando almeno qualche spesa. Inutile dire che il super lussuoso stipendio ora è a rischio: per lui era infatti previsto un contratto di 360mila euro all’anno. Calcolatrice alla mano, stiamo parlando di 120mila euro in più dello stipendio del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
Un altro flop di lusso è quello di Luca Barbareschi, già noto sia per la sua lunga carriera artistica che per le sue polemiche contro colleghi e donne dello spettacolo. Preceduto da un’allure da guru della destra, con Se mi lasci non vale ha collezionato ascolti tra il tragico e il comico. Anche qui, i numeri non mentono: il talk show ha registrato una media di circa il 2% di share, uno scarso risultato che ha lasciato poco spazio all’interpretazione. Pensato come programma di intrattenimento leggero, una sorta di Temptation Island in salsa istituzionale, ha fatto da sottofondo alle serate di pochissimi spettatori, fallendo sia nella forma che nei contenuti, tanto che la sua chiusura è stata praticamente inevitabile.
Pino Insegno, tornato in Rai con il marchio del raccomandato di ferro, tra le polemiche per il suo chiaro endorsement al governo Meloni e la nota amicizia personale con la premier, sembrava destinato a diventare il volto di punta della “nuova Rai”. E così, dopo una girandola di proteste e perplessità, gli era stato affidato il timone di Reazione a Catena, sottratto a Marco Liorni che, nonostante il successo, era stato messo da parte senza troppe cerimonie.
Peccato che anche questa scommessa sia andata a picco, costringendo Insegno a riconsegnare il programma a Liorni, il quale, sotto i baffi (che non ha), può ora tirare un sospiro di sollievo.
Ma la beffa per Insegno non finisce qui. Anche Il Buono, il Brutto e il Cattivo, il nuovo show dove avrebbe dovuto affiancare due colossi del doppiaggio come Luca Ward e Francesco Pannofino, è stato cancellato ancor prima di cominciare.
Amico di Giorgia o meno, il destino di Insegno sembra non godere più di favoritismi di alcun tipo: così i vertici Rai non hanno avuto remore a rimandarlo a casa, dimostrando che nemmeno i legami più stretti possono garantire il successo quando il pubblico, impietoso, decreta il suo verdetto.
Programma per pochi intimi anche quello di Elisabetta Gregoraci con Questione di Stile, che ha portato sullo schermo uno show che ambiva a essere glamour, ma che si è rivelato un susseguirsi di puntate scivolate via senza lasciare traccia. Letteralmente inosservate, visto lo share imbarazzante tra l’1% e il 2%. Un format forse un po’ troppo trash per attirare l’attenzione del pubblico, che ha preferito voltare canale.
Se la Gregoraci non ha saputo stupire, ci si aspettava molto di più da Maria Latella con il suo A casa di Maria. La giornalista ha regalato un altro tipo di spettacolo: quello della noia pura. Vecchio, lento, ancorato a una televisione stantia, lo show della Latella ha fatto sbadigliare il pubblico ancora prima che finisse la sigla iniziale. Il 2% di share è fin troppo generoso e probabilmente include spettatori che, pur di non cambiare canale, si sono addormentati davanti allo schermo lasciandolo acceso.
Chi pensava che Massimo Giletti potesse risollevare le sorti di Rai3 con Lo Stato delle Cose si è trovato di fronte a una cocente delusione. Con un investimento da 32mila euro a puntata per 34 puntate, oltre a 48mila euro per gli speciali, facendo un rapido calcolo, parliamo di circa 1,1 milioni di euro (più gli speciali) che Giletti si metterà in tasca per la stagione 2024/2025. Il costo di ogni puntata di Lo Stato delle Cose si aggira sui 360 mila euro: i vertici Rai avevano evidentemente puntato alto. Eppure, anche lui non è riuscito a conquistare il pubblico, fermandosi a un blando 3-4% di share. Un risultato non catastrofico, ma lontano anni luce da quello che ci si aspetta da un investimento così massiccio. Anche qui, i costi stellari sembrano non giustificare il ritorno d’immagine e di ascolti.
A questo punto, è evidente che la tanto proclamata “rivoluzione” di TeleMeloni – l’onda di rinnovamento tanto cara all’attuale dirigenza – non ha scalfito minimamente l’interesse del pubblico. Anzi, ha quasi spinto gli spettatori a rifugiarsi nei programmi storici, quelli solidi e prevedibili, ma rassicuranti. Mentre show come Ballando con le Stelle, Tale e Quale Show e Chi l’ha visto? continuano a mantenere salda la loro fetta di pubblico, le nuove proposte non fanno che allontanare gli spettatori.
Se proprio c’è qualcuno che si salva in questo disastro, quello è Stefano De Martino, con il classico Affari Tuoi. Ripreso in mano da Amadeus e affidato al troppo spesso – a torto – vituperato ex signor Rodriguez, il programma ha dimostrato che l’usato sicuro resta ancora la scelta vincente.
Con il fu ballerino di Amici al timone (che ha dimostrato di saperci fare), il format si mantiene su ascolti più che dignitosi, regalando almeno una speranza alla rete nazionale.
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Televisione
The Couple riuscirà a mantenere il passo con l’imminente arrivo dell’Isola?
La terza puntata di The Couple, andata in onda ieri sera, ha regalato nuove emozioni e tensioni tra le coppie. Con l’arrivo imminente de L’isola dei famosi, il programma dovrà affrontare una sfida difficile: riuscirà a mantenere l’attenzione del pubblico? Scopriamo cosa è successo nella serata del 28 aprile.

Ieri sera, lunedì 28 aprile, è andata in onda una nuova puntata di The Couple, reality tornato in onda dopo una settimana di stop per la morte del Papa. L’appuntamento con Ilary Blasi in diretta su Canale5 ieri sera ha visto la prima eliminazione: le due coppie formate da Jasmine Carrisi e Pierangelo Greco e da Thais Wiggers ed Elena Barolo si sono sfidate al televoto. Ad avere la peggio sono state le due ex veline che hanno dovuto abbandonare la casa, visibilmente deluse hanno mascherato a fatica, non sempre le la dinamica della ship si rivela vincente e questo ci pare anche un bene. Ma sono le sorelle Boccoli la rilevazione inaspettate, hanno vinto la puntata riuscendo a conquistare 7 chiavi.
Chi ha vinto la terza puntata
Le sorelle Boccoli sono state elette vincitrici della terza puntata. Hanno sfilato le chiavi ad Antonino e Andrea, poi a Pierangelo e Jasmine: “Per parcondicio, così arrivano a due, è il male minore”. Ci sembra giusto non far arrivare nessun altro ad uno” hanno commentato le sorelle che con la vittoria hanno raggiunto quota 7 chiavi. Un ragionamento che sembra la fiera della bontà ma nasconde una strategia ben chiara, le Boccoli sono due ossi duri e daranno battaglia fino alla fine.
Quali sono le coppie nominate dai concorrenti
Le nomination hanno portato alla luce le prime vere tensioni tra le coppie. Non sono più solo giochi e sorrisi, ma cominciano a emergere delusioni e amicizie che scricchiolano sotto il peso della competizione. Le coppie più nominate sono state Jasmine & Pierangelo, con 6 voti, seguite da Andrea & Antonino e Irma & Lucia, entrambe con 4 voti.
In caso di parità, le sorelle Boccoli, vincitrici della serata e immuni dalle nomination, sono state chiamate a decidere chi salvare. Con la calma tipica delle giocatrici esperte, hanno scelto di proteggere Andrea & Antonino, una mossa che ha colto di sorpresa molti. Lasciando Irma & Lucia in nomination contro Jasmine & Pierangelo, le sorelle Boccoli hanno mostrato di saper giocare con intelligenza, ma la decisione ha sollevato qualche malumore tra le altre coppie.
Strategie in corsa
Non si trattava solo di una scelta strategica: dietro ogni voto si avvertivano le prime delusioni, il cambio di tono nei rapporti che una volta sembravano solidi. Quella che sembrava una semplice “scelta di gioco” ha mascherato, in realtà, una serie di colpi bassi e alleanze sempre più fragili. Le amicizie in casa sono messe alla prova, e a ogni passo ci sono segnali che l’aria sta cambiando. Ora, una delle due coppie, Irma e Lucia o Jasmine e Pierangelo, dovrà affrontare il televoto, rischiando di abbandonare la casa. La competizione si fa più agguerrita, e il clima diventa sempre più teso..
Ilary è sempre una certezza
Tuttavia, se da una parte la tensione cresce, dall’altra il reality sembra stentare a decollare completamente. La trasmissione, pur ricca di dinamiche interessanti, manca sempre di quel qualcosa che la renda davvero avvincente. Eppure, c’è un elemento che riesce sempre a rialzare i momenti di calo: Ilary Blasi. La conduttrice, con il suo spirito arguto e i suoi guizzi, riesce a rimanere una colonna portante, capace di restituire ritmo anche nei momenti più lenti. La sua presenza è un valore aggiunto, ma non basta ancora a dare quella spinta definitiva alla trasmissione, che, a nostro parere, continua a mancare di una certa forza che catturi davvero l’attenzione del pubblico.
Che futuro avrà il programma
La domanda che ora sorge spontanea però: con l’avvicinarsi dell’inizio de L’isola dei famosi, che sta per tornare con nuove ed entusiasmanti dinamiche, cosa ne sarà di The Couple? La puntata ha registrato uno share del 10,89%, in calo rispetto alle settimane precedenti, segno che il programma fatica a mantenere il suo slancio. Le dinamiche sempre più complesse e le prime eliminazioni potrebbero influenzare l’andamento del programma nelle prossime puntate, ma sarà davvero sufficiente a tenere testa alla forte concorrenza dell’altro reality? Il pubblico si troverà di fronte a una scelta difficile, e solo il tempo dirà se The Couple riuscirà a risollevarsi o se L’isola diventerà la nuova protagonista della stagione.
Ale&Ale
Televisione
Antonella Clerici: «Mi ha fatto soffrire vedere “Io canto” identico al mio programma. Gerry non c’entra, ma…»
Dopo il successo di ascolti della quinta edizione di “The Voice Senior”, Antonella Clerici si toglie un sassolino dalla scarpa: «”Io canto” era uguale a “Ti lascio una canzone”, mi ha fatto molto male. Ma con Gerry Scotti resta un’amicizia vera».

Antonella Clerici è tornata alla guida di “The Voice Senior” su Rai 1 e, forte dell’ottimo esordio della quinta stagione, si è concessa un’intervista a tutto campo a Confidenze, dove non ha mancato di togliersi qualche sassolino dalla scarpa.
L’amatissima conduttrice ha raccontato l’emozione di tornare in prima serata con il suo talent dedicato agli over 60, ma si è anche soffermata su una ferita ancora aperta: il dispiacere provato anni fa quando Mediaset lanciò “Io canto”, il programma condotto da Gerry Scotti, troppo simile — a suo dire — al suo storico “Ti lascio una canzone”.
«Devo ammettere che ho sofferto molto — ha raccontato Clerici —. Quando Mediaset ha iniziato a trasmettere “Io canto” è stato un dolore enorme. Non era un semplice programma ispirato: era praticamente identico». Una ferita che, ancora oggi, lascia un certo amaro in bocca.
Antonella però è chiara: la sua amicizia con Gerry Scotti, rinsaldata anche recentemente sul palco dell’Ariston insieme a Carlo Conti, non è mai stata messa in discussione. «Gerry non c’entra nulla. Il problema è nato perché Roberto Cenci, che era stato il regista di “Ti lascio una canzone”, passò dalla Rai a Mediaset e portò con sé il format, riproponendolo con un altro titolo».
Non solo: Clerici ha commentato con un sorriso un altro dettaglio che non le è sfuggito. «Adesso fanno anche “Io canto Senior”… Almeno cambiategli il nome! Io avrei proposto “Io canto Old”», ha ironizzato.
Nonostante il passato un po’ amaro, Antonella guarda al futuro con entusiasmo. Forte del sostegno del pubblico, rivendica con orgoglio il valore di “The Voice Senior”: «Amo molto il mio programma. Ci lavoriamo con grande cura, dando spazio non solo alle voci ma anche alle storie di vita dei nostri concorrenti. È questo che fa la differenza».
Il talent di Rai 1, infatti, non è solo una gara musicale: è una celebrazione di seconde opportunità, di sogni che non si arrendono all’età. Ed è proprio questo spirito che, ogni venerdì sera, sta conquistando sempre più telespettatori.
L’appuntamento con “The Voice Senior” è fissato ogni venerdì in prima serata su Rai 1: un viaggio tra emozioni, racconti di vita e note senza tempo, guidato da una Antonella Clerici più appassionata che mai.
Televisione
La doppietta di Tim Burton con la seconda serie di Mercoledì su Netflix (trailer)
La serie cult della piattaforma Netflix torna con una seconda stagione ancora più dark e ambiziosa. Divisa in due parti, si arricchisce nel cast con nomi da urlo come quelli di Lady Gaga e Steve Buscemi. Il tutto naturalmente firmato dal geniale Tim Burton.

Dopo una lunghissima attesa, Netflix ha finalmente svelato trailer e date d’uscita della seconda stagione di Mercoledì, la serie fenomeno diretta da Tim Burton. Il ritorno dell’amatissima Jenna Ortega nei panni della darkissima figlia della Famiglia Addams è previsto per il 6 agosto, data di rilascio della prima parte della stagione. La seconda tranche sarà disponibile dal 3 settembre, alimentando l’hype globale.
Con l’obiettivo di superare il successo precedente
Con oltre 252 milioni di visualizzazioni nelle prime 13 settimane di uscita della prima stagione, “Mercoledì” si era già affermata come una delle produzioni di maggior successo nella storia di Netflix. Ora, la piattaforma punta a bissare — e forse superare — quei numeri con una formula potenziata.
Atmosfere più cupe e libertà creativa totale
Tim Burton non si accontenta e spinge ancora più in là i confini dell’universo gotico: la nuova stagione promette tinte horror estreme, con atmosfere da vero film slasher. Bambole inquietanti, creature mostruose e un’estetica disturbante dominano il trailer ufficiale, lasciando intendere che “Mercoledì 2” sarà ancora più audace.
Anche Jenna Ortega ha confermato questa evoluzione durante un’intervista recente:
“Abbiamo osato di più, ci siamo presi il rischio di spingerci oltre”, ha dichiarato.
Una maggiore libertà creativa che si traduce in un racconto più crudo, in linea con il crescente fascino del dark nella cultura pop contemporanea.
Lady Gaga e super guest star: il cast si arricchisce
Tra le novità più esplosive c’è l’arrivo di Lady Gaga, il cui ruolo resta avvolto nel mistero ma ha già scatenato teorie e speculazioni sui social. Accanto a lei, si uniscono al cast Steve Buscemi, che interpreterà un enigmatico Barry Dort, e Christopher Lloyd, leggendario Zio Fester degli anni ’90, ora in una veste tutta nuova.
Confermati anche Catherine Zeta-Jones e Luis Guzmán come Morticia e Gomez Addams, insieme ai giovani Emma Myers, Joy Sunday e Hunter Doohan. Una formazione stellare che promette scintille. Assente invece Percy Hynes White, tagliato fuori da trailer e crediti ufficiali dopo le controversie del 2023: una scelta in linea con la nuova politica di prudenza adottata da Netflix.
Una nuova strategia di rilascio: dividere per conquistare
Seguendo una tendenza ormai consolidata nel mondo dello streaming, Mercoledì 2 sarà rilasciata in due parti separate, una mossa pensata per aumentare la fidelizzazione degli abbonati mese dopo mese. Già testata con successi come Stranger Things 4 e “La casa di carta”, questa formula sembra destinata a diventare uno standard per le serie evento. Con il suo mix irresistibile di horror, pop culture e star power, Mercoledì 2 si conferma una delle carte vincenti di Netflix in una battaglia sempre più serrata per l’attenzione del pubblico globale.
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