Televisione
L’isola dei flop: Gentili resta a galla, il reality no
Terza puntata in caduta libera: solo il 14,9% di share per L’Isola dei famosi, battuta persino dal film Un amore a 5 stelle. Reality stanco, cast evaporato, format vecchio. E i vertici Mediaset ora tremano: rischio chiusura anticipata?
Avvisate Pier Silvio Berlusconi: l’Isola dei famosi si sta inabissando. E stavolta nemmeno Veronica Gentili, puntuale e garbata padrona di casa, può salvarla dal naufragio. I numeri parlano chiaro: 14,9% di share e 1,7 milioni di spettatori, sconfitti dalla rassicurante leggerezza di Un amore a 5 stelle su Rai1. Un film del 2002 con Jennifer Lopez ha avuto più mordente di una dozzina di naufraghi smunti e svogliati.
Non è colpa della conduttrice, che fa del suo meglio e ha raccolto consensi per stile e professionalità. Ma lo show, così com’è, sembra uscito da un’altra era televisiva, dove bastavano sabbia, zanzare e fame per tenere incollato il pubblico. Oggi no. Oggi il pubblico vuole storie, scontri, strategie, verità. E invece L’Isola offre solo l’ennesima minestra riscaldata, senza neppure il gusto della polemica ben condita.
Tre sono le ancore che stanno trascinando il reality a fondo. La prima: l’overdose di reality. Dopo sei mesi di Grande Fratello e il naufragio di The Couple, Canale 5 continua a proporre lo stesso impasto di liti, confessionali e nomination. Ma anche il pubblico più fedele, alla lunga, si stanca. Soprattutto se le dinamiche sono sempre le stesse, riproposte senza variazioni degne di nota.
Il secondo problema, ancor più grave: i ritiri a raffica. In due settimane hanno abbandonato Leonardo Brum, Angelo Famao, Nunzio Stancampiano, Samuele “Spadino” Bragelli e Camila Giorgi. Senza contare Antonella Mosetti, che medita la fuga ogni giorno. Il risultato? Un cast che cambia in continuazione, senza che il pubblico faccia in tempo ad affezionarsi a qualcuno. E senza personaggi forti, nessun reality sta in piedi, neanche su un’isola deserta.
La terza falla è strutturale: il format è vecchio. L’Isola vive in un presente digitale ma si comporta come se fossimo ancora nel 2005. Le puntate in diretta sono rare, i daytime fiacchi, le clip registrate e montate come fossero spot. Nessuna spontaneità, nessuna vera narrazione. In un’epoca in cui tutto si consuma sui social, il programma non dialoga con il web, non genera meme, non crea fandom. E senza community attive, ogni naufrago resta solo.
Veronica Gentili ha provato a fare la differenza: tono giusto, equilibrio, nessun passo falso. Ma quando lo scenario è piatto, nemmeno una conduttrice capace può raddrizzare la barca. La verità è che L’Isola dei famosi, per come la conosciamo, è arrivata al capolinea. E mentre Mediaset si interroga sul da farsi, il pubblico ha già fatto la sua scelta: ha cambiato canale.
Ora resta solo da capire se si potrà salvare qualcosa, o se ci troviamo davanti al prossimo caso The Couple, chiuso anzitempo per ascolti da brivido. Un altro segnale per Pier Silvio, che dopo aver blindato la rivoluzione del palinsesto, si ritrova con una creatura stanca, senza mordente e, peggio ancora, senza pubblico.
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Televisione
Paolo Bonolis torna in prima serata su Canale 5: il grande rientro con “Taratata”, tra musica live, duetti imprevedibili e ospiti internazionali
Mediaset richiama Paolo Bonolis per un evento in grande stile: il revival di “Taratata”, storico format già visto su Rai1 tra il 1998 e il 2001. Il programma porterà sul palco artisti italiani e internazionali, duetti dal vivo e ospiti del mondo dello sport, del cinema e dello spettacolo. Una scommessa per riportare la musica live al centro del prime time.
Paolo Bonolis è pronto a tornare dove il pubblico lo ama di più: la prima serata su Canale 5. Un rientro atteso da tempo e ora ufficialmente previsto nel palinsesto tra gennaio e febbraio, quando il conduttore guiderà due serate evento dedicate alla musica dal vivo. Una scelta che segna anche una piccola rivoluzione: riportare nel prime time Mediaset un format cult come Taratata, titolo che molti ricordano per le sue performance spettacolari e per l’energia travolgente degli ospiti.
Il progetto nasce dal desiderio di ridare spazio alla musica live, un genere spesso sacrificato alle logiche del palinsesto. Taratata torna così con tutto il suo carico di storia: la versione italiana andò in onda su Rai1 dal 1998 al 2001, portando sul palco cantanti italiani e internazionali pronti a mescolarsi in duetti imprevisti e arrangiamenti speciali. Bonolis, che allora ne era il padrone di casa, riprende oggi le redini dello show con la stessa verve di sempre.
Un palco dove tutto può accadere
Il cuore del programma resta identico alla sua tradizione: musica suonata dal vivo, esibizioni costruite apposta per lo show, ospiti che arrivano dal mondo dello sport, del cinema e dello spettacolo per unirsi agli artisti in performance inedite. Nessun playback, nessuna scorciatoia: il format punta tutto sulla spontaneità, sulla miscela tra generi diversi e sulla capacità di Bonolis di creare caos organizzato e brillantezza televisiva.
Una scelta strategica per Canale 5
Il ritorno di Bonolis si inserisce anche in una fase di rinnovamento dei contenuti Mediaset, con la ricerca di programmi più eleganti, più forti dal punto di vista produttivo e capaci di attrarre pubblico di età differenti. Taratata risponde perfettamente a questa richiesta: è un format riconosciuto, internazionale, con una struttura capace di parlare anche ai più giovani.
E mentre si avvicina la data della messa in onda, cresce la curiosità per la lista di artisti che saliranno sul palco: la promessa, dietro le quinte, è quella di portare nomi importanti della scena italiana e di affiancarli a ospiti stranieri che possano amplificare l’effetto sorpresa delle esibizioni.
Bonolis torna così nel suo habitat naturale, pronto a trasformare due serate in un piccolo show-evento che mescola musica, ironia e spettacolo puro.
Televisione
Giorgio Panariello cambia rete: colpo a sorpresa, il comico toscano pronto a passare a Mediaset
Un cambio di casacca che fa rumore. Giorgio Panariello sarebbe pronto a lasciare la Rai per approdare a Mediaset, aprendo una nuova fase della sua carriera televisiva. Niente spin-off nip di Tale e quale show: in giuria arriva Massimo Lopez.
A Natale, si sa, succedono anche queste cose. Tra palinsesti che si assestano e contratti che scadono, arriva il colpo di telemercato che non ti aspetti: Giorgio Panariello passa a Mediaset. Una mossa a sorpresa che, se confermata, segnerebbe un cambio di rotta importante per il comico toscano, reduce da anni di presenza stabile in Rai.
Panariello sarebbe vicino alla firma con il Biscione, pronto a voltare pagina dopo una lunga stagione vissuta soprattutto nel ruolo di giurato a Tale e quale show. Un volto familiare del venerdì sera di Rai 1 che, improvvisamente, cambia scenario e apre a nuovi progetti, ancora tutti da scoprire.
L’addio alla Rai senza strappi
Non si tratta di una rottura rumorosa, ma di un passaggio naturale. Dopo diversi impegni sulla tv pubblica, Panariello sembra aver scelto di rimettersi in gioco, cercando stimoli diversi. Il segnale più chiaro arriva proprio da Tale e quale show: il comico non parteciperà allo spin-off “nip” condotto da Nicola Savino. Un’assenza che, fino a poco tempo fa, sarebbe stata difficile da immaginare.
Al suo posto, in giuria, arriverà Massimo Lopez. Un cambio che certifica come il capitolo Rai sia, almeno per ora, chiuso senza polemiche ma con una decisione netta.
Il richiamo del Biscione
Mediaset, dal canto suo, si prepara ad accogliere un nome pesante della comicità italiana. Panariello porta con sé un pubblico trasversale, una carriera solida tra teatro e televisione e una riconoscibilità che resta altissima. Un profilo che si inserisce perfettamente nella strategia del Biscione, sempre più attento a rafforzare il proprio parco volti con artisti capaci di parlare a più generazioni.
Non è ancora chiaro quale sarà il progetto che lo vedrà protagonista, ma l’operazione ha il sapore di una scommessa mirata: valorizzare un artista che, pur essendo amatissimo, negli ultimi anni ha giocato più in difesa che all’attacco.
Nuovi progetti, nuova fase
Per Panariello questo passaggio potrebbe rappresentare una vera ripartenza. Dopo l’esperienza da giurato, rassicurante ma anche ripetitiva, l’idea di un ritorno più centrale, magari con un programma cucito su misura, appare tutt’altro che improbabile. Mediaset potrebbe offrirgli quello spazio creativo che in Rai, negli ultimi tempi, sembrava più difficile da ritagliare.
Un segnale per la tv italiana
Il trasferimento del comico toscano è anche un segnale più ampio: il mercato televisivo resta fluido, e i grandi nomi continuano a muoversi. Tra Rai e Mediaset il confine non è mai stato così permeabile, e Panariello diventa l’ennesimo tassello di un risiko che non conosce pause, nemmeno sotto l’albero.
Per ora si parla di firma vicina e di nuovi progetti in cantiere. Ma una cosa è certa: Giorgio Panariello a Mediaset non è solo un cambio di rete. È l’inizio di una nuova fase, tutta da raccontare.
Televisione
Beppe Convertini e il “gobbo” inseparabile: a Uno mattina in famiglia nasce la battuta dietro le quinte
Tra ironie di corridoio e sorrisi da studio, negli ambienti Rai si parla del rapporto strettissimo tra Beppe Convertini e il “gobbo”, l’addetto ai cartelli con il copione. Un legame diventato oggetto di battute durante Uno mattina in famiglia.
Negli studi Rai di via Teulada, dove le dirette si consumano tra rituali collaudati e piccole manie quotidiane, c’è una battuta che circola con sempre maggiore insistenza. Riguarda Beppe Convertini, volto rassicurante del weekend mattutino e padrone di casa di Uno mattina in famiglia, e il suo rapporto con il “gobbo”. Non quello elettronico, ma l’addetto ai cartelli con il testo del copione.
Nulla di polemico, sia chiaro. Piuttosto un’ironia bonaria, di quelle che nascono quando un’abitudine diventa così evidente da trasformarsi in marchio di fabbrica. Convertini, raccontano, non se ne separa mai: il gobbo è la sua ombra, sempre a pochi passi, pronto a suggerire ogni passaggio della scaletta.
Dai saluti iniziali a quelli finali
La scena, dicono, si ripete identica a ogni puntata. Dai saluti iniziali fino a quelli conclusivi, l’addetto ai cartelli resta incollato al conduttore, accompagnandolo in ogni fase della trasmissione. Un supporto costante, quasi coreografico, che non sfugge agli occhi di chi lavora in studio e di chi passa nei corridoi.
È da qui che nasce la battuta, pronunciata a mezza voce: Convertini sarebbe “gobbo dipendente”. Un’espressione che strappa sorrisi e che racconta più una sicurezza cercata che una debolezza reale. In tv, soprattutto in diretta, l’appiglio al copione è spesso una garanzia.
Una sicurezza da diretta mattutina
Uno mattina in famiglia è una macchina complessa: tempi serrati, cambi di argomento continui, ospiti, collegamenti e improvvisazioni controllate. In questo contesto, affidarsi al gobbo umano diventa una forma di controllo, una rete di protezione che permette di mantenere ritmo e ordine.
Convertini, del resto, è noto per il suo stile preciso, misurato, mai sopra le righe. Avere sempre sott’occhio il testo significa non lasciare nulla al caso, soprattutto in un programma che vive di equilibrio tra informazione, intrattenimento e leggerezza.
Dietro le quinte, tra ironia e routine
Negli studi di via Teulada nessuno parla di problema. Anzi. L’ironia sul “legame indissolubile” tra il conduttore e il gobbo rientra nella normale vita di redazione, fatta di soprannomi, osservazioni e piccole leggende interne. Quelle che non arrivano mai in onda, ma che contribuiscono a costruire il clima di lavoro.
Alla fine, il gobbo resta lì, fedele e silenzioso, e Convertini continua a guidare la trasmissione con il suo stile. Se poi qualcuno sorride vedendoli muoversi insieme come una coppia rodata, fa parte del gioco. In tv, anche le abitudini diventano spettacolo.
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