Televisione
Ma che nipotino, Loretta Goggi via da Tale e Quale perché non reggeva più Malgioglio!
Dietro la sua uscita di scena, voci insistenti parlano di uno scontro con Cristiano Malgioglio, che avrebbe portato a una scelta drastica: o lei o lui. E alla fine, il programma ha deciso di mantenere zia Malgy in giuria.
Dopo tredici edizioni di successi e applausi, Loretta Goggi ha lasciato “Tale e Quale Show”. La notizia, diffusa lo scorso maggio, era stata accompagnata da motivazioni personali: la cantante avrebbe voluto prendersi del tempo per sé e per stare più vicina alla famiglia. Ma dietro la decisione potrebbero celarsi ragioni ben diverse. Alcune fonti vicine alla produzione sostengono infatti che la vera causa dell’addio sia legata a un rapporto ormai deteriorato con Cristiano Malgioglio. Sembra che la presenza ingombrante del paroliere, noto per la sua verve e le sue battute pungenti, abbia generato malumori, fino a un ultimatum che la Goggi avrebbe posto alla produzione: “O me o lui”.
Una scelta difficile e il nuovo corso con Alessia Marcuzzi
Alla fine, il programma ha scelto di puntare ancora su Malgioglio, preferendo sacrificare la presenza storica di Loretta. Per evitare che il tutto prendesse la piega di una disputa interna, si è optato per una motivazione ufficiale più accomodante: la Goggi avrebbe voluto dedicare più tempo alla famiglia, lasciando così il posto a un’altra grande figura dello spettacolo, Alessia Marcuzzi. Una mossa che, però, non è passata inosservata ai fan più attenti del programma, che hanno subito percepito la “grande assenza” della storica giudice.
Un addio che sa di “exit strategy”
Non è la prima volta che i cambiamenti interni a uno show vengono “addolciti” con spiegazioni che non raccontano tutto. Loretta, che era entrata nel programma nel 2012 grazie all’invito di Carlo Conti, subito dopo la scomparsa del marito Gianni Brezza, aveva raccontato come il lavoro l’avesse aiutata a superare quel difficile periodo. Un ritorno in televisione che aveva segnato una rinascita personale e professionale. Ora, però, quella favola sembra essersi conclusa bruscamente, con una retorica familiare che suona più come una “exit strategy” per non alimentare polemiche.

La nuova edizione senza Loretta: come cambia lo show
La quattordicesima edizione di “Tale e Quale Show” ha debuttato senza la presenza della Goggi. Al suo posto, come anticipato, Alessia Marcuzzi, che ha già mostrato il suo stile e il suo carisma al tavolo dei giudici. Insieme a lei, sono tornati Giorgio Panariello, veterano dello show, e Cristiano Malgioglio, con il suo look stravagante che questa volta includeva un copricapo simile a quello indossato da Lady Gaga a Venezia. Il programma, condotto da Carlo Conti, ha visto sfilare una serie di performance spettacolari e il debutto di volti nuovi nel cast. La prima puntata è stata vinta da Feysal Bonciani, che ha conquistato tutti con la sua interpretazione di “Uptown Funk” di Bruno Mars, mentre l’ultimo posto è andato a Carmen Di Pietro nei panni di Donatella Rettore.
Malgioglio e la frecciatina ad Alessia Marcuzzi
Come sempre, Malgioglio non ha perso occasione per far parlare di sé. Durante la puntata, il paroliere ha lanciato un’inaspettata frecciatina verso Alessia Marcuzzi, ricordando in modo ironico le voci di una possibile relazione tra lei e il giudice speciale della serata, Stefano De Martino. Un pettegolezzo che, seppur mai confermato, aveva fatto discutere a lungo e che Malgioglio ha voluto riportare in auge con la sua solita ironia tagliente.
La decisione della Goggi: un peso per il programma?
La scelta di allontanarsi dal programma potrebbe segnare un punto di svolta anche per Loretta, che ha sempre avuto un rapporto speciale con il pubblico di “Tale e Quale Show”. Per ora, la cantante ha preferito non commentare ulteriormente le voci che circolano, limitandosi a ribadire la volontà di prendersi una pausa. Ma una cosa è certa: il suo addio ha lasciato un vuoto difficile da colmare, e molti si chiedono se la decisione sia stata davvero quella giusta.
Loretta Goggi è sempre stata una presenza solida e rassicurante nel mondo della televisione italiana. Qualunque siano state le vere motivazioni dietro la sua scelta, sarà difficile per i fan non sentirne la mancanza.
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Televisione
Massimo Giletti aggredito a Roma durante un’intervista sul caso Orlandi: un pugno in strada ripreso in un video choc
Massimo Giletti è stato colpito con un pugno per strada a Roma mentre cercava di intervistare un presunto ex 007 collegato al caso Emanuela Orlandi. L’episodio sarà mostrato nella puntata di Lo Stato delle Cose di lunedì 8 dicembre su Rai3. Fanpage ha diffuso un estratto del video che documenta l’aggressione. Giletti ha reagito urlando e ha ribadito: “Non ho perso la voglia di fare il giornalista di strada”.
Un’aggressione in piena regola, avvenuta durante un tentativo di intervista, e finita davanti alle telecamere. Massimo Giletti è stato colpito con un pugno per strada a Roma da un uomo indicato come un presunto ex appartenente ai servizi segreti. Il fatto sarà al centro della prossima puntata di Lo Stato delle Cose, in onda lunedì 8 dicembre su Rai3.
Il video dell’aggressione diffuso in anteprima
Fanpage è entrata in possesso di un estratto del video che documenta la scena. Nelle immagini si vedono, a distanza, le sagome del conduttore e dell’uomo che Giletti sta tentando di fermare per porre alcune domande. Prima il tentativo di divincolarsi, poi la reazione improvvisa con un pugno. Secondo quanto emerso, il colpo non sarebbe stato particolarmente violento: Giletti è rimasto in piedi e ha subito reagito urlando: «Ma le pare il modo, ma sta scherzando, ma si rende conto?».
Il collegamento con il caso Emanuela Orlandi
L’episodio è legato a un approfondimento sul caso di Emanuela Orlandi. L’uomo inseguito dal conduttore è indicato come un ex appartenente al Sisde, ascoltato in Commissione Orlandi pochi giorni prima. Come raccontato anche nella puntata precedente della trasmissione, qualcuno appartenente ai servizi segreti aveva avvisato Mario Meneguzzi, zio di Emanuela, che era pedinato. Questo qualcuno si chiamava Giulio Gangi, oggi deceduto, e lavorava in coppia proprio con l’uomo coinvolto nell’aggressione.
La reazione di Giletti dopo l’episodio
Secondo quanto anticipato, durante la puntata Giletti rivelerà anche il nome della persona che lo ha colpito. Sul piano personale, il conduttore ha voluto chiarire che l’aggressione non ha spento il suo spirito investigativo: «Non ho perso la mia voglia di fare il giornalista di strada. Con tutti i rischi del caso», ha dichiarato. Una frase che riassume il senso del lavoro sul campo che continua a portare avanti anche in situazioni di forte tensione.
L’episodio riaccende l’attenzione non solo sul caso Orlandi, ma anche sui rischi del giornalismo d’inchiesta condotto fuori dagli studi televisivi, dove il confine tra ricerca delle risposte e pericolo fisico può diventare improvvisamente sottilissimo.
Televisione
Roberta Bruzzone, il dietrofront che sorprende tutti: dopo l’addio annunciato torna a sorpresa a Quarto Grado da Gianluigi Nuzzi
Roberta Bruzzone aveva risposto seccamente sui social a chi le chiedeva di non andare più a Quarto Grado: “Tranquilli, lì non mi vedrete più”. Una promessa che sembrava definitiva. Venerdì sera, però, la criminologa è riapparsa proprio nello studio di Gianluigi Nuzzi, riaccendendo curiosità, ironie e inevitabili domande sul suo improvviso cambio di rotta.
A volte i post restano scolpiti nella memoria collettiva come promesse granitiche. A maggio, Roberta Bruzzone aveva risposto senza giri di parole a chi, sui social, le chiedeva di interrompere la collaborazione con Quarto Grado: «Tranquilli, lì non mi vedrete più». Una frase netta, che molti avevano interpretato come un addio definitivo al programma di Gianluigi Nuzzi.
La dichiarazione che sembrava un addio
Quel commento, secco e privo di sfumature, aveva fatto il giro dei social e degli ambienti televisivi. Nessuna spiegazione, nessun “forse”. Solo una certezza apparente: Bruzzone non sarebbe più tornata a Quarto Grado. E per mesi quella scelta è rimasta lì, come una linea tracciata senza possibilità di ripensamento.
Il ritorno in diretta che spiazza tutti
Poi venerdì sera, a sorpresa, il colpo di scena. Roberta Bruzzone è riapparsa proprio nello studio di Quarto Grado, ospite di Gianluigi Nuzzi. Nessun annuncio preventivo, nessuna anticipazione. Solo la realtà che smentisce le parole scritte mesi prima. Il pubblico se n’è accorto subito e sui social il ritorno è diventato immediatamente argomento di discussione.
Il corto circuito tra social e televisione
Il contrasto tra il “non mi vedrete più” e la presenza in diretta ha acceso ironie, commenti, domande. C’è chi parla di ripensamento, chi di semplice evoluzione delle scelte, chi sottolinea quanto oggi le dichiarazioni sui social siano spesso più istintive che definitive. Fatto sta che il ritorno ha creato un piccolo corto circuito tra ciò che era stato scritto e ciò che è andato in onda.
Una presenza che fa sempre discutere
Roberta Bruzzone è da anni una figura centrale nel dibattito televisivo sui casi di cronaca, e ogni sua presenza porta con sé consensi e critiche. Anche questo ritorno non fa eccezione: per alcuni è un normale cambio di idea, per altri una smentita clamorosa di una posizione che sembrava inattaccabile.
Quando le promesse diventano reversibili
La vicenda dimostra ancora una volta quanto, nel mondo dello spettacolo e dell’informazione televisiva, nulla sia davvero immutabile. Le parole restano, le immagini anche. E venerdì sera, davanti alle telecamere di Quarto Grado, è andata in scena tutta la distanza tra un post scritto mesi fa e una scelta presa oggi.
Televisione
Sandokan giace tra ruggine ed erbacce: il set pagato 560mila euro con fondi pubblici abbandonato a Lamezia
È LaC News24, con un reportage di Alessia Principe e Francesco La Luna, a rivelare per prima le condizioni del set di Sandokan acquistato per 560mila euro dalla Calabria Film Commission. Solo dopo l’inchiesta televisiva di Striscia la notizia ha ripreso la vicenda. Oggi la scenografia è ancora lì: stoccata a cielo aperto tra erbacce, ferri arrugginiti e silenzio amministrativo.
Sandokan in tv corre tra palme, avventure ed effetti speciali. A terra, a Lamezia Terme, tra capannoni industriali e sterpaglie, resta invece un set vero, pagato 560mila euro con fondi pubblici e lasciato a marcire all’aperto. A documentare per prima questa situazione è stata LaC News24, con un reportage esclusivo firmato da Alessia Principe e Francesco La Luna, che ha portato alla luce lo stato reale della scenografia acquistata dalla Calabria Film Commission come “opera d’arte unica”.

L’inchiesta di LaCNews24
Solo dopo quell’inchiesta, la vicenda è approdata anche su Striscia la notizia, che ha ripreso il caso mostrando ulteriori passaggi amministrativi e le anomalie presenti sul sito dell’ente. Ma la fotografia iniziale resta quella dei colleghi di LaC News: pannellature verticali esposte alle intemperie, una recinzione bassa e deformata con varchi liberi, il piazzale in terreno battuto invaso da infestanti e detriti solidi, nessun telo industriale, nessuna vera copertura, solo un cartello di divieto ormai inghiottito dall’erba.
25 milioni di euro
Eppure parliamo di una Film Commission che negli ultimi cinque anni avrebbe speso circa 25 milioni di euro. L’acquisto della scenografia di Sandokan per 560mila euro è solo una voce di quella lista. Una voce che sul sito ufficiale dell’ente risulta poco comprensibile, mentre emerge chiaramente nel portale dell’Autorità Nazionale Anticorruzione, dove l’appalto è registrato come “opera d’arte unica”. Un’opera che, nei fatti, non ha nulla di museale: è stoccata a cielo aperto nella zona industriale di Lamezia, protetta solo da cancelli arrugginiti e catene ossidate.
Per raggiungerla bisogna attraversare la periferia produttiva, costeggiare i capannoni della Fondazione Terina, superare i cantieri dei futuri Studios cinematografici da quasi 22 milioni di euro. Pochi metri più in là, nascosta da un canneto, appare la “Mompracem calabrese”, che sembra uscita più da un film di Eli Roth che da una produzione Rai.
Anche Striscia riprende LaCNews24
Nel servizio di Striscia, l’inviato aveva chiesto conto direttamente al presidente della Film Commission delle modalità di acquisto e della gestione di questo bene. Già allora erano emerse criticità sulla trasparenza degli atti, con documenti non cliccabili e delibere non scaricabili. Oggi, lo stato di abbandono raccontato in esclusiva da LaC News24 completa il quadro.
Mentre la serie con Can Yaman va in onda e rilancia l’immaginario di Sandokan, sul territorio resta una scenografia da mezzo milione di euro che nessuno protegge, nessuno valorizza, nessuno spiega. In tv scorre l’epica. A terra restano ferri, ruggine e fondi pubblici sepolti tra le erbacce.
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