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Televisione

Miss Italia e la sua eterna crisi: tra nostalgia, polemiche e attese

Il documentario “Miss Italia non deve morire” riaccende il dibattito sul concorso di bellezza più famoso d’Italia. Un’istituzione in cerca di una nuova identità, tra il glorioso passato in Rai e un presente incerto.

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    Da anni, Miss Italia oscilla tra la celebrazione nostalgica di un’epoca televisiva ormai lontana e il limbo di un format che fatica a trovare spazio nell’intrattenimento contemporaneo. Un tempo era il trampolino di lancio per aspiranti star, un rito annuale che teneva incollati allo schermo milioni di italiani. Oggi, invece, il concorso è diventato un oggetto fuori fuoco, sospeso tra il tentativo di restare rilevante e la difficoltà di adattarsi ai cambiamenti della società e della televisione.

    È proprio su questa crisi che si concentra “Miss Italia non deve morire”, documentario diretto da Piero Daviddi e David Gallerano, prodotto da Fremantle e Ring Film è da poco uscita su Netflix. Un racconto che, tra archivio, testimonianze e personaggi sopra le righe, ripercorre la storia del concorso e la sua controversa relazione con la Rai, un rapporto interrotto ormai da anni ma che continua a pesare come un’assenza ingombrante.

    Miss Italia e la Rai: una separazione mai davvero digerita

    Per decenni, Miss Italia e la Rai sono stati un binomio inscindibile. Era il servizio pubblico a garantire al concorso quell’aura di evento istituzionale, capace di elevare la competizione sopra le derive più trash della televisione commerciale. Una consacrazione che ha portato alla ribalta nomi come Miriam Leone, Caterina Balivo, Francesca Chillemi e persino Mara Carfagna, donne che hanno trovato nel titolo di Miss Italia un primo passo verso carriere ben più ampie.

    Oggi, però, il concorso si è smarrito, relegato a emittenti minori e piattaforme streaming che non riescono a restituirgli la centralità di un tempo. Il documentario non si limita a raccontare questa parabola discendente, ma solleva anche un interrogativo: può la nuova Rai, oggi più vicina a un’idea di spettacolo tradizionale, riportare in auge Miss Italia?

    Dopotutto, la televisione pubblica ha già dimostrato di voler recuperare certe narrazioni classiche: il Festival di Sanremo ne è un esempio, con una restaurazione che ha cercato di bilanciare modernità e tradizione. Perché allora non potrebbe farlo anche Miss Italia?

    Un concorso in cerca di una nuova identità

    Il documentario, pur essendo a tratti affannato e forse compresso nel racconto, riesce a restituire il microcosmo affascinante e strampalato che ancora oggi ruota intorno al concorso. Patrizia Mirigliani, figlia del patron Ezio, è il fulcro della narrazione: una donna determinata, ostinata nel voler riportare Miss Italia al centro del dibattito culturale.

    Attorno a lei, si muove una costellazione di personaggi che sembrano usciti da un film grottesco: gli agenti regionali, da Genny Stefanelli in Toscana a Carmen Martorana in Puglia, appaiono come custodi di un mondo che sembra appartenere a un’altra epoca. Eppure, il loro lavoro continua. Le selezioni proseguono, le ragazze partecipano, l’idea di Miss Italia come porta d’ingresso nel mondo dello spettacolo resiste, seppur con meno forza di un tempo.

    Il documentario non evita i contrasti: l’immagine di Miss Italia come format anacronistico, legato a una visione della bellezza e dello spettacolo superata, è una questione che resta aperta. Ma, d’altra parte, non è forse vero che anche programmi considerati più moderni flirtano con gli stessi codici del trash e del glamour sfrenato?

    La nostalgia può bastare?

    Il grande interrogativo che aleggia sul futuro di Miss Italia è se la nostalgia possa bastare a rilanciarlo. Il documentario sembra suggerire che la risposta sia no: la semplice evocazione del passato non è sufficiente, serve un cambio di passo, una rilettura in chiave contemporanea che vada oltre la rievocazione malinconica di ciò che è stato.

    Forse, come suggerisce qualcuno nel documentario, la soluzione sarebbe un cambiamento radicale, un’apertura a nuove forme di spettacolo, un ripensamento del format. O forse, più semplicemente, l’unico modo per riportare Miss Italia sotto i riflettori è proprio quello che la Mirigliani continua a chiedere: il ritorno in Rai. Perché, nel bene o nel male, è solo il marchio della televisione pubblica che può davvero restituire al concorso il peso che ha perso.

    Nel frattempo, Miss Italia resta lì, in attesa. Né viva né morta. In una limbo mediatico che forse è il vero specchio della sua attuale condizione.

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      Televisione

      Gianni Sperti sul trono? L’indiscrezione accende i fan, ma resta il mistero sui corteggiatori: uomini, donne o entrambi?

      Il settimanale Nuovo Tv rilancia l’ipotesi: Gianni Sperti potrebbe mettersi in gioco in prima persona nel dating show di Canale 5. Ma non è chiaro se a scendere per lui saranno uomini o donne: l’ex ballerino ha sempre mantenuto il massimo riserbo sulla propria vita sentimentale. E sul suo orientamento nessuna conferma. Solo una certezza: “Ora sono pronto ad amare”.

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        La notizia è una di quelle che fanno saltare il pubblico di Uomini e Donne sul divano: Gianni Sperti potrebbe diventare il nuovo tronista del dating show di Maria De Filippi. L’indiscrezione arriva dal settimanale Nuovo Tv, che parla di una decisione ancora in fase di valutazione ma che avrebbe già infiammato i corridoi di Mediaset. E soprattutto, acceso le fantasie dei fan più affezionati.

        Gianni Sperti, volto iconico del programma da oltre un decennio, dopo aver commentato amori improbabili e rotture teatrali, potrebbe passare dall’altra parte del trono. Un salto non da poco, specie per chi – come lui – ha sempre protetto con estrema discrezione la propria sfera privata. A rendere il tutto ancora più intrigante, il grande interrogativo: se il trono si facesse, scenderebbero uomini, donne… o entrambi?

        Il punto è proprio questo. Gianni non ha mai dichiarato apertamente il proprio orientamento sessuale, né ha mai ritenuto opportuno farlo. È sempre rimasto sul vago, con garbo. Ma in caso di trono, la scelta della platea di corteggiatori diventerebbe inevitabilmente pubblica. E anche politica.

        Qualcosa, però, è cambiato. Nell’ultima intervista a Verissimo, Sperti ha confessato di essere single, ma non più “chiuso all’amore”. Merito, pare, di un percorso di terapia che lo avrebbe aiutato a fare i conti con le proprie paure. “Ho ancora qualche attacco d’ansia, ma il mio psicanalista dice che sono pronto”, ha ammesso. “Le farfalle nello stomaco? Non ancora. Al massimo ho i bruchi. Ma se un giorno arrivano, torno a raccontarvelo”.

        Intanto, dalla produzione del programma non arrivano conferme. L’attenzione resta puntata su Temptation Island e sulla nuova stagione di settembre. Ma se davvero il trono di Gianni dovesse diventare realtà, si tratterebbe di una delle svolte più sorprendenti (e attese) nella lunga storia di Uomini e Donne.

        Del resto, se Tina ha avuto il suo trono, perché non lui?

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          Stefano De Martino e la regola d’oro per entrare a casa sua: «Niente foto e video, chi non accetta resta fuori»

          Vietati scatti e riprese durante feste o ricorrenze: una scelta di privacy, sicurezza e buon senso, in controtendenza con l’era dell’iperconnessione.

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            In tv è il padrone di casa che scherza con tutti, ma nella vita privata Stefano De Martino alza le difese. Lo showman, oggi volto di punta di Rai 1 con Affari tuoi, non concede nulla all’improvvisazione social quando si tratta della propria casa. La sua villa di Posillipo è zona franca da telecamere, smartphone e curiosi: chi varca la soglia deve rispettare una regola precisa.

            Niente foto, niente video. E vale per tutti: amici, colleghi, invitati a feste e ricorrenze. Chi non si adegua, semplicemente, non entra. Una norma che De Martino applica con fermezza, sulla scia di altri vip come George e Amal Clooney, che non mostrano mai nemmeno un’immagine dei figli.

            La motivazione non è solo una questione di privacy. Per un personaggio costantemente esposto a gossip e paparazzi, mantenere uno spazio inviolabile è un modo per difendere la vita familiare e ridurre i rischi. Negli ultimi anni, diversi casi di furti nelle case di celebrità sono stati favoriti proprio dalla condivisione sui social di dettagli, oggetti di valore e abitudini quotidiane.

            De Martino ha scelto la strada opposta: niente ostentazione di ambienti o beni personali, anche se il suo profilo Instagram conta oltre 5 milioni di follower. Le uniche immagini condivise riguardano i dietro le quinte dei suoi programmi o qualche scatto di vacanza, mai la sua villa vista mare.

            Una regola ferrea che, nell’epoca del “se non lo posti non esiste”, suona quasi rivoluzionaria. Perché, come dimostra il conduttore, il vero lusso oggi non è far vedere tutto, ma saper proteggere ciò che si ha.

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              Televisione

              Pier Silvio spinge la Ruota e Rai1 corre ai ripari: Affari Tuoi anticipa il ritorno per arginare l’assalto di Gerry Scotti

              La Ruota della Fortuna supera i 4 milioni di spettatori a sera e mette pressione al prime time di Rai1. Per non perdere altro terreno, Affari Tuoi anticipa la partenza di cinque giorni, sperando di riportare il pubblico “a casa”.

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                La strategia di Pier Silvio Berlusconi sta funzionando: La Ruota della Fortuna, ripescata dagli anni ’90 e affidata alle mani sicure di Gerry Scotti, sta facendo girare anche i numeri dell’audience. Oltre quattro milioni di telespettatori a sera, uno share che mette in affanno l’access prime time di Rai1. Risultato: a Viale Mazzini scatta il piano d’emergenza.

                Affari Tuoi, lo storico game show del servizio pubblico, non tornerà più in onda il 7 settembre come previsto, ma cinque giorni prima, martedì 2 settembre. L’obiettivo è chiaro: rimettere il piede sull’acceleratore prima che la platea televisiva si abitui troppo alla Ruota di Canale 5.

                Il problema è che Stefano De Martino, nuovo volto del programma, fino al 31 agosto sarà impegnato con il suo spettacolo teatrale. Così, la Rai ha trovato la prima data utile per riportarlo in video e tentare la riconquista del pubblico.

                Non si tratta solo di un rientro anticipato, ma di un ritorno con qualche arma in più. La nuova edizione si presenterà con uno studio rinnovato e, soprattutto, con il debutto del “pacco nero”. Tra i venti pacchi in gioco, con valori da zero a 300 mila euro, ce ne sarà uno di cui nemmeno il Dottore conoscerà il contenuto: il valore verrà sorteggiato dal notaio in diretta.

                Una mossa studiata per aumentare la tensione e l’imprevedibilità, in un periodo in cui ogni dettaglio può fare la differenza. Perché la sfida nell’access prime time non è mai stata così serrata: da una parte, l’effetto nostalgia della Ruota di Scotti; dall’altra, la tradizione e i colpi di scena di Affari Tuoi.

                Il countdown è partito. Dal 2 settembre, la battaglia tra pacchi e spicchi tornerà a infiammare l’ora di cena.

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