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Televisione

Temptation Island dice addio alla Sardegna: benvenuta Calabria, anche i tradimenti hanno bisogno di aria nuova

Il conduttore Filippo Bisciglia anticipa un’edizione esplosiva di Temptation Island 2025, svelando un misterioso evento “mai accaduto prima” tra le nuove coppie in gara. Cambio di location, nuovi scenari calabresi e i soliti drammi sentimentali conditi da pianti, gelosie, tentazioni e falò infuocati. Il conto alla rovescia per il 3 luglio è ufficialmente partito.

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    Undici anni di Temptation Island in Sardegna, e poi… la svolta. Nel 2025, le coppie in crisi (o in cerca di crisi) fanno le valigie e sbarcano in Calabria. Perché sì, anche la location ha bisogno di una relazione tossica da interrompere. Il nuovo resort promette paesaggi mozzafiato, tramonti suggestivi e angoli perfetti dove piangere in slow motion mentre si rivede il proprio fidanzato abbracciare una tentatrice in micro-bikini.

    Una ventata di novità

    Filippo Bisciglia, visibilmente emozionato (ma sempre abbronzato con precisione chirurgica), ha confessato a TV Sorrisi e Canzoni di essere stato inizialmente spiazzato dal cambiamento: “Ero affezionato alla Sardegna, ma anche qui l’atmosfera è perfetta. E poi… è successo qualcosa che non era mai accaduto in nessuna edizione.”

    Il misterioso “mai successo prima”: tra abbandoni lampo e amore fulminato?

    Quando Bisciglia parla, gli appassionati del programma si mobilitano peggio di una chat di mamme su WhatsApp. “Mai successo prima” vuol dire tutto e niente: sarà un tradimento record entro le prime 12 ore? Un fidanzato che si è innamorato del cameraman? O magari una tentatrice che ha rifiutato la diretta Instagram post-falò?

    Le ipotesi dei complottisti fioccano già:

    Teoria 1: una coppia ha mollato tutto già il primo giorno. Lui ha visto lei ridere troppo con un single e ha capito che no, il sarcasmo non era “solo un modo per essere amichevole”.

    Teoria 2: una tentatrice ha fatto il ghosting in pieno reality. Scomparsa. Neanche la produzione riesce più a trovarla.

    Teoria 3: qualcuno ha chiesto di sposarsi al falò finale. Così, per scompaginare l’universo.

    La saga delle emozioni, soprattutto di rabbia

    Ogni estate, Temptation Island regala al pubblico momenti di altissimo livello televisivo: ci si consola, si urla, si lanciano sandali nella sabbia, si invoca il “video nel pinnettu” come fosse un diritto costituzionale. E ora, con la promessa di un “evento senza precedenti”, le aspettative sono alle stelle. Filippo Bisciglia, sempre più guida spirituale che conduttore, si prepara a raccontare l’ennesimo viaggio nei sentimenti — tra chi vuole “capire se davvero ama” e chi in realtà aspetta solo l’ingresso del tentatore col six-pack in vista.

    Pronti a soffrire per amore altrui? Da giovedì 3 luglio

    L’appuntamento è fissato: giovedì 3 luglio in prima serata su Canale 5, con tutte le coppie, i falò, i drammi e le frasi memorabili come “Io sono venuta qua per me stessa” o “Non sei più la persona che conoscevo”. Sarà l’estate del grande cambiamento… o solo l’ennesimo selfie con lo sfondo romantico e l’anima a pezzi.

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      Scontro tra Ranucci e Rai: “Punito per le mie parole”. Ma l’azienda smentisce: “Solo un richiamo”

      Sigfrido Ranucci racconta sui social di aver ricevuto una sanzione ufficiale per aver partecipato a trasmissioni non Rai e per le sue dichiarazioni pubbliche. Ma la tv pubblica nega ogni atto disciplinare: “Solo un promemoria sulle regole aziendali”. E la politica insorge: “Clima di intimidazione, serve chiarezza in commissione di Vigilanza”

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        «Pensavo mi convocassero per congratularsi. Invece ho ricevuto un provvedimento disciplinare». Comincia così il lungo post pubblicato da Sigfrido Ranucci sui social, che denuncia un presunto richiamo ufficiale da parte dei vertici Rai. Il conduttore di Report, volto simbolo del giornalismo d’inchiesta del servizio pubblico, racconta di essere stato convocato dal direttore Paolo Corsini, ma non per discutere del futuro della trasmissione. «Mi aspettavo rassicurazioni sui compensi della mia squadra, e invece mi è stato notificato un provvedimento disciplinare firmato dall’AD Giampaolo Rossi e dal direttore delle Risorse Umane, Felice Ventura».

        Tra le accuse mosse a Ranucci, la partecipazione alla trasmissione Otto e mezzo su La7 senza autorizzazione formale. Ma il giornalista ribatte: «Ero stato autorizzato telefonicamente dallo stesso Corsini per promuovere la seconda parte di stagione di Report». Altri capi d’imputazione: la presentazione del suo libro a Mestre, alcune interviste in cui denunciava la scarsa libertà di stampa in Italia e una telefonata in diretta a Piazza Pulita per difendere il collega Giorgio Mottola dalle accuse di manipolazione.

        La replica della Rai è arrivata a stretto giro, con toni decisamente più smorzati. «Non è stata fatta alcuna contestazione disciplinare nei confronti di Sigfrido Ranucci», recita la nota ufficiale. «Al vicedirettore ‘ad personam’ sono state semplicemente ricordate le vigenti regole aziendali in materia di rapporti con i media». Nessuna sanzione formale, quindi, ma un invito alla prudenza, che però non ha evitato di sollevare un’ondata di reazioni.

        I parlamentari del Partito Democratico parlano apertamente di “intimidazione”. «Porteremo il caso in commissione di Vigilanza – annunciano – per chiedere chiarimenti su un episodio che si inserisce in un clima di pressione crescente contro l’informazione Rai». Dello stesso avviso anche gli esponenti del Movimento 5 Stelle: «Una lettera che sembra una ramanzina da preside più che un confronto tra professionisti. In un momento in cui si tagliano fondi a Report, tutto questo suona come un avvertimento».

        Il caso si inserisce in un contesto già teso, tra tagli di budget e incertezze sul futuro di alcune trasmissioni. Ranucci non lo dice apertamente, ma il sottotesto è chiaro: il giornalismo d’inchiesta non è più ben visto ai piani alti. E la battaglia, stavolta, si gioca tutta dentro Viale Mazzini.

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          I Cesaroni 2025: cosa dobbiamo realmente aspettarci, tra defezioni, polemiche e novità

          All’Italian Global Series Festival di Rimini, Claudio Amendola ha presentato il reboot de I Cesaroni, difendendo il progetto dalle polemiche sulle assenze di volti storici come Elena Sofia Ricci, Alessandra Mastronardi e Max Tortora. Le riprese continueranno fino ad agosto, ma già si parla tanto del ritorno e delle novità, tra cui le new entry Ricky Memphis e Lucia Ocone.

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            Dopo quasi vent’anni dalla prima messa in onda, I Cesaroni – Il ritorno si prepara a riconquistare il pubblico di Canale 5. La nuova stagione, attualmente in lavorazione, è stata svelata in anteprima all’Italian Global Series Festival di Rimini, evento che celebra il meglio della serialità italiana e internazionale. A presentarla è stato Claudio Amendola, volto simbolo della serie, che ha anche assunto il ruolo di regista del progetto. Ma durante l’incontro con la stampa, l’atmosfera si è scaldata per via delle numerose assenze illustri nel cast rinnovato.

            Le assenze eccellenti: Amendola chiarisce

            Elena Sofia Ricci (Lucia), Alessandra Mastronardi (Eva) e Max Tortora (Ezio) non saranno presenti nel nuovo capitolo. Una scelta che ha sollevato curiosità e, in alcuni casi, polemiche. Claudio Amendola ha risposto con tono deciso:

            “Nessuno è uscito per volontà nostra. Sono stati gli attori a dire ‘Arrivederci e grazie’. Qualcuno ha detto che gli faceva pure schifo tornare. Ma le porte restano aperte.”

            Amendola ha precisato che si tratta di scelte artistiche personali, legittime, ma che non devono essere confuse con tagli imposti dalla produzione.

            Polemica o libertà creativa?

            L’attore e regista ha proseguito sottolineando come molti membri del vecchio cast abbiano semplicemente sentito di aver concluso il percorso dei loro personaggi. Nessun litigio, nessuna esclusione, solo evoluzioni professionali.

            “Max ha detto che Ezio potrebbe tornare? Anche io farò Il Padrino – Parte quarta”, ha commentato sarcasticamente.

            Il messaggio è chiaro: il progetto va avanti con chi ci crede, senza rancori e con apertura per eventuali ritorni.

            La Ricci non è d’accordo e replica duro

            L’attore romano a Rimini era stato chiaro: “Le defezioni non sono state imposte dalla produzione, ma sono frutto di scelte personali da parte degli attori coinvolti. La Mastronardi era già uscita, Tortora era già uscito, quindi non è che nella sesta c’erano questi attori. Vi giuriamo, così mettiamo un punto, nessuno è uscito per volontà nostra”. Facendo poi un riferimento specifico Elena Sofia Ricci, specificando: “A cominciare dalla signora Ricci. Perché poi sembra che siamo noi che non vogliamo la loro partecipazione. Sono tutti attori che ci hanno detto: ‘Arrivederci e grazie, ci fa schifo’”. Naturalmente la risposta dell’attrice toscana non si è fatta attendere: “Chi ti vuole bene non ti ferisce, non ti mente, non ti usa, non ti tradisce. Perché ancora prima di amarti ti rispetta”. Quindi… c’è qualcuno che non la racconta giusta.

            Le novità nel cast: Ricky Memphis e Lucia Ocone

            A dare nuova linfa vitale alla serie ci penseranno Ricky Memphis e Lucia Ocone, due nomi molto amati dal pubblico italiano. La loro presenza promette di portare freschezza, comicità e nuovi intrecci nel mondo dei Cesaroni, che ripartirà sempre dal quartiere Garbatella, simbolo romano della fiction.

            Un ritorno che punta al cuore… dello share

            Il reboot de I Cesaroni non è solo un’operazione nostalgia, ma un’occasione per rinnovare un cult della TV italiana. Amendola e il team puntano a coinvolgere vecchi fan e nuove generazioni, raccontando storie familiari e attuali, mantenendo però quello spirito autentico che ha reso celebre la serie.

            I Cesaroni 2025: cosa aspettarsi

            Con le riprese in corso fino ad agosto, è probabile che la serie torni sugli schermi in autunno 2025, pronta a riconquistare il prime time di Mediaset. I fan sono già in fermento e sui social si moltiplicano i commenti tra entusiasmo e nostalgia.

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              Affari Tuoi, chi è davvero Gennarino: il vero nome, l’età e i segreti del cane che ruba la scena a Stefano De Martino

              Il cane di “Affari Tuoi” ha dieci anni, viene da Roma ma è cresciuto in Toscana, e ha già lavorato in film, pubblicità e serie tv. Tutto merito dell’intuizione di Stefano De Martino.

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                È piccolo, veloce e irresistibile. Ogni sera entra in scena ad “Affari Tuoi” e conquista il pubblico con un semplice scodinzolio. Si chiama Gennarino. O almeno così lo chiama Stefano De Martino. Ma il vero nome del cane più famoso del preserale Rai è Seven. E no, non è un attore improvvisato: è una vera e propria star.

                A svelare i retroscena della vita del cagnolino è stato il suo addestratore, Gianni Orlandi, che a Il Tirreno ha raccontato la storia dietro le quinte. Seven è un Jack Russell romano di dieci anni, ma ha fatto carriera in Toscana, dove Orlandi lo ha addestrato fin da piccolo. È lui ad avergli insegnato a restare fermo sotto i riflettori, a rispondere ai segnali, a muoversi sul palco senza sbagliare un colpo. E quando la Rai ha cercato un cane per dare un tocco ironico e affettuoso al programma, è stato proprio Stefano De Martino a volerlo.

                Il nome “Gennarino” è nato quasi per gioco, per dare un’impronta partenopea a un compagno di scena che ormai è parte integrante dello show. “Con Stefano è stato amore a prima vista – racconta Orlandi – e da allora non si sono più lasciati”. Ogni puntata, Seven arriva negli studi Rai con la sua famiglia romana e si prepara a entrare in scena come un vero attore. Non ha battute, ma è sempre al centro dell’attenzione.

                E la tv non è certo una novità per lui. Seven ha un curriculum che farebbe invidia a molti: ha recitato nella serie Rocco Schiavone, è comparso nei programmi Citofonare Rai 2 e Edicola Fiore, e ha preso parte a spot per Balocco, Poste Italiane, Ikea, Tim, Fonzies e persino Nike. E non finisce qui: lo troviamo anche nei film Nemiche per la pelle e Natale a Londra, con Christian De Sica.

                Insomma, Gennarino–Seven non è solo una mascotte, ma un veterano del piccolo e grande schermo. Un cane che ha attraversato set, città, pubblicità e palchi. E che ora, grazie alla sua simpatia naturale e all’intesa con De Martino, è diventato il simbolo di un programma che ogni sera tiene compagnia a milioni di italiani.

                E pensare che tutto è iniziato da un’idea: mettere un cane in studio. Ma non uno qualunque. Proprio lui.

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