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Televisione

Tutto quello che ci aspetta prossimamente sulle reti Rai a maggio

La Rai risponde ai colossi dello streaming con un maggio 2025 carico di novità. Tra fiction inedite, grandi ritorni e show inaspettati, il palinsesto promette serate piene di emozioni e colpi di scena. Scopri cosa andrà in onda, quando e perché vale la pena sintonizzarsi.

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    Il 9 maggio su Rai 1 debutta Sognando… Ballando con le stelle, spin-off celebrativo dei 20 anni dello storico show. Milly Carlucci guida un cast di volti noti e guest star sorprendenti, con la giuria capitanata da Carolyn Smith pronta a dare voti (e battute) al vetriolo. Tra lustrini e memoria televisiva, sarà una sfida anche allo share.

    Eurovision 2025: Lucio Corsi punta alla vittoria da Basilea

    Appuntamento imperdibile per gli amanti della musica: Eurovision Song Contest 2025 andrà in onda su Rai 2 il 13, 15 e 17 maggio. L’Italia è già in finale con Lucio Corsi, cantautore rivelazione di Sanremo. A commentare l’evento ci saranno Big Mama e Gabriele Corsi, coppia inedita e promettente. Basilea sarà la capitale della musica europea… almeno per tre sere.

    Risate garantite con Audiscion: Gigi e Ross con Elisabetta Gregoraci

    Dal 25 aprile al 23 maggio, ogni venerdì in prima serata, spazio alla comicità con Audiscion. Gigi & Ross, insieme a Elisabetta Gregoraci, portano in TV un format fresco e scanzonato, tra talenti improbabili, ospiti VIP e sketch esilaranti. La Rai scommette sull’intrattenimento leggero e ci prende gusto.

    Fiction al top: arrivano Gerri e il remake USA di Doc

    Tra le novità più attese: Gerri, crime drama con Giulio Beranek, nei panni di un ispettore affascinante e tormentato. La serie, diretta da Giuseppe Bonito, debutta il 5 maggio su Rai 1 e promette tensione e colpi di scena. Doc – versione americana, in onda dal 28 maggio, sostituisce Luca Argentero con Molly Parker nel ruolo della dottoressa Amy Larsen. La Fox punta sulla forza del format italiano, ma saprà reggere il confronto senza la presenza dell’amatissimo Luca Argentero?

    Rai 3: cultura, donne e pianeta al centro

    Anche Rai 3 fa la sua parte con una programmazione di qualità. Dal 16 maggio torna Sapiens – Un solo pianeta con Mario Tozzi, per riflettere su ambiente e futuro. Il 30 maggio debutta una nuova stagione di Che ci faccio qui, il docu-reality di Domenico Iannacone che emoziona e fa pensare. Il 14 maggio arriva invece Donne sull’orlo di una crisi di nervi, talk-show firmato Piero Chiambretti: ironia, femminilità e ospiti di peso.

    Rai, missione Auditel (quasi) compiuta

    Con un mix calibrato di novità e grandi ritorni, la Rai lancia la sfida alle piattaforme streaming. Tra balli, fiction, comicità e cultura, il palinsesto di maggio 2025 è ricco, vario e per tutti i gusti. E se l’obiettivo è catturare lo spettatore… missione quasi compiuta.

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      Televisione

      Michele Placido su Papa Francesco: “Il suo sostegno morale per la mia fiction su Livatino è stato prezioso”

      Durante l’Italian Global Series Festival, Michele Placido ha raccontato il suo incontro privato con Papa Francesco in occasione della preparazione della serie su Rosario Livatino. Un confronto intenso, che ha offerto alla produzione un appoggio etico fondamentale. In un mondo sempre più disorientato, l’assenza del Pontefice dal dibattito pubblico si fa sentire più che mai.

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        Durante l’evento Masters on Storytelling a Riccione, l’attore e regista Michele Placido ha rivelato un momento speciale:

        “Due o tre anni fa mi chiamò Papa Bergoglio. Pensava fosse importante conoscere chi avrebbe diretto la serie su Livatino. Doveva durare mezz’ora, ma parlammo per più di un’ora. Mi ha dato un forte sostegno morale ed etico”.

        Parole che raccontano non solo la grandezza spirituale di Papa Francesco, ma anche il valore che attribuisce alla cultura, al cinema e alla memoria della giustizia.

        Una serie tra crime e fede

        La miniserie Il giudice e i suoi assassini, prodotta da Goldenart con Rai Fiction, sarà composta da quattro puntate da 50 minuti. Sul set da settembre, il progetto mira a raccontare una figura chiave nella lotta alla mafia: Rosario Livatino, il “giudice ragazzino” ucciso nel 1990 e beatificato nel 2021. Placido promette un taglio diverso dal film del 1994: “Sarà un crime, ma anche un racconto di fede. Livatino scoprì meccanismi incredibili nella criminalità organizzata. È un esempio di coraggio e spiritualità”.

        Un’eredità spirituale che oggi manca

        Nel contesto di una società affaticata, la presenza e le parole di Papa Francesco rappresentano un faro per molti. L’incontro con Placido è il simbolo di un ponte tra Chiesa, cultura e giustizia. Oggi, mentre Bergoglio è meno presente sulla scena mediatica a causa delle sue condizioni di salute, la sua voce si sente mancare, soprattutto in momenti in cui servirebbero guida e discernimento morale.

        Dal successo de La Piovra al ritorno dietro la macchina da presa

        Placido ha ricordato anche la sua storica interpretazione del commissario Cattani ne La Piovra: “Dopo la quarta stagione non ne potevo più. Quando è morto Cattani, perfino la Pravda scrisse che lo avrebbero protetto”. Ora il regista guarda avanti, pronto a dirigere ma non più a recitare, salvo forse un ritorno in teatro.

        Un incontro che ha lasciato un segno indelebile

        Tra cinema, memoria e spiritualità, la serie su Livatino si preannuncia come un progetto di forte impatto civile. E in questo cammino, l’incontro con Papa Francesco ha lasciato un segno profondo. Oggi, in un’epoca di incertezze, la sua assenza dal discorso pubblico pesa come una silenziosa nostalgia.

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          Televisione

          Temptation Island dice addio alla Sardegna: benvenuta Calabria, anche i tradimenti hanno bisogno di aria nuova

          Il conduttore Filippo Bisciglia anticipa un’edizione esplosiva di Temptation Island 2025, svelando un misterioso evento “mai accaduto prima” tra le nuove coppie in gara. Cambio di location, nuovi scenari calabresi e i soliti drammi sentimentali conditi da pianti, gelosie, tentazioni e falò infuocati. Il conto alla rovescia per il 3 luglio è ufficialmente partito.

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            Undici anni di Temptation Island in Sardegna, e poi… la svolta. Nel 2025, le coppie in crisi (o in cerca di crisi) fanno le valigie e sbarcano in Calabria. Perché sì, anche la location ha bisogno di una relazione tossica da interrompere. Il nuovo resort promette paesaggi mozzafiato, tramonti suggestivi e angoli perfetti dove piangere in slow motion mentre si rivede il proprio fidanzato abbracciare una tentatrice in micro-bikini.

            Una ventata di novità

            Filippo Bisciglia, visibilmente emozionato (ma sempre abbronzato con precisione chirurgica), ha confessato a TV Sorrisi e Canzoni di essere stato inizialmente spiazzato dal cambiamento: “Ero affezionato alla Sardegna, ma anche qui l’atmosfera è perfetta. E poi… è successo qualcosa che non era mai accaduto in nessuna edizione.”

            Il misterioso “mai successo prima”: tra abbandoni lampo e amore fulminato?

            Quando Bisciglia parla, gli appassionati del programma si mobilitano peggio di una chat di mamme su WhatsApp. “Mai successo prima” vuol dire tutto e niente: sarà un tradimento record entro le prime 12 ore? Un fidanzato che si è innamorato del cameraman? O magari una tentatrice che ha rifiutato la diretta Instagram post-falò?

            Le ipotesi dei complottisti fioccano già:

            Teoria 1: una coppia ha mollato tutto già il primo giorno. Lui ha visto lei ridere troppo con un single e ha capito che no, il sarcasmo non era “solo un modo per essere amichevole”.

            Teoria 2: una tentatrice ha fatto il ghosting in pieno reality. Scomparsa. Neanche la produzione riesce più a trovarla.

            Teoria 3: qualcuno ha chiesto di sposarsi al falò finale. Così, per scompaginare l’universo.

            La saga delle emozioni, soprattutto di rabbia

            Ogni estate, Temptation Island regala al pubblico momenti di altissimo livello televisivo: ci si consola, si urla, si lanciano sandali nella sabbia, si invoca il “video nel pinnettu” come fosse un diritto costituzionale. E ora, con la promessa di un “evento senza precedenti”, le aspettative sono alle stelle. Filippo Bisciglia, sempre più guida spirituale che conduttore, si prepara a raccontare l’ennesimo viaggio nei sentimenti — tra chi vuole “capire se davvero ama” e chi in realtà aspetta solo l’ingresso del tentatore col six-pack in vista.

            Pronti a soffrire per amore altrui? Da giovedì 3 luglio

            L’appuntamento è fissato: giovedì 3 luglio in prima serata su Canale 5, con tutte le coppie, i falò, i drammi e le frasi memorabili come “Io sono venuta qua per me stessa” o “Non sei più la persona che conoscevo”. Sarà l’estate del grande cambiamento… o solo l’ennesimo selfie con lo sfondo romantico e l’anima a pezzi.

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              Televisione

              Scontro tra Ranucci e Rai: “Punito per le mie parole”. Ma l’azienda smentisce: “Solo un richiamo”

              Sigfrido Ranucci racconta sui social di aver ricevuto una sanzione ufficiale per aver partecipato a trasmissioni non Rai e per le sue dichiarazioni pubbliche. Ma la tv pubblica nega ogni atto disciplinare: “Solo un promemoria sulle regole aziendali”. E la politica insorge: “Clima di intimidazione, serve chiarezza in commissione di Vigilanza”

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                «Pensavo mi convocassero per congratularsi. Invece ho ricevuto un provvedimento disciplinare». Comincia così il lungo post pubblicato da Sigfrido Ranucci sui social, che denuncia un presunto richiamo ufficiale da parte dei vertici Rai. Il conduttore di Report, volto simbolo del giornalismo d’inchiesta del servizio pubblico, racconta di essere stato convocato dal direttore Paolo Corsini, ma non per discutere del futuro della trasmissione. «Mi aspettavo rassicurazioni sui compensi della mia squadra, e invece mi è stato notificato un provvedimento disciplinare firmato dall’AD Giampaolo Rossi e dal direttore delle Risorse Umane, Felice Ventura».

                Tra le accuse mosse a Ranucci, la partecipazione alla trasmissione Otto e mezzo su La7 senza autorizzazione formale. Ma il giornalista ribatte: «Ero stato autorizzato telefonicamente dallo stesso Corsini per promuovere la seconda parte di stagione di Report». Altri capi d’imputazione: la presentazione del suo libro a Mestre, alcune interviste in cui denunciava la scarsa libertà di stampa in Italia e una telefonata in diretta a Piazza Pulita per difendere il collega Giorgio Mottola dalle accuse di manipolazione.

                La replica della Rai è arrivata a stretto giro, con toni decisamente più smorzati. «Non è stata fatta alcuna contestazione disciplinare nei confronti di Sigfrido Ranucci», recita la nota ufficiale. «Al vicedirettore ‘ad personam’ sono state semplicemente ricordate le vigenti regole aziendali in materia di rapporti con i media». Nessuna sanzione formale, quindi, ma un invito alla prudenza, che però non ha evitato di sollevare un’ondata di reazioni.

                I parlamentari del Partito Democratico parlano apertamente di “intimidazione”. «Porteremo il caso in commissione di Vigilanza – annunciano – per chiedere chiarimenti su un episodio che si inserisce in un clima di pressione crescente contro l’informazione Rai». Dello stesso avviso anche gli esponenti del Movimento 5 Stelle: «Una lettera che sembra una ramanzina da preside più che un confronto tra professionisti. In un momento in cui si tagliano fondi a Report, tutto questo suona come un avvertimento».

                Il caso si inserisce in un contesto già teso, tra tagli di budget e incertezze sul futuro di alcune trasmissioni. Ranucci non lo dice apertamente, ma il sottotesto è chiaro: il giornalismo d’inchiesta non è più ben visto ai piani alti. E la battaglia, stavolta, si gioca tutta dentro Viale Mazzini.

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