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Spettacolo

Terzo pancione per Rihanna al Met Gala, l’amica Shakira aveva comunque spoilerato in anticipo

Rihanna è incinta per la terza volta: il suo pancione in mostra sul red carpet del Met Gala 2025. La popstar ha ufficializzato la gravidanza sfoggiando un look mozzafiato. A$AP Rocky assente al suo fianco, ma presente all’evento come co-chair. Shakira spoilera la notizia in diretta.

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    Rihanna ha sorpreso tutti rivelando pubblicamente la sua terza gravidanza sul prestigioso red carpet del Met Gala 2025. La cantante, 37 anni, ha sfilato con eleganza e sicurezza, mettendo in bella mostra il pancione sotto un abito sensuale e sofisticato che ha immediatamente catturato l’attenzione di fotografi e fan. Proprio come accaduto per la sua seconda gravidanza – annunciata in modo spettacolare sul palco del Super Bowl nel 2023 – anche questa volta Rihanna ha scelto un evento iconico per condividere la lieta notizia.

    Un red carpet senza A$AP Rocky al fianco

    Molti si sono chiesti perché A$AP Rocky, compagno di Rihanna e padre dei suoi figli, non fosse al suo fianco durante la passerella. In realtà il rapper era già presente all’evento, arrivato ore prima per ricoprire il ruolo di co-chair della serata. La coppia, comunque, ha vissuto la serata da protagonisti, seppur separatamente durante le apparizioni ufficiali.

    Un look che infiamma i social

    Non solo la notizia della gravidanza ha fatto il giro del mondo in poche ore, ma anche il look scelto da Rihanna è diventato virale. L’artista ha optato per uno stile audace, esaltando le sue forme e confermando ancora una volta il suo status di icona di moda. Sui social si è scatenato un vero e proprio tripudio di commenti e condivisioni, con milioni di utenti che celebravano il suo ritorno sul red carpet in dolce attesa.

    Shakira spoilera la gravidanza in diretta TV

    Un momento imprevisto ha reso la serata ancora più memorabile: Shakira, intervistata dalla NBC News prima dell’arrivo di Rihanna, ha inavvertitamente spoilerato la gravidanza dell’amica. Convinta che la notizia fosse già di dominio pubblico, ha espresso la sua emozione in diretta, salvo poi rendersi conto dell’errore e reagire con una esilarante espressione di sorpresa e imbarazzo. Un siparietto che ha fatto subito il giro del web.


    Rihanna si conferma ancora una volta regina di stile e strategia mediatica. Con il suo terzo pancione in bella vista al Met Gala, ha saputo trasformare un momento personale in un’icona pubblica, consolidando il suo legame con fan e media. E se il red carpet è stato il palcoscenico dell’annuncio, il web è già il luogo dove la notizia continua a vivere e a emozionare.

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      Musica

      Anche Alex Britti smaschera i sold out farsa: “Meglio suonare meno, che gratis per trent’anni”

      In un panorama musicale sempre più affollato di “tutto esaurito” sospetti, Alex Britti fa una scelta controcorrente e dice no ai Palasport vuoti con la scritta SOLD OUT ben visibile solo su Instagram. Il suo approccio: meno show, più musica vera. E zero concerti per ripagare debiti da stadio semideserto.

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        56 anni, una chitarra, zero pazienza per le furbate del mercato discografico. Durante la conferenza stampa prima del suo concerto alle Terme di Caracalla, il cantautore romano ha toccato con precisione chirurgica il nervo scoperto della musica italiana: i sold out finti, quelli costruiti ad arte più nei comunicati stampa che tra le file del pubblico.

        Una presa di posizione precisa

        Lui, distante anni luce dalla bulimia da megapalco, ha fatto una scelta quasi rivoluzionaria: restare con i piedi (e la sei corde) per terra. «Tanti anni fa mi proposero un tour nei Palasport, ma dissi no. Non farò nomi, ma non mi andava di suonare gratis», ha detto senza troppi fronzoli. Ed è già diventato il portavoce di un pensiero che, nel backstage del pop italiano, in molti sussurrano ma pochi dicono.

        Sold out sì… ma solo se c’è gente dentro

        Negli ultimi mesi, da Federico Zampaglione a Antonello Venditti, diversi artisti hanno iniziato a sollevare il velo su una pratica diventata ormai quasi folcloristica: annunciare il tutto esaurito… anche quando le prime dieci file sono occupate da familiari, staff e manichini prestati da un outlet locale. Britti invece va dritto:

        «L’idea dello stadio pieno piace a tutti, ma bisogna saper dire no. Se non lo riempi, ti fai male e poi devi fare 30 concerti gratis per ripagare i costi. È un boomerang, non un traguardo.»

        E mentre alcuni fanno finta di non vedere la realtà (con occhiali da sole in tour anche di notte), lui la guarda in faccia:

        «Il mio mestiere è suonare, non ostentare.»

        Non è colpa del sistema: è una scelta, a volte tragica

        Britti non cerca capri espiatori: «Non do la colpa al sistema, nessuno ti obbliga a riempire uno stadio se non puoi. È l’artista che sceglie.» E qui, silenziosamente, parte un applauso da chi ha dovuto vendere la macchina per pareggiare il cachet di un live in un palazzetto mezza vuoto.

        L’inganno di una scritta urlata

        È un mondo dove l’ego vale più del talento e dove si preferisce un cartellone “SOLD OUT” a un pubblico reale. Alex Britti, invece, fa il contrario: preferisce dieci date “vere” che cinquanta dove gli applausi sono solo riverbero. E mentre alcuni si svenano per la foto con il palco vuoto alle spalle, lui fa sold out senza dire sold out.

        Superstar della normalità

        In un panorama musicale dominato da effetti speciali, pre-saving compulsivi e trucchetti da biglietteria, Alex Britti torna ad alzare la mano per dire qualcosa di semplice ma potentissimo: “Io suono, non mi vendo.” E il pubblico, forse stanco di coprire poltrone vuote con le giacche, lo applaude più che mai. Il suo tour non sarà nei grandi stadi, ma è già sold out dove serve davvero: nel rispetto per la musica. E, a quanto pare, anche nel portafoglio.

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          Televisione

          Temptation Island dice addio alla Sardegna: benvenuta Calabria, anche i tradimenti hanno bisogno di aria nuova

          Il conduttore Filippo Bisciglia anticipa un’edizione esplosiva di Temptation Island 2025, svelando un misterioso evento “mai accaduto prima” tra le nuove coppie in gara. Cambio di location, nuovi scenari calabresi e i soliti drammi sentimentali conditi da pianti, gelosie, tentazioni e falò infuocati. Il conto alla rovescia per il 3 luglio è ufficialmente partito.

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            Undici anni di Temptation Island in Sardegna, e poi… la svolta. Nel 2025, le coppie in crisi (o in cerca di crisi) fanno le valigie e sbarcano in Calabria. Perché sì, anche la location ha bisogno di una relazione tossica da interrompere. Il nuovo resort promette paesaggi mozzafiato, tramonti suggestivi e angoli perfetti dove piangere in slow motion mentre si rivede il proprio fidanzato abbracciare una tentatrice in micro-bikini.

            Una ventata di novità

            Filippo Bisciglia, visibilmente emozionato (ma sempre abbronzato con precisione chirurgica), ha confessato a TV Sorrisi e Canzoni di essere stato inizialmente spiazzato dal cambiamento: “Ero affezionato alla Sardegna, ma anche qui l’atmosfera è perfetta. E poi… è successo qualcosa che non era mai accaduto in nessuna edizione.”

            Il misterioso “mai successo prima”: tra abbandoni lampo e amore fulminato?

            Quando Bisciglia parla, gli appassionati del programma si mobilitano peggio di una chat di mamme su WhatsApp. “Mai successo prima” vuol dire tutto e niente: sarà un tradimento record entro le prime 12 ore? Un fidanzato che si è innamorato del cameraman? O magari una tentatrice che ha rifiutato la diretta Instagram post-falò?

            Le ipotesi dei complottisti fioccano già:

            Teoria 1: una coppia ha mollato tutto già il primo giorno. Lui ha visto lei ridere troppo con un single e ha capito che no, il sarcasmo non era “solo un modo per essere amichevole”.

            Teoria 2: una tentatrice ha fatto il ghosting in pieno reality. Scomparsa. Neanche la produzione riesce più a trovarla.

            Teoria 3: qualcuno ha chiesto di sposarsi al falò finale. Così, per scompaginare l’universo.

            La saga delle emozioni, soprattutto di rabbia

            Ogni estate, Temptation Island regala al pubblico momenti di altissimo livello televisivo: ci si consola, si urla, si lanciano sandali nella sabbia, si invoca il “video nel pinnettu” come fosse un diritto costituzionale. E ora, con la promessa di un “evento senza precedenti”, le aspettative sono alle stelle. Filippo Bisciglia, sempre più guida spirituale che conduttore, si prepara a raccontare l’ennesimo viaggio nei sentimenti — tra chi vuole “capire se davvero ama” e chi in realtà aspetta solo l’ingresso del tentatore col six-pack in vista.

            Pronti a soffrire per amore altrui? Da giovedì 3 luglio

            L’appuntamento è fissato: giovedì 3 luglio in prima serata su Canale 5, con tutte le coppie, i falò, i drammi e le frasi memorabili come “Io sono venuta qua per me stessa” o “Non sei più la persona che conoscevo”. Sarà l’estate del grande cambiamento… o solo l’ennesimo selfie con lo sfondo romantico e l’anima a pezzi.

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              Televisione

              Scontro tra Ranucci e Rai: “Punito per le mie parole”. Ma l’azienda smentisce: “Solo un richiamo”

              Sigfrido Ranucci racconta sui social di aver ricevuto una sanzione ufficiale per aver partecipato a trasmissioni non Rai e per le sue dichiarazioni pubbliche. Ma la tv pubblica nega ogni atto disciplinare: “Solo un promemoria sulle regole aziendali”. E la politica insorge: “Clima di intimidazione, serve chiarezza in commissione di Vigilanza”

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                «Pensavo mi convocassero per congratularsi. Invece ho ricevuto un provvedimento disciplinare». Comincia così il lungo post pubblicato da Sigfrido Ranucci sui social, che denuncia un presunto richiamo ufficiale da parte dei vertici Rai. Il conduttore di Report, volto simbolo del giornalismo d’inchiesta del servizio pubblico, racconta di essere stato convocato dal direttore Paolo Corsini, ma non per discutere del futuro della trasmissione. «Mi aspettavo rassicurazioni sui compensi della mia squadra, e invece mi è stato notificato un provvedimento disciplinare firmato dall’AD Giampaolo Rossi e dal direttore delle Risorse Umane, Felice Ventura».

                Tra le accuse mosse a Ranucci, la partecipazione alla trasmissione Otto e mezzo su La7 senza autorizzazione formale. Ma il giornalista ribatte: «Ero stato autorizzato telefonicamente dallo stesso Corsini per promuovere la seconda parte di stagione di Report». Altri capi d’imputazione: la presentazione del suo libro a Mestre, alcune interviste in cui denunciava la scarsa libertà di stampa in Italia e una telefonata in diretta a Piazza Pulita per difendere il collega Giorgio Mottola dalle accuse di manipolazione.

                La replica della Rai è arrivata a stretto giro, con toni decisamente più smorzati. «Non è stata fatta alcuna contestazione disciplinare nei confronti di Sigfrido Ranucci», recita la nota ufficiale. «Al vicedirettore ‘ad personam’ sono state semplicemente ricordate le vigenti regole aziendali in materia di rapporti con i media». Nessuna sanzione formale, quindi, ma un invito alla prudenza, che però non ha evitato di sollevare un’ondata di reazioni.

                I parlamentari del Partito Democratico parlano apertamente di “intimidazione”. «Porteremo il caso in commissione di Vigilanza – annunciano – per chiedere chiarimenti su un episodio che si inserisce in un clima di pressione crescente contro l’informazione Rai». Dello stesso avviso anche gli esponenti del Movimento 5 Stelle: «Una lettera che sembra una ramanzina da preside più che un confronto tra professionisti. In un momento in cui si tagliano fondi a Report, tutto questo suona come un avvertimento».

                Il caso si inserisce in un contesto già teso, tra tagli di budget e incertezze sul futuro di alcune trasmissioni. Ranucci non lo dice apertamente, ma il sottotesto è chiaro: il giornalismo d’inchiesta non è più ben visto ai piani alti. E la battaglia, stavolta, si gioca tutta dentro Viale Mazzini.

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