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Sport

Daniele Scardina: “Ora voglio tornare a camminare”

Originario di Rozzano, in provincia di Milano, Scardina ha iniziato la sua carriera di pugile quando era ancora giovane, crescendo con il sostegno della sua famiglia e del fratello, che rappresenta per lui un punto di riferimento fondamentale. Il talento di Scardina si è fatto strada nel mondo della boxe, trasformandolo in un personaggio celebre e rispettato. La sua carriera esemplare è stata caratterizzata da una disciplina ferrea e da un impegno costante nel raggiungere i suoi obiettivi, sia sul ring che nella vita di tutti i giorni.

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    Daniele Scardina, noto pugile italiano, ha intrapreso un coraggioso percorso di riabilitazione dopo il grave malore che lo ha colpito nel febbraio scorso, manifestando una straordinaria forza d’animo e una profonda gratitudine verso Dio per la sua sopravvivenza. In un’intervista esclusiva concessa a SportMediaset, Scardina ha rivelato che la sua fede è stata fondamentale durante questo periodo difficile, sottolineando che senza il sostegno divino non sarebbe sopravvissuto. Queste parole testimoniano la sua resilienza e la sua determinazione nel superare le avversità.

    Il pugile ha condiviso dettagli commoventi del suo percorso, ricordando il malore che lo ha colpito improvvisamente, gettandolo nel coma e mettendo in pericolo la sua vita. Tuttavia, grazie alla sua determinazione e al supporto instancabile della sua famiglia, degli amici e dei sanitari, Scardina è riuscito a superare questo momento critico. Pur trovandosi su una sedia a rotelle al momento, il campione dimostra una straordinaria resilienza e un’inflessibile volontà di recuperare la piena mobilità.

    Nel corso dell’intervista, Scardina ha espresso il suo desiderio di tornare a camminare e di regalare un viaggio speciale alla sua famiglia, sognando di visitare l’incantevole Formentera. Questi semplici desideri riflettono la sua umanità e il suo desiderio di tornare alla normalità dopo questa prova così difficile. Nonostante le sfide che lo attendono, Scardina affronta la sua riabilitazione con determinazione e ottimismo, consapevole che ogni piccolo passo lo avvicina sempre di più al suo obiettivo di ritornare alla vita attiva che amava.

    Originario di Rozzano, in provincia di Milano, Scardina ha sempre avuto una forte connessione con la sua famiglia e un legame speciale con il fratello, che rappresenta per lui una fonte costante di ispirazione e supporto. Fin da giovane, ha coltivato il suo talento nel mondo della boxe, emergendo come una figura prominente nel panorama sportivo italiano e internazionale. La sua dedizione e la sua disciplina lo hanno reso un campione rispettato e ammirato, e ora, durante questo difficile periodo di riabilitazione, dimostra ancora una volta la sua straordinaria forza interiore e la sua determinazione nel tornare al suo pieno potenziale.

    Nonostante le sfide che deve affrontare, Scardina rimane grato per le piccole gioie della vita quotidiana e per il sostegno incondizionato della sua famiglia e dei suoi fan. Il suo coraggio e la sua resilienza ispirano coloro che lo conoscono e seguono la sua storia, dimostrando che con determinazione e fede, si possono superare anche le prove più difficili.

      Sport

      Cercasi Chiesa disperatamente: che fine ha fatto l’ex bomber juventino e della Nazionale

      Il suo approdo al Liverpool non è iniziato nel migliore dei modi: 3 partite nelle quali ha giocato complessivamente solo 78 minuti. I tifosi inglesi reclamano un suo rendimento all’altezza della sua fama, l’allenatore spiega i motivi di questo ritardo.

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        Federico Chiesa ha fatto gioire i tifosi della Nazionale Azzurra, più volte Mister Spalletti l’ha apostrofato come “il nostro Sinner”, considerandolo un vero e proprio top player. Però, da quando è andato a giocare a Liverpool dopo la sua militanza in biancoro, ha giocato pochissimo: solo 78 minuti nell’arco di tre partite.

        Le spiegazioni dell’allenatore attuale

        L’allenatore del Liverpool, l’olandese Arne Slot, ha spiegato così il suo scarso impiego fin qui, motivato anche da problemi fisici: “Ha saltato l’intera pre stagione e poi è arrivato in un campionato dove l’intensità e più alta rispetto alla Serie A. Difficile dire quando raggiungerà la condizione dei compagni”.

        Solo 78 minuti

        Ripartiti su tre partite, per il momento con la maglia dei Reds Chiesa ha giocato solo 78 minuti. Un bottino assai magro per uno come lui abituato a dominare la scena. Un ambientamento, il suo, reso ancora più difficile dai continui problemi fisici che lo riguardano, determinando un ritardo di condizione rispetto ai suoi compagni. Una situazione della cui ha parlato il suo Mister nella conferenza stampa prima del match di Champions contro il Lipsia: “È piuttosto semplice spiegarla, anche se certamente è un problema complesso – ha detto – . Federico ha saltato l’intera preparazione del pre campionato e poi è arrivato in un campionato dove l’intensità è più alta rispetto alla Serie A. Abbiamo appena incontrato due squadre italiane, quindi ora posso affermarlo con sicurezza. Questo rende difficile per lui fare il passo necessario per raggiungere i livelli di intensità del resto della squadra. Questo non ha molto a che fare con il campionato italiano o la Premier League, è più dovuto al fatto che ha perso un pre campionato completo ed è difficile per ogni giocatore, quando ci sono costantemente partite, portarli ai livelli a cui siamo arrivati”.

        Quando sarà pronto?

        L’allenatore non si è voluto bilanciare sui tempi di recupero: “Difficile da dire ma è una grande delusione per lui che entri ed esca continuamente dagli allenamenti. Mi dispiace per lui, ma ha firmato un contratto a lungo termine, quindi vedremo cosa ci darà una volta che sarà in forma. Al momento, sfortunatamente, è stato solo una o due volte tra i titolari e non di più”.

        Qualche curiosità su di lui

        Nato a Genova, la sua famiglia proviene dalla val Borbera, nell’Appennino Ligure. È figlio dell’ex calciatore Enrico Chiesa, nonché fratello maggiore di Lorenzo, il quale ha intrapreso a sua volta la carriera calcistica. Legato dal 2022 a Lucia; la coppia si è sposata quest’anno a Grosseto. Calcisticamente è un attaccante esterno, in grado di giocare come ala su entrambe le fasce, in quanto è abile nell’accentrarsi e calciare in porta. Se occorre, può ricoprire il ruolo più offensivo di seconda punta, sebbene si dimostri avvezzo anche a incarichi di copertura.

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          Calcio

          Calcio e identità di genere: in Spagna due calciatrici con la barba hanno scatenato un dibattito sul calcio transgender

          Alex Alcaide Llanos e Nil Alcon Labella sono due calciatrici in fase di transizione da donna a uomo che giocano nei campionati femminili spagnoli. La loro presenza in campo e la mancanza di regole chiare ha scatenato polemiche che riguardano anche altre federazioni calcistiche.

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            In Spagna, la partecipazione di Alex Alcaide Llanos e Nil Alcon Labella, due calciatrici attaccanti di 27 e 20 anni in fase di transizione da donna a uomo, ai campionati femminili, ha scatenato un vespaio di polemiche. La questione ha sollevato interrogativi sulla definizione di “donna” nello sport, sulla parità di genere e sull’impatto che atleti trans possono avere sulla competizione. Lo scorso weekend si è giocata la sfida tra Terrassa ed Europa B partita valida per il campionato della lega catalana femminile. Vinta da Europa B la partita ha scatenato l’ira della consigliera del partito politico di estrema destra spagnolo Vox, Alicia Tomas, che ha evidenziato sui social come la sconfitta di Terrassa fosse dovuta al fatto che tra gli avversari ci fossero “due ragazzi con la barba considerati come donne”. Una questione non da poco visto che regolamenti internazionali chiari sulla questione non ce ne sono.

            La salute dell’atleta deve essere sempre prioritaria

            Da un lato, i sostenitori della partecipazione delle due calciatrici sottolineano il diritto di ogni individuo a praticare lo sport che preferisce, indipendentemente dalla propria identità di genere. Dall’altro, i critici temono che la presenza di atleti trans possa svantaggiare le altre calciatrici e mettere a rischio l’integrità delle competizioni femminili.

            Numerose le questioni aperte e irrisolte

            Le questioni aperte da questo e altri casi sono diverse. Come definire il concetto di “donna” nello sport? Quali sono i criteri per determinare l’eleggibilità di un atleta trans a una competizione? Come garantire la parità di opportunità per tutti gli atleti, indipendentemente dalla loro identità di genere? Il quadro normativo internazionale e nazionale presenta ancora molte lacune e divergenze.

            Insomma calciatrici o calciatori?

            Il Comitato Olimpico Internazionale (CIO) ha cercato negli anni di fornire linee guida per regolamentare la partecipazione degli atleti transgender. Le ultime indicazioni, pur essendo un passo avanti, lasciano ancora spazio a interpretazioni e a possibili controversie. Le linee guida del CIO sono spesso considerate troppo vaghe e lasciano ampi margini di discrezionalità alle federazioni sportive. Alcuni paesi hanno adottato leggi specifiche che regolano la partecipazione degli atleti transgender alle competizioni, mentre altri si affidano alle linee guida delle federazioni internazionali, praticamente inesistenti in fatto di chiarezza.

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              Calcio

              La fede c’è o non c’è? Alice gioca la sua partita con Alvaro mentre i fans tifano per la loro riunione

              Alice Campello mette e toglie la fede come fosse un gioco e i fan non capiscono cosa sta succedendo con Morata mentre sperano in un ritorno di fiamma con il calciatore.

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                Qualcuno dice che si ratta di un amore in bilico? Ma il cuore dei fan batte all’impazzata. Alice Campello e Alvaro Morata torneranno insieme? I recenti post sui social dell’influencer hanno acceso un dibattito infuocato e riacceso le speranze di una riconciliazione. Tutto è iniziato con un selfie allo specchio nel quale si vede Alice, in accappatoio, mentre mostra chiaramente una fede al dito. Un dettaglio che non è sfuggito ai più attenti, soprattutto dopo l’annuncio della separazione avvenuto solo pochi mesi fa. Subito sono iniziate le speculazioni. Si tratta di un semplice gioiello o è tornata la fede nuziale si sono chiesti i follower dell’influencer e del giocatore del Milan?

                Uno scatto dopo l’altro Morata riconquista Alice

                A gettare ulteriore benzina sul fuoco ci ha pensato un altro scatto, in cui l’anello sembra sparito. Un tira e molla che ha lasciato i fan in confusione e ha alimentato le voci di un possibile ritorno di fiamma. La storia d’amore tra Alice e Alvaro è stata sempre intensa e appassionata, ma anche segnata da numerosi alti e bassi. Traslochi continui, gravidanze ravvicinate, pressioni mediatiche e problemi di salute hanno messo a dura prova il loro rapporto. Dopo l’annuncio della separazione, entrambi avevano sottolineato come l’amore tra loro fosse ancora forte, ma che le difficoltà incontrate avevano reso necessario prendere una pausa.

                Tifo e speranze dei fan

                I fan della coppia non hanno mai smesso di sperare in una riconciliazione. Le parole di Alice, che ha più volte affermato che “l’amore è vero ed esiste ancora“, hanno alimentato questa speranza. E ora, con il ritorno della fede, sembra che i sogni di molti possano realizzarsi. Al momento, né Alice né Alvaro hanno confermato o smentito le voci di un possibile ritorno di fiamma. L’unica certezza è che la loro storia continua a tenere banco nel mondo del gossip e che i fan sono in trepidante attesa di scoprire come si evolverà

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