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Calcio

Galliani: “Sheva, Gattuso e le trattative infinite. Dormii con il cappotto per difendermi dalle prostitute”

Dal freddo di Kiev per portare Shevchenko al Milan, alle lunghe notti per convincere Gattuso e Ibra a restare. Adriano Galliani racconta aneddoti incredibili della sua carriera da dirigente rossonero.

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    Adriano Galliani, attuale dirigente del Monza ed ex braccio destro di Silvio Berlusconi al Milan, non smette mai di sorprendere con i suoi aneddoti di una carriera leggendaria. In un’intervista al Corriere della Sera, ha svelato alcuni retroscena che hanno fatto la storia del club rossonero, tra trattative estenuanti, momenti drammatici e scene quasi surreali.

    Gattuso e la porta chiusa a chiave
    Uno degli episodi più emblematici riguarda Gennaro Gattuso, che dopo la sconfitta nella finale di Champions League 2005 contro il Liverpool, voleva lasciare il Milan. “Disse che non poteva più indossare la maglia rossonera, perché ogni volta avrebbe ricordato Istanbul,” racconta Galliani. La soluzione? Rinchiuderlo letteralmente nella stanza delle coppe di Milanello.

    “Ogni ora tornavo a chiedergli: hai cambiato idea? No? E richiudevo la porta. A mezzogiorno gli lasciai due panini. Nel pomeriggio mi disse che sarebbe rimasto. Allora gli aprii.”

    Ibra e il salotto occupato
    Non meno estenuante fu la trattativa per convincere Zlatan Ibrahimović. Galliani si piazzò nel salotto di casa sua e non si mosse fino a ottenere la firma. “La moglie mi guardava come un pazzo: ma questo chi diavolo è? E Ibra: ‘È Galliani del Milan, non se ne va finché non firmo’. Alla fine, mi disse: ‘Credo che firmerò, se no quello non se ne va davvero’.”

    Il colpo Shevchenko e la notte a Kiev
    Un altro aneddoto da romanzo riguarda l’acquisto di Andriy Shevchenko. Per vederlo giocare a Kiev, Galliani affrontò un freddo terribile. “C’erano prostitute che cercavano di entrare in camera. Dormii con il cappotto addosso e una cassapanca contro la porta.”

    Ma la notte non fu solo di gelo e tensione: Galliani passò ore al telefono con Manuela Moreno, allora giornalista televisiva e sua compagna. “Ero innamorato di lei, ma poi mi ha lasciato,” ha confessato con un velo di malinconia.

    Un dirigente unico nel suo genere
    Questi episodi mostrano quanto Galliani fosse disposto a tutto per il Milan, combinando pragmatismo, tenacia e un pizzico di follia. Le sue storie non sono solo cronache sportive, ma veri e propri frammenti di una passione che ha lasciato un segno indelebile nella storia del calcio italiano.

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      Calcio

      Totti riscrive la storia di “6 Unica!”, ma spunta la gelosia di Noemi: il retroscena che nessuno aspettava

      Francesco Totti, in un’intervista con Luca Toni per Prime Video Sport, ha rivelato che la storica maglia “6 Unica!” mostrata dopo il derby del 2002 non era indirizzata a Ilary Blasi, come si è sempre creduto, ma ai tifosi della Curva Sud. Una versione che arriva inaspettata e che, secondo indiscrezioni raccolte da Oggi, affonderebbe le radici nella gelosia di Noemi Bocchi: pare che il Capitano non possa nemmeno nominare Ilary senza scatenare tensioni nella sua attuale compagna.

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        Ventidue anni dopo, Francesco Totti decide di riscrivere una delle pagine più note della sua vita pubblica. La maglia con la scritta “6 Unica!”, mostrata alla Curva dopo il suo gol nel derby del 10 marzo 2002, è un pezzo di storia del calcio italiano. Per decenni tutti — tifosi, cronisti, addetti ai lavori — l’hanno letta come una dedica romantica per Ilary Blasi, allora presente in tribuna e all’inizio della storia d’amore più chiacchierata della Capitale. E invece no.

        Nell’intervista a Prime Video Sport con Luca Toni, il Capitano spiazza tutti: «La frase era dedicata alla Curva Sud, non a Ilary». Detto così, con la sua classica naturalezza, come se stesse parlando di un rigore sbagliato. Una correzione tardiva, certo, ma talmente netta da riaccendere ogni teoria possibile. Perché solo oggi? Perché cambiare versione dopo due decenni di mitologia giallorossa?

        Secondo quanto trapela da ambienti vicini alla coppia, una risposta ci sarebbe eccome. E avrebbe un nome ben preciso: Noemi Bocchi. La compagna di Totti, raccontano fonti consultate da Oggi, non gradirebbe nemmeno un accenno all’ex moglie. Neppure un ricordo, neppure una citazione legata alla carriera del Capitano. La gelosia sarebbe tale che perfino il nome “Ilary” sarebbe diventato un tabù familiare.

        In questo clima, la famosa dedica del derby del 2002 è tornata a galla proprio nel momento meno opportuno. Così Totti, forse per quieto vivere, forse per una nuova lettura degli eventi, ha preferito cambiare narrazione. Non una bugia, non un dietrofront calcolato — almeno ufficialmente — ma una “versione alternativa” che rimette al centro i tifosi e alleggerisce il peso emotivo di un ricordo legato al passato sentimentale.

        Il risultato? Un’intera generazione di romanisti che si ritrova a rimettere in discussione un simbolo, e il gossip che torna a mordere. Perché quando si parla di Totti, Ilary e Noemi, nulla è mai davvero semplice. E basta una maglia, anche a distanza di vent’anni, per rimettere tutto in gioco.

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          Calcio

          La mamma di Lamine Yamal organizza una cena a pagamento a Londra: foto, ticket e niente figlio

          A Londra, Sheila Ebana, madre del fuoriclasse spagnolo Lamine Yamal, ha organizzato una cena per “incontrarla di persona”, chiedendo ai partecipanti tra 100 e 330 sterline. Nel prezzo, la possibilità di scattare foto con lei: individuali per chi pagava di più, di gruppo per chi spendeva meno. All’ultimo, però, l’evento è stato spostato da un hotel a cinque stelle a una sede decisamente più modesta. Il dettaglio clamoroso? Yamal non era presente.

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            Che le famiglie delle star del calcio siano spesso travolte dalla fama è ormai una regola non scritta. Ma Sheila Ebana, mamma di Lamine Yamal, ha deciso di spingersi un passo oltre trasformando la popolarità del figlio in un evento… a pagamento. È accaduto a Londra, dove la donna ha organizzato una cena per incontrare i fan del talento del Barcellona, presentata come un’occasione “unica” per conoscerla da vicino.

            Il prezzo d’ingresso? Variabile. Si partiva da un biglietto “basic” da 100 sterline che garantiva solo una foto di gruppo, fino ad arrivare a 330 sterline per il pacchetto “premium” con scatto individuale e qualche attenzione in più. Una sorta di meet&greet, ma con la madre del calciatore – non con il calciatore stesso.

            Il dettaglio più discusso della serata è infatti proprio questo: Lamine Yamal non c’era. Zero apparizioni, zero sorprese, zero videomessaggi. Una scelta che non ha entusiasmato i presenti, già spiazzati da un cambio di location tutt’altro che secondario. L’evento, inizialmente programmato in un lussuoso hotel a cinque stelle, è stato spostato last minute in una struttura molto più modesta, descritta da alcuni come “casalinga”, con un’atmosfera ben lontana da quella promessa.

            Nonostante il downgrade, la serata si è svolta regolarmente, tra selfie con Sheila, domande sul figlio prodigio e momenti di mondanità. Eppure, sui social, molti ospiti hanno manifestato una certa perplessità: il prezzo elevato, l’assenza della star e il cambio improvviso dell’hotel hanno alimentato critiche e ironie.

            La popolarità di Yamal, a soli sedici anni, continua a crescere in modo vertiginoso. Ma questa vicenda mette in luce un fenomeno parallelo: la trasformazione dei familiari delle nuove icone calcistiche in veri e propri personaggi, pronti a capitalizzare l’onda mediatica. Sheila Ebana lo ha fatto alla sua maniera, tra polemiche e stupore.

            Resta una domanda inevitabile: questa sarà solo una parentesi isolata o l’inizio di un nuovo filone di eventi “a pagamento” firmati mamma Yamal?

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              Alice Campello e Álvaro Morata ritrovano il sereno: “Il nostro amore è il più grande che esista”

              Alice Campello è tornata a parlare del momento buio vissuto con Álvaro Morata, spiegando che la crisi era legata anche a un periodo in cui entrambi erano “sotto l’effetto di farmaci”. Nessun dettaglio in più, ma oggi la coppia sembra aver superato tutto e ritrovato la propria intesa familiare dopo oltre un anno di difficoltà.

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                Tra Alice Campello e Álvaro Morata l’aria è cambiata. Dopo mesi in cui si è parlato apertamente della loro crisi, l’imprenditrice e influencer è tornata sull’argomento con parole che hanno lasciato il segno. «Il nostro amore è il più grande che esista, solo che in quel momento eravamo entrambi sotto l’effetto di farmaci», ha raccontato senza entrare nei dettagli, lasciando intendere però la delicatezza del periodo vissuto dalla coppia.

                Campello e Morata, che condividono otto anni di relazione e una famiglia numerosa con quattro figli, hanno attraversato una fase complicata fatta di silenzi, tensioni e allontanamenti che i fan avevano notato da tempo. I segnali social — meno foto insieme, meno interazioni, meno sorrisi in coppia — avevano alimentato ipotesi e domande. Ora, finalmente, il quadro sembra diverso.

                Secondo fonti vicine alla coppia, il peggio sarebbe passato. Alice e Álvaro avrebbero lavorato molto su di loro, sulle esigenze reciproche e sul peso che la vita quotidiana, tra carriera, impegni sportivi e una famiglia numerosa, può esercitare anche sulle relazioni più solide. Il riferimento ai farmaci, pur non approfondito, sembra indicare un periodo di fragilità psicofisica affrontato da entrambi, con tutte le conseguenze emotive del caso.

                Oggi, però, il sereno sembra essere tornato. Le recenti apparizioni pubbliche, gli scatti di famiglia e i piccoli gesti social mostrano una coppia nuovamente affiatata, con la voglia di rimettere al centro la loro storia e di proteggere la serenità dei bambini. Morata, impegnato con la stagione calcistica, appare più presente anche nella dimensione privata, mentre Campello continua a portare avanti i suoi progetti imprenditoriali con rinnovata energia.

                Il loro è uno di quei legami che hanno sempre affascinato il pubblico: glamour, internazionale, molto social ma anche sorprendentemente autentico nei momenti difficili. Dopo oltre un anno di ombre, Alice e Álvaro sembrano aver ritrovato lo stesso passo, dimostrando che anche le coppie più sotto i riflettori possono cadere e rialzarsi, purché ci sia la volontà di farlo insieme.

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