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Calcio

Scommesse illegali, bufera sul calcio: 12 calciatori indagati, orologi di lusso e debiti mascherati

Florenzi, Zaniolo, Di Maria, McKennie, Paredes tra i nomi emersi dalle chat di Tonali e Fagioli. Le puntate su siti vietati venivano mascherate come acquisti di orologi di lusso. La gioielleria era la “banca” del sistema. La Procura di Milano indaga anche su un tennista e diversi non sportivi.

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    Una manciata di click, un’app aperta di nascosto, un bonifico mascherato. Le nuove scommesse clandestine non si giocano nei vicoli, ma in stanze d’albergo, nei ritiri delle squadre di Serie A, persino nei momenti morti della Nazionale. Così, tra dicembre 2021 e ottobre 2023, una rete invisibile ha risucchiato calciatori di primo piano, ex campioni del mondo, portieri, centrocampisti, promesse e veterani. Dodici i nomi finiti al centro dell’indagine della Procura di Milano, guidata dai pm Roberta Amadeo e Paolo Filippini, che in queste ore hanno chiesto gli arresti domiciliari per cinque persone e ordinato il sequestro preventivo di 1,5 milioni di euro.

    Tutto nasce dai telefoni sequestrati a Sandro Tonali e Nicolò Fagioli. I due, già puniti sul piano sportivo con squalifiche e multe, sono ancora nel mirino della giustizia ordinaria. Secondo gli inquirenti, le loro chat svelano molto più di un vizio solitario. Mostrano connessioni, transazioni sospette, indicazioni a colleghi, intermediazioni e perfino accrediti di bonus in cambio di nuove “reclute”. A gestire la macchina del gioco clandestino sarebbero stati Tommaso De Giacomo e Patrick Frizzera, titolari occulti di piattaforme illegali come Betsport22, Swapbet365, Vipsport360 e Texinho. Insieme a loro, un arbitro di Serie D, Pietro Marinoni, amico della sorella di Tonali, che avrebbe favorito l’apertura di conti per conto terzi.

    La parte più inquietante però riguarda la gestione del denaro. Quando i debiti crescevano, ai calciatori veniva offerta una via d’uscita comoda e pulita: acquistare, almeno formalmente, orologi di lusso. I bonifici – tracciati, regolari, in apparenza leciti – partivano verso la Elysium Group srl, una gioielleria milanese prima in Foro Bonaparte, poi trasferita in via Pergolesi e viale Marche. Solo che gli orologi non venivano mai ritirati: restavano in negozio, mentre i giocatori uscivano con una fattura a posto e il proprio conto “azzerato”. Un sistema rodato, tanto da sembrare quasi una consuetudine.

    La procura accusa i tre amministratori del negozio – Antonio Scinocca, Antonio Parise e Andrea Piccini – di riciclaggio, mentre per De Giacomo e Frizzera l’ipotesi è di esercizio abusivo dell’attività di gioco e scommesse. Le misure cautelari saranno valutate nei prossimi giorni, dopo gli interrogatori previsti dalla nuova normativa.

    Quanto ai calciatori, la contravvenzione prevista dall’articolo 4 della legge 401 del 1989 – scommesse su piattaforme non autorizzate – è lieve dal punto di vista penale, ma potenzialmente devastante dal lato sportivo. Non si tratta di calcio scommesso: le puntate riguardavano poker, roulette o sport minori. Eppure, per le norme della giustizia sportiva, basta questo per configurare una violazione disciplinare, con squalifiche fino a tre anni.

    Il coinvolgimento riguarda nomi importanti: Alessandro Florenzi, Nicolò Zaniolo, Mattia Perin, Weston McKennie, Leandro Paredes, Angel Di Maria, Raoul Bellanova, Samuele Ricci, Cristian Buonaiuto, Matteo Cancellieri, Junior Firpo e anche il tennista Matteo Gigante. In totale, oltre una ventina i profili emersi dai dispositivi sequestrati, comprese persone non legate allo sport.

    Secondo gli inquirenti, il quadro fornito da Tonali è apparso più trasparente. Il centrocampista avrebbe ammesso di aver indirizzato amici e colleghi verso i gestori delle piattaforme, ottenendo in cambio riduzioni del debito o bonus. Fagioli invece ha negato ogni coinvolgimento attivo, ma il contenuto del suo telefono – spiegano fonti investigative – racconta un’altra storia.

    Al di là della cornice giudiziaria, l’inchiesta solleva interrogativi pesanti sulla tenuta etica e culturale del calcio italiano. In un ambiente dove stipendi milionari, visibilità e sponsor sembrano rendere ogni desiderio immediatamente accessibile, il tempo libero diventa una trappola. I ritiri, le attese, le ore di inattività diventano terreno fertile per fughe digitali che sfociano nel rischio, nel debito, nella dipendenza.

    Non è la prima volta che il calcio inciampa in un’ombra simile, ma stavolta lo scenario è diverso. Non c’è la combine, non c’è la partita truccata. C’è invece una nuova forma di vulnerabilità: giocatori giovani, spesso soli, che finiscono in circuiti opachi, dove la differenza tra gioco e truffa si misura in click. E dove un Rolex mai indossato può valere molto più della reputazione costruita in anni di carriera.

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      Calcio

      Noemi Bocchi brilla alla serata per Amaro Montenegro con Totti e Spalletti: look da copertina e una Birkin Hermès da sogno

      Alla presentazione dello spot che riunisce Francesco Totti e Luciano Spalletti, Noemi Bocchi attira i riflettori con un accessorio iconico.

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        Quando Francesco Totti e Luciano Spalletti si ritrovano nello stesso spot, la scena è già servita. Ma alla presentazione della nuova campagna Amaro Montenegro, c’è stato spazio anche per un’altra protagonista: Noemi Bocchi, che ha accompagnato l’ex capitano della Roma regalando ai fotografi un look impeccabile e un dettaglio capace di accendere l’attenzione del fashion radar

        La Birkin che parla chiaro
        Sotto i flash, la compagna di Totti ha sfoggiato una Hermès Birkin. Parliamo di una delle borse più iconiche e desiderate al mondo: i modelli base partono da circa 9-12 mila euro, ma a seconda della pelle, della dimensione e delle finiture si sale rapidamente. Le versioni più ambite, tra pelli esotiche, colori rari e metalli preziosi, volano oltre i 20-30 mila euro. Per i pezzi da collezione, il prezzo può tranquillamente superare quota 40 mila e arrivare anche nell’olimpo delle sei cifre. Una dichiarazione di stile, più che un accessorio.

        Un evento simbolico, tra calcio e pubblicità
        L’occasione era già di quelle che fanno notizia. Lo spot di Amaro Montenegro ha riportato fianco a fianco Totti e Spalletti, dopo anni di chiacchiere, nostalgie romaniste e qualche inevitabile stoccata sportiva. Atmosfera distesa, sorrisi, brindisi e quel tono da romanzo calcistico che solo certi incroci possono regalare. Bocchi, elegante e discreta, ha scelto un ruolo silenzioso ma impossibile da ignorare.

        Stile, equilibri e scenografie romane
        Tra outfit studiati e accessori di livello, la serata ha mostrato ancora una volta come la coppia Totti-Bocchi si muova con naturalezza nel nuovo equilibrio post-favola Totti-Blasi. Un percorso fatto di scatti, presenze misurate e un racconto pubblico che cresce evento dopo evento. La Birkin diventa così un simbolo, un cenno a un’estetica esclusiva che flirta con l’alta società e con le dinamiche del jet-set romano. Senza parole in più, senza bisogno di dichiarazioni: a volte basta un gesto, un accessorio, una comparsa ben calibrata per ribadire il proprio posto nella scena.

        A fine serata, tra applausi e calici alzati, la narrazione è chiara: mentre Totti torna al centro dell’immaginario sportivo con un sorriso disteso accanto a Spalletti, Noemi continua a ritagliarsi un ruolo definito. Silenziosa, elegante, e perfettamente consapevole che — in certi contesti — un dettaglio di pelle e fibbie vale quanto un’intervista.

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          Calcio

          Amici, amori e corna nel pallone: lo striscione contro Zalewski e il triangolo che infiamma Roma

          Un triangolo amoroso, un ex, una influencer e uno striscione appeso nella città eterna. Tutto per un bacio “proibito” che ha distrutto un’amicizia. Zalewski, Emily Pallini e Ludwig protagonisti del gossip calcistico più infuocato dell’autunno.

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            Dove finisce il calcio e inizia la telenovela? A Roma, spesso, le due cose coincidono. Lo sanno bene Nicola Zalewski e Ludwig, rapper e producer con un debole per i riflettori. La loro amicizia, un tempo fraterna, si è dissolta tra like, storie Instagram e un cuore tradito. Tutto per una donna: Emily Pallini, influencer da milioni di follower, protagonista del nuovo scandalo da curva… ma sentimentale.

            C’era una volta un’amicizia solida, fatta di partite viste insieme, vacanze e confidenze. Ludwig, amico dei calciatori, anche troppo vicino alle loro vicende, non immaginava che il suo “fratello” Zalewski potesse finire tra le braccia della sua fidanzata. E invece è successo. Un copione perfetto per un film di Stranamore ambientato tra Appia e Parioli.

            Lo striscione comparso a Roma dice tutto: “Che fossi uno spione lo sapevamo già, tradire un amico si chiama infamità”. Linguaggio da curva, ma sentimento da commedia all’italiana. Nessuna indagine Digos, solo un manuale di gossip urbano.

            Zalewski, ex Roma oggi all’Atalanta dopo una parentesi all’Inter, non lascia ricordi epici in campo ma riesce comunque a infiammare la città. Il suo passato sentimentale è già un intreccio da serie TV: prima Nicol Luzardi, figlia di un ex calciatore della Lazio e in precedenza legata a Luca Pellegrini, altro ex giallorosso ora biancoceleste. Insomma, un derby anche del cuore.

            Poi la svolta: fine della storia con Nicol, inizio di quella con Emily Pallini. Peccato che Emily fosse, fino a ieri, la compagna di Ludwig. Il rapper, lo stesso coinvolto nell’inchiesta scommesse come possibile tramite tra Fagioli e Zaniolo, stavolta si ritrova nel ruolo del tradito.

            A Roma il gossip corre più veloce del pallone, e lo striscione è solo il finale di un copione che unisce calcio, social e passioni complicate. Una regola non scritta dell’amicizia dice: “Mai la fidanzata del tuo migliore amico”.

            Zalewski l’ha ignorata. E ora, più che un fallo da rigore, si parla di un colpo basso.

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              Tudor fuori dalla Juve dopo otto partite senza vittorie: tocca a Brambilla. E per il futuro spuntano Spalletti e Palladino

              Otto gare senza successi, tre ko consecutivi e uno spogliatoio in confusione: Igor Tudor saluta la panchina bianconera. Massimo Brambilla, tecnico della Next Gen, guiderà la squadra con l’Udinese. Spalletti e Palladino tra i candidati alla successione.

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                La panchina di Igor Tudor alla Juventus non ha retto all’ennesima caduta. Dopo la sconfitta contro la Lazio e otto partite di fila senza vittorie, il tecnico croato è stato esonerato. L’ufficialità arriverà a ore, ma la decisione è già stata comunicata all’allenatore e allo staff. La Juventus, sempre più lontana dalle prime posizioni, ha deciso di voltare pagina.

                Tudor paga una serie di risultati deludenti e un clima interno diventato insostenibile. L’ultima vittoria risale a oltre un mese fa, poi il tracollo: Como, Real Madrid e infine Lazio, tre sconfitte consecutive che hanno spento anche le ultime difese di chi lo considerava l’uomo giusto per il dopo-Allegri.

                Il club ha scelto per ora la via della soluzione interna: sarà Massimo Brambilla, tecnico della Next Gen bianconera, a guidare la squadra nella prossima partita contro l’Udinese. Un traghettatore in attesa di tempi (e nomi) migliori.

                E i nomi, inevitabilmente, già circolano. In pole restano Luciano Spalletti, che però difficilmente lascerà la Nazionale in pieno cammino verso il Mondiale, e Raffaele Palladino, reduce da un buon percorso con il Monza e considerato profilo moderno e ambizioso.

                Dietro l’esonero di Tudor non c’è solo la crisi tecnica, ma anche una gestione dirigenziale che continua a dividere i tifosi. Dal post-Marotta in poi, la sequenza delle figure apicali bianconere è diventata quasi un mantra di disastri: Paratici peggio di Marotta, Arrivabene peggio di Paratici, Giuntoli peggio di Arrivabene, Comolli peggio di Giuntoli. Una sintesi impietosa che fotografa la confusione di una società in cerca d’identità.

                Il croato lascia Torino con un bilancio amaro e la sensazione di un progetto mai decollato. La squadra, svuotata di certezze, dovrà ora trovare compattezza e orgoglio sotto la guida di Brambilla. Ma all’ombra della Continassa il pensiero corre già al futuro: la Juventus deve decidere se puntare su un nuovo ciclo o se continuare a rincorrere un equilibrio che, da anni, sembra sfuggirle.

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